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Inter-Napoli: cronaca di una brutta serata

Nel giorno del primo boxing day del calcio italiano e in occasione della partita più attesa della penultima giornata di campionato, girone di andata, della serie A, cioè Inter-Napoli, vi erano tutte le premesse per assistere ad un bello spettacolo sportivo.

Si sarebbero affronate la seconda (Napoli) e la terza (Inter) in classifica; due squadre ricche di campioni e quindi, complice il clima delle feste natalizie, c’erano tutte le premesse per divertirsi.Invece, grazie ad un attacco premeditato di stampo criminale operato da un centinaio tra ultras interisti (la maggioranza), del Varese e del Nizza, ai danni di una decina circa di mini- van carichi di tifosi napoletani, si è verificato esattamente l’opposto.

Bilancio:un ultras varesino morto e quattro napoletani accoltellati! Inoltre l’Inter giocherà due partite a porte chiuse, ed una terza con la curva nord deserta.

Indice

I fatti

Circa un’ora prima dell’inizio della partita in Via Sant’Elena, ad un paio di chilometri dallo stadio Meazza, una decina di mini-van privati che trasportavano tifosi napoletani sono stati attaccati da un centinaio di ultras dell’Inter, e da una minoranza di varesini e nizzardi, che gli  si sono scaraventati contro armati di mazze, catene, tirapugni, mazze chiodate, maceti e bombe carta (come documentato dalla Polizia di Stato).Ovviamente mettendo in pratica una autentica trappola da guerriglia urbana .Dopo un po’ i napoletani sono scesi dai rispettivi mezzi e sono iniziati scontri violentissimi che hanno determinato il ferimento di quattro napoletani (accoltellati), e la morte di Daniele Belardinelli (uno degli assalitori) , tifoso del  Varese, appartenente ad un gruppo neonazista chiamato “Blood and Honour” (sangue e onore), che si era già preso un daspo alcuni anni fa.Costui è stato travolto da un SUV di passaggio, il cui autista non è stato ancora individuato, nel corso degli scontri.Tre ultras dell’ Inter sono stati arrestati e comunque le indagini circa l’accaduto vanno avanti.

Paura in tribuna

All’interno dell’impianto tutto filava liscio.Tra il pubblico erano sparsi moltissimi tifosi azzurri trapiantati a Milano e nelle città limitrofe spesso con le rispettiuve famiglie.Ma già ai primi tocchi di palla del difensore senegalese del Napoli Kalidou Koulibaly sono partiti dalle curve cori razzisti molto chiari e offensivi, oltre al solito: ”Vesuvio lavali col fuoco” rivolto ai tifosi del Napoli. Visto il protrarsi di tale vergognosa situazione , l’allenatore del Napoli ha chiesto ben tre volte la sospensione della gara, ma l’arbitro Mazzoleni gli ha risposto che ciò sarebbe stato eventualmente compito dei tutori dell’ordine pubblico, ignorando palesemente le norme federali! Tale orrenda situazione è andata avanti fino a quando, nel secondo tempo a circa venti minuti dalla fine dell’incontro e sullo 0-0, lo stesso Koulibaly ha commesso un fallo su Politano  sanzionato con un discutibile cartellino giallo, a questo punto lo stesso giocatore del Napoli, innervosito dai cori vergognosi che gli interisti gli vomitavano addosso dall’ inizio della gara, ha applaudito l’arbitro che lo ha subito espulso. Apriti cielo:lo stadio è divenuto una polveriera! La compagna (magistrato) di chi scrive si trovava in tribuna con gli zii e i tifosi (non ultras) dei nerazzurri hanno iniziato a minacciarli fisicamente ed a rivolgere loro epiteti volgari come “colerosi”, “africani”, “terremotati”, “terroni”, “lavatevi” eccetera.

Inoltre e’ stata tirata anche una lattina di coca cola verso un’altra coppia di napoletani; così la ragazza ha dovuto chiamare dei poliziotti e qualificarsi per essere “scortata”  via dallo stadio , anche perché lo zio anziano aveva accusato un malore.Tutto ciò in tribuna a S.Siro, dove dovrebbero esserci i tifosi e non gli ultras; ma le manifestazioni di  razzismo evidentemente non erano limitate  alle sole curve meneghine!!!

La normativa

Come ha chiarito il procuratore della FIGC  Dott.Pecoraro è nei poteri dell’arbitro quello di sospendere una gara se vi sono reiterate manifestazioni di razzismo ( vedasi Gavillucci in Samp-Napoli della scorsa stagione). Funziona così: vengono effettuati tre richiami al pubblico tramite gli altoparlanti, se non vengono rispettati fanno sì che il direttore di gara e/o gli organi preposti alla tutela dell’ordine pubblico sospendano l’incontro .Come si usa dire “Carta canta”. Mazzoleni evidentemente ha dimostrato di non conoscere il regolamento che lui stesso dovrebbe far rispettare, così come anche il tecnico della Juve, il quale ha asserito che tale decisione competerebbe solo a chi si occupi dell’ordine pubblico.Tutto il mondo del calcio ha speso parole di conforto e stima nei confronti di  Koulibaly, che comunque si è preso due giornate di squalifica, a partire da CR7 che ha pubblicato un post di sostegno su Instagram, ed ha condannato senza se e senza ma il razzismo.Si sono distinti Gasperini che ha qualificato come sfottò i “BUUUU” e gli altri cori razzisti, e Allegri che non ha voluto commentare.

Conclusione

Vi è grande amarezza in chi ama il calcio come sport e non vi associa null’altro, senza distinzioni di tifo, però da napoletano devo ammettere che nel mio caso la delusione è stata doppia , perché , oltre ai soliti vomitevoli cori contro la mia città, è stata messa in pericolo l’incolumità della mia compagna, ed il fatto che ciò sia accaduto in tribuna dimostra, ancora una volta, che il razzismo non è limitato alle curve. Si sono spese le solite parole di condanna dell’accaduto, ma oggi il campionato ricomincia e ben presto tutto tornerà come prima, con buona pace di chi vorrebbe che il suo sport preferito fosse tutelato.Fino a quando tutto si fermerà!

 

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Pubblicato da
Luigi Bianco

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