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Conte gela De Laurentiis, vuole il Milan: contatti in corso | Furlani a un bivio
Conte, arrivano notizie sempre più dettagliate in merito all’apprezzamento del tecnico leccese ai colori rossoneri. Qui di seguito vedremo il tutto nel dettaglio.
Pioli is on fire o Pioli out? Semplicemente nulla di tutto questo. Negli ambienti rossoneri e soprattutto nello spogliatoio si è perfettamente consapevoli che il ciclo dell’allenatore parmense è terminato. Rispetto, collaborazione e soprattutto coesione fino alla fine del campionato, poi sarà separazione. Nulla è per sempre, lo sanno bene gli allenatori, quando un ciclo finisce, proseguire insieme diventa controproducente per tutti.
Come più volte scritto proprio da noi di Calcio Style, anche grazie al lavoro dietro le quinte del nostro Cristiano Mezzi, l’obiettivo numero uno del Milan per la prossima stagione è Antonio Conte.
Il tecnico leccese in questi ultimi mesi ha incontrato due volte il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis, l’ultima alcuni giorni fa. Come riporta infatti Michele Criscitiello a Sportitalia, Conte ha preso tempo. Non ha declinato l’offerta, ma semplicemente ha chiesto tempo per pensarci.
Conte vuole il Milan, vuole tornare a Milano. Per questo motivo aspetta che la dirigenza rossonera compia un passo importante. Non vuole una chiamata adesso, può aspettare. La stagione è ancora lunga, ma sicuramente tra febbraio e marzo pretenderà qualche rassicurazione in più. Quantomeno un ulteriore incontro per parlare di contratto, idee di investimento, giocatori e prospettive.
Ibrahimovic e Moncada spingono infatti per il leccese, da convincere Giorgio Furlani il quale ovviamente ha il compito di far tornare i conti e riferire a Gerry Cardinale. Osservato speciale anche Thiago Motta, ma negli ambienti rossoneri la convinzione è che un upgrade si avrebbe solo con un top allenatore quale può appunto essere Conte.
Sempre dalle parole di Criscitiello:” Se Furlani domani mattina dice a Ibrahimovic e Moncada di andare a parlare con Conte, l’operazione si chiude in 3 minuti. Il Milan deve prendere uno di grandissima forza, serve uno come Conte. Molti giocatori hanno scaricato Pioli, Conte sistema tutto in 3 minuti. Ibra e Moncada, due su tre, hanno alzato la manina. Manca la terza, quella di Furlani che è un grande manager. Al Milan serve Conte”.
Come abbiamo scritto, Conte in Italia vede al momento solo il Milan, per prestigio, progetto ed ambizioni. E ben sappiamo quanto il tecnico non pensi solamente ad un lauto ingaggio, ma guardi il progetto nella totalità. Se aggiungiamo che il suo desiderio è quello di non trasferirsi da Torino, ecco spiegato il motivo per il quale la soluzione Milan sarebbe per lui ideale.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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