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Juventus, Ravezzani: “Vlahovic dovrà essere ceduto”

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Vlahovic

Il giornalista Fabio Ravezzani ha detto la sua sulla situazione della Juventus. In particolare, non sono mancate le dure parole nei confronti di Dusan Vlahovic

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Juventus, un avvio difficile

Intervenuto ai microfoni di Juventusnews24, Fabio Ravezzani ha fatto una precisa analisi sulla Juventus e sull’andamento dei bianconeri. Il club ha passato un periodo che definire movimentato sarebbe riduttivo. Basti pensare alle assenza forzate di Pogba e Fagioli, agli infortuni che hanno martoriato il centrocampo e, più in generale, la rosa di Max Allegri.

La quiete dopo la tempesta

Ma ora sembra essere tornato il sereno, almeno apparentemente. La Juventus si è ripresa lo scettro di protagonista del campionato e ora viaggia a sole due lunghezze dall’Inter. La vittoria, seppur di misura, contro il Milan ha ridato morale all’ambiente e l’obiettivo scudetto è ora tornato prepotentemente di moda.

ravezzani juventus

Le parole di Ravezzani

Il giornalista si è espresso toccando diversi aspetti fondamentali che interessano la squadra. In particolare, non sono mancate le parole, dure e senza fronzoli, su Dusan Vlahovic. Ecco la sua valutazione dell’attaccante bianconero: “Secondo me la Juventus deve a mio avviso ottimizzare a fine stagione la vicenda Vlahovic. O fa veramente il salto di qualità oppure ha senso privarsene e puntare su altri. Io personalmente ero favorevole all’operazione Vlahovic-Lukaku. Per gennaio mi pare molto importante un innesto a centrocampo di qualità. La Juventus risparmia molti soldi del contratto di Pogba e mantenendo inalterato il conto economico può e deve fare un investimento in quel ruolo dopo i forfait di Fagioli e Pogba”.

Juventus, il futuro di Vlahovic

Stando a quanto afferma Ravezzani, l’apporto di Vlahovic fin qui non è sufficiente. I suoi numeri sono importanti, ma non così tanto da poter essere considerato il leader dell’attacco bianconero. Da lui, il giornalista, si aspetta di più. Attendiamo le prossime finestre di mercato, anche se con buona probabilità se ne parlerà almeno a giugno, per scoprire le mosse della società.

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Milan, il problema non si chiama Fonseca: l’editoriale di Mauro Vigna

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Milan, abbiamo assistito in questi giorni a una vera e propria gogna mediatica nei confronti di Paulo Fonseca. Eppure un allenatore, chiunque esso sia, non dovrebbe essere preso di mira in questa maniera. Quindi dove sta la verità? Proverò a fare chiarezza.

Al Milan potrebbe arrivare Paulo Fonseca. Uso ancora il condizionale in quanto, a differenza di parecchie altre testate le quali danno ormai pronta la firma sul contratto, qualche dubbio lo nutro ancora. La mia non si chiama speranza, ma dubbio sul reale buon esito dell’operazione. Probabile sì, certo no.

Ma dunque, perché il tecnico portoghese è praticamente stato messo alla gogna prima ancora di firmare? Quali sono stati i risultati sul campo che di fatto hanno provocato una reazione così calda da parte della quasi totalità della tifoseria rossonera?

Il problema non si chiama Paulo Fonseca. Il problema si chiama asticella, che in questo caso non verrebbe alzata. Ora ditemi quali differenze possono esserci tra Fonseca e Stefano Pioli. Rispondo: nessuna. Due tecnici molto preparati, con moduli speculari, di fatto non troppo attenti alla fase difensiva e coniugati alla causa del fare un gol in più dell’avversario. Due allenatori che storicamente hanno sempre annoverato molteplici problemi muscolari tra i propri giocatori, due aziendalisti. Di quelli che se gli togli Tonali prima e Theo Hernandez adesso rispondono:” Va bene faremo senza…”. Due allenatori che non vanno a battere i pugni. Qualità rara, forse anche una dote, ma non quando si deve alzare un’asticella.

E la famosa asticella poteva essere alzata andando a fare un upgrade sulla panchina. E non dico Klopp, o Zidane, o Guardiola, ma Antonio Conte era facilmente raggiungibile. Aspettava il Milan e aveva praticamente un contratto già in bozza. Ma non solo Conte, era così brutto vedere in panchina Sarri? Perché non spingere un po’ di più con Motta? Con Allegri? Forse anche con De Zerbi, allenatori preparati e italiani.

