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Cagliari, la fine di un sogno cullato al girone d’andata
Per il Cagliari l’avventura finisce qui. Sembrerebbe una frase pronunciata da un presentatore di un reality show, invece è la dura realtà alla quale il club di Giulini deve fare i conti. Dopo un girone di andata, interpretato alla grande, e nel quale i rossoblù avevano accumulato tanti punti, c’è stata una preoccupante inversione di tendenza. Gli uomini di Maran si sono trovati anche in quarta posizione, ma da tante giornate ormai giocano male e fanno pochissimi punti. Il risultato? Perdita di posizioni in classifica, di convinzione e concentrazione. In poche parole, un vero e proprio disastro sportivo.
Cagliari, fine di un sogno
Il girone di ritorno è un calvario, unav crucis senza fine. In undici partite, Maran ed i suoi uomini, sono stati “capaci” di fate solo 4 punti in 11 gare. Insomma 4 punti sui 33 a disposizione, roba da ultima in classifica senza appello. La squadra si è persa in maniera inspiegabile, è svanita divenendo una compagine che non ha niente a che vedere con quella ammirata nel girone d’andata. Squadra senza gioco, concentrazione e con poche idee. Una condizione mentale troppo fragile, se si vuole provare a giocare a calcio, soprattutto nella massima serie italiana. Un campionato dove chiunque vende cara la pelle.
Ora è bene guardarsi alle spalle
Adesso vista la situazione creatasi, per i rossoblù sarebbe meglio guardarsi alle spalle. La terzultima posizione dista una decina di punti, non pochi certo; ma con questo ritmo da bradipo potrebbero diventare pochi. Sembra di assistere al campionato che lo scorso anno disputò il Parma, che si salvò all’ultima giornata. Il Cagliari invece che intenzioni ha?
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Milan, Furlani:” Pioli è il nostro allenatore. Il mercato sarà più soft”
Milan, si è presentato alla fine della gara contro l’Inter davanti alle telecamere l’Amministratore Delegato rossonero. Leggiamo qui di seguito le sue parole.
Un mix di dichiarazioni catalogabili alla voce Cose che un tifoso in questo momento non vuole sentire. Tuttavia, come spesso accade, Giorgio Furlani si presenta con massima disponibilità prima e spesso anche dopo le partite. Come quest’ultima persa ai danni dell’Inter. Una sconfitta che fa male, sesto derby consecutivo perso e scudetto consegnato ai nerazzurri.
Poche parole, forse di circostanza, ma piuttosto chiare e decise:” L’allenatore è Stefano Pioli e confermo questa cosa. Siamo concentrati sul finire bene la stagione. Sulla parte sportiva chi riferisce a Gerry Cardinale siamo io, Moncada e Ibrahimovic. Poi è lui che prende la decisione finale. Abbiamo un secondo posto da difendere, noi facciamo la squadra per vincere, ma non sempre si riesce. Quest’anno il lavoro sul mercato sarà un po’ più soft”.
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Milan, 34 anni fa la seconda Fatal Verona e quel gesto di Van Basten
Sono passati 34 anni ma la ferita nel cuore di ogni tifoso rossonero resta tutt’oggi aperta. Penultima giornata, Hellas Verona-Milan, la nuova fatal Verona.
22 aprile 1990, Hellas Verona-Milan 2-1: la seconda Fatal Verona
Stadio Bentegodi, penultima giornata di Serie A. La classifica recita Milan 47 e Napoli 47 (siamo ancora nell’era dei 2 punti per vittoria). I rossoneri di Arrigo Sacchi affrontano una delle squadra candidate ormai alla retrocessione in Serie B. In caso di vittoria lo scudetto sarebbe a un passo.
Marco Van Basten è l’attaccante più forte in circolazione e guida la classifica dei cannonieri a quota 19 reti. Tutto fa presagire una facile scampagnata per i rivali del Napoli di Maradona.
Al 33esimo Simone porta in vantaggio il Milan con un gran calcio di punizione e manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-1. Sembra fatta per i rossoneri ma l’Hellas rinasce dalle ceneri e prima o con Sotomayor al 63esimo, poi (col Milan in 9 uomini) con lo storico pallonetto di Davide Pellegrini all’89esimo, ribalta il risultato consegnando di fatto lo Scudetto ai partenopei.
Dopo la clamorosa debacle del 20 maggio 1973 per la quale è stato coniato appositamente il termine Fatal Verona, la storia si ripete con Van Basten che, dopo l’espulsione appena rimediata, si toglie la maglia e la scaglia a terra in segno di frustrazione e delusione. Un gesto storico che rimarrà negli annali.
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Palladino punge DAZN nel dopo gara contro l’Atalanta
Nel posticipo della domenica sera l’Atalanta è uscita vittoriosa dal campo del Monza per 2-1, il tecnico Palladino a muso duro contro il telecronista di DAZN.
Il tecnico del Monza Palladino non ci sta, nell’immediato dopo gara, intervenuto ai microfoni di DAZN si è lamentato della cronaca della partita.
Il mister brianzolo ritiene sia stata sottovalutata la prova dei propri ragazzi: “Per parlare della gara parto dai commenti che sentivo in studio, dal conduttore soprattutto. Sentivo che c’è stato un dominio dell’Atalanta ma non sono d’accordo con quanto ascoltato. Abbiamo fatto una partita giusta, coraggiosa e abbiamo tirato diverse volte in porta.
Una delle migliori partite da quando sono alla guida di questa squadra. Mi spiace sentire dagli addetti ai lavori che l’Atalanta sarebbe stata per 70-80 minuti in dominio della partita. Se vengono dette queste cose devo contestarmi ma va bene, non è un problema.
Sono tranquillo ed ho fatto i complimenti alla squadra, sono davvero orgoglioso della partita ma mi spiace sentire certi commenti sui miei ragazzi”.
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