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Biraghi festeggia i 90 anni
Oggi Biraghi, l’Azienda leader del mercato lattiero-caseario italiano festeggia il traguardo dei novant’anni.
Biraghi: l’Azienda compie 90 anni
Traguardo storico per l’Azienda residente a Cavallermaggiore (CN) che oggi festeggia i 90 anni.
Ecco il comunicato stampa di Biraghi:
“BIRAGHI COMPIE 90 ANNI: AL VIA LE CELEBRAZIONI PER L’ANNIVERSARIO
DELL’AZIENDA TRA STORIA E NUOVO LOGO
OGGI L’AZIENDA LEADER DEL MERCATO LATTIERO-CASEARIO ITALIANO
FESTEGGIA IL TRAGUARDO DEI NOVANT’ANNI DI ATTIVITÀ PRESENTANDO UN
NUOVO LOGO E LA NUOVA IDENTITÀ DI MARCA E CON L’OCCASIONE CELEBRA
ANCHE IL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA PARTNERSHIP CON FIGC.
Torino, 15 aprile 2024
Nella mattinata odierna – presso la Sala Turinetti di Galleria d’Italia in Piazza San Carlo a Torino – Biraghi, Azienda leader del mercato lattiero-caseario italiano, ha festeggiato i suoi primi novant’anni ripercorrendo la propria storia e presentando il nuovo logo.
Con l’occasione – alla presenza del Vice Segretario Generale e Direttore Revenue FIGC Giovanni Valentini e della Leggenda Azzurra Marco Tardelli – è stato celebrato anche il primo anniversario del legame con la FIGC che vede Biraghi come Official Partner di tutte le Nazionali di Calcio Italiane.
Nove decenni durante i quali l’azienda fondata a Cavallermaggiore nel 1934 da Ferruccio Biraghi si è affermata come protagonista dell’intero mercato lattiero-caseario nazionale e internazionale. La cura adoperata nella lavorazione e trasformazione del latte ha permesso alla Biraghi di evolvere e progredire anno dopo anno, con una crescita dovuta allo sguardo innovativo e alla cultura d’impresa che da sempre vengono coltivati all’interno dell’azienda.
Attualmente la Biraghi S.p.A. conta circa 250 addetti e ogni giorno lavora circa 470.000 litri del miglior latte italiano, raccolto esclusivamente da circa 200 aziende agricole del territorio piemontese, per un totale di 170 milioni di litri l’anno.
L’azienda è guidata dai figli di Ferruccio, Anna e Bruno Biraghi ed è già effettivo l’ingresso della successiva generazione con le figlie di Anna Biraghi: Monica e Daniela Bianco.
L’operatività è garantita da una struttura dirigenziale guidata dall’Amministratore e Direttore Generale Manuel Porta, affiancato dagli Amministratori Fabrizio Giuggia e Claudio Testa, volta a dirigere l’azienda verso nuovi e ambiziosi obiettivi, investendo nella ricerca di nuove tecniche di produzione e nello sviluppo delle risorse umane del territorio, con l’obiettivo di rafforzare il proprio posizionamento sul mercato italiano ed internazionale.
I prodotti Biraghi, in confezioni da sempre con un alto contenuto di servizio, hanno portato negli anni grandi risultati. Il Grattugiato Gran Biraghi è da anni al vertice delle classifiche italiane dei prodotti più venduti nel lineare freschi.
L’azienda, oltre al Gran Biraghi proposto in varie pezzature – come ad esempio i Biraghini, i Biraghini Snack e i Petali – per soddisfare le esigenze di tutti i consumatori, produce anche Gorgonzola DOP, Gran Ricotta Super Cremosa, Burro Tradizionale e Latte UHT.
Indice
Il commento di Daniele Di Palma, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A.:
“Quello che festeggiamo oggi è un momento speciale per la Biraghi, un traguardo da celebrare e al contempo un nuovo inizio per perseguire obiettivi ogni giorno più ambiziosi. In questi primi novant’anni di vita, sin dalla sua fondazione, l’azienda si è distinta come protagonista del mercato lattiero-caseario italiano e oggi – dopo quasi un secolo di storia – continua a sostenere la filiera produttiva nazionale con lo stesso impegno di sempre.
