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Il Milan vuole presentare Ibra per i 120 anni del club
Il futuro di Zlatan Ibrahimovic lo può soltanto sapere un cartomante bravo, lo svedese è abile ed accorto nel far perdere le proprie tracce proprio bei momenti in cui sembra decretata – o quasi – la sua prossima squadra. Ineccepibile il lavoro di Mino Raiola che un po’ proclama ed un po’ si defila lavorando costantemente per garantire al suo assistito un futuro che possa renderlo ancora protagonista, nonostante i suoi 38 anni, ed ulteriormente ricco, nonostante contratti a sei zero da vent’anni a questa parte. Eh si, perché Ibra gratis proprio non si muove, va bene il prestigio, va bene il sentirsi importante in un’etá in cui molti hanno smesso, va bene essere sempre e comunque considerato un vincente, ma prima di tutto, o comunque in una corsia preferenziale, vengono i soldi ed il prossimo contratto non sarà scevro da milioni di euro che entreranno nel già pingue conto corrente del bomber svedese.
Il Milan compie gli anni
Questo non sarà un anno come gli altri, indipendentemente dai risultati in campo, peraltro finora scarsi. Il Milan compirà 120 anni il prossimo 15 dicembre e la dirigenza, come in tutti i compleanni che si rispettino, vorrebbe farsi un regalo, un pacchetto da scartare proprio entro quel giorno, un dono che un nome ed un cognome ben definiti: Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese fa l’occhiolino ai rossoneri da tempo, considera Milano la sua seconda casa, adora i tifosi che si aspettano un suo imminente ritorno per ricominciare da dove ci si era lasciati, ossia nel 2012 quando da Milano si imbarcò con la famiglia alla volta di Parigi con destinazione Psg.
Un uomo di esperienza
Ibrahimovic e la dirigenza rossonera sanno perfettamente cosa manca al Milan attuale: un elemento di esperienza. Serve un profilo in grado di fare la voce grossa in campo, ma soprattutto all’interno degli spogliatoi dove una prevalenza di giovani riesce ad estasiarsi per una vittoria, ma anche avvilirsi oltremodo per una sconfitta, o per un periodo negativo. Equilibrio ed esperienza che Zlatan Ibrahimovic saprebbe garantire affiancando le giovani promesse, Leao in primis, al momento fuori dal contesto ed alquanto disorientate da tutto quello che gli scorre intorno a velocità vertiginose del tutto inaspettate ed imprevedibili ad agosto. Ibrahimovic sa di essere importante, sa che il Milan lo aspetta a braccia aperte, sa che i tifosi non hanno mai smesso di amarlo, ma ritengo sappia che un atto di riconoscenza verso un club che per sua ammissione gli ha dato molto debba essere fatto, perché vero che per lo svedese contano i soldi, ma anche il cuore certe volte va ascoltato, soprattutto se si hanno 38 anni ed inevitabilmente si è alla fine della carriera.
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“Caro Milan…perché?”, lettera di un tifoso deluso | L’editoriale di Mauro Vigna
Caro Milan, perché? Mi faccio probabilmente portavoce di un numero importante di rossoneri scrivendo questa lettera, che non vuole essere altro che uno sfogo nei confronti delle mosse della dirigenza.
Caro Milan, perché? Me lo chiedo in questi ultimissimi giorni quando sembrava che Zlatan Ibrahimovic avesse convinto tutti su Antonio Conte. Vero, io non ce lo vedo lo svedese in queste cose, la diplomazia forse non è di casa, tuttavia un uomo di campo con la sua esperienza poteva fare leva con effetti migliori.
Soprattutto perché era stato definito da Gerry Cardinale come la sua estensione in Italia. Un nome Ibra aveva proposto a gennaio, stringendo pure un accordo di massima: Antonio Conte. E invece nulla, la dirigenza ha parlato con almeno 5 o 6 altri allenatori diversi. Spaccatura totale.
