Focus
Roma, Ranieri dice addio: i nomi per il dopo Claudio
Ranieri ha dichiarato con anticipo di voler lasciare il posto alla guida della Roma. Al suo posto risuonano tanti nomi. Chi sarà il prossimo allenatore?
La panchina della Roma è pronta a cambiare allenatore. Claudio Ranieri ha annunciato il suo addio, lasciando un vuoto che la dirigenza giallorossa dovrà colmare al più presto. Ma quale sarà la scelta del club? In una tifoseria passionale e ambiziosa come quella giallorossa, il nome del prossimo allenatore non è un dettaglio. Quali sono i nomi dei papabili candidati a prendere il posto di Ranieri?
Roma, i nomi in lizza
Massimiliano Allegri: il candidato dell’esperienza
Tra i nomi più chiacchierati c’è Massimiliano Allegri. L’ex tecnico della Juventus, libero da vincoli contrattuali, sembra essere uno dei favoriti. La sua recente visita a Roma, in occasione degli Internazionali di tennis, ha alimentato voci e speculazioni. Allegri è un nome di grande esperienza, con un palmarès ricco e una capacità di gestire spogliatoi complessi. Ha saputo vincere in Italia con il Milan e la Juventus, adattandosi a diversi contesti e affrontando la pressione delle grandi piazze.
Ma la Roma è una sfida diversa: un ambiente pieno di passione. E a volte complicato, dove le aspettative possono diventare pesanti. Intanto, il fatto che Allegri non abbia una squadra al momento, è un punto a favore. C’è anche da dire che Gianluca Di Marzio ha lasciato intendere che la Roma non lo stia realmente considerando come candidato. Sarà strategia o verità?

Milan, Italy. 19/03/2023. Italian SerieA Football Championship. Inter VS Juventus 0-1. Massimiliano Allegri, coach Juventus.
Gian Piero Gasperini: il maestro del gioco spettacolare
Un altro nome che potrebbe entrare in gioco è quello di Gian Piero Gasperini. L’allenatore dell’Atalanta ha sempre espresso stima per la piazza romana, e l’ha defininita come una realtà affascinante e carica di passione. Gasperini ha costruito una squadra spettacolare a Bergamo, capace di competere a livelli alti, anche in Europa.
E poi il tecnico bergamasco è rinomato per la sua impronta tattica, elogiata anche da altri grande allenatori. La Roma potrebbe essere per lui una bella sfida: passare da un progetto consolidato a una piazza più ambiziosa. Ma avere anche possibilità di lavorare su una rosa di qualità superiore. Anche se il suo nome non è il primo nella lista per i quotidiani, potrebbe essere proficuo considerare di farlo subentrare a Ranieri per un progetto legato ala crescita tattica.

GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La suggestione Xavi: talento e modernità
E poi c’è la sorpresa: Xavi. Pare che nessun allenatore possa più mettere piede sulla Capitale. Si, perchè l’ex tecnico del Barcellona è stato avvistato a Roma di recente e il suo nome ha iniziato a circolare tra gli appassionati. Giovane, innovativo, con un’idea di gioco offensiva e una mentalità moderna. Ma Xavi ha sempre lavorato in contesti che conosceva bene, come il Barca. Sarebbe pronto per una sfida lontana dalla sua comfort zone? Potrebbe portare a Roma la mentalità del calcio spagnolo, ma dovrebbe anche adattarsi alle caratteristiche della Serie A.

Roma: le altre alternative
Ma non sono solo questi i candidati. Tra le alternative troviamo nomi come Francesco Farioli, giovane tecnico promettente. Cesc Fabregas, che potrebbe essere una scommessa intrigante ma che semrba destinato a restare al Como. Non manca poi l’opzione Antonio Conte, sempre attratto dalle piazze calorose, ma con un contratto lungo con il Napoli e corteggiato anche dalla Juventus.
Sono nomi diversi, per stili e filosofie. Ma tutti in grado di portare qualcosa di nuovo. La Roma potrebbe essere una sorpresa ancora una volta? Sicuramente i tifosi sono in attesa. La dirigenza dei Friedkin ci ha già abituato a colpi di scena. Il futuro della panchina giallorossa è ancora tutto da scrivere, ma una cosa è certa: qualsiasi scelta influenzerà il progetto sportivo del club per le prossime stagioni.
Focus
Napoli, accadde oggi: Hamsik supera Maradona
Oggi, 8 anni fa, il Napoli ospitava la Sampdoria per la 18a giornata della Serie A 2017/18. Una giornata storica per il capitano dei Partenopei, Marek Hamsik.
La lotta Scudetto 2017/18 tra la Juventus e il Napoli è considerata una delle più belle della Serie A. Quello che succede alla 18a giornata è uno dei tanti motivi. I Partenopei allenati da Maurizio Sarri sono primi in classifica a +1 dalla Juventus e a +2 dall’Inter.
In attesa del big match tra Juventus e Roma che chiuderà la giornata di campionato, i Partenopei ospitano la Sampdoria. Può essere la partita in cui Marek Hamsik supera Diego Armando Maradona nella classifica marcatori all time della squadra Partenopea.
Napoli-Sampdoria, 23 dicembre 2017

