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Esclusiva Cs, Giorgio Perinetti:”Piatek cessione dolorosa; Venezia straordinario”

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Lutto

Intervistato in esclusiva dalla redazione di Calciostyle.it, Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo di Venezia, Brescia e Genoa tra le altre, ha parlato ai nostri microfoni in occasione del campionato ancora in essere, con un particolare focus su Fiorentina e Genoa.

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A tu per tu con Giorgio Perinetti

Perinetti

Volevo esordire chiedendole un parere sul Genoa, squadra di cui lei ha ricoperto la carica di direttore generale. Cosa devono fare i rossoblù per risollevare un umore attecchito e visibilmente triste?

Si può sicuramente evincere che Shevchenko con le sue scelte abbia dimostrato di non avere una coperta particolarmente lunga. Qualche individualità è in arrivo, anche di buona caratura. Il nuovo direttore sportivo genoano sta svolgendo bene il suo compito, andando deciso su calciatori funzionali per i liguri. Salvarsi non sarà facile, ma se il tecnico riesce a fornire l’imprinting giusto e di pari passo verrà effettuato un mercato qualitativo, le possibilità di salvezza ci sono.

Restando in casa Genoa e facendo un tuffo nel passato, quanto fu doloroso per lei cedere un bomber all’ora straordinario come Piatek?

La cessione di Piatek rappresentò una plusvalenza di grandissimo contenuto per le casse genoane. 27 milioni lievitati in appena 6 mesi hanno incarnato un plusvalore degno di nota, un’opportunità irrinunciabile per una squadra del livello del grifone. E’ chiaro che però, sentimentalmente parlando, il suo addio fece molto male alla piazza ed a noi componenti della società.

Il Pistolero polacco è veramente stato vicino al ritorno al Genoa?

La trattativa era reale e concreta, anche se il calciatore già dai primi contatti non si era dimostrato pienamente convinto di tornare in Liguria. Tale motivazione, unita all’inserimento della Fiorentina nell’operazione, hanno fatto sì che il giocatore non accettasse la maglia del Genoa. 

Piatek vuole giocarsi tutto in questi 6 mesi, cercando di convincere quanto più possibile mister Italiano a puntare su di lui per la prossima stagione, quando sappiamo Vlahovic andrà via.

Spostiamoci ora fronte Venezia, come giudica il campionato dei lagunari fino ad ora?

Il tecnico in forza ai veneti Paolo Zanetti è sicuramente molto bravo e preparato, capace di guidare il Venezia con l’ausilio di tanti giovani dalle buonissime prospettive. Le insidie ci sono e sono sempre dietro l’angolo, il campionato è lungo e molto difficile. Versante mercato i lagunari si stanno muovendo e lo stanno facendo ottimamente, cercando profili giovani ma validi allo stesso tempo.

Ho avuto la fortuna ed il piacere di lavorare con loro, guidandoli dalla Serie D alla Serie B in solamente due anni, facendo dunque due salti di categoria continui che porto nel cuore e ricorderò sempre.

Per quanto riguarda il mercato del Genoa, sappiamo che la formazione di Shevchenko si sta muovendo per accasare Zaza. E’ il profilo giusto per lei?

A gennaio il mercato è difficile, con molte difficoltà sotto tutti i punti di vista. Zaza in questo momento è oppresso al Torino, non trovando spazio come il calciatore desidererebbe. Potrebbe sicuramente cambiare maglia, cercando di approdare al Genoa in cerca di maggior minutaggio e provando a rispolverare le sue dati da numero 9.

Le chiedo infine cosa c’è nel futuro di Giorgio Perinetti, ha intenzione di proseguire con il lavoro sul prato verde?

Assolutamente si. Mi reputo un uomo da campo e lo ho dimostrato nei miei 45 anni di campionati continui. Finché la salute e la forza mi aiuteranno, sarò sempre smanioso e voglioso di ritornare sul rettangolo verde, cercando di fare al meglio il lavoro che svolgo ormai da tanti anni.

Sono sempre pronto a rispondere presente alle chiamate, magari da parte di qualche squadra che necessiti esperienza. Ho ancora tanta voglia e passione da poter mettere a disposizione con un progetto valido e serio.

 

 

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Michele Padovano da Seta (Senigallia): “Ecco cosa penso su Juve e Max”

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michele padovano

Michele Padovano, attaccante campione d’Europa con la Juventus nell’annata 1996, sarà special guest al Ristorante Seta di San Silvestro di Senigallia (An), nelle Marche, con il suo libro “Tra la Champions e la Libertà”Venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 20, l’ex attaccante racconterà durante una cena a tinte bianconere la sua lunga storia personale e professionale, tra sogni calcistici ed incubi giudiziari.