Biraghi sponsor Nazionale Italiana di Calcio
Siamo inoltre felici di poter celebrare oggi il primo anniversario della partnership con la FIGC come Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio perché da sempre condividiamo i valori che identificano la Nazionale. Essere il Formaggio degli Azzurri e delle Azzurre ci riempie di orgoglio”.
L’accordo ufficializzato l’anno scorso presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, infatti, ha sancito la durata della partnership fino al 2026 e riguarda tutte le Squadre Nazionali (Maschili, Femminili, Futsal ed e-Sport) che vede Biraghi accompagnare gli atleti Azzurri a tavola, a bordo campo, nei backdrop interviste e nelle aree hospitality ‘Casa Azzurri‘.
Commenta così Giovanni Valentini, Vice Segretario Generale e Direttore Revenue FIGC:
“Siamo davvero felici di aver accolto nella nostra famiglia azzurra un’altra eccellenza italiana come Biraghi. Insieme, attraverso le nostre Nazionali, promuoviamo da sempre nel mondo i prodotti alimentari italiani, che rappresentano una delle più importanti economie del nostro Paese.
Con Biraghi stiamo raccontando una bella storia italiana, basata su valori condivisi quali la qualità, l’importanza di uno stile di vita sano, la cura dell’alimentazione e la voglia di investire sulla crescita e sulla formazione delle nuove generazioni, che rappresentano il futuro del nostro Paese”.
Durante la mattinata è stato inoltre presentato anche il nuovo marchio e l’identità di marca: lo storico rosso acceso dello sfondo ha fatto spazio ad una tonalità più elegante e i testi all’interno sono passati dal bianco tradizionale ad un colore oro.
A proposito di Biraghi
Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 470.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro.
Dal 2023, è Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio.
Da parte di tutta la Redazione di Calciostyle, le più sincere congratulazioni per questo importantissimo traguardo!
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Spezia, il monte ingaggi continua a preoccupare: la situazione
Spezia, la situazione degli ingaggi elevati continua a condizionare il mercato. Sono tre, in particolare, i giocatori fuori dai parametri. Vediamo di seguito nel dettaglio.
Prosegue a rilento il mercato dello Spezia, frenato da altre priorità, come per esempio la questione relativa al monte ingaggi.
Come riferisce Il Secolo XIX, infatti, vari giocatori percepiscono emolumenti fuori dai parametri stabiliti, e per i quali bisognerà trovare una soluzione.
Daniele Verde
Gli interessati sono Daniele Verde e Arkadiusz Reca, con uno stipendio di 900mila euro annui, e Lukas Muhl con 750mila.
Qualora non dovessero trovarsi adeguate soluzioni, spiega il quotidiano ligure, si percorrerà la pista della spalmatura della cifra su più anni.
Si va verso la definizione, infine, per quanto riguarda la posizione di Szymon Zurkowski, in procinto di passare all’Empoli.
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Juventus, tesoretto Next Gen: la strategia
La crescente importanza della squadra Under 23 in Italia, soprattutto per club come la Juventus, rappresenta una strategia efficace per sviluppare giovani talenti e generare significativi ritorni economici.
Questa squadra funge da ponte cruciale tra la Primavera e la prima squadra, offrendo un’esperienza competitiva ai giovani che non sono ancora pronti per il massimo campionato.
Giocare in Serie C fornisce ai giovani calciatori un’esperienza di gioco più fisica e tattica rispetto ai campionati giovanili, accelerando il loro sviluppo.
I giocatori possono essere inseriti gradualmente in prima squadra, riducendo il rischio di bruciare talenti acerbi.
Gli allenatori possono valutare il potenziale dei giocatori in un contesto competitivo, decidendo con maggiore precisione chi può fare il salto in prima squadra.
La Juventus ha dimostrato di poter vendere giocatori sviluppati nella Nex Gen (si chiama cosi l’under 23 bianconera) per cifre significative.
Juventus tesoretto da oltre 120 milioni
Esempi recenti includono:
Iling-Junior e Barrenechea:Parte dell’operazione che ha portato Douglas Luiz a Torino, generando introiti significativi.
Matias Soulè e Dean Huijsen: Vendite imminenti che contribuiscono al totale di oltre 60 milioni di euro.
Le vendite di giocatori come Stephy Mavididi, Franco Tongya, Simone Muratore e Manolo Portanova hanno portato complessivamente decine di milioni di euro.
