Lecce, Corvino pensa a un mediano: l’intervista

Lecce, Corvino è a Milano alla ricerca di un centrocampista. Nessun movimento in attacco, l’intervista.

All’indomani di Lecce-Lazio, l’amministratore delegato Pantaleo Corvino è stato intervistato da Sportitalia direttamente a Milano. Dove si trova alla ricerca di un mediano.

La soddisfazione del del dirigente giallorosso è molto grande, la vittoria casalinga contro la Lazio ha mandato segnali positivi. La squadra ha dimostrato di esserci mentalmente e fisicamente.

Nel corso dell’intervista, non sono mancati i complimenti all’allenatore Roberto D’Aversa. Soprattutto ai giovani Rares Burnete e Patrick Dorgu. Reduci dallo scudetto Primavera.

L’uomo mercato dei salentini ha fatto sapere di ritenere l’ attacco a posto così. Ha grande fiducia nel nuovo arrivato Nikola Krstovic. Pertanto non sono previsti altri movimenti sul fronte offensivo.

Gli stralci salienti dell’intervista

Per quanto riguarda il nuovo allenatore: “È stato un fidanzamento mancato da atleta. Anni fa lo portai a Casarano, poi ci siamo dovuti separare. Sono soddisfatto di aver puntato lui per un nuovo ciclo. Scelta condivisa dalla proprietà. Questo rapporto può dare tante soddisfazioni a lui e a noi. Crediamo di aver fatto la scelta migliore che potevamo fare dopo aver terminato un ciclo ed averne iniziato un altro”.

Sull’addio a Morten Hjulmand: “Ogni direttore o tifoso vorrebbe mantenere le qualità dei giocatori. Poi è logico che dobbiamo fare  rinunce importanti per dare sfogo alle idee. I sacrifici non bastano per essere competitivi in Serie A dove ci sono fondi, club che hanno dietro proprietà importanti. Noi dobbiamo creare risorse anche economiche. Certe cessioni sono figlie di questi pensieri”.

Sulla questione attaccante: “Prima di vendere Hjulmand abbiamo preso il sostituto, per dare continuità tecnica. Abbiamo scelto Ramadani, scelta ok. Gli altri reparti? Se si prende un giocatore si dirà sempre che ne manca un altro. Avevamo detto che avremmo chiuso il mercato con due centrocampisti ed una punta. Abbiamo preso la punta, Krstovic, ed il centrocampista, Kaba. Ci rimane un mediano da prendere. Davanti sono andati via Colombo

I giovani del vivaio e Almqvist

L’orgoglio per le giovani promesse dal settore giovanile: “Sono orgoglioso, come tutti i miei collaboratori, di poterci vantare di avere una prima squadra che ha in rosa 6 calciatori che vengono dalla Primavera. Uno è partito titolare ed uno è entrato con la Lazio ed ha messo la sua impronta sulla vittoria, Burnete. Bisogna sentirsi orgogliosi di averlo fatto in così poco tempo perchè non è facile”.

Sullo svedese Almqvist, che sta sorprendendo: “Ogni anno dobbiamo crescere di livello con la prima squadra. Ogni anno dobbiamo migliorare, ma dobbiamo fare i conti con la crescita delle altre squadre. Ma la proprietà ci dà modo di fare il lavoro al meglio, crescere mercato dopo mercato. Almqvist, insieme agli altri 7 nuovi, rappresenta un altro fiore all’occhiello , ovvero di essere la squadra più giovane del campionato, con un’età media al di sotto dei 24 anni. Cambiamo gli interpreti ma la filosofia non cambia. Si può fare calcio anche in questo modo”.

Sul mercato aperto a campionato iniziato: “Penalizza allenatori  e direttori. Gli allenatori dicono il loro pensiero, ma mettono pressione a chi deve portare a termine delle operazioni. Tutto questo non fa altro che aumentare le difficoltà di tutti. Meno dura il calciomercato, meglio è. Ma purtroppo dobbiamo adeguarci. Si può migliorare? Tutto si può migliorare”.

Sulla nuova frontiera saudita: “Si è già parlato tanto e detto tutto. Io posso dire che è qualcosa di nuovo, come quando è scoppiato il fenomeno calcio in Cina. Però portano risorse economiche e vanno a toglierci dei giocatori un po’ datati. Quando è così ne risentiamo di meno. Certo, il tifoso vuole il nome e può risentirne. Io non sono di quest’idea. Ben vengano le risorse che ci portano per dare linfa al calcio italiano”