Eppure Conte è ancora lì che aspetta una chiamata. È stato spesso visto a Milano con Ibrahimovic, si è pure incontrato con lo svedese a Montecarlo negli uffici di Rafaela Pimenta. Ammicca ad ogni post su Instagram, fa foto coi tifosi rossoneri, ha rifiutato tre volte il Napoli, ha rifiutato (ad oggi) il Bayern Monaco.
Eppure nulla…la Juventus prenderà Thiago Motta, l’Inter ha Inzaghi, se il Milan non si decide, Conte alla fine (ma proprio alla fine fine) accetterà Napoli e quindi? Lopetegui? Farioli? Tedesco? Rose? Van Bommel? No…io non ci sto a questa sconfitta ancora prima di giocare. Ed un esame di coscienza se lo dovrebbe fare la dirigenza.
C’erano tutte le basi per prendere Conte. Una squadra già robusta, un mercato importante. Prova a dare 200 milioni in mano a Conte e carta bianca sul mercato, al primo colpo vince lo scudetto. Ed è una brutta cosa? Questo vogliono i tifosi. Non rimanere tra le prime quattro, raggiungere la zona Champions e far passare la stagione come trionfale con zero titoli in bacheca. Perché così sta succedendo, e noi tifosi tristemente ci stiamo abituando alla mediocrità, senza nemmeno più lamentarci troppo.
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Milan, la dirigenza chiude il cerchio: Lopetegui o Tedesco in pole
Milan, continuano ad arrivarci indiscrezioni in merito al prossimo allenatore dei rossoneri. Vediamo qui di seguito in dettaglio.
I tempi sono maturi e il Milan sta cercando di chiudere il cerchio. Nonostante Antonio Conte stia ancora aspettando una chiamata, sembra avere vinto la linea della dirigenza la quale da tempo ha bocciato il tecnico leccese per andare su un profilo meno invadente e più aziendalista.
I nomi a oggi sono due: Julen Lopetegui e Domenico Tedesco. Entrambi molto bravi e portati a lavorare coi giovani. Due profili fortemente seguiti e contattati da Geoffrey Moncada, che piacciono a Giorgio Furlani il quale ha direttamente conferito con Gerry Cardinale.
Fuori da tutto questo troviamo Zlatan Ibrahimovic il quale sembrerebbe non gradire le due proposte della dirigenza, continuando a proporre Conte a gran voce con Van Bommel possibile nome di riserva. Ma sia lo svedese che Conte, stanno perdendo speranze…e pazienza.
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Conte, quarto tentativo di De Laurentiis: Milan cosa aspetti?
Conte, è l’ora della verità. Nonostante almeno una manciata di indizi, le sorti del tecnico leccese potrebbero essere diverse rispetto a quanto ipotizzato.
Lo abbiamo visto stringere un accordo con Ibrahimovic a gennaio, è stato avvistato diverse volte in ristoranti milanesi, abbiamo raccolto testimonianze da persone a lui vicine, diversi indizi social, compreso quello di ieri, eppure il futuro di Antonio Conte, alla data di oggi, è ancora tutto da scrivere.
Il Milan continua a non chiudere, su di lui la dirigenza è spaccata, forse in maniera irreversibile. Fatto sta che Aurelio De Laurentiis ancora una volta, capendo che adesso è il momento di osare, ha preso contatti diretti col tecnico leccese.
Lo abbiamo scritto più volte, il sogno di Conte non è Napoli, tuttavia l’esigenza di rimanere in Italia, unita alla paura di rimanere col cerino in mano, in caso di ulteriori cincischiamenti del Milan, obbligherebbero il tecnico ad accettare l’offerta partenopea.
Se il Milan davvero tiene a Conte lo vedremo nelle prossime giornate, ma il rischio è reale, la dirigenza rossonera potrebbe perderlo. E con Thiago Motta che va alla Juventus, ai rossoneri resterebbero solo scommesse.
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