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Torino, Simeone la soluzione per un attacco troppo sterile

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Lazio-Torino

Il Torino sta per accogliere ufficialmente il Cholito Simeone, un attaccante vero capace di collezionare numeri da fuoriclasse. Un tocca sana per il Toro.

I granata si preparano a un grosso cambiamento nel reparto offensivo, con l’ingresso di un giocatore d’esperienza internazionale ma che conosce la Serie A come le sue tasche.

Torino, i gol di Simeone per alzare la media delle ultime stagioni

Uno dei problemi più grandi registrati in queste ultime stagioni dalla formazione granata è proprio la difficoltà nel mettere la palla in rete. La porta avversaria ha sempre rappresentato quasi un tabù, sia durante l’era Juric che nella scorsa stagione con Vanoli. Nonostante poi le vittorie arrivassero comunque, il dato sulle reti segnate ha lasciato spesso a desiderare.

Per questo l’arrivo di un attaccante famelico col Giovanni Simeone potrebbe finalmente spezzare questa specie di maledizione che affligge il Toro ormai da troppo tempo. Guardando alle ultime stagioni, il dato sulle volte in cui i giocatori in maglia granata hanno superato il portiere avversario non è mai andato oltre le 50.

Questo numero però risale alla stagione 2020/2021 quando sulla panchina dell’Olimpico Grande Torino si sono succeduti Giampaolo Nicola, al termine di un’annata conclusa al 17° posto, generando una media di 1,32 gol a partita.

Con l’arrivo di Juric invece la tendenza si è invertita, passando a 1,21 per un totale di 46 reti segnate in 38 partite che hanno portato al 10° posto con 50 punti. Il secondo corso del tecnico croato però ha abbassato ulteriormente la media (a 1,11), con altri 4 gol in meno rispetto alla precedente stagione (42). Tuttavia, il dato più clamoroso si registra durante la Serie A 2023/2024 quando al termine delle 38 partite, la media gol è risultata 0,95 gol a partita con un totale di 36 reti segnate. Un dato paragonabile a quello di squadre in lotta per la retrocessione.

Arrivando ai giorni nostri, quando alla guida del Torino c’era Paolo Vanoli la media dei gol segnati a partita è tornata a salire (fino a 2,21), per un totale però di 39 reti.

simeone

ADAMS TORINO CALCIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

I numeri degli attaccanti granata nella scorsa stagione

Un rinforzo del genere non può che giovare a un reparto che nella scorsa stagione ha faticato e non poco, come appena visto, visto soprattutto il precoce infortunio di Zapata quasi a inizio stagione che l’ha costretto a saltare tutto il resto del campionato. Fino al 6 ottobre però aveva realizzato già 3 gol.

I suoi rimpiazzi non sono stati all’altezza dei suoi numeri: Sanabria ha totalizzato 2 gol in 26 presenze mentre la new entry di gennaio, ovvero Ché Adams, è arrivato a 9 senza toccare la doppia cifra. A questi si aggiunge l’unico centro di Njie e gli 0 gol di Karamoh nonostante le 29 presenze.

Il Cholito porterà dunque un’iniezione di gol per curare l’astintenza del Torino, che con Baroni punta a lottare per le posizioni più nobili della classifica.

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Focus Mondiale, quando il calcio sparisce dal palco

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L’altro ieri il sorteggio per il Mondiale USA 2026 si è trasformato in un cabaret surreale, un misto tra show televisivo e parodia involontaria.

Sketch senza senso, momenti vuoti e applausi programmati hanno preso il posto del calcio. E noi, spettatori attoniti, abbiamo guardato senza capire se ridere o piangere.

Sul palco, il presidente Donald Trump ha ricevuto il “FIFA Peace Prize”, autoproclamandosi destinatario di uno dei massimi onori della sua vita. Tra elenchi di successi diplomatici e militari, paesi citati a caso come Congo, India e Pakistan e ringraziamenti alla famiglia, alla First Lady e a Gianni Infantino, il discorso si è trasformato in un’autocelebrazione senza freni. I social, prevedibilmente, si sono scatenati tra ironia e critica: parole lunghe, vuote e totalmente scollegate dalla realtà.

A chiudere lo spettacolo, i Village People con l’iconica “YMCA”, simbolo anche della campagna elettorale di Trump, hanno aggiunto un tocco surreale a una cerimonia già sospesa tra incredulità e grottesco. L’impressione netta è stata quella di un evento costruito per il marketing e l’intrattenimento, dove il calcio e lo sport sono diventati accessori di un teatrino senza sostanza.

Il vuoto del gesto è evidente: Trump con una medaglia della pace autoinventata, Infantino che proclama la FIFA portatrice di felicità da quasi un secolo, come se scandali e corruzione potessero essere cancellati da slogan superficiali. La forma schiaccia la sostanza, il simbolo vale più dei fatti, l’apparire supera l’essere.

Ed è qui che emerge il problema più grande: una società che applaude il nulla, che consuma il vuoto come intrattenimento e ha smesso di interrogarsi, di distinguere tra ciò che conta e ciò che è costruito per ingannare gli occhi. Il calcio diventa solo il riflesso di un mondo dove le parole non hanno più senso, dove il pensiero critico è stato sostituito dall’abitudine a osservare senza giudicare, a consumare senza riflettere.