Era il lontano 10 maggio 2006 quando alcune auto gli sbarrano improvvisamente la strada e agenti in borghese lo trascinano dritto in caserma. È il 31 gennaio 2023 quando giunge l’assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Un volume appassionante in cui Michele Padovano riassume interminabili 17 anni di vita. Proprio come dice il suo libro, “Tra la Champions e la libertà”.

Un lungo tragitto fatto di problemi, galera, processi e arresti domiciliari, fino alla tanto attesa libertà. Padovano sarà al Ristorante Seta per svelare tutti i dettagli della sua incredibile storia. Appuntamento, dunque, nelle Marche venerdì 29 marzo. “Mi sento marchigiano d’adozione”, ci ha detto Michele Padovano, intercettato al ritorno in Italia da Malta. “Juve? Credo la società sia in linea con i programmi. Avevano chiesto a Max Allegri qualificazione Champions e valorizzazione giovani – Next Gen. Credo questi obiettivi siano stati raggiunti. Poi non lo nascondo: non è che Allegri abbia un gran gioco. Si può sempre migliorare nel gioco del calcio..”. E su Euro 2024: “Lorenzo Lucca dell’Udinese mi piace come attaccante, contento sia stato convocato da Spalletti. Il CT e questa Italia qualcosa di buono ci faranno sicuramente vedere…”. Grazie Michele per la disponibilità… Grazie a te Daniele (Bartocci) per l’attenzione.

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Biasin: “Euro 2024? Non sottovalutate l’Italia. Su Inter e Como..”

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E’ un Fabrizio Biasin bello carico e senza filtri alla vigilia di un interessante evento a tinte nerazzurre nella regione Marche. Domani sera il ristorante “La Cucina degli Angeli”, a Casette Verdini di Pollenza (Macerata), sarà ‘tempio incontrastato’ di una gustosa cena interamente a sfondo Inter. Special Guest di questa  serata tutta da vivere saranno il giornalista sportivo e opinionista Fabrizio Biasin e gli ex calciatori dell’Inter Evaristo Beccalossi e Massimo Ciocci. Nell’occasione Fabrizio Biasin presenterà il suo libro “Odio il calcio”.  Un interessante volume in cui Biasin descrive in maniera puntuale “drammi esistenziali costantemente segnati dal rimbalzo di un pallone”.

Alla vigilia dell’evento in terra marchigiana abbiamo scambiato quattro chiacchiere in ESCLUSIVA proprio con Fabrizio Biasin. Nativo di Como (3 luglio 1978) e tifosissimo dell’Inter non potevano mancare spunti di riflessione sul club lariano (che sogna oggi la Serie A) e sul team di Simone Inzaghi. Breve focus anche sulla Nazionale Azzurra di Luciano Spalletti, reduce dalla vittoria per 2 a 1 contro il Venezuela. Ecco l’intervista (esclusiva) integrale al “Biaso”.

Indice

FABRIZIO BIASIN SULL’INTER DI INZAGHI: “UN CALCIO DI ALTO LIVELLO. E ICARDI…”

“Domani nelle Marche cercheremo di passare una bella serata. Parleremo di calcio in modo leggero in quanto, come scrivo nel libro, il pallone è quella cosa che accompagna un po’ tutti gli italiani nel bene o nel male”. Queste le parole di Biasin ai nostri microfoni. “L’idea, dunque, è quella di vivere fino in fondo una piacevole serata, raccontandoci le nostre cose…”. Gli abbiamo chiesto, nell’occasione, se vuol lanciare un messaggio all’Inter e/o ai tifosi nerazzurri… “Personalmente non devo lanciare messaggi a nessuno – scherza Fabrizio – È l’Inter che sta lanciando messaggi rispetto a un 2024 fatto di tante belle partite e una delusione in Champions League. Passo falso che però non deve distrarre dalla mission finale ovvero dall’obiettivo annunciato di vincere lo scudetto. Il tutto giocando peraltro un calcio, come abbiamo visto, a livelli molto elevati”. Telegrafico su Mauro Icardi: “Se mi piacerebbe rivederlo in Italia? Icardi guadagna 10 milioni a stagione, è impossibile”.

