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Juventus: Arthur vicino alla cessione
Si appresta a giungere al termine una delle operazioni in uscita più complesse che la Juventus ha dovuto affrontare nelle ultime sessioni di mercato. Il centrocampista brasiliano Arthur, stando a quanto riportato da Gianluca Di Marzio, è infatti ad un passo dal trasferirsi in Liga con il Betis pronto ad accoglierlo.
Ritorno in Liga
L’ex Barcellona è dunque pronto ad approdare in un campionato che già conosce, dopo essere finito ai margini del progetto Juve negli ultimi mesi. Giuntoli dovrà tuttavia accontentarsi di una cessione a titolo temporaneo. La formula per sbloccare l’operazione è infatti quella del prestito.
Possibile però che il club spagnolo possa a giugno tornare a discutere per un acquisto a titolo definitivo qualora il calciatore dovesse convincere.
Spazio ai nuovi innesti
Con la cessione di Arthur, seppur in prestito, Giuntoli dà il via ad un ulteriore snellimento delle risorse non considerate utili. In questo modo l’arrivo di (almeno) un difensore e di un attaccante potrebbe essere più agevole. Sul fronte difensivo il nome caldissimo è quello di Antonio Silva, soprattutto in seguito alle parole dell’agente Jorge Mendes che ha ribadito la volontà del ragazzo di volare a Torino.
“Vuole la Juve e la Juve lo vuole. Adesso tocca al Benfica decidere. Serve un po’ di pazienza, bisogna aspettare qualche giorno. Sono cose che cambiano in 5 minuti durante il mercato, che per ora è ancora chiuso. È un giocatore importante, su di lui c’erano diversi club ma vediamo cosa deciderà il Benfica che ha l’ultima parola“.
Intreccio Juve-Napoli
L’arrivo di più di un giocatore nel pacchetto arretrato dipenderà dall’uscita di Danilo. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano la Juventus avrebbe comunicato al proprio capitano di essere sul mercato. Per questa ragione si fa sempre più viva la possibilità di un intreccio di mercato con il Napoli.
Conte avrebbe infatti bisogno di un elemento in più per dare un ricambio ai suoi fedelissimi e l’ex Manchester City sarebbe il prescelto. Occhio però alla pista araba che potrebbe tentare Danilo a suon di milioni.
Dal proprio canto Giuntoli vorrebbe regalare a Motta un nuovo vice Vlahovic viste le non perfette condizioni di Milik. Per questo Giacomo Raspadori, finora poco utilizzato dal tecnico pugliese, potrebbe essere usato come pedina di scambio. Le parti torneranno a discuterne, fermo restando che la Juventus dovrebbe aggiungere un conguaglio in favore dei partenopei.
Notizie
Fiorentina, Goretti: “Non siamo squadra. I tifosi sono venuti a Reggio Emilia, noi no”
Roberto Goretti commenta a DAZN e in conferenza stampa la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo, analizzando uno dei momenti più difficili della storia recente viola.
Roberto Goretti ha parlato ai microfoni di DAZN dopo Sassuolo-Fiorentina, analizzando uno dei momenti più bui e delicati della squadra viola nelle ultime settimane.
Sul momento buio:
“C’è una presa di coscienza ancora più forte della situazione – ha spiegato Vanoli –. Dopo Bergamo la società ha chiamato i nostri tifosi, ma noi no. Abbiamo dimenticato di venire in Reggio Emilia e dimostrato che non siamo squadra. Ci sono aspetti positivi, ma oggi questo non è successo. Se non si trova la chiave emotiva per risolvere il blackout, continueremo a partire male, e questo non va bene”.
Sulla partenza positiva e la mancanza di fiducia:
“Se non c’è fiducia tra compagni, collaborazione e aiuto reciproco, diventa chiaramente una situazione difficile. Bisogna ritrovare le piccole cose che, messe tutte insieme, sono determinanti. E’ ora passata di farlo”.
Fiorentina, le parole di Goretti in conferenza stampa

Momento della squadra.
“Nelle ultime partite credo di aver visto dei passi in avanti, oggi siamo tornati indietro. ogni palla buttata in area di rigore dimostrano che non c’è una sufficiente connessione e un grado di fiducia tra i giocatori, e questo dimostra che siamo obbligati a trovarla in una situazione che è difficile, molto difficile, ma è vietato mollare, è vietato cedere terreno, ma è vietato retrocedere”.
Vanoli.
“Chi fa un’analisi con un giusto spirito critico è ben accetto sempre. Più volte bisogna prendere decisioni anche drastiche, a volte decise, bisogna capire la situazione, , bisogna essere realisti e bisogna agire”.
Rigore contestato da Kean e Mandragora.
“Questa è una cosa che non mi piace e non è neanche la prima volta che la facciamo, quindi non mi piace doppiamente”.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
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