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Roma tra Stadio e Settlement Agreement: il piano dei Friedkin

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Everton

Saranno mesi caldi per il presente e per il futuro della Roma tra questioni di campo e societarie, ed i proprietari americani spingono sull’acceleratore. 

Stasera la Roma ospiterà l’Inter allo Stadio Olimpico. Il big match valido per la settima giornata di Serie A ha il sapore della sfida che vale qualcosa in più dei tre punti.

La squadra giallorossa è prima in classifica e vuole continuare a rimanerci il più possibile per poter ambire all’obiettivo Champions. Lo sa bene Gasperini, e lo sanno ancora meglio i Friedkin.

La settimana prossima un nuovo vertice al Comune per lo Stadio

Sono stati giorni impegnativi per la cordata americana proprietaria del club giallorosso. Nelle scorse settimane Dan Friedkin è arrivato a Trigoria per fare il punto della situazione con il tecnico e con il DS Frederick Massara, e successivamente ha tenuto degli incontri con il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e presieduto all’assemblea dell’ECA.

Tantissimi i temi sul tavolo del presidente americano, a partire dalla questione del nuovo stadio. Qualche giorno fa Gualtieri ha incontrato lo stesso Friedkin, dichiarando che l’iter sta procedendo in maniera spedita, ed oramai si aspetta solamente il progetto definitivo da parte della Roma. Come riportato da Il Messaggero, la prossima settimana è previsto un nuovo vertice tra la dirigenza romanista ed i vertici del Comune: l’obiettivo è di anticipare la consegna del progetto entro il mese di novembre.

Il focus del Sindaco di Roma e della UEFA è quello di candidare il nuovo impianto giallorosso come uno degli stadi che ospiteranno le gare degli Europei del 2032. La deadline è fissata al prossimo luglio, quando la stessa UEFA attenderà la lista definitiva degli stadi italiani. Un obiettivo che i Friedkin e Gualtieri non vogliono mancare.

Serie A, Friedkin della Roma

Un anno in più di Settlement Agreement? I possibili vantaggi ed i possibili rischi

Non c’è solamente la questione stadio, però, nei programmi dei Friedkin. Nelle ultime ore ci sono stati importanti aggiornamenti per quanto riguarda il Settlement Agreement a cui, dal 2022, è sottoposto il club giallorosso.

In attesa di scoprire nero su bianco il bilancio relativo al 30 giugno 2025 (che dovrebbe essere pubblicato a breve), sono emersi dei rumors riguardo la possibilità di spalmare l’accordo tra la Roma e la UEFA sino al 30 giugno del 2027, prolungando così lo stesso accordo di un ulteriore anno. Un’ipotesi prevista nel patto tra il club giallorosso e la stessa UEFA.

Sarebbe una boccata di ossigeno per la Roma? Sì, ma tale prolungamento porterebbe delle insidie e delle difficoltà forse maggiori rispetto agli ultimi tre anni, ed Alessio Rosso, agente FIFA, ne spiega il motivo.

Nel caso in cui la Roma accettasse di prolungare la validità del Settlement Agreement di un ulteriore anno cambierebbero in maniera sensibile le cifre pattuite ed i risultati da raggiungere per uscire dalla lente d’ingrandimento della UEFA. Lo slittamento di un anno permetterebbe maggiori investimenti alla Roma già nel calciomercato del prossimo gennaio, ma il problema sarebbe solamente rinviato: il rischio per la stessa Roma sarebbe quello di dover trovare un nuovo accordo nel caso gli obiettivi di bilancio non dovessero essere raggiunti.

La soluzione più breve, ma sicuramente non indolore, sarebbe quella di alzare i ricavi da raggiungere (60 milioni per ogni annata) attraverso la cessione di alcuni top players. Un’ipotesi che a Trigoria sperano di scongiurare, o comunque di rimandare il più a lungo possibile. Proprio per questo motivo i Friedkin si sta muovendo sul fronte del nuovo main sponsor: l’obiettivo è di trovare un accordo per non meno di 20 milioni di euro a stagione.

In questo senso il nuovo stadio della Roma gioca inevitabilmente un ruolo chiave. La cordata americana giallorossa è già al lavoro di possibili acquirenti per i Naming Rights del nuovo impianto che sorgerà a Pietralata: in questo modo il nuovo sponsor avrebbe intitolata la nuova dimora giallorossa (come avviene ormai nei maggiori top club europei). Tale accordo permetterebbe di diminuire sensibilmente la cifra di ricavi necessari per rispettare i paletti del Settlement Agreement, o per scongiurarne di nuovi in futuro.

 

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Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei

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Ancelotti

Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.

Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.

In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.

Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

Mertens, Napoli

Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.

I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.

Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).

Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.

I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.

Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.

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Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?

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Napoli

Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.

Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.

Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante. 

Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Napoli

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato

Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente. 

E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità. 

In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

Lecce-Napoli

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lucca verso l’addio?

La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.

Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.

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Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento

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Milan, Pulisic

Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.

Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.

I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.

Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

Milan

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.

Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.

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