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Il Barcellona bacchettato dalla Ministra del Lavoro: il comunicato
Sul tema uguaglianza tra uomini e donne, il Barcellona rivendica di essere sempre in prima linea: a questo riguardo ha diramato un comunicato.
L’antefatto è che la ministra del Lavoro spagnola Yolanda Díaz ha sanzionato la RFEF (Real Federación Española de Fútbol), il Barcellona, il RCD Espanyol de Barcelona e il CD Europa per non aver rispettato le misure di parità di genere in termini di retribuzione.
Il club blaugrana ha espresso, tramite un comunicato, il totale rifiuto di qualsiasi dichiarazione che metta in dubbio l’impegno del club nelle politiche di parità e ha assicurato di essere un’istituzione pioniera in questo campo.
Il FC Barcelona non è stato notificato di alcun inadempimento relativo alla disparità retributiva e di conseguenza non vi è alcuna sanzione in materia.
Barcellona, il comunicato stampa
Di seguito il testo del comunicato:
“Il FC Barcelona respinge qualsiasi dichiarazione che metta in dubbio l’impegno storico del Club nei confronti delle politiche per l’uguaglianza tra uomini e donne, dove è un’entità pionieristica nel mondo dello sport. Il FC Barcelona ha approvato il suo I Piano di Uguaglianza nel 2013, sette anni prima che entrasse in vigore la legislazione sull’uguaglianza, obbligatoria per le aziende con più di 150 lavoratori.
Il II Piano di Uguaglianza del FC Barcelona, con scadenza nell’aprile 2023, è attualmente prorogato con l’accordo della Commissione per l’Uguaglianza del FC Barcelona, composta da rappresentanti dell’azienda e rappresentanti della parte sociale (Comitato Aziendale) durante la negoziazione del III Piano di Uguaglianza del FC Barcelona.
Parallelamente a questa negoziazione e come risultato della stretta collaborazione tra gli attori del Club, sono stati aggiornati il Protocollo per la prevenzione e il contrasto del molestie sessuali per motivi di sesso, orientamento sessuale, identità di genere o espressione di genere e il Protocollo per la prevenzione e il contrasto del molestie sul lavoro, entrambi in vigore dal 5 febbraio 2024, così come i primi colloqui per la negoziazione di un nuovo Contratto Collettivo per il FC Barcelona.
La disanima punto per punto
In tal senso, il Club precisa che non è corretto affermare che:
- Non esistono Protocolli contro il molestie sessuali: Il FC Barcelona dispone dal 2020 di un Protocollo per la prevenzione e il contrasto del molestie sessuali per motivi di sesso, orientamento sessuale, identità di genere o espressione di genere.
Questo Protocollo è pioniere nello Stato per portata e contenuto, creando una rete di persone di riferimento formata da 40 persone, le quali sono state appositamente formate e hanno partecipato a sessioni di formazione presenziale con oltre 500 dipendenti del FC Barcelona, tra cui le prime squadre maschile e femminile di calcio. - Il Club è stato sanzionato per la disparità retributiva: Il FC Barcelona non è stato notificato di alcuna violazione relativa alla disparità retributiva e di conseguenza non esiste nessuna sanzione al FC Barcelona in questo campo.
- Inesistenza del Piano di Uguaglianza: Come già spiegato, il FC Barcelona è un’entità pionieristica nella elaborazione e adozione di Piani di Uguaglianza prima dell’entrata in vigore della legislazione specifica in materia.Nel richiamo ricevuto dall’Ispettorato del Lavoro (novembre 2023) si riconosce che “Al momento dell’azione ispettiva, il FÚTBOL CLUB BARCELONA sta negoziando il III Piano di Uguaglianza dell’entità, nello specifico l’analisi della diagnosi di situazione” e che “La volontà dell’entità di approvare il suddetto Piano di Uguaglianza conforme al Real Decreto 901/2020 nel primo trimestre del 2024”.Infine, il risultato dell’azione ispettiva è stato: “Viene formulato un richiamo formale al FC Barcelona affinché, in ottemperanza alla normativa del diritto sociale, proceda ad adottare le misure correttive necessarie per garantire e rispettare la negoziazione, l’elaborazione e l’applicazione di un Piano di Uguaglianza nei termini previsti dalla legge.Stabilendo un piano di rettifica di quattro mesi dalla ricezione del richiamo”. Il periodo di rettifica di quattro mesi scade il prossimo 15 marzo e sia il Club che il Comitato Aziendale informano che il III Piano di Uguaglianza del FC Barcelona è già stato completato, rimanendo solo la sua iscrizione prescritta”.
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Caso ultras, la Procura pronta ad ascoltare Calabria e Barella
La pausa per le partite delle Nazionali nella stagione 2024/25 ha creato l’opportunità per la Procura di Milano di convocare alcuni tesserati di Inter e Milan nell’ambito dell’indagine che ha coinvolto i leader delle curve milanesi, Marco Ferdico e Luca Lucci, su un sistema di malaffare collegato al Meazza.
L’indagine sta ora proseguendo con l’ascolto delle cosiddette persone informate sui fatti, tra cui figurano vari membri delle squadre.
Per il Milan, il capitano Davide Calabria, non convocato per la Nazionale a causa di un infortunio, è stato segnalato come uno dei principali testimoni, avendo incontrato in segreto Luca Lucci.