MAURIZIO SARRI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Sarri si affida ai suoi giocatori chiave ovvero Reina, Koulibaly, Albiol, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne. La Sampdoria, invece, si presenta in campo con Strinic, Torreira, Gaston Ramirez, Caprari e Quagliarella.
Nel primo tempo succede di tutto. Gli ospiti passano subito in vantaggio con un gran gol su calcio di punizione di Gaston Ramirez (2′). I Partenopei reagiscono, buttandosi all’attacco, ed eventualmente trovano il gol del pareggio. Cross di Mertens, tiro al volo di Callejon parato da Viviano, ma Allan riesce a mettere il pallone in rete a porta vuota (16′).
La partita si fa intensa, con Gaston Ramirez che si guadagna un calcio di rigore (fallo di Allan): dal dischetto, Quagliarella segna il gol dell’1-2 (27′). Anche in questo caso, però, arriva la reazione dei Partenopei che ci mettono 7 minuti a pareggiare l’incontro. Lancio lungo di Mertens che riceve palla da Allan, e Insigne batte Viviano con un bel tiro al volo. Il numero 24 dei Partenopei non segnava dal 18 novembre 2017 contro il Milan.
5 minuti dopo arriva il vantaggio dei padroni di casa. Dopo una grande giocata, Allan la passa a Mertens che lascia il pallone ad Hamsik che deve solo battere Viviano. 3-2 e sono 116 gol per Marek Hamsik in maglia azzurra, superati i 115 gol di Diego Armando Maradona per la stessa squadra.
Il secondo tempo cala di intensità, nonostante la Sampdoria provi a segnare il gol del pareggio, soprattutto quando la squadra di Sarri rimane in 10 per l’espulsione di Mario Rui. Tuttavia, la difesa Partenopea non concede particolari occasioni da gol agli ospiti: sono addirittura i padroni di casa a sfiorare il quarto gol con Mertens.
Alla fine, però, il San Paolo può festeggiare: Natale in vetta, Insigne torna al gol ed Hamsik supera Maradona nella classifica dei marcatori all time del Napoli.
Focus
Contestato, discusso, vincente: perché De Laurentiis è il miglior presidente della storia del Napoli
Dal fallimento alla Serie C fino a scudetti e trofei: i numeri e i fatti dell’era De Laurentiis alla guida del Napoli.
Si può discutere sul carattere, sul modo di comunicare, sulle scelte spesso divisive. Ma se si guarda ai fatti, è difficile sostenere il contrario: Aurelio De Laurentiis è il miglior presidente che il Napoli abbia mai avuto.
Il produttore cinematografico ha rilevato il club quando navigava in Serie C1, in uno dei momenti più bui della sua storia recente, e lo ha riportato passo dopo passo nell’élite del calcio italiano. Oggi il Napoli è stabilmente al tavolo delle grandi, al pari di Juventus, Inter e Milan, con una dimensione sportiva, economica e internazionale che prima semplicemente non esisteva.
Il 2025 lo ha confermato ancora una volta. Il popolo partenopeo è esploso in festa dopo l’ennesimo trionfo stagionale, celebrando una squadra che ha strameritato la Supercoppa Italiana nonostante assenze pesantissime come quelle di De Bruyne, Lukaku e Anguissa. Un successo che non nasce dal caso, ma da una struttura solida, da una programmazione precisa e da una continuità di alto livello.
Poi si può entrare nel merito delle scelte, delle frizioni, delle polemiche. Ma la realtà resta una sola: il Napoli di oggi è il risultato diretto di una gestione che ha trasformato un club fragile in una potenza credibile e vincente.
De Laurentis e l’inversione di trend
La prima stagione di Aurelio De Laurentiis alla guida del Napoli è la 2004/05. Il club, appena rifondato e ripartito dalla Serie C1, chiude al terzo posto: un classico anno di assestamento, utile a ricostruire struttura, identità e ambizioni.
È solo l’inizio. Nei due anni successivi il Napoli brucia letteralmente le tappe. Tra il 2005 e il 2007 arriva uno storico doppio salto: prima la vittoria del campionato di Serie C, poi il secondo posto in Serie B, che vale il ritorno in Serie A dopo sei anni di assenza.
Dal 2007/08 in avanti il Napoli torna stabilmente nel massimo campionato e, nel giro di quattro stagioni, mette in bacheca il primo trofeo dell’era De Laurentiis. È la Coppa Italia 2011/12, conquistata battendo 2-0 la Juventus campione d’Italia nella finale di Roma, con le reti di Cavani e Hamsik. Un successo che segna un punto di svolta e certifica il ritorno del Napoli ai vertici.
Quello è solo il primo sigillo. Ne seguiranno altri: la Coppa Italia del 2014, la Supercoppa Italiana dello stesso anno, e un’altra Coppa Italia nel 2020. In campionato, il Napoli resta costantemente competitivo, chiudendo quattro volte al secondo posto e altre quattro al terzo, sempre a ridosso dello scudetto.
Poi arriva il momento più alto: il 2023, l’anno dell’apoteosi, con la conquista dello scudetto che mancava da oltre trent’anni. Un traguardo storico, seguito dal secondo titolo sotto la gestione De Laurentiis nel 2025, e ora impreziosito da una nuova Supercoppa Italiana.
Bilancio finale?
In 21 anni di gestione, De Laurentiis ha preso un Napoli in Serie C e lo ha trasformato in una realtà stabile, vincente e riconosciuta ai massimi livelli del calcio italiano ed europeo.
Può piacere o meno. Ma i numeri, alla fine, raccontano sempre la verità
Focus
Napoli, accadde oggi: trionfo a Doha in Supercoppa
Oggi, 11 anni fa, il Napoli affrontava la Juventus per la Supercoppa Italiana giocata a Doha. I protagonisti della sfida sono i due argentini: Tevez e Higuain.
Questa sera il Napoli di Antonio Conte affronterà il Bologna per la finale della Supercoppa Italiana 2025. Il club Partenopeo non vince il trofeo dal 2014 dopo aver battuto la Juventus ai calci di rigore. La partita terminò 2-2 ai supplementari (1-1 dopo 90 minuti).
C’è un dato curioso: quella partita si giocò lunedì 22 dicembre 2014. Oggi è lunedì 22 dicembre 2025. Dunque, sono passati 11 anni esatti dall’ultimo trionfo in Supercoppa dei Partenopei.
Juventus-Napoli, 22 dicembre 2014

