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Bonucci deluso dall’esclusione
Arrivato per giocare la Champions e non gioca la Champions. E’ il paradosso di Leonardo Bonucci, che ieri sera è finito in panchina nella partita che ha visto l’Union Berlino abdicare alle proprie speranze di continuare l’avventura nella massima competizione europea per club.
Il malumore di Bonucci
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Che Bonucci avrebbe preferito rimanere in Italia non è un mistero. Ha scelto l’Union non solo perché perfetto come perno centrale di una linea a tre dal baricentro molto basso, ma anche (e soprattutto) per la possibilità di giocare un’ultima volta la Champions League.
E va detto, per onor del vero, che le prime due gare del torneo le aveva giocate entrambe da titolare. Tuttavia, il match contro il Napoli era molto particolare. I tedeschi venivano da otto sconfitte consecutive e si giocavano l’ultima possibilità di avanzare alla fase successiva.
Non stupisce quindi che il tecnico Fischer abbia preferito affidarsi a “l’usato sicuro”. Schierando la stessa difesa che l’anno scorso è risultata la meno battuta della Bundesliga, subendo gli stessi gol del Bayern Monaco.
Il confronto con Fischer
Secondo quanto riportato da Sky Sport, Bonucci avrebbe chiesto un confronto con il tecnico svizzero. Per l’ex Juve si tratta della seconda panchina consecutiva, dopo quella di campionato contro lo Stoccarda.
Una notizia prontamente smentita dallo staff del giocatore. Resta solo da capire se si tratta di una smentita di circostanza o se qualcosa si è effettivamente incrinato nel rapporto fra Leo e la sua nuova squadra. Una prima indicazione potrebbe arrivare già dal match di sabato. Quando l’Union Berlino sarà atteso a Brema per sfidare i padroni di casa del Werder.
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Allegri shock, la ricostruzione del Corriere della Sera: “Mi hanno trattato come un parafulmine. Non vedo l’ora che finisca tutto”
Il Corriere della Sera attribuisce ad Allegri alcuni frasi shock, risalenti alla scorsa stagione, che fanno luce sul suo nervosismo.
Perché Allegri è così nervoso: la ricostruzione
Quando Allegri, nell’estate di tre anni fa, rifiutò il Real Madrid per tornare alla Juventus, non era questo quello che si aspettava di trovare. La situazione attuale non rispecchia minimamente né le sue aspettative né tantomeno il ricordo della sua prima avventura in bianconero. Una sensazione di latente nervosismo, che è esplosa tutta assieme dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta ma che ha radici molto più profonde.
In particolare, l’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” attribuisce al tecnico labronico alcune frasi che sarebbero state pronunciate la scorsa stagione. Sicuramente la più difficile degli otto anni che Max ha passato in bianconero, in cui è stato costretto a “fare da parafulmine” a una società assente ed esautorata.
❝Per fortuna tra poco questa situazione sarà conclusa. Quest’anno sono stato io il parafulmine, vediamo chi lo sarà nella prossima stagione. È stato un miracolo concludere la stagione con quella classifica.❞
Giuntoli il pomo della discordia
Nell’impossibilità di appurare se queste frasi siano state pronunciate o meno, e se queste siano state le esatte parole pronunciate dal livornese, questa ricostruzione esemplifica perfettamente lo stato d’animo di un uomo lasciato solo e abbandonato al proprio destino. Il primo punto d’attrito con la dirigenza è stata la scelta di affidare le chiavi del reparto tecnico a Giuntoli: scelta non gradita al tecnico labronico.
Allegri avrebbe preferito la promozione di Giovanni Manna, all’epoca responsabile della Next Gen e attuale direttore sportivo del Napoli, o al limite l’ingaggio dell’amico Giovanni Rossi del Sassuolo. La rottura fra i due è arrivata in maniera definitiva nel corso del mercato di Gennaio, quando Allegri chiese un centrocampista (possibilmente di esperienza) come Bonaventura o Pereyra mentre Giuntoli si presentò con Djalo e Alcaraz.
Poi la fine di tutto. Il 4 Febbraio, dopo la sconfitta a San Siro nello scontro diretto con l’Inter che ha di fatto messo fine alle ambizioni scudetto dei nerazzurri, il primo incontro a Milano fra Giuntoli e Thiago Motta. Lì Allegri, che ha appreso della volontà della dirigenza di cambiare allenatore dai giornali, ha iniziato a covare acredine nei confronti della società, a cui rimprovera “una mancanza di rispetto e chiarezza” e che accusa di “averlo delegittimato agli occhi dei giocatori, pregiudicando il finale di stagione in campionato“.
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Milan, il tesoretto della Supercoppa Italiana: quanto incasseranno i rossoneri
Milan, sono ormai ufficiali gli accoppiamenti della Supercoppa Italiana, trofeo che porterà ai rossoneri un piccolo ulteriore tesoretto da sommarsi a quello della qualificazione alla Champions League. Qui di seguito i dettagli.
Un ulteriore tesoretto perverrà nelle casse rossonere, questa volta dalla Supercoppa Italiana. Competizione che si giocherà in Arabia Saudita nel mese di gennaio 2025.
Il Milan andrà ad affrontare la Juventus, neo vincitrice della Coppa Italia, mentre l’Inter se la giocherà contro l’Atalanta.
Ogni semifinalista incasserà 1,6 milioni di euro, mentre alle finaliste andranno 3,4 milioni. Alla vincitrice del trofeo andrà la cifra di 6,4 milioni.
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