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Juventus, Chiellini e Dybala ti fanno ricca: l’impatto a bilancio
Dalla prossima stagione Chiellini e Dybala non saranno più giocatori della Juventus. Il risparmio per la società bianconera sarà considerevole. Andiamo a vedere l’impatto a bilancio.
Indice
Obiettivo rinforzi
La Juventus della prossima stagione sarà profondamente diversa da quella che ha affrontato questo campionato. Di Maria, Pogba e Perisic sono i nomi che circolano come possibili rinforzi per il prossimo anno.
Addio Chiellini e Dybala
Coloro che non faranno parte sicuramente della Juventus futura saranno Paulo Dybala e Giorgio Chiellini. I due, che hanno dato l’addio allo Stadium nella sfida contro la Lazio, dal 30 giugno non saranno più giocatori bianconeri.
Doppio risparmio
Proprio da loro la Juventus risparmierà una somma considerevole, contando le quote di ammortamento e i rispettivi ingaggi. Ma quanto sarà il risparmio complessivo di questa operazione di “dismissione?A fare i conti in tasca alla Juventus ci ha pensato il portale Calcio e finanza, che ha calcolato le due voci, comprensive di ogni evenienza.
Chiellini a basso costo
Per quanto riguarda Giorgio Chiellini, il cartellino è già totalmente ammortizzato, quindi non ci sarà alcun risparmio ulteriore. Sull’ingaggio, invece, la Juventus non pagherà più, dalla prossima stagione, 5,5 milioni di euro lordi al giocatore (3 milioni netti).
Dybala, le casse respirano
Spostandoci sull’argentino, invece, la quota di ammortamento per la stagione 2021/2022 è di 5.522.000 euro, a cui si deve aggiungere un ingaggio di 7,3 milioni di euro (13,5 milioni lordi). Il totale del risparmio per la Juventus, in questo caso, quindi, sarà di circa 19.057.000 euro.
Risparmiare per investire
Infine, se si sommano gli importi di entrambi i giocatori, è facile arrivare al totale della somma risparmiata. Va da sé, quindi, che dalla prossima stagione la Juventus, per i due, non sborserà più 24.557.000 euro.Un considerevole risparmio per la Juventus, che potrà, quindi, indirizzare tale somma verso il mercato.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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