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Biraghi: “Devo migliorare sempre. Facciamoci contagiare dall’entusiasmo di Commisso e Prandelli!”

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Domani sera al Franchi c’è Fiorentina-Inter, la terza volta che s’incontrano in stagione viola e nerazzurri. Nelle precedenti due, all’andata e negli ottavi di Coppa Italia, Conte ha avuto la meglio prima su Iachini, poi su Prandelli. In entrambe le occasioni la Fiorentina fece bella mostra di sé ma non portò a casa punti. Ora spera di farli al terzo tentativo. Rispetto alla semifinale persa contro la Juventus in Coppa Italia Conte recupera Lukaku e Hakimi, pendolino fantastico della fascia destra. A provare a limitarlo ci sarà Biraghi, terzino sinistro viola, cresciuto e col cuore nerazzurro, tornato alla Fiorentina dopo un anno alla corte di Conte.

Stamane in un’intervista alla Gazzetta dello Sport Biraghi ha cercato di far luce su questa stagione viola e sul suo momento.

Che tipo di squadra è la Fiorentina: quella grande che ha vinto in casa della Juventus o quella distrutta in casa del Napoli?

«Né quella vista con la Juve, dove abbiamo fatto una gara eccezionale e proprio per quello irripetibile. E nemmeno quella di Napoli: lì ci è andato tutto male ed abbiamo preso 6 gol su 7 tiri. La vera Fiorentina è quella di venerdì scorso contro il Toro: una squadra tosta, che prova ad imporre il proprio gioco, che lotta su ogni pallone senza darsi mai per vinta».

Inquadrata la squadra ci proviamo con lei. Come progredire ancora e rendere più costante il suo calcio?

«Io devo pensare a migliorare tutto, la corsa, la tecnica, il tiro, il cross, i tempi di inserimento. Sentirsi arrivati è l’errore più grande per un calciatore…».

Certo lottare per la salvezza per il terzo anno consecutivo…

«Vanno considerate le circostanze. Quando c’è un cambio di proprietà un periodo di assestamento è normale. Nessuno è contento, ma è iniziato un percorso di crescita. La proprietà investe tanto e con pazienza arriveranno i frutti».

Cosa ha portato Prandelli?

«Un entusiasmo incredibile, è legatissimo a Firenze e alla Fiorentina. Ha capito subito su cosa lavorare pur avendo principi di gioco solidissimi».

A proposito di allenatori, come è stato giocare per Conte?

«È un martello, lavora in maniera incredibile e vuole che la squadra assimili il più possibile i suoi principi. È un perfezionista, non lascia nulla al caso. La sua carriera parla per lui».

Lei ha grande affetto per l’Inter, ma ora tocca batterla.

«Serve la gara perfetta. Dovremo essere attenti in fase difensiva, facendogli male quando arriveranno le occasioni».

I pericoli maggiori?

«Sarebbe facile dire Lukaku o Lautaro. Ma Hakimi è formidabile come Barella, Brozo e Vidal. Loro sono un’orchestra con delle individualità pazzesche».

Vinceranno lo scudetto?

«Risposta davvero complicata. Sulla carta è la più forte con la Juve. Ma il Milan può arrivare in fondo: Roma e Napoli son lì, e Lazio ed Atalanta possono sorprendere».

Il Milan è allenato da Pioli, allenatore per lei speciale?

«Sì, abbiamo un rapporto splendido. Lui cura tantissimo i rapporti umani. È evidente che il Milan sia un gruppo di amici dove spiccano delle individualità incredibili come Ibra».

A proposito di campioni, cosa si impara da uno come Ribery?

«Tutto. Dimostra che il vero motore per un calciatore è la fame. Dando sempre tutto, che sia un allenamento come la finale di Champions League».

Lei ha rinnovato da poco. Consiglierebbe a Vlahovic di fare altrettanto?

«Non entro nelle vicende personali. Posso solo dire che Dusan è un ottimo attaccante, ha grande voglia e ampi margini di miglioramento. Aveva solo bisogno di fiducia».

Dei nuovi che ne pensa?

«Kokorin ha colpi da gran calciatore e tanta voglia, ha solo bisogno di tempo per adattarsi. Malcuit conosce già le dinamiche del nostro calcio, ci darà una grande mano».

Domani aprirà ufficialmente il cantiere del Viola Park.

«Sarà un centro sportivo tra i più belli d’Europa, il presidente Commisso e la società stanno facendo un lavoro straordinario capendo l’importanza delle infrastrutture sia sul lato sportivo che economico. Sarebbe importante anche avere un nuovo stadio».

Parla come Commisso lo sa?

«Spero davvero riesca a realizzare i progetti che ha in mente, assicurerebbe un futuro radioso alla Fiorentina. Di lui mi ha colpito la grande empatia. Oltre all’attaccamento alla squadra, alla città ed ai tifosi».