Ma soprattutto, in un momento in cui il bilancio è a posto e la spesa per la rosa è proporzionalmente tra le più basse rispetto a diversi altri club di pari blasone, perché “accontentarsi” di un altro buon allenatore senza andare a tentare di prendere l’eccellenza? Che poi, i risultati vanno visti sul campo e solo allora si potrà giudicare, ma l’ambiente ne avrebbe di certo beneficiato.

Ne avrebbero beneficiato gli abbonamenti allo stadio così come ne avrebbe beneficiato il Milan stesso con i giocatori che di fronte all’evolversi di un progetto, probabilmente non avrebbero chiesto, come sta accadendo, di essere ceduti. E’ scontato che gli ingagi altrove possano essere più alti, se non esiste nemmeno il progetto e l’ambizione, dovete trovarmi un motivo – uno – per il quale un giocatore in rampa di lancio possa decidere di rimanere al Milan. In un’epoca in cui le bandiere sono un lontano ricordo.

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Milan, avanti con Jovic: le cifre del contratto

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Milan, arrivata la decisione della dirigenza in merito all’attaccante proveniente dalla Fiorentina. Andiamo qui di seguito a leggere in dettaglio.

Luka Jovic sarà ancora un giocatore del Milan. La decisione era nell’aria ormai da diverse settimane, le risposte sul campo, soprattutto quando è entrato a gara in corso, sono arrivate ben chiare. Da qui la decisione di prolungargli il contratto anche su volere dello stesso Zlatan Ibrahimovic, uno che di attaccanti se ne intende.

Jovic fimerà quindi un contratto che lo legherà al Milan fino al 30 giugno 2025 alle stesse condizioni attuali, ossia 2,5 milioni di euro comprensivi di bonus.

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Borussia Dortmund, tifosi in rivolta contro il nuovo sponsor pro guerra: “Va contro i nostri valori”

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Borussia Dortmund

Tiene banco la situazione spinosa del nuovo sponsor del Borussia Dortmund tra i tifosi gialloneri. Va contro i valori della tifoseria.

Manca sempre meno al calcio d’inizio della finale di Champions League a Wembley che vedrà impegnato il Borussia Dortmund di Terzic contro la corazzata di Carlo Ancelotti.

Sarà l’ultimo atto di una stagione, per i colori gialloneri, fatta di molti alti e bassi con il campionato concluso al quinto posto in classifica, ultimo slot per la partecipazione alla prossima Champions League. Per quanto riguarda la massima competizione europea, i gialloneri hanno dimostrato il loro vero talento arrivando fino alla finale.

La gara del 1° giugno sarà anche la prima volta che il Borussia Dortmund scenderà in campo con un nuovo sponsor. Uno sponsor che ha già fatto infuriare la tifoseria.

Borussia Dortmund

La coreografia dei tifosi del Borussia Dortmund

Borussia Dortmund, la protesta dei tifosi

Nella giornata di ieri il BVB ha annunciato l’inizio della partnership con Rheinmetall, azienda della zona industriale della Ruhr produttrice di armi, in particolare di carri armati e di tutto ciò che serve alla loro manutenzione.

Una scelta, quella del club tedesco, che ha già suscitato il malcontento generale tra la sua tifoseria, rimasta scioccata dalla decisione della società. Il portavoce del tifo organizzato dei gialloneri si è espresso con le seguenti parole:

“Siamo tutti scioccati. Non avremmo mai immaginato che il Borussia Dortmund avrebbe preso in considerazione l’idea di collaborare con un’azienda di questo settore”.

L’accordo tra le due aziende varrebbe circa un milione di euro l’anno. La partnership include l’uso di spazi pubblicitari ad ampia visibilità, diritti di marketing e servizi per eventi e ospitalità nello stadio e nei campi del club. Rheinmetall diventerà un ‘Champions Partner’ del BVB, ossia uno dei principali sponsor finanziari del club.

Di seguito le parole di risposta ai tifosi del ceo dei gialloneri Hans-Joachim Watzke:

“La sicurezza e la difesa sono pilastri fondamentali della nostra democrazia. Ecco perché riteniamo che sia la decisione giusta riflettere intensamente su come proteggere questi pilastri. Soprattutto oggi, che vediamo ogni giorno come la libertà debba essere difesa in Europa. Dovremmo affrontare questa nuova normalità. Attendiamo con impazienza la nostra partnership con Rheinmetall e, come Borussia Dortmund, ci apriamo consapevolmente a una discussione”.

Rheinmetall farà il suo esordio nella finale di Champions League del 1° giugno 2024 contro il Real Madrid.

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