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La visibilità di Beckham al servizio di una buona causa
L’ex stella del calcio David Beckham ha messo a disposizione il suo profilo Instagram per comunicare un messaggio che potrebbe aiutare i bambini ucraini.
Beckham, il social influencer
David Beckham, fuori dai campi di calcio dal 2013, è oggi presidente dell’Inter Miami e co-proprietario del Salford City FC.
Negli anni, è stato più volte il giocatore più pagato dell’anno. Nel 2012 è finito su Forbes come giocatore più pagato del mondo (con 46 milioni di dollari di ingaggio). L’anno successivo ha terminato una carriera molto fortunata.
Sui social ha un seguito enorme: su Facebook 56 milioni di follower, su Instagram 71,6 milioni.
La cassa di risonanza perfetta per un’iniziativa, specialmente se virtuosa.
L’attivismo di David Beckham
Da sempre sensibile alle cause che riguardano i bambini, Beckham è Goodwill Ambassador dell’Unicef. Nel 2015 è stato firmatario di una lettera di denuncia sulla violenza sui minori.
Visibilità per una giusta causa
L’ex giocatore si era pronunciato pubblicamente con tono preoccupato sulla guerra in Ucraina: “La situazione in Ucraina è devastante e terrificante per la sua popolazione. Come per qualsiasi altro genitore, spezza il cuore vedere l’effetto su bambini innocenti, che ora vivono in zone belliche. All’accrescere del conflitto, aumentano i bisogni dei bambini”
Lo step successivo è stata la sua azione di ieri: annunciare la cessione temporanea dei suoi account con un post Facebook e Instagram a una pediatra ucraina, Iryna Kondratova.
“Oggi consegno i miei canali social a Iryna, la responsabile del Centro regionale perinatale di Kharkiv, in Ucraina, dove sta aiutando le madri a partorire.
Guarda le mie storie per saperne di più sull’incredibile lavoro che Iryna e gli operatori sanitari come lei stanno facendo per salvare vite umane in Ucraina.
Per favore, dai quello che puoi per supportare UNICEF e persone come Iryna usando il link per la donazione nella mia biografia”.

Una richiesta di aiuto per i bambini ucraini
La dottoressa Kondratova lavora nel centro perinatale di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina per numero di abitanti.
È testimone diretta della situazione critica nella quale si trovano le donne incinte e le neo mamme nel Paese: “Il primo giorno di guerra, tutte le donne incinte e le madri sono state evacuate e trasferite nel seminterrato.
Sono state tre ore terribili che abbiamo passato insieme. Sfortunatamente, non possiamo spostare i bambini in terapia intensiva nel seminterrato perché hanno bisogno di attrezzature salvavita“.
Grazie a Beckham ha l’opportunità di comunicare il suo messaggio, che suona anche come una richiesta di aiuto, a un’audience mondiale. Speriamo che qualcuno sia davvero in ascolto.
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Djokovic al World Sports Summit di Dubai: “I miei idoli erano Sampras, Kobe Bryant e Alberto Tomba. Da bambino amavo giocare a calcio”
Novak Djokovic, campione del Tennis e grande appassionato di calcio, rivela i suoi idoli di infanzia al World Sports Summit di Dubai, tra cui Pete Sampras, Kobe Bryant e Alberto Tomba.
Djokovic: Un Viaggio tra Tennis e Altri Sport
Durante il prestigioso World Sports Summit di Dubai, Novak Djokovic ha condiviso con il pubblico i nomi dei suoi idoli sportivi. Tra questi, spiccano leggende come Pete Sampras nel tennis, Kobe Bryant nel basket e Alberto Tomba nello sci. Djokovic ha sottolineato come queste figure abbiano influenzato la sua carriera e ispirato il suo percorso nel mondo del tennis. “Ero un grande fan di Sampras, Bryant e Tomba, i più grandi nei loro sport”, ha affermato il campione serbo.
Un Amore per il Calcio
Oltre a parlare dei suoi idoli, Djokovic ha rivelato un dettaglio inaspettato circa la sua infanzia: la passione per il calcio. “Se non fossi diventato un tennista, cosa avrei fatto? Da bambino, amavo anche giocare a calcio”, ha confessato. Questa dichiarazione ha suscitato interesse tra gli appassionati di sport, evidenziando la versatilità e i molteplici interessi di Djokovic al di là dei campi da tennis.