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Michele Padovano da Seta (Senigallia): “Ecco cosa penso su Juve e Max”

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michele padovano

Michele Padovano, attaccante campione d’Europa con la Juventus nell’annata 1996, sarà special guest al Ristorante Seta di San Silvestro di Senigallia (An), nelle Marche, con il suo libro “Tra la Champions e la Libertà”Venerdì 29 marzo, a partire dalle ore 20, l’ex attaccante racconterà durante una cena a tinte bianconere la sua lunga storia personale e professionale, tra sogni calcistici ed incubi giudiziari.

Era il lontano 10 maggio 2006 quando alcune auto gli sbarrano improvvisamente la strada e agenti in borghese lo trascinano dritto in caserma. È il 31 gennaio 2023 quando giunge l’assoluzione dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Un volume appassionante in cui Michele Padovano riassume interminabili 17 anni di vita. Proprio come dice il suo libro, “Tra la Champions e la libertà”.

Un lungo tragitto fatto di problemi, galera, processi e arresti domiciliari, fino alla tanto attesa libertà. Padovano sarà al Ristorante Seta per svelare tutti i dettagli della sua incredibile storia. Appuntamento, dunque, nelle Marche venerdì 29 marzo. “Mi sento marchigiano d’adozione”, ci ha detto Michele Padovano, intercettato al ritorno in Italia da Malta. “Juve? Credo la società sia in linea con i programmi. Avevano chiesto a Max Allegri qualificazione Champions e valorizzazione giovani – Next Gen. Credo questi obiettivi siano stati raggiunti. Poi non lo nascondo: non è che Allegri abbia un gran gioco. Si può sempre migliorare nel gioco del calcio..”. E su Euro 2024: “Lorenzo Lucca dell’Udinese mi piace come attaccante, contento sia stato convocato da Spalletti. Il CT e questa Italia qualcosa di buono ci faranno sicuramente vedere…”. Grazie Michele per la disponibilità… Grazie a te Daniele (Bartocci) per l’attenzione.

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Biasin: “Euro 2024? Non sottovalutate l’Italia. Su Inter e Como..”

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E’ un Fabrizio Biasin bello carico e senza filtri alla vigilia di un interessante evento a tinte nerazzurre nella regione Marche. Domani sera il ristorante “La Cucina degli Angeli”, a Casette Verdini di Pollenza (Macerata), sarà ‘tempio incontrastato’ di una gustosa cena interamente a sfondo Inter. Special Guest di questa  serata tutta da vivere saranno il giornalista sportivo e opinionista Fabrizio Biasin e gli ex calciatori dell’Inter Evaristo Beccalossi e Massimo Ciocci. Nell’occasione Fabrizio Biasin presenterà il suo libro “Odio il calcio”.  Un interessante volume in cui Biasin descrive in maniera puntuale “drammi esistenziali costantemente segnati dal rimbalzo di un pallone”.

Alla vigilia dell’evento in terra marchigiana abbiamo scambiato quattro chiacchiere in ESCLUSIVA proprio con Fabrizio Biasin. Nativo di Como (3 luglio 1978) e tifosissimo dell’Inter non potevano mancare spunti di riflessione sul club lariano (che sogna oggi la Serie A) e sul team di Simone Inzaghi. Breve focus anche sulla Nazionale Azzurra di Luciano Spalletti, reduce dalla vittoria per 2 a 1 contro il Venezuela. Ecco l’intervista (esclusiva) integrale al “Biaso”.

Indice

FABRIZIO BIASIN SULL’INTER DI INZAGHI: “UN CALCIO DI ALTO LIVELLO. E ICARDI…”

“Domani nelle Marche cercheremo di passare una bella serata. Parleremo di calcio in modo leggero in quanto, come scrivo nel libro, il pallone è quella cosa che accompagna un po’ tutti gli italiani nel bene o nel male”. Queste le parole di Biasin ai nostri microfoni. “L’idea, dunque, è quella di vivere fino in fondo una piacevole serata, raccontandoci le nostre cose…”. Gli abbiamo chiesto, nell’occasione, se vuol lanciare un messaggio all’Inter e/o ai tifosi nerazzurri… “Personalmente non devo lanciare messaggi a nessuno – scherza Fabrizio – È l’Inter che sta lanciando messaggi rispetto a un 2024 fatto di tante belle partite e una delusione in Champions League. Passo falso che però non deve distrarre dalla mission finale ovvero dall’obiettivo annunciato di vincere lo scudetto. Il tutto giocando peraltro un calcio, come abbiamo visto, a livelli molto elevati”. Telegrafico su Mauro Icardi: “Se mi piacerebbe rivederlo in Italia? Icardi guadagna 10 milioni a stagione, è impossibile”.