Radu Dragusin e Koni De Winter, entrambi venduti al Genoa, hanno fruttato circa 20 milioni di euro.
Anche Giacomo Vrioni ha contribuito con circa 4 milioni di euro.
Stephy Mavididi: Venduto al Montpellier dopo un periodo di prestito al Digione, rappresenta uno dei primi esempi del successo del modello Under 23 della Juventus.
Franco Tongya: Scambiato con Marley Akè, ha contribuito a rafforzare la prima squadra mentre generava una significativa valutazione di mercato.
Simone Muratore e Manolo Portanova: Le loro cessioni hanno portato risorse fresche e dimostrato la validità del progetto Under 23.
L’integrazione di giovani come Miretti, Fagioli, Yildiz e Nicolussi Caviglia nella prima squadra è un chiaro esempio del successo del progetto Under 23.
Questi giocatori sono ora colonne portanti della squadra e potenziali fonti di ulteriori plusvalenze future.
Il modello Under 23 della Juventus rappresenta un circolo virtuoso che beneficia sia dal punto di vista tecnico che economico.
Permette al club di sviluppare talenti, integrarli gradualmente nella prima squadra o venderli a prezzi elevati, reinvestendo poi queste risorse nel club.
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Enrico Valentini: da capitano del Norimberga a tifoso della Juventus
Enrico Valentini, 35enne e abruzzese di orine, del Norimberga ha il cuore diviso: dall’essere capitano della formazione tedesca a primo della Juventus.
Italiano del Norimberga e tifoso della Juventus. Una coincidenza: infatti, oggi pomeriggio (alle ore 17:00) si sfideranno in amichevole proprio la formazione tedesca e quella bianconera.
Di chi stiamo parlando? Proprio del capitano tedesco, Enrico Valentini.
35 anni compiuti a febbraio, terzino destro e (a dispetto del nome) italiano proprio non lo è: infatti è nato e cresciuto in Germania, proprio a Norimberga. Le sue origini sono, comunque, legate al nostro paese: i genitori Vincenzo e Maria, trasferitisi in Germania tanti anni fa per aprire un’attività di ristorazione, sono originari dell’Abruzzo.
La particolarità di Valentini? È un super tifoso della Juventus.
Detto e ribadito a più riprese dallo stesso calciatore, il capitano del Norimberga ha sempre sognato di disputare un’amichevole contro i bianconeri: e le due società lo hanno accontentato.
Indice
“La Juve vince perché merita”
Dopo la conquista del Tricolore (2018) da parte della Juventus, Valentini si esponeva così:
“In Italia la Juve vince perché merita ma si cerca di infamarla. In Germania è diverso e ciò non accade: anche qui il Bayern Monaco trionfa in continuazione ma viene accettato perché è indubbiamente la squadra più forte.
Beh, poi in Italia si festeggia quando si è un punto dietro… Un grave errore da parte del Napoli, che così non ha fatto altro che caricare la Juve“.
L’inno bianconero
E poi c’è la storia dell’inno della Juventus cantato dai giocatori del Norimberga, dove lo stesso Valentini aveva spiegato l’origine dell’usanza:
“Durante uno dei miei primi allenamenti il nostro capitano ha messo la canzone della Juve nello spogliatoio ed io sono rimasto un po’ così. Ero stupito: non me l’aspettavo. L’aveva sentita in Champions dopo le vittorie dei bianconeri e gli piaceva.
In Germania, come in quasi tutti i club, quando arriva un giocatore nuovo deve presentarsi cantando una canzone davanti a tutti. Così io ne ho approfittato cantando proprio l’inno della Juve. Da inizio stagione è diventato il nostro tormentone”.
Un sogno che si avvera
Un sogno che si avvera per il capitano del Norimberga, un sogno che le due Società gli hanno concretizzato:
“Sarebbe un sogno fare un’amichevole contro i bianconeri. Io non posso decidere niente a riguardo ma… lanciamo un appello (raccontava al sito di Gianluca Di Marzio sei anni fa). Da bambino il mio idolo assoluto era Del Piero e lo sarà per sempre. Seguo sempre i bianconeri e sono contentissimo per questo Scudetto: sofferto ma meritato”.
Insomma: quella di oggi, per Valentini, non sarà una semplice amichevole. Soprattutto per il battito del suo cuore.
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