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Daniele Garbo commenta la 24 giornata

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Serie A

Continua il viaggio del nostro campionato verso maggio, e già cominciano a delinearsi i primi verdetti. La Juventus cade in casa contro l’Udinese e lascia via libera all’Inter che riesce a vincere una difficile gara contro la ritrovata Roma di De Rossi.

Il Milan chiude il ventiquattresimo turno vincendo contro un Napoli sempre più irriconoscibile grazie ad un gol di Theo Hernandez che trova lo spunto vincente alla metà del primo tempo.

Di questo e tanto altro parleremo nel nostro consueto appuntamento con Daniele Garbo, dove analizziamo i fatti più importanti della giornata appena trascorsa.

Indice

Partiamo dal risultato più clamoroso di giornata. La Juventus cade clamorosamente in casa contro l’Udinese e spiana la strada all’Inter per la vittoria del campionato. E davvero finita?

“Secondo me non è questa la partita che ha messo una pietra tombale sulle speranze scudetto dei bianconeri, ma le due partite precedenti. La squadra di Allegri non vince da tre partite tra cui lo scontro diretto di San Siro, che fortunatamente per loro è finito soltanto uno a zero ma il passivo poteva essere ancora più netto. Aveva ragione il tecnico toscano quando diceva che l’obbiettivo reale dei bianconeri è il terzo posto e il ritorno in Champions League. Manca esperienza e soprattutto gli uomini migliori a sua disposizione non stanno rendendo quanto dovrebbero, penso in particolar modo a Federico Chiesa lontano parente del talento che, fortunatamente per noi, abbiamo spesso ammirato con la maglia della nazionale.”

USA, Weston McKennie

L’Inter a questo punto ha la strada spianata verso il successo…

“Bhe direi proprio di si, non solo alla luce di questo ultimo successo ma anche per la profondità della rosa a disposizione di Simone Inzaghi. Hanno ricambi in tutti i reparti e questo grazie alla grandissima abilità di Beppe Marotta, che è stato capace di costruire una squadra forte in Italia ed in Europa avendo un budget abbastanza limitato. Penso ai colpi Chalanoglu, Pavard, Zielinski per la prossima stagione, insomma un vero fuoriclasse. Questo Scudetto possono perderlo soltanto loro. Nel loro percorso rivedo un pò il Napoli schiacciasassi dello scorso anno.”

Napoli sempre più a fondo, Mazzarri perde ancora una volta e stavolta non senza responsabilità. Addio al quarto posto?

“Incredibile pensare una squadra come il Napoli con il suo potenziale offensivo non segni in trasferta da più di due mesi. Mazzarri ha preparato la partita di San Siro per non prenderle, ma alla fine la giocata dei due unici calciatori rossoneri più pericolosi ha portato al gol del Milan, non solo per loro bravura ma anche per mancata organizzazione tattica del Napoli su una situazione che i rossoneri fanno praticamente sempre. In questo momento il modulo è un grosso limite per il Napoli, dove vedo che c’è davvero molta confusione. Quanto al quarto posto mi sento di dire che gli azzurri, a scanso di miracoli, possono metterci una pietra sopra perché hanno davanti davvero tante squadre e c’è l’Atalanta che viaggia ad un ritmo infernale.”

Napoli, Mazzarri

Il Milan continua a macinare punti, la squadra sembra essersi ritrovata anche se non sempre fornisce prestazioni spettacolari, il risultato lo porta sempre a casa…

“Il Milan in questo momento ha gli stessi punti dello scudetto vinto due stagioni fa. Un risultato che spiega a pieno lo splendido lavoro di Stefano Pioli che ha egregiamente condotto la barca fuori dalla tempesta di inizio stagione. I rossoneri possono guardare con serenità ai prossimi impegni visto l’ampio margine che hanno sulle inseguitrici e chissà magari sognare l’aggancio alla Juventus che sta perdendo colpi. Complimenti davvero ai rossoneri per la stagione disputata fino a questo momento.

NON USARE!

Mg Milano 29/01/2023 – campionato di calcio serie A / Milan -Sassuolo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Stefano Pioli

L’Atalanta continua a strapazzare gli avversari, crescono i rimpianti per non aver avuto sin da subito questo rendimento. Le chiedo, sono loro i favoriti per il quarto posto?

