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Serie A: lo sapevi che una partita è stata fermata per UFO?

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Serie A

Strano ma vero c’è stato un precedente in cui un match di Serie A è stato momentaneamente sospeso per l’avvistamento di oggetti non identificati.

Le protagoniste di questo caso, unico peraltro in Italia, sono state Fiorentina e Pistoiese, impegnate in un’amichevole il 27 di ottobre del 1954. Un evento a cui ancora oggi non si riesce a dare una spiegazione logica.

Serie A

IL PALLONE DELLA SERIE A 2024-2025 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A: la partita degli UFO

Questa volta non si tratta di una partita sospesa per invasione di campo, bensì si potrebbe definire sospesa per invasione aerea. Le due squadre toscane, Fiorentina e Pistoiese, venivano quasi snobbate durante il secondo tempo dai tifosi presenti sugli spalti, attirati più da quello che stava accadendo in cielo piuttosto che sul rettangolo di gioco.

Nel bel mezzo del secondo tempo del derby amichevole, qualora esistano, i 10mila presenti con il loro stupore riuscirono a far interrompere il match dall’arbitro. Match sospeso per UFO scriverà il direttore di gara.

Quel giorno infatti, le persone presenti allo Stadio Comunale di Firenze assistevano alla manifestazione di oggetti non identificati. Ma non solo. In quella stessa giornata vennero identificati altri oggetti del genere intorno alla zona della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. 

Primo ed unico caso nella storia del calcio italiano e non. Su quella giornata molti ragionamenti sono stati fatti. Alcuni molto più arzigogolati di altri. Si va da una strana “neve” filamentosa caduta dal cielo a dei chaff -ovvero delle contromisure utilizzate per le esercitazioni militari- passando ovviamente per l’ipotesi più cavalcata dei fenomeni di origine extraterrestre.

La cosa certa di quel 27 ottobre è che nessuno ricorderà il risultato del match prima della sospensione, bensì dello strano movimento aereo nel cielo toscano.

 

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Sassuolo, Berardi re del lunch match: primato assoluto

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Sassuolo

Nella straordinaria vittoria del Sassuolo in casa dell’Atalanta c’è anche un importante traguardo raggiungo da Domenico Berardi, autore di una doppietta.

I neroverdi hanno steso la Dea con un secco 0-3, condannando la squadra di Juric alla seconda sconfitta consecutiva in Serie A, anche grazie a una prestazione sopra le righe del n°10.

Sassuolo, a pranzo Berardi si abbuffa di gol: è primato

Il primo pomerggio da sogno della squadra di Grosso alla New Balance Arena ha avuto su tutti un protagonista in particolare, il nome è quello di Domenico Berardi. L’esterno italiano noto da anni per la sua straordinaria qualità e tecnica individuale, nonché giustiziere delle grandi, ha siglato una doppietta e fornito un assist per l’ennesima volta in carriera.

Quello che salta all’occhio però è la statistica a proposito delle reti segnate dal 10 nelle gare giocate esclusivamente alle 12:30. Infatti, da quando è stato introdotto questo slot orario, Berardi ha segnato la bellezza di 19 reti conquistando il primato assoluto in questa speciale classifica davanti a Immobile (14 reti) e Zapata (13) confermandosi specialista dei lunch match.

Anche oggi il suo contributo ha permesso al Sassuolo di sconfiggere una delle squadre più attrezzate del campionato e compiere un significativo salto in classifica. In 9 partite sono 4 gol 3 assist a dimostrazione della continuità del talento che questo giocatore non smette di esprimere.

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Roma – Sassuolo 4-2; Stadio Olimpico lega calcio serieA 15/09/2019; Domenico Berardi
Rom – Sassuolo 4-2; Olympic Stadium football league Serie A 15/09/2019; Domenico Berardi
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Atalanta, la crescita passa dai piedi di Krstović

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Atalanta-Sassuolo

Dopo il ko con l’Udinese, l’Atalanta ha reagito in Champions. Ma per tornare a correre davvero serve crescere in fase realizzativa.

Dopo la brutta sconfitta in casa dell’Udinese, l’Atalanta cercava risposte immediate, e le ha trovate in Champions League contro il Marsiglia di De Zerbi. La squadra di Jurić ha offerto una prestazione solida, intensa e qualitativa, meritando ampiamente la vittoria. L’1-0 firmato Samardžić è persino stretto se si considerano le numerose occasioni create, segno che la Dea, dal punto di vista del gioco, continua a essere una squadra viva, aggressiva e capace di mettere in difficoltà qualunque avversario.

