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Già finito l’effetto De Rossi? Senza Dybala e Lukaku la Roma non gira…
La Roma non va oltre lo zero a zero in casa del Lecce, facendo registrare una mini-crisi di risultati ma soprattutto di gol segnati.
La Roma dipende dalla coppia Dybala-Lukaku
Da quando siede sulla panchina giallorossa, De Rossi ha potuto schierare dal primo minuto sia Dybala che Lukaku per dieci volte su quattordici partite. Nelle quattro occasioni in cui uno dei due è mancato, o ha giocato una manciata di minuti come successo ieri al Via del Mare, la Roma ha vinto due sole volte.
Nelle ultime quattro gare c’è stata la sconfitta indolore di Brighton, il pareggio preso per i capelli all’ultimo minuto a Firenze e la vittoria stentata contro il Sassuolo. Una serie di risultati che denota una sorprendente difficoltà a trovare la rete da parte della compagine giallorossa, che ha segnato solo un gol nelle ultime tre uscite.
Un calo di rendimento che coincide con lo scarso stato di forma dei suoi due campioni. Lukaku c’è, ma è come se non ci fosse (palesemente non è al top dopo le noie muscolari dell’ultimo periodo) mentre Dybala non c’è proprio. Nell’ambiente romanista probabilmente se si è sottovalutata la centralità di questi due giocatori nel progetto di gioco giallorosso, troppo impegnati come si era a tessere le lodi del Guardiola dei noantri.

Ma quale “gioco”, la media punti di Mourinho…
Non c’è proposta di gioco che possa sopperire, sul lungo periodo almeno, all’assenza contestuale o alla scarsa condizione atletica dei due totem della Roma. Spesso si tende a voler dimenticare che Mourinho, sin quando ha voluto sia Lukaku che Dybala a pieno regime, era quarto in classifica e sulla scia del Milan.
Questo sino all’infortunio dell’argentino, alla metà del primo tempo della gara contro la Fiorentina che la Roma stava conducendo per uno a zero, che ha fatto entrare la formazione capitolina in una spirale da cui non l’ha fatta uscire De Rossi ma il ritorno dall’infortunio dei due sopracitati.
Costruire la propria impalcatura di squadra su due giocatori (soprattutto Dybala) dalle comprovate difficoltà fisiche è un terno al lotto. Possono mollare gli ormeggi in qualunque momento e questo (per sfortuna di De Rossi) può accadere anche nel momento topico della stagione. A otto partite dal termine la Roma rischia di ritrovarsi sesta in classifica, dato che l‘Atalanta deve recuperare la partita contro la Fiorentina, e ai quarti di finale di Europa League incontrerà il Milan nel momento di forma più alto della sua stagione.
Il rischio di terminare la stagione peggio di come Mourinho aveva terminato quella precedente (salutata come un mezzo fallimento dai critici) è concreto. Lungi da me fare l’uccello del malaugurio, ma che cosa direbbe la stampa schierata se De Rossi non si qualificasse per la prossima edizione della Champions League (pur avendo un posto in più a disposizione) e non strappasse neppure il pass per Dublino?
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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