FABRIZIO BIASIN SULLA NAZIONALE ITALIANA: “AGLI EUROPEI NON SAREMO I FAVORITI NUMERI UNO MA… GUAI A SOTTOVALUTARCI!  DA CAPIRE SE SARA’ DIFESA A 3 O A 4”

“La Nazionale è una squadra ancora in costruzione”, commenta Biasin. “Manca poco all’inizio del campionato europeo (EURO 2024). E non abbiamo ad oggi trovato gli incastri necessari per capire se Spalletti deciderà di affrontare l’europeo con una difesa a 3 o se tornerà alla difesa a 4. L’amichevole vinta ieri per 2 a 1 (Italia-Venezuela) non ha dato certezze. Però è anche vero che era una partita da definire sperimentale. Già dal prossimo test vedremo in campo diversi titolari, ci faremo dunque un’idea più chiara in merito. Di certo sappiamo di non essere i favoriti numero uno ad Euro 2024. Ma attenzione a non sottovalutarci perché credo Luciano Spalletti abbia le chiavi per riuscire a mettere in campo una formazione competitiva”.

FABRIZIO BIASIN SUL COMO TRA SOGNO SERIE A E GABRIELLONI-GOL

Alessandro Gabrielloni è l’idolo dei tifosi del Como, al netto che ci sono giocatori più rappresentativi”, prosegue Biasin. “Ebbene sì, non ci sono dubbi: Alessandro è l’idolo assoluto dell’intera tifoseria. E adesso, da titolare, sta provando insieme agli altri a trascinare il Como verso quel sogno chiamato Serie A. La speranza, da comasco, è quella di vivere un finale di stagione ad altissima intensità. Certamente i tifosi del Como possono essere molto felici di come sta rispondendo la squadra e della generosità di questo attaccante, Gabrielloni. Un attaccante veramente, veramente bravo”. Gli abbiamo chiesto: “Gabrielloni di Jesi (An) in Nazionale, ad oggi, è pura utopia?”. Puntuale la risposta di Biasin: “Abbastanza… Cominciamo a vedere se riesce ad arrivare in Serie A con il Como. E da quel momento potremo fare altri tipi di ragionamento. In questo momento direi che è abbastanza difficile vederlo in Nazionale…”.

IL FUTURO DELL’ALTRO ATTACCANTE MARCHIGIANO WALID CHEDDIRA: “STAGIONE INTERLOCUTORIA. OTTIMISTI NEI SUOI CONFRONTI”

Infine un commento sull’altro attaccante marchigiano,  come ‘Alex’ Gabrielloni, Walid Cheddira, ex bomber del Bari (nativo di Loreto – An) oggi al Frosinone in Serie A (in prestito dal Napoli). “Pensavo potesse incidere ancora di più rispetto a quanto fatto. Questo per dire che l’anno scorso mi aveva impressionato parecchio. A mio modo di vedere aveva le chance per fare un po’ di più. In ogni modo diciamo che può essere una stagione interlocutoria, dunque continuiamo ad essere ottimisti nei confronti di Walid Cheddira”. Grazie Fabrizio… “Grazie a te Daniele” (Bartocci)

Italia, Spalletti

LUCIANO SPALLETTI FA IL SEGNO OK (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

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Milan, Ravezzani su Pioli: “Attira fastidi”

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Milan

Sul futuro del Milan e più nello specifico sul futuro di Pioli, ha parlato Fabio Ravezzani direttore di TeleLombardia, ai microfoni di Milannews.

Milan

Stefano Pioli, allenatore del Milan

Ravezzani: “Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore”

Dopo un ciclo di partite che ha visto i rossoneri fare 5 vittorie consecutive, arriva la sacrosanta sosta per ricaricare e riordinare le idee.

Sulla questione Pioli in particolare, ha espresso il suo pensiero Fabio Ravezzani, direttore di TeleLombardia vicinissimo alle vicende che riguardano il Milan.

Nello specifico si domanda se davvero ci siano valide alternative a Pioli e se un altro allenatore, al posto dell’attuale tecnico, sarebbe stato in grado di portare i rossoneri in testa al campionato.

Le sue parole:

“Non credo che il Milan sarebbe primo con un altro allenatore in panchina, certo qualcuno più bravo di Pioli sicuramente c’è ma il punto è se riesci ad averlo.”

Conte è sicuramente più bravo, Thiago Motta un investimento in prospettiva rischioso, ma gli altri non sono meglio di Pioli.”

Il paragone tra Giroud e le punte delle altre big e l’impopolarità di Pioli

“Questa squadra non è cosi forte da essere penalizzata dall’allenatore, davanti c’è Giroud che 37 anni e non è Lautaro ne Osimhen, che tra l’altro ha giocato poco e male infatti il Napoli è imploso.”

“I rossoneri dopo 29 giornate hanno gli stessi punti di 2 anni fa, ma la popolarità di Pioli non è la stessa, del resto quando un tecnico arriva al quarto anno attira dei fastidi.”

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