Abbiamo smesso di indignarci. Abbiamo smesso di chiedere conto dei gesti e delle parole. Ci hanno abituati al vuoto, e oggi il vuoto basta.

Mondiale

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Lazio, servono i gol del Taty: l’ultimo risale a…

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La Lazio sta mantenendo un’ottima costanza nei risultati ma è tempo di fare uno step ulteriore, per puntare concretamente a traguardi prestigiosi.

Uno dei potenziali artefici di un’eventuale impresa è il Valentin Taty Castellanos, che ha saltato gran parte della prima parte di stagione causa infortunio.

Lazio, Sarri ha bisogno del Taty: l’importanza del bomber argentino

Per i biancocelesti il momento è positivo, soprattutto dopo il passaggio del turno in Coppa Italia ai quarti di finale, visto anche il buon trend registrato aldilà delle sconfitte con MilanInter. La squadra però ha già rialzato la testa, riscattandosi in parte contro i rossoneri di Allegri, e contro il Bologna l’obiettivo è accorciare ulteriormente la distanza dal treno Europa.

Per raggiungere questi obiettivi però serviranno anche e soprattutto i gol di Castellanos, miglior marcatore della scorsa stagione della Lazio con 14 gol tra tutte le competizioni. Durante il campionato in corso invece ha gonfiato la rete solo 2 volte ma è stato anche costretto a saltare sei partite (contro AtalantaJuventusPisaCagliariInter e Lecce) per un problema al bicipite femorale.

In questo senso l’attacco biancoceleste ne ha risentito andando in rete per 5 volte in tutti questi match e il ritorno di Castellanos potrebbe risolvere parte dei problemi offensivi. Le ultime annate hanno dimostrato l’importanza di un attaccante del suo calibro, che da quando frequenta Formello ha messo la firma su 22 gol 16 assist in 94 partite tra tutte le competizioni. L’ultimo risale a Genoa-Lazio 0-3 della 5° giornata (29 settembre).

Ritrovarlo come uomo decisivo già in questa giornata sarebbe fondamentale per Sarri, che sta affrontando una stagione tra mille difficoltà e spera di poter compiere un miracolo sportivo raggiungendo almeno una coppa europea.

lazio

PAVLOVIC E CASTELLANOS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Yildiz e la Juventus: il rinnovo che preoccupa i bianconeri

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Juventus

 Futuro di Yildiz in bilico: Juventus preoccupata per il rinnovo e il contratto da 1,7 milioni. La Premier League osserva da lontano.

Nonostante Yildiz rimanga legato alla Juventus, principalmente per una questione di blasone e riconoscenza — dato che i bianconeri sono stati i primi a riconoscere il suo talento senza mai abbandonarlo, spingendosi laddove pochissimi eletti sono arrivati, un esempio può essere quanto gli è stata affidata la maglia numero 10. Una maglia che, dato il logo posto sul fronte, porta con sé un’eredità pesantissima, senza contare inoltre che in alcune occasioni ha indossato anche la fascia di capitano.

Il giovane turco rimane legato alla Vecchia Signora ovviamente  anche a livello contrattuale, con un accordo valido fino al 30 giugno 2029, a testimonianza di quanto il progetto bianconero sia costruito attorno a lui.

Juventus, da cosa deriva la preoccupazione?

Tuttavia, in un calcio dove ogni giocatore, bandiera o capitano che sia, ha comunque un prezzo, è opportuno che la Juventus, nonostante un contratto così lungo, limi ogni possibile dettaglio prima che diventi un deterrente capace di convincere Yildiz a rivedere le proprie idee sul futuro.

A tal proposito, una delle voci più autorevoli in tema di calciomercato, Fabrizio Romano, si è espresso affermando che, nonostante la Juventus sia tranquilla sulla durata del contratto, l’unico elemento che potrebbe avere conseguenze indesiderate riguarda le cifre, forse troppo basse rispetto a quanto dimostrato finora, anche in relazione agli stipendi di altri compagni:

“La Juventus ha un contratto ancora molto lungo con Yildiz, quindi da una parte non è preoccupata per la durata, ma vuole adeguare lo stipendio. È uno stipendio chiaramente non realistico, pensando che ci sono altri giocatori che guadagnano 6-6,5 milioni”, conferma anche Calciomercato.com.
“La Juventus ha mostrato a Yildiz, anche negli ultimi contatti di novembre, di volersi spingere fino al raddoppio dello stipendio attuale più bonus, avvicinandosi così a una cifra intorno ai 5-6 milioni di euro netti, bonus compresi“.

Dopodiché, lo stesso Romano asserisce:

“La Juventus continua a lavorare in ottica rinnovo. Ci saranno nuovi contatti anche durante i prossimi 10 giorni con gli agenti di Kenan Yildiz“.

Il giornalista fa capire che, negli ambienti bianconeri, questa è una questione molto delicata, dato che ad oggi il contratto di Yildiz corrisponde ad uno stipendio pari a 1,7 milioni netti a stagione. Cifre che, per qualsiasi squadra di Premier League, sarebbero considerate assolutamente nella norma, figurarsi poi per un giocatore dal talento simile.

Juventus

DUSAN VLAHOVIC GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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