Ancora una volta, però, è mancato il cinismo. Pur avendo controllato la partita dall’inizio alla fine, l’Atalanta ha lasciato aperto un match che avrebbe potuto chiudere molto prima, un difetto che si sta trascinando anche in campionato. I tanti pareggi stanno pesando, e la classifica parla chiaro: al momento i bergamaschi sono a -8 dalla zona Champions, un distacco che rispecchia proprio l’incapacità di concretizzare tutto ciò che la squadra costruisce.

Atalanta

Nikola Krstović guarda avanti ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Atalanta, servono i gol di Krstović

In questo contesto, c’è un giocatore che può davvero cambiare il volto della stagione atalantina: Nikola Krstović. Arrivato in estate dal Lecce per 25 milioni di euro, l’attaccante montenegrino continua a dividere. Contro il Marsiglia ha giocato un’altra partita molto positiva per gestione, movimenti e lavoro per la squadra, ma i suoi limiti sotto porta restano evidenti. L’occasione clamorosa fallita poco dopo la mezz’ora è solo l’ultima di una lunga serie di errori che lo accompagnano fin dai tempi del Salento.

Per una squadra che produce tanto come la Dea, avere un finalizzatore diventa fondamentale. L’assenza di Retegui pesa enormemente, perché l’italo-argentino garantiva proprio ciò che oggi manca: freddezza e cattiveria negli ultimi metri. Nessuno si aspettava che Krstović replicasse il suo impatto, ma dai 3 gol messi insieme finora ci si aspettava qualcosina in più.

Le prestazioni non mancano e il giocatore ha qualità evidenti, ma la stagione dell’Atalanta passa inevitabilmente dalla sua crescita nell’incisività: quello step mentale e tecnico che da anni gli viene richiesto. Se riuscirà a compierlo, potrà diventare uno degli attaccanti più completi del campionato e, soprattutto, l’uomo che può riportare la Dea a inseguire con ambizione le prime della classe.

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Napoli, accadde oggi: la notte di De Guzman

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Oggi, 11 anni fa, il Napoli ospitava lo Young Boys per la 4a giornata dell’Europa League 2014/15. Protagonista dell’incontro Jonathan De Guzman.

La stagione 2014/15 dei Partenopei è fatta di tanti alti e bassi. Da un lato c’è l’ottimo cammino in Europa League (concluso in semifinale) e la vittoria della Supercoppa. Dall’altro lato, però, l’andamento in campionato è discontinuo e Higuain e soci chiudono con un deludente quinto posto.

In Europa League, la squadra di Benitez affronta lo Sparta Praga, lo Slovan Bratislava e lo Young Boys. Dopo 6 punti in due partite contro Sparta Praga e Slovan Bratislava, gli azzurri perdono contro lo Young Boys. La gara di ritorno al San Paolo, però, andrà diversamente.

Napoli-Young Boys, 6 novembre 2014

Napoli

Dopo la vittoria contro la Roma in campionato, Benitez decide di fare turnover per la partita contro lo Young Boys. Riposano, dunque, Jorginho, Callejon, Albiol e Higuain: chance, invece, per Mesto, Henrique, De Guzman e Duvan Zapata.

Il primo tempo vede i padroni di casa dominare ma senza mettere in particolare difficoltà la difesa avversaria. Il più pericoloso dei Partenopei è Insigne che va vicino al gol un paio di volte. Anche De Guzman sfiora il gol nel corso del primo tempo.

Tuttavia, poco prima dell’intervallo, i padroni di casa la sbloccano con un gol abbastanza casuale. Cross di De Guzman sugli sviluppi di un calcio d’angolo: la palla entra direttamente in porta (45+2). Un gol casuale ma molto importante.

Nel secondo tempo, la banda Benitez provano a chiudere subito la partita, con Mesto e Mertens che creano diversi problemi alla difesa avversaria. Tuttavia, Zapata e Insigne sprecano le loro palle gol. Lo Young Boys prova ad approfittare delle occasioni sprecate dai Partenopei, ma Rafael para un tentativo al volo di Adrian Nikci (entrato dalla panchina).

Il 2-0 degli azzurri arriva ancora grazie a De Guzman: coast to coast di Zapata, che parte dalla sua metà campo, prima di servire l’ex Swansea che deve solo buttare la palla in rete (65′). C’è tempo anche per la tripletta: cross di Ghoulam, rinvio di Alain Rochait, la palla torna a De Guzman che batte Mvogo e chiude la partita (83′).

Vittoria molto importante, dunque, per la squadra di Benitez che si avvicina sempre di più all’accesso ai sedicesimi di Europa League.

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