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Fonte: l’account X di Schira
Novak #Djokovic to #WorldSportsSummit in Dubai: “My idols were Pete #Sampras, Kobe #Bryant and Alberto #Tomba: they were the greatest in their sports and I supported them as a fan. If I hadn’t been a tennis player, what would I have done? When I was a child, I also loved to play football…”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 29, 2025
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Baggio e il Pallone d’Oro: il “Divin Codino” celebrato al World Sports Summit di Dubai
Roberto Baggio, leggenda del calcio, partecipa al World Sports Summit a Dubai, celebrando i 32 anni dalla vittoria del Pallone d’Oro.
Un’icona del calcio al World Sports Summit
Roberto Baggio, uno dei più grandi simboli del calcio mondiale, ha fatto il suo trionfale ingresso al World Sports Summit di Dubai. Questo evento prestigioso riunisce personalità di spicco dello sport globale per discutere delle sfide e delle opportunità future nel mondo sportivo. La presenza di Baggio non solo arricchisce ulteriormente il summit, ma rappresenta anche un omaggio alla sua straordinaria carriera. Esattamente 32 anni fa, nel dicembre del 1993, Baggio otteneva il massimo riconoscimento individuale per un calciatore, il Pallone d’Oro, consacrandosi tra i migliori di sempre.
Ricordi indelebili e un futuro nello sport
Durante il suo intervento, Baggio ha condiviso momenti salienti della sua carriera e ha discusso delle potenzialità del calcio moderno. L’evento ha offerto l’opportunità di riflettere su come il calcio abbia evoluto nel corso degli anni e sulle sfide che i futuri talenti dovranno affrontare. La partecipazione di Baggio al summit non è solo un tributo al passato glorioso, ma anche un invito a guardare avanti, esplorando nuovi orizzonti per lo sport e i suoi protagonisti.
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Fonte: l’account X di Schira
One of the greatest football legend Roberto #Baggio is just arrived at #WorldSportsSummit in Dubai. Exactly 32 years ago he won the Ballon d’Or. 💎
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 29, 2025
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FIFA, Infantino: “Non c’è mai troppo calcio, anzi ne servirebbe di più”
Gianni Infantino durante un intervento al World Sports Summit, ha delineato la visione della FIFA per un calcio sempre più globale, inclusivo e sostenibile.
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, in un discorso pronunciato al World Sports Summit di Dubai, ha espresso la visione dell’organo di governo mondiale del calcio: un calcio sempre più globale, inclusivo e sostenibile. Infantino ha affrontato uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni, il numero di partite e la presunta “saturazione” del calendario. Ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra calcio di club e calcio delle nazionali, tra partite significative e insignificanti.
Ha inoltre parlato degli investimenti della FIFA nello sviluppo del calcio in tutto il mondo e ha affermato: “Stiamo investendo miliardi di dollari nello sviluppo del calcio in tutto il mondo. Nei 211 Paesi tutti ricevono sovvenzioni per costruire campi e formare giocatori. Entro il prossimo anno avremo 100 accademie FIFA in 100 Paesi diversi”.
Infantino sul Mondiale per club e il Mondiale 2026
Infantino ha riservato spazio anche per parlare del Mondiale per club, uno dei progetti più ambiziosi della FIFA. Ha definito l’ultima edizione disputata negli Stati Uniti un successo commerciale e ha sottolineato l’importanza di dare spazio al calcio dei club.
Ha poi parlato delle impressionanti cifre previste per il Mondiale 2026, che si giocherà tra Stati Uniti, Canada e Messico: “48 squadre, 104 partite: 104 Super Bowl in un mese. Avremo sei o sette milioni di persone negli stadi e sei miliardi davanti alla televisione. In appena due settimane abbiamo ricevuto 150 milioni di richieste di biglietti. In 100 anni di storia della Coppa del Mondo la FIFA ne ha venduti 44 milioni in totale. È qualcosa di assolutamente incredibile”.
Il ruolo della FIFA nel calcio mondiale
Infantino ha infine ribadito il ruolo fondamentale della FIFA nel finanziamento del calcio mondiale: “Siamo l’unica organizzazione che finanzia il calcio in tutto il mondo. Senza la FIFA non ci sarebbe calcio in 150 Paesi”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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