Dall’altro lato, diversi tesserati dell’Inter, come Nicolò Barella (infortunato), Hakan Calhanoglu, l’allenatore Simone Inzaghi e il vice presidente Javier Zanetti, sono tra coloro che potrebbero essere ascoltati. In particolare, si sospetta che Ferdico abbia cercato di ottenere favori relativi alla vendita di biglietti per la finale di Champions League 2023.
Inoltre, Milan Skriniar, ora giocatore del PSG, ma convocato dalla Slovacchia, potrebbe essere interrogato per il suo incontro con Ferdico, che avrebbe avuto luogo nonostante il giocatore fosse in procinto di lasciare l’Inter senza rinnovare il contratto.
Questo episodio solleva dubbi sulla gestione dell’incontro da parte del club, visto che Skriniar era visibilmente preoccupato.
La giustizia sportiva, attraverso il procuratore Chiné, potrebbe applicare l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, che riguarda la slealtà sportiva, con possibili sanzioni che potrebbero colpire giocatori e dirigenti, tra cui Simone Inzaghi e Javier Zanetti.
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Milan, un problema chiamato Thiaw: Gabbia la soluzione | E attenzione a Tomori
Milan, la coperta rossonera dal punto di vista della difesa è senza dubbio molto corta. Vediamo qui di seguito lo stato dell’arte degli uomini a disposizione di Paulo Fonseca.
Il Milan si appresta ad affrontare un vero e proprio tour de force che inizierà domani sera contro il Liverpool per arrivare al derby di domenica sera contro l’Inter.
Sempre fuori uso Malick Thiaw, attualmente infortunato e con un morale che rasenta il terreno. Il tedesco infatti è finito al livello più basso delle gerarchie di Paulo Fonseca e recuperarlo non sarà di certo semplice. Più probabile invece una cessione in prestito a gennaio solo ed esclusivamente se si riuscirà a mettere mano su un altro difensore centrale nello stesso periodo.
Una garanzia è invece rappresentata da Matteo Gabbia il quale anche durante la gara contro il Venezia è risultato uno dei migliori in campo sfiorando il gol assegnato poi a Fofana. Il centrale italiano potrebbe addirittura scalzare Fikayo Tomori il quale ha deluso nelle sue ultime apparizioni.
Il centrale inglese, peraltro non impegnato con la Nazionale, è stato escluso da Fonseca. Una sorta di bocciatura che potrebbe essergli utile per ricaricare le batterie e soprattutto riprendersi la titolarità.
Ad oggi, l’unica certezza è rappresentata da Pavlovic, una vera e propria diga difficilmente valicabile. Un acquisto azzeccatissimo dalla dirigenza rossonera.
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Caso FIFA-Diarra, rescissione e contratti: cosa significa la sentenza della Ue
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Diarra, incentrata sulla compatibilità delle regole FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori con il diritto comunitario, introduce importanti novità.
In particolare, la Corte ha esaminato le disposizioni del “Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori” (RSTP) della FIFA che riguardano la responsabilità solidale dei nuovi club in caso di risoluzione del contratto di un giocatore senza giusta causa e le sanzioni sportive associate.
Indice
Principali punti della sentenza:
1. Libertà di circolazione dei lavoratori: La Corte ha stabilito che le norme FIFA in questione costituiscono un ostacolo alla libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. In particolare, la regola che obbliga il nuovo club a rispondere in solido delle indennità dovute dal giocatore al precedente club rappresenta un freno per i club che potrebbero voler ingaggiare giocatori da altri Stati membri, creando rischi giuridici e finanziari rilevanti.
2. Proporzionalità delle sanzioni: Le sanzioni imposte ai nuovi club, inclusi il divieto di tesserare nuovi giocatori e l’obbligo di versare l’indennità, sono ritenute sproporzionate rispetto all’obiettivo legittimo di garantire la regolarità delle competizioni. Inoltre, la Corte ha sottolineato che i criteri di calcolo delle indennità tendono più a proteggere gli interessi finanziari dei club che a preservare la stabilità competitiva.
3. Contrasto con le regole della concorrenza: Le regole del RSTP limitano la concorrenza transfrontaliera tra club per il reclutamento dei giocatori, in quanto impongono restrizioni permanenti che possono dissuadere i club dall’ingaggiare giocatori già sotto contratto con altre società.
Implicazioni della sentenza
La decisione della Corte non abolisce il sistema di trasferimenti o consente ai giocatori di rescindere i contratti senza conseguenze. Tuttavia, stabilisce che le norme attuali della FIFA, che impongono responsabilità solidali e sanzioni sportive senza considerare le specifiche circostanze di ogni caso, eccedono quanto necessario per garantire la regolarità delle competizioni. I giocatori possono trasferirsi anche in presenza di una controversia contrattuale, ma il club precedente ha comunque il diritto di fare causa per ottenere un risarcimento.
Commenti:
Secondo il legale di FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori), Pieter Paepe, la sentenza rappresenta una svolta nel mercato dei trasferimenti, mettendo in discussione le basi economiche delle attuali regole. Emilio Garcia, responsabile legale della FIFA, ha sottolineato che i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti rimangono validi, ma che la FIFA continuerà a lavorare per garantire stabilità e integrità nelle competizioni.
Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle controversie contrattuali nel calcio, aprendo la strada a una maggiore libertà di movimento per i calciatori, pur mantenendo un quadro di regole che tutelino i club.
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