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Il Mondiale per club 2025 spiegato in breve
Il Mondiale per club 2025 segna l’inizio di una nuova era per il calcio internazionale. Si gioca per la prima volta con un formato ampliato a 32 squadre, dal 15 giugno al 13 luglio, negli Stati Uniti.
La competizione, creata per mettere a confronto i migliori club del pianeta, rappresenta un’evoluzione rispetto alla formula precedente, pensata per amplificare il valore commerciale e tecnico del torneo.
Così anche sul fronte delle quote vincente mondiale per club si accende la tensione e mentre Inter e Juventus saranno le due squadre italiane in campo, i riflettori si accenderanno anche su Lionel Messi, su club storici come River Plate e Bayern Monaco, e sul montepremi più alto mai visto per un torneo FIFA a livello di club.
Regolamento, struttura e format
Il nuovo Mondiale per club si gioca ogni quattro anni, sul modello della Coppa del Mondo per nazionali.
L’edizione 2025 si disputerà, come detto, dal 15 giugno al 13 luglio negli Stati Uniti, con finale prevista al MetLife Stadium di New York. Saranno utilizzati 12 stadi in tutto, tra cui impianti simbolo come il Rose Bowl di Pasadena, teatro della finale Italia-Brasile del 1994.
Le 32 squadre partecipanti sono suddivise in 8 gironi da 4. Le prime due classificate di ogni gruppo accedono agli ottavi di finale, seguiti da quarti, semifinali e finale, con la classica formula a eliminazione diretta. A parità di punti nei gironi si considerano nell’ordine: scontro diretto, differenza reti, gol segnati.
La gara inaugurale ha visto un pareggio 0-0 tra Al Ahly–Inter Miami, mentre Inter e Juventus hanno debuttato rispettivamente con un pareggio e una entusiasmante vittoria.
La distribuzione delle partecipanti segue criteri precisi: 12 squadre europee, 6 sudamericane, 4 africane, 4 asiatiche, 5 dal Nord e Centro America, e 1 rappresentante dell’Oceania. Si tratta delle migliori formazioni degli ultimi anni nelle rispettive competizioni continentali.
Un torneo nuovo ma con dei precedenti storici
Il Mondiale per club, nella sua versione attuale, nasce come erede diretto della Coppa Intercontinentale, disputata dal 1960 al 2004 tra i campioni d’Europa e quelli del Sud America.
A partire dal 2005, la FIFA ha introdotto il primo format ufficiale a sette squadre, che è rimasto in vigore fino al 2023. Le squadre europee hanno dominato in modo netto: tutte le ultime undici edizioni sono state vinte da club UEFA.
Il nuovo formato punta ad ampliare il bacino d’interesse e a rappresentare in modo più equo tutte le confederazioni calcistiche. Allo stesso tempo, per i club extraeuropei, la competizione rappresenta un’occasione unica per confrontarsi con i giganti del calcio globale.
Montepremi e dibattito
Quanto agli esiti, ci sono già le favorite. Ma le principali discussioni sul tema riguardano per lo più il calendario.
Il torneo, infatti, si gioca d’estate, a ridosso di una stagione faticosa e a pochi mesi dall’inizio di quella successiva. Il caldo degli Stati Uniti, con partite previste anche in orari estremi non è d’aiuto. Nel frattempo il mercato resta aperto, il che potrebbe creare squilibri e incertezze tecniche, come confermato da diversi allenatori.
Ma queste problematiche sembrano esser secondarie quando si riflette sul montepremi, il quale, secondo le fonti ufficiali, prevede la distribuzione di 1 miliardo di dollari tra tutte le squadre partecipanti.
Il club vincitore potrebbe arrivare a incassare fino a 125 milioni di dollari, con premi progressivi già dalla fase a gironi: 2 milioni per ogni vittoria, 7,5 per gli ottavi, 13 per i quarti, 21 per la semifinale, 30 alla finalista e 40 al vincitore. Un vero e proprio bottino.
A rendere il torneo così atteso è anche il livello dei protagonisti
Oltre alle grandi d’Europa, Manchester City, Real Madrid, PSG, Bayern Monaco, spiccano i giocatori di fama mondiale come Messi, con il suo Inter Miami, e Sergio Ramos con il Monterrey.
Tra le outsider, occhi puntati su River Plate, Boca Juniors e sull’Al Hilal allenato da Simone Inzaghi, con una rosa piena di ex Serie A.
Il fascino sta nel mix tra competitività e spettacolo. Se per le europee è una sorta di “mini Champions”, per le altre confederazioni è l’occasione d’oro per farsi conoscere. È un torneo che ambisce a diventare il riferimento mondiale, ma che dovrà trovare un equilibrio tra spettacolo, equità sportiva e sostenibilità del calendario.
Se riuscirà a mantenere alto il livello tecnico e gestire le complessità logistiche e commerciali, potrebbe davvero affermarsi come la “Coppa del Mondo dei club”.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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