Categorie: Le interviste

Andrea Scanzi:” Pioli ha sublimato una carriera da bravo, ma non bravissimo. E’ l’uomo simbolo”

Andrea Scanzi, giornalista, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione condotta da Giuseppe Falcao, Simone LP e Gabriele Ziantoni in onda su New Sound Level 90FM. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.

Qual è il simbolo di questo Milan?

Pioli, ha plasmato un gruppo, ha vinto gestendo una squadra che non era la più forte, ha sublimato una carriera da bravo ma non bravissimo. Poi possiamo parlare dei calciatori, ma se devo dirne uno è sicuramente Pioli.

Mike Maignan è stato un uomo cardine della cavalcata del Milan, sei d’accordo?

Maignan, Tonali e Leao i più importanti in ordine. Il portiere ha portato almeno 12 punti, ha fatto dimenticare Donnarumma che io non ho mai amato. L’ho detto anche in tempi non sospetti, sono totalmente d’accordo, faccio fatica a sceglierne uno ma devo dire Maignan, primo posto lui, secondo Tonali e terzo Leao. Ne escludo tanti, Theo, Ibra, ma Maignan è stato fondamentale. Una sicurezza incredibile, ha fatto dimenticare Donnarumma, che aveva lasciato un vuoto, anche se non l’ho mai molto amato. Ha portato 12 punti almeno, un portiere spettacolare. È stato il valore aggiunto che ha stupito in positivo, che è vero aveva vinto il campionato col Lione ma nessuno si aspettava potesse essere uno dei migliori portieri del mondo.

Vado un po’ sul tifoso, ho visto un po’ di tue storie, a chi dedichi questo scudetto? Chalanoglu? Bonolis?

Dedico lo Scudetto a Calhanoglu che ha parlato di noi come fossimo dei peracottari e a Bonolis che è un interista che mi piace veder rosicare. Il calcio è anche sfottò, ho subito prese in giro da 11 anni, ho sempre sentito la rivalità con l’Inter però quando si vince arrivando sopra di loro il milanista medio gode particolarmente, e io sono uno di quelli. Se mi chiedi una dedica un po’ perculeggiante ti dico Chalanoglu, ci sta andare via ma non in quel modo, esultare così in quel modo al derby, ha parlato di noi come se fossimo dei peracottari. Io odio poi quella prosopopea degli interisti che dicono che sono nel giusto, che gli altri hanno dei favori arbitrali e loro no, quindi pensare che oggi Bonolis o quelli come lui stanno rosicando mi piace, quindi lo dedico a loro due.

La Roma però con voi è stata svantaggiata…

All’andata sono d’accordo, io ho esultato per un grande Ibra ma se fossi stato romanista avrei rosicato.

 Quanto è stato importante Ibra?

Ha portato carattere, Pioli rimarca sempre la sua importanza. C’è un Leao prima di Ibra e un Leao dopo Ibra, l’ha convinto di poter essere un fenomeno. Io ricordo di aver intervistato Pioli a luglio e insistette tanto sull’importanza di Ibra, sul carattere che trasmette, lui ma anche Kjaer. Guarda Leao, è migliorato grazie a lui, gli ha fatto capire che se vuole è un fenomeno. Io ricordo The Last Dance, Jordan fu più decisivo, Ibra disse che avrebbe smesso dopo aver fatto vincere il Milan, molti hanno riso ma alla fine ce l’ha fatta.

Quanto è incredibile la storia della famiglia Maldini?

Dinastia incredibile, Paolo Maldini fenomenale anche da dirigente…per fortuna sono stati tutti al Milan. Non credo abbiamo eguali, è l’eccellenza dell’eccellenza, qualche merito Daniel l’ha avuto, è stato anche convocato da Mancini in nazionale. È una dinastia straordinaria, non so come spiegarla se non con un DNA vincente. Sono il capolavoro supremo di una particolare dinastia milanista. Parlando di Maldini molti pensavano non fosse capace a fare il dirigente e invece è stato fenomenale anche lì. Che vi devo dire? Per fortuna che è al Milan (ride, ndr)

Quando il calcio italiano potrà cambiare quella cultura sportiva che porta squadre che non hanno più nulla da chiedere a non giocare più le partite? È un problema di cultura?

Quest’anno se la sono giocata tutte, guarda ieri l’Udinese a Salerno o il Bologna contro l’Inter. Qualche problema nella cultura sportiva comunque c’è. Un po’ è il fatto che ieri il Milan è entrato particolarmente concentrato, un po’ al Sassuolo non fregava nulla, un po’ è la cultura sportiva. Va detto a nostra discolpa che ultimamente squadre che non avevano più nulla da chiedere al loro campionato hanno giocato benissimo, guarda l’Udinese ieri, il Bologna con l’Inter, che poi Mihajlovic tutto è tranne che anti-Inter. Poi se vogliamo parlare più nello specifico allora si, qualcosa dobbiamo cambiare nella nostra cultura sportiva.

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Pubblicato da
Mauro Vigna

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