Da un lato troviamo Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, Pirlo, Vidal, Pogba e Tevez: l’allenatore è Massimiliano Allegri. Dall’altro lato troviamo Albiol, Koulibaly, Hamsik, Mertens, Callejon e Higuain: l’allenatore è Rafael Benitez. Lo spettacolo è assicurato.
Passano solamente 5 minuti e la Juventus passa in vantaggio: Tevez approfitta di un erroraccio di Koulibaly ed Albiol, e si trova a tu per tu con Rafael. Il portiere brasiliano riesce a toccare il pallone, ma non ad impedire che entri in rete, 1-0. I Partenopei, però, non ci stanno e cercano in tutti i modi di pareggiare l’incontro.
Le occasioni per la squadra di Benitez arrivano eccome, con Hamsik e Higuain che colpiscono il palo. Nel secondo tempo, arriva il gol del pareggio: cross di De Guzman per Higuain che batte Buffon di testa (68′).
Il risultato non cambia per il resto del secondo tempo, dunque si va ai supplementari. Ad essere più pericolosa nei supplementari è la Juventus, visto che Koulibaly salva sulla linea un tiro di Vidal. I bianconeri, però, tornano in vantaggio dopo neanche un minuto dall’inizio del secondo tempo supplementare: Tevez riceve palla da Pogba, si libera di un suo avversario con una finta e batte Rafael con un destro chirurgico all’angolino.
Quando tutto sembra finito, però, arriva anche la doppietta di Higuain: cross di Gargano, tiro di Mertens bloccato, la palla arriva al numero 9 argentino che da terra in area riesce a mettere il pallone in rete (118′). Si va, dunque, ai calci di rigore.
La sequenza dei rigori inizia con gli errori di Jorginho (parata di Buffon) e Tevez (palo). Dopodiché, arrivano i gol di Ghoulam, Vidal, Albiol, Pogba, Inler, Marchisio, Higuain, Morata, Gargano e Bonucci. Buffon riesce poi a parare i tiri dal dischetto di Mertens e Callejon: tuttavia, i bianconeri sprecano entrambi i match point con Chiellini (parata di Rafael) e Pereyra (alto).
Dopo che Koulibaly segna il suo rigore, sono i Partenopei ad avere il match point: se Padoin non segna il suo rigore, il Napoli vince la Supercoppa Italiana 2014. Infatti, Rafael riesce a parare il tiro dal dischetto dell’ex centrocampista del Cagliari e la squadra Partenopea può esplodere di gioia insieme ai suoi tifosi.
Il Napoli vince la Supercoppa Italiana 2014 grazie ai due gol di Higuain e le parate decisive ai rigori di Rafael.
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