FABRIZIO BIASIN SULLA NAZIONALE ITALIANA: “AGLI EUROPEI NON SAREMO I FAVORITI NUMERI UNO MA… GUAI A SOTTOVALUTARCI!  DA CAPIRE SE SARA’ DIFESA A 3 O A 4”

“La Nazionale è una squadra ancora in costruzione”, commenta Biasin. “Manca poco all’inizio del campionato europeo (EURO 2024). E non abbiamo ad oggi trovato gli incastri necessari per capire se Spalletti deciderà di affrontare l’europeo con una difesa a 3 o se tornerà alla difesa a 4. L’amichevole vinta ieri per 2 a 1 (Italia-Venezuela) non ha dato certezze. Però è anche vero che era una partita da definire sperimentale. Già dal prossimo test vedremo in campo diversi titolari, ci faremo dunque un’idea più chiara in merito. Di certo sappiamo di non essere i favoriti numero uno ad Euro 2024. Ma attenzione a non sottovalutarci perché credo Luciano Spalletti abbia le chiavi per riuscire a mettere in campo una formazione competitiva”.

FABRIZIO BIASIN SUL COMO TRA SOGNO SERIE A E GABRIELLONI-GOL

Alessandro Gabrielloni è l’idolo dei tifosi del Como, al netto che ci sono giocatori più rappresentativi”, prosegue Biasin. “Ebbene sì, non ci sono dubbi: Alessandro è l’idolo assoluto dell’intera tifoseria. E adesso, da titolare, sta provando insieme agli altri a trascinare il Como verso quel sogno chiamato Serie A. La speranza, da comasco, è quella di vivere un finale di stagione ad altissima intensità. Certamente i tifosi del Como possono essere molto felici di come sta rispondendo la squadra e della generosità di questo attaccante, Gabrielloni. Un attaccante veramente, veramente bravo”. Gli abbiamo chiesto: “Gabrielloni di Jesi (An) in Nazionale, ad oggi, è pura utopia?”. Puntuale la risposta di Biasin: “Abbastanza… Cominciamo a vedere se riesce ad arrivare in Serie A con il Como. E da quel momento potremo fare altri tipi di ragionamento. In questo momento direi che è abbastanza difficile vederlo in Nazionale…”.

IL FUTURO DELL’ALTRO ATTACCANTE MARCHIGIANO WALID CHEDDIRA: “STAGIONE INTERLOCUTORIA. OTTIMISTI NEI SUOI CONFRONTI”

Infine un commento sull’altro attaccante marchigiano,  come ‘Alex’ Gabrielloni, Walid Cheddira, ex bomber del Bari (nativo di Loreto – An) oggi al Frosinone in Serie A (in prestito dal Napoli). “Pensavo potesse incidere ancora di più rispetto a quanto fatto. Questo per dire che l’anno scorso mi aveva impressionato parecchio. A mio modo di vedere aveva le chance per fare un po’ di più. In ogni modo diciamo che può essere una stagione interlocutoria, dunque continuiamo ad essere ottimisti nei confronti di Walid Cheddira”. Grazie Fabrizio… “Grazie a te Daniele” (Bartocci)

Italia, Spalletti

LUCIANO SPALLETTI FA IL SEGNO OK (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

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Milan, Ravezzani su Pioli: “Attira fastidi”

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Milan

Sul futuro del Milan e più nello specifico sul futuro di Pioli, ha parlato Fabio Ravezzani direttore di TeleLombardia, ai microfoni di Milannews.

Milan

Stefano Pioli, allenatore del Milan

Ravezzani: “Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore”

Dopo un ciclo di partite che ha visto i rossoneri fare 5 vittorie consecutive, arriva la sacrosanta sosta per ricaricare e riordinare le idee.

Sulla questione Pioli in particolare, ha espresso il suo pensiero Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia vicinissimo alle vicende che riguardano il Milan.

Nello specifico si domanda se davvero ci siano valide alternative a Pioli e se un altro allenatore, al posto dell’attuale tecnico, sarebbe stato in grado di portare i rossoneri in testa al campionato.

Le sue parole:

“Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore in panchina, certo qualcuno più bravo di Pioli sicuramente c’è ma il punto è se riesci ad averlo.”

Conte è sicuramente più bravo, Thiago Motta un investimento in prospettiva rischioso, ma gli altri non sono meglio di Pioli.”

Il paragone tra Giroud e le punte delle altre big e l’impopolarità di Pioli

“Questa squadra non è cosi forte da essere penalizzata dall’allenatore, davanti c’è Giroud che 37 anni e non è Lautaro ne Osimhen, che tra l’altro ha giocato poco e male infatti il Napoli è imploso.”

“I rossoneri dopo 29 giornate hanno gli stessi punti di 2 anni fa, ma la popolarità di Pioli non è la stessa, del resto quando un tecnico arriva al quarto anno attira dei fastidi.”

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