“Premesso che come detto prima secondo me il Napoli è ormai fuori dai giochi per la corsa Champions League, non vedo altri possibili avversari dei bergamaschi. Il Bologna per quanto sia la rivelazione di questo campionato da gennaio non ha mostrato la continuità necessaria per poter ambire alla quarta piazza, ma questo non pregiudica la splendida stagione dei felsinei, la Fiorentina è incappata in una serie di risultati deludenti che hanno fatto si che la sua dimensione sia quella dell’Europa League e Roma e Lazio per ora, non mi sembrano all’altezza dei bergamaschi. La cosa che mi fa riflettere è che Gasperini pur dovendo fare a meno di uomini chiave come Lookman e Koopmainers e Scamacca per alcune partite ha creato una macchina da gol inarrestabile.”

Gasperini

Gian Piero Gasperini, coach Atalanta.

La zona salvezza comincia a dare i suoi primi verdetti: la Salernitana crolla in casa contro l’Empoli ed esonera Inzaghi prendendo Liverani. Sembra davvero finita per i campani?

“Stanno cominciando a pianificare il futuro. Perdere una partita cruciale come quella di sabato è stata davvero una mazzata enorme per la Salernitana, che ora ha sette punti dalla salvezza che sono un’ enormità in questo momento della stagione. Ma io voglio davvero fare i complimenti al Davide Nicola e al suo Empoli. Otto punti in quattro gare, una media da Europa, per un allenatore ormai specializzato in questo tipo di imprese. Mi piacerebbe vederlo su una panchina di una squadra medio alta, con un organico di livello leggermente superiore, secondo me farebbe davvero bene.”

Inzaghi

Nelle ultime ore la Lega ha respinto la richiesta di alcune squadre di ridurre il numero di squadre del campionato da venti a diciotto. Come commenta questa decisione?

“Una questione davvero assurda. In Italia abbiamo un numero di squadre professioniste altissimo ed è una questione davvero insostenibile. La richiesta di ridurre il numero di squadre è arrivata dalle big del nostro calcio per creare non solo maggiori introiti ma anche maggiore appeal ad un campionato che va sempre più verso la deriva, anche perché nel programma elettorale di Gravina quando è stato eletto, questo punto era uno dei suoi cavalli di battaglia. Purtroppo il nostro calcio è in mano a gente che non guarda oltre la punta del proprio naso e non riesce a rendersi conto che se non si libera spazio eliminando questo vecchio retaggio, ne risentirà sempre il movimento e la nostra nazionale. Non mi meraviglia il fatto che non partecipiamo ad un Mondiale dal 2014, non è possibile che ogni Ct che siede sulla panchina della nostra nazionale dica sempre la stessa cosa: “i club non supportano la nazionale”, non c’è spazio per uno stage non c’è spazio per niente se non per cose strane come la Supercoppa italiana in Arabia o altre trovate per disaffezionare i tifosi e assecondare la sempre.

Appuntamento alla prossima settimana per una nuova inter

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Ranking UEFA: la Roma fa 101, l’Atalanta entra in top 20!

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UEFA

Dopo la tre giorni di coppe europee, la UEFA ha aggiornato il ranking dei club europei. Salgono i club italiani, la Roma prima!

Terminati i tre giorni dedicati ai ritorni delle semifinali delle coppe europee, la UEFA ha aggiornato il ranking per i club. Nonostante l’eliminazione dall’Europa League, la Roma di Daniele De Rossi sale a quota 101mila punti e supera l’Inter diventando la miglior formazione italiana in graduatoria.

Avanza anche l’Atalanta, che guadagna due posizioni, e raggiunge la top 20, proprio dietro a Juventus e Napoli. Rimane a 49° posto in classifica la Fiorentina di Italiano.

Uefa

Ranking UEFA, la classifica

1. Manchester City (Inghilterra) 148.000
2. Bayern Monaco (Germania) 144.000
3. Real Madrid (Spagna) 134.000
4. Paris Saint-Germain (Francia) 116.000
5. Liverpool (Inghilterra) 114.000
6. Roma (Italia) 101.000
7. Inter (Italia) 101.000
8. Borussia Dortmund (Germania) 97.000
9. Lipsia (Germania) 97.000
10. Chelsea (Inghilterra) 96.000
11. Manchester United (Inghilterra) 92.000
12. Barcellona (Spagna) 91.000
13. Bayer Leverkusen (Germania) 90.000
14. Atlético Madrid (Spagna) 89.000
15. Siviglia (Spagna) 84.000
16. Villarreal (Spagna) 82.000
17. Napoli (Italia) 80.000
18. Juventus (Italia) 80.000
19. Atalanta (Italia) 76.000
20. Benfica (Portogallo) 79.000

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Quel doppio confronto tra il Milan e il Saarbrücken

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In anteprima l’articolo che ci ha fornito in esclusiva il nostro collaboratore Giuseppe Livraghi: relativo al match tra Milan e Saarbrücken del 1955-1956.

