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Cessione Cagliari: chi è il possibile acquirente?
Il Cagliari calcio sta vivendo un periodo particolare della sua storia. Il centenario di storia appena trascorso, non è stato ciò che ci si aspettava
Probabilmente le dichiarazioni mirabolanti del presidente Giulini, avevano illuso i tifosi rossoblu. Entro il 2020, stadio nuovo e squadra che avrebbe dovuto partecipare alle coppe europee. Grandissime ambizioni, ma risultati totalmente inversi. La squadra non gode di buona salute, e da qualche anno è costretta a lottare solo per la salvezza. Lo stadio? Non c’è nemmeno un mattone! Anzi il vecchio Sant’Elia è ancora in piedi. Negli ultimi tempi in città sono nate una serie di voci, circa la cessione del club.
Indice
Cessione Cagliari, Giulini sul banco degli imputati
Che il presidente Tommaso Giulini sia diventato ormai “un sopportato” dai tifosi rossoblu, è un dato di fatto. Le promesse circa la costruzione del nuovo stadio, la partecipazione alle coppe europee nell’anno del centenario, sono tutte miseramente naufragate. I tifosi del Cagliari si sono sentiti, dopo la prima ondata di entusiasmo, presi per i fondelli. Ormai il presidente, noto tifoso dell’Inter, viene sistematicamente paragonato a due dei presidenti, protagonisti del peggior periodo della storia rossoblù: Amarugi e Moi. Sui social, nei vari gruppi dei supporters cagliaritani, capeggia spesso la foto del presidente con sopra la scritta VATTENE!. Tutto molto, molto eloquente.
Il possibile acquirente
In città da un po’ di tempo a questa parte, circola una voce sempre più insistente. Forse una speranza, per molti. A fine stagione il presidente dovrebbe lasciare e vendere la società. Una trattativa in corso pare che sia già in in piedi. I misteriosi acquirenti dovrebbero essere russi. A Cagliari, il Forte Village e Palazzo D’Oglio, sono di proprietà di grossi magnati dell’ex Unione Sovietica. Il nome che risuona, come possibile acquirente è quello di Ališer Burchanovič Usmanov, un imprenditore e dirigente sportivo russo, proprietario del quotidiano Kommersant. Inoltre, comproprietario del secondo operatore di telefonia mobile russo, MegaFon, e del gruppo Mail.Ru, la più grande società internet del mondo russo. Ancora, azionista di maggioranza di Metalloinvest, un conglomerato industriale russo e già direttore generale di Gazprom Invest. Secondo Forbes, nel 2021 ha fatto registrare un patrimonio netto stimato in 22,6 miliardi di dollari. Insomma un imprenditore al quale non mancherebbero i denari.
Le possibili cifre
In città si parla anche di una prima offerta da circa 160 milioni di euro, rispedita al mittente da Giulini. Il presidente pare, che per cedere la società, voglia almeno 200 milioni di euro. I contatti starebbero proseguendo in maniera serrata. Certo che per richiedere ed avvalorare una somma cosi importante, è basilare che il Cagliari resti in serie A.
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Milan, distanze per Simic: non è un problema economico | La situazione
Milan, il rinnovo del giovane difensore è al momento in stand-by. Stando a quello che ci riferiscono, il suo non sarebbe un problema economico. Spieghiamo qui di seguito.
Distanze per il rinnovo di Jan-Carlo Simic. Il giovane difensore rossonero, in accordo con il suo entourage, ha preferito lasciare la situazione in stand-by, pronto a riprenderla tra alcune settimane.
Il motivo di questo stop non è prettamente economico. Ovvio, l’ingaggio verrà preso in considerazione, tuttavia il serbo vuole capire come si evolverà la situazione sulla panchina del Milan.
Sappiamo infatti che il giocatore non era troppo visto dal tecnico Pioli il quale lo ha utilizzato con il contagocce e solo in caso di forte emergenza in difesa. E, per dovere di cronaca, il ragazzo aveva risposto in maniera dignitosa sul campo, segnando pure una rete in campionato.
I discorsi siamo certi proseguiranno, ma come detto, Simic pretende garanzie soprattutto sul fatto di potere essere considerato una preziosa risorsa quale sulla carta è.
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Ranking UEFA, la Fiorentina sale di posizione: quattro italiane in Top20
Terminato il primo round delle semifinali delle coppe europee, la UEFA ha aggiornato il punteggio del ranking. Sale di una posizione la Viola.
La UEFA ha aggiornato il ranking dopo la tre giorni delle coppe europee. Ancora in corsa per un titolo 12 squadra di cui 3 italiane. Oltre all’Italia, anche la Germania ha tre squadre: Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen.
Conclusa l’andata delle semifinali, l’unica italiana ad avanzare di posizione solamente la Fiorentina, che è passato dalla 50° alla 49°. Ben quattro formazioni nostrane si trovano in top20.
Raking UEFA, la classifica aggiornata
1. Manchester City (Inghilterra) 148.000
2. Bayern Monaco (Germania) 144.000
3. Real Madrid (Spagna) 131.000
4. Paris Saint-Germain (Francia) 116.000
5. Liverpool (Inghilterra) 114.000
6. Inter (Italia) 101.000
7. Roma (Italia) 100.000
8. Lipsia (Germania) 97.000
9. Chelsea (Inghilterra) 96.000
10. Borussia Dortmund (Germania) 94.000
11. Manchester United (Inghilterra) 92.000
12. Barcellona (Spagna) 91.000
13. Atlético Madrid (Spagna) 89.000
14. Bayer Leverkusen (Germania) 88.000
15. Siviglia (Spagna) 84.000
16. Villarreal (Spagna) 82.000
17. Napoli (Italia) 80.000
18. Juventus (Italia) 80.000
19. Benfica (Portogallo) 79.000
20. Porto (Portogallo) 77.000
21. Atalanta (Italia) 76.000
48. Rennes (Francia) 43.000
49. Fiorentina (Italia) 40.000
50. Stella Rossa (Serbia) 40.000
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Guaio Juventus, Rugani a processo per guida in stato d’ebrezza
Il difensore della Juventus, Daniele Rugani, dovrà andare a processo per un’inconveniente successo in estate per guida in stato di ebrezza.
Daniele Rugani è attualmente coinvolto in un processo legale per guida in stato di ebbrezza.
L’episodio risale alla notte del 21 luglio 2023, quando Rugani fu fermato da una pattuglia della polizia locale a Torino, mentre era al volante della sua auto Maserati. Sottoposto all’alcoltest, risultò positivo per due volte con livelli pari al triplo del limite di legge per mettersi alla guida: prima 1,56 grammi di alcol per litro di sangue, poi 1,54. Di conseguenza, gli fu ritirata la patente e fu denunciato per guida in stato di ebbrezza.
La multa avrebbe potuto raggiungere i 9.000 euro, oltre ai due anni di sospensione dalla guida. Tuttavia, Rugani avrebbe potuto saldare il suo debito con la giustizia pagando 5.000 euro e, dopo due anni, la denuncia non sarebbe neanche comparsa sul suo certificato penale.
Invece, ha deciso di opporsi e il processo è iniziato il 2 maggio 2024 davanti al giudice Roberto Ruscello. Nonostante la richiesta dei legali del calciatore di scontare la pena con lavori di pubblica utilità, il giudice ha rigettato la richiesta di messa alla prova.
La prossima udienza è fissata per il 23 maggio 2024, e Rugani potrebbe intervenire in prima persona per fare valere le proprie ragioni.
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