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Ex-Leicester, Shinji Okazaki annuncia il ritiro
Il giapponese Shinji Okazaki ha annunciato il ritiro: aveva composto con Vardy l’attacco del Leicester di Ranieri nel 2016.
Tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram, l’ex-attaccante del Leicester Shinji Okazaki ha annunciato il suo addio al calcio al termine della stagione corrente.
Il “samurai” milita nel VV Sint-Truiden, squadra della Jupiler Pro League ovvero la massima divisione del calcio belga, e il suo contratto scadrà il 30 Giugno del 2024.
Shinji Okazaki con la maglia delle foxes ha segnato 19 gol in 137 partite, di cui 5 nell’anno del titolo. Non è mai stato un goleador, ma il suo contributo off-ball è stato fondamentale per rendere così equilibrata l’allora squadra di Ranieri.
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Inter, Handanovic: “Voglio fare l’allenatore”
L’ex portiere dell’Inter, Samir Handanovic, ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo al proprio futuro. Futuro che lo vedrebbe ancora sui campi, ma da allenatore.
Handanovic, ai microfoni di Sport Mediaset, ha espressamente dichiarato che proseguirà la sua avventura nel mondo del calcio come allenatore. Ipotesi che stava già prendendo piede negli ultimi giorni, dato che lo sloveno è il candidato più accreditato per sedersi sulla panchina dell’Under 17 nerazzurra nella prossima stagione.
Ha anche parlato della nuova proprietà statunitense e del nuovo ruolo da presidente affidato a Marotta.
Di seguito le dichiarazioni dell’ex Inter.
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Handanovic su Oaktree
“Oaktree sa chi è Beppe Marotta e gli hanno dato questo ruolo (di presidente, ndr) perché in precedenza ha fatto vedere che è capace”.
Conte al Napoli
“Sarà un campionato molto più equilibrato e Conte, con il suo Napoli, sarà un candidato. Lui riesce sempre ad entrare e a cambiare la mentalità di tutti i giocatori. Sarà un bel vedere”.
Il futuro di Handanovic
“Oggi si gioca a padel e ci divertiamo, nel futuro voglio fare l’allenatore e comincerò dall’anno prossimo“.
Dunque sembra già scritto il prossimo passo di Samir Handanovic, che con tutta probabilità rimarrà nell’orbita Inter, cambiando soltanto ruolo. Staremo a vedere se le indiscrezioni trapelate in questi giorni troveranno conferme ufficiali a breve.
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Inter, Thuram: “Dopo quel gol è cambiato tutto…”
Marcus Thuram si è raccontato in una lunga intervista in cui ha toccato svariati temi, soffermandosi principalmente sulle sue origini e sulle reti con l’Inter.
Nell’intervista rilasciata per Campioni del Made in Italy, ideata da Lega Serie A, Thuram ci ha tenuto a ripercorrere il suo percorso con la maglia nerazzurra. Il centravanti francese ha ricordato le sue reti più belle, tra tutte ha menzionato quella nel derby contro il Milan.
Inoltre, ha raccontato la sua infanzia. Vissuta in parte anche in Italia, a causa delle due esperienze in Serie A del padre, Lilian. L’ex difensore della nazionale francese aveva militato dal 96′ al 2001 al Parma, per poi trasferirsi per circa 36 milioni alla Juventus: in cui ha disputato 6 stagioni.
Di seguito le parole di Thuram.
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Thuram su Milano
“Milano è una città speciale, ci sono molto legato. Ciò che mi ha stupito è l’enorme quantità di persone ovunque, le strade e le piazze sono sempre piene. La città ha una profonda passione per il calcio, è un sogno. Una gioia, incarna la mia vita. Fin da quando ero bambino, ho respirato calcio grazie a mio padre. Ora ho seguito le sue orme. Da bambino non avrei mai immaginato di diventare calciatore, mi piaceva semplicemente giocare. Quando avevo 8-9 anni ho capito che mio padre si guadagnasse da vivere col calcio, fino a quel momento non avevo capito bene la sua professione. Crescendo ho capito che potesse diventare un lavoro anche per me, e visto che è la cosa che amo di più perché non renderla il mio mestiere?”.
Le origini italiane
“Sono nato a Parma, poi ho trascorso cinque anni a Torino, quindi ci siamo trasferiti a Barcellona e siamo rimasti lì per due anni prima di tornare in Francia. Sono cresciuto in Italia, quindi è vero che ho molte abitudini italiane, ero immerso nella vostra cultura. Ho imparato quasi contemporaneamente il francese e l’italiano da piccolo. Il mio legame con Milano è già profondamente forte pur vivendo qui da solo un anno. – continua Thuram – Ho sempre desiderato vivere in una metropoli vivace, Milano è la soluzione perfetta. E’ una grande città, internazionale, ricca di culture diverse. Ma conserva il tipico fascino italiano. E’ un mix speciale, sono molto legato. Un quartiere che adoro è Brera, perché quando arrivi ti immergi nella città. Sembra di entrare nell’anima intima della città. Invece posti come Via Monte Napoleone, dove vado spesso, sono pieni di turisti e negozi, trasudano lusso ma mancano di spessore storico”.