Quel confronto tra Milan e Saarbrücken…

Milan

 

L’avventura (conclusasi in semifinale per mano del Kaiserslautern, dopo aver eliminato in
precedenza addirittura il Bayern Monaco) del Saarbrücken nella corrente edizione della
Coppa di Germania ha riportato alla ribalta la compagine nerazzurra, attualmente militante
in Dritte Liga (la terza divisione tedesca).

L’ultima avventura dei “ponti sulla Saar” (questa è la traduzione letterale del nome della
squadra e della relativa città, dove la Saar è il principale fiume di tale territorio) in massima
serie è datata 1992-’93, quando il sodalizio in questione incappò in una clamorosa
retrocessione conoscendo nove sconfitte nelle ultime nove giornate della competizione,
mancando la permanenza per soli quattro punti.

La storia del Saarbrücken è legata a quella del Milan, poiché la (duplice) sfida con i
nerazzurri fu la prima di una compagine italiana nelle moderne competizioni UEFA: per la
precisione, i due club si incontrarono nel primo turno della prima edizione (1955-’56) della
Coppa dei Campioni.

La partita d’andata (giocata martedì 1° novembre 1955) vide il Saarbrücken imporsi per 4-
3 a Milano grazie alle reti di Krieger (5’), Philippi (41’), Schirra (67’) e Martin (69’): di
Frignani (15’), Schiaffino (33’) e Dal Monte (37’) le marcature lombarde.
Il “diavolo” (campione d’Italia 1954-’55) si riscattò imponendosi per 4-1 in trasferta al
ritorno mercoledì 23 novembre 1955: rossoneri avanti già all’8’ con Valli, pari locale al 32’
con Binkert e decisivo allungo meneghino nella ripresa grazie a un’autorete di Puff al 74’,
a una nuova prodezza di Valli al 76’ e al “guizzo” di Beraldo all’86’.

Tale gara venne giocata in un territorio attualmente parte della Germania, ma dal 1947
fino al 1956 il Saarland (la regione d’appartenenza di Saarbrücken) consistette in un
protettorato francese (dunque separato dall’allora Germania Ovest) denominato
Protettorato della Saar: la relativa selezione partecipò ai Giochi Olimpici di Helsinki (1952)
e la nazionale di calcio prese parte alle qualificazioni al Campionato Mondiale del 1954,
nelle quali affrontò Norvegia e (in due storici derby) Germania Ovest, chiudendo il
raggruppamento 1 in seconda posizione a quota tre punti (alle spalle della Germania
Ovest -sette- e dinanzi agli scandinavi -due-), imponendosi per 3-2 in Norvegia il 24
giugno 1953, cadendo per 0-3 nel derby esterno (giocato a Stoccarda) l’11 ottobre 1953,
pareggiando per 0-0 in casa con i norvegesi l’8 novembre 1953 e cedendo per 1-3 alla
Germania Ovest nel confronto interno disputatosi il 28 marzo 1954.

Il Saarland venne restituito alla Madrepatria (quale land, cioè stato federato) il 1° gennaio
1957 a seguito del Trattato di Lussemburgo, firmato il 27 ottobre 1956 dal ministro degli
esteri tedesco-occidentale Heinrich von Brentano e dal suo omologo francese Christian
Pineau: da allora ha seguito le sorti della Germania Ovest e (dopo la riunificazione
tedesca) della Germania.

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Rettifica articolo 19/03/2024 parole di Mattia Grassani sul caso Acerbi-Juan Jesus

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Risposta della Redazione di CalcioStyle alla PEC arrivata quest’oggi dall’avvocato Mattia Grassani.

La redazione di CalcioStyle comunica di aver effettuato un’errata in merito all’articolo redatto in data 19/03/2024, concernente l’intervista dell’avvocato alla  Radio Kiss Kiss Napoli sul caso Acerbi-Juan Jesus.

In particolare l’ultima frase dell’articolo Grassani (avv.): ‘Ecco cosa rischia Acerbi dopo l’episodio con Juan Jesus’.” (ovvero Altre sanzioni potrebbero arrivare anche ai suoi compagni di squadra che hanno visto e non hanno denunciato) è stata riportata in maniera testuale (come se fosse stata esplicitato dall’avvocato Grassani) quando in realtà la suddetta frase non è mai stata pronunciata nel corso di quell’intervista.

Dopo aver attentamente visionato la traccia audio, che l’avvocato si è premurato di far arrivare alla nostra Redazione tramite PEC, CalcioStyle ha corretto l’articolo in questione e intende scusarsi con l’avvocato per l’inconveniente e per l’errata trascrizione della sua intervista.

La Redazione.

 

grassani

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