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Italia – Macedonia del Nord: cosa ne sarà dei Mondiali?
Stasera a Palermo si disputerà l’attesissima semifinale playoff fra Italia e Macedonia del Nord. Ecco cosa bisogna sapere sulla partita di stasera.
Indice
Lo stadio
La partita di stasera si gioca alle 20:45 allo stadio comunale Renzo Barbera di Palermo, situato nel parco La Favorita (dal quale, per molti anni, ha preso il nome).
L’impianto sportivo risale al fascismo ed è staItaliato inaugurato nel 1932.
Negli anni, oltre alle partite di calcio, ha ospitato svariati concerti importanti: come quello di Frank Zappa nel 1982 e quello di Frank Sinatra nel 1987.
Oggi, per la prima volta dopo tanto, lo stadio avrà una capienza del 100%, equivalente a 36.365 posti.
I biglietti sono andati sold out in pochissime ore.
Anche grazie ai prezzi popolari: la Figc ha stabilito, infatti, tariffe dai 10 (per le Curve) ai 60 euro (per la Tribuna Centrale), e diverse agevolazioni per famiglie, donne, giovani e anziani.
Per accedere allo stadio sarà comunque richiesto un Green Pass rafforzato e la mascherina FFP2.
La formazione dell’Italia
Roberto Mancini ha da poco annunciato i convocati per questa partita.
Ci sono alcuni cambi nella numerazione di maglia rispetto agli Europei: il numero 5 sarà Bryan Cristante (anziché Locatelli), mentre il numero 9 sarà Joao Pedro.
Al momento, la Nazionale Italiana è sesta nel ranking Fifa.
I giocatori convocati sono 33 in tutto. Nel dettaglio:
Portieri: 14 Alessio Cragno (Cagliari), 21 Gianluigi Donnarumma (Paris Saint Germain), 1 Salvatore Sirigu (Genoa);
Difensori: 15 Francesco Acerbi (Lazio), 23 Alessandro Bastoni (Inter), 3 Giorgio Chiellini (Juventus), 2 Mattia De Sciglio (Juventus), 13 Emerson Palmieri (Lione), 16 Alessandro Florenzi (Milan), 19 Gianluca Mancini (Roma);
Centrocampisti: 18 Nicolò Barella (Inter), 5 Bryan Cristante (Roma), 8 Jorginho (Chelsea), 7 Lorenzo Pellegrini (Roma), 12 Matteo Pessina (Atalanta), 4 Sandro Tonali (Milan), 6 Marco Verratti (Paris Saint Germain);
Attaccanti: 11 Domenico Berardi (Sassuolo), 17 Ciro Immobile (Lazio), 10 Lorenzo Insigne (Napoli), 9 Joao Pedro (Cagliari), 20 Matteo Politano (Napoli), 22 Giacomo Raspadori (Sassuolo).
Il valore totale della rosa dei giocatori italiani ammonta a ben 875 milioni di euro. Il solo Nicolò Barella, il singolo giocatore di maggior valore nella Nazionale, vale 70 milioni di euro.
La formazione della Macedonia
La Macedonia del Nord è una squadra molto giovane: ha infatti giocato la sua prima partita nel 1993, quando si è sciolta la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
Finora, non si è mai qualificata per la fase finale di un Mondiale di calcio, ma ha giocato l’ultimo Europeo.
Al momento è 62esima nella classifica mondiale Fifa.
Portieri: Stole Dimitrievski (Rayo Vallecano), Damjan Siskovski (Doxa Katokopias), Kristijan Naumovski (Shkupi);
Difensori: Stefan Ristovski (Dinamo Zagabria), Darko Velkovski (Rijeka), Visar Musliu (Ingolstadt), Ezgjan Alioski (Al-Ahli Gedda), Nikola Serafimov (Zalaegerszegi), Kire Ristesvki (AEL Limassol), Todor Todoroski (Orion Tip Sered);
Centrocampisti: Enis Bardhi (Levante), Arijan Ademi (Dinamo Zagabria), Boban Nikolov (Sheriff Tiraspol), Stefan Spirovski (MTK Budapest), Jani Atanasov (Hajduk Spalato), Erdal Rakip (Malmö), David Babunski (Debrecen);
Attaccanti: Darko Churlinov (Schalke 04), Aleksandar Trajkovski (Al-Fayha), Milan Ristovski (Spartak Trnava), Todor Todoroski (Orion Tip Sered), Stefan Ashkovski (Sepsi), Valon Ethemi (Istanbulspor), Bojan Miovski (MTK Budapest), Erdon Daci (Westerlo), Dorian Babunski (Debrecen).
Il valore totale della rosa dei giocatori macedoni, inclusi quelli squalificati (Elmas e Kostadinov), è di 65,43 milioni di euro, di molto inferiore a quello della Nazionale italiana.
I giocatori da tenere d’occhio
Della Macedonia, secondo alcuni commentatori, sarà da tenere d’occhio il centrocampista Enis Bardhi.
Come sottolinea Il Fatto Quotidiano, questa potrebbe essere l’occasione, per Donnarumma, di replicare i risultati eccelsi degli Europei. UItimamente, nel Paris Saint Germain ha annaspato più di una volta.
Sottovalutare gli avversari macedoni potrebbe risultare fatale all’Italia. L’allenatore Claudio Ranieri ha lanciato un monito: “I rischi di una partita così sono quelli legati all’ottimismo. Nelle partite secche, da dentro o fuori, non è ammesso sottovalutare alcuna squadra”.
Dove vedere la partita Italia – Macedonia del Nord?
La partita sarà visibile in chiaro e in diretta TV su Rai 1 (canali 1 e 501) e sarà visibile in streaming su RaiPlay.
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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