I compagni di squadra
“Ne ho di amici, Dimarco è il milanese per eccellenza. Ho un aneddoto su di lui, probabilmente era il mio primo mese a Milano. Andai a mangiare in un ristorante, la mattina dopo, arrivato all’allenamento, Dimarco mi chiese perché fossi andato lì. Rimasi sorpreso dal fatto che sapesse che ero andato lì, poi mi rispose:
Questa è la mia città, so tutto quello che succede qui. Il mio rapporto con Lautaro si è sviluppato in modo molto naturale, sapevo già che è un grande attaccante. Non vedevo l’ora di giocare al suo fianco una volta arrivato all’Inter, sapevo che avremmo potuto fare grandi cose insieme. Sono rimasto piacevolmente sorpreso perché si è dimostrato molto gentile con me. Anche se in campo può sembrare serio, qualche volta anche un po’ arrabbiato e cattivo, fuori scherza sempre. E’ un super capitano”.
Thuram parla del sostegno dei tifosi
“Penso che ogni città abbia il suo carattere distintivo. Ho giocato in club situati in città più piccole di Milano, una città che ti fa sentire il peso della aspettative con i suoi tifosi. Che tu stia cenando o semplicemente camminando per strada, hai la sensazioni di essere osservato. Ad esempio, se vai in un ristorante qualcuno potrebbe chiederti ‘Sei pronto per la partita?’. E subito, quando scendi in campo, senti che la città è alle tue spalle. I giorni delle partite sono come i giorni degli spettacoli, un po’ come i concerti per i cantanti. E’ il giorno in cui incontriamo i tifosi allo stadio, San Siro è uno stadio come nessun altro con 75mila persone che tifano fa sicuramente la differenza. Se dovessi scegliere il mio giorno preferito della settimana, direi il giorno della partita”.
Sui trofei dell’Inter
“Quando vedi questi trofei pensi alla storia dell’Inter, è evidente che sono approdato in un club pieno di storia. che ha visto giocatori forti come Adriano e Ronaldo lasciare il segno. Quando indossiamo la maglia dell’Inter, capiamo che rappresentiamo molto di più che noi stessi, incarniamo un’eredità e una storia”.
Il gol più importante di Thuram
“Il gol contro il Milan, quello dell’andata. Molto speciale anche il secondo gol del ritorno ma ormai la stagione era quasi finita e la gente mi conosceva già. Ma prima del primo gol si cercava ancora di capire chi fosse realmente Marcus Thuram, quanto fosse forte. Segnare così presto nella stagione, e in quella partita in particolare, ha creato un forte legame tra me e tifosi.
Quando sono arrivato qui, mi è stato subito detto che l’obiettivo era vincere il campionato. Abbiamo avuto una stagione fantastica, abbiamo sentito la gioia che abbiamo portato ai tifosi, è quello per cui giochiamo. Quando abbiamo vinto lo scudetto, c’è stata la parata su un autobus scoperto, non avevo mai visto tanta gioia in città, è stato incredibile. Così si alimenta il nostro desiderio di lottare per i tifosi. Per alcuni siamo dei supereroi, siamo consapevoli di avere questa responsabilità di restituire qualcosa ai tifosi”.
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Fiorentina: Palladino ripartirà da un esterno?
Fiorentina: il neo tecnico viola Raffaele Palladino contatta Riccardo Sottil per destargli fiducia, il tecnico ex Monza ripartirà da lui?
A Firenze con l’arrivo di Raffaele Palladino sulla panchina viola è ufficialmente partito un nuovo ciclo infatti il tecnico ex Monza, arrivato nel capoluogo toscano per dare nuova linfa al progetto, sembra avere le idee chiare.
Gia nei giorni scorsi il nuovo tecnico gigliato avrebbe contattato Riccardo Sottil per informarlo del il suo apprezzamento e la sua fiducia tanto che lo considera uno degli elementi da cui iniziare il suo lavoro.
Al momento l’ala classe 99 sta recuperando dall’infortunio alla spalla subito durante la semifinale di Conference League contro il Club Brugge.
L’ex Torino verrà valutato durante il ritiro estivo, per questa ragione sono da escludere, almeno fino all’inizio di esso, eventuali ipotesi di cessione.
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