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Pisa, Gilardino all’esame Atalanta: confronto nerazzurro

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Pisa

Il Pisa esordirà ufficialmente nella nuova Serie A domenica in casa dell’Atalanta. 49 anni dopo il club toscano torna nella massima serie, Gilardino è la guida.

La prima giornata di Serie A vedrà anche il ritorno nella categoria di un club che mancava da tantissimo tempo. L’impegno d’esordio vede di fronte una big del nostro campionato.

Pisa, esordio con l’Atalanta: il mercato può incidere?

Dalle dimissioni di Filippo Inzaghi al passaggio del turno in Coppa Italia contro il Cesena, l’estate del Pisa è stato caratterizzato da tanti colpi di scena: da sogni di mercato a innesti tutti da scoprire. Nove acquisti per compiere il miracolo e mantenere la categoria anche nella prossima stagione. Tra i nomi più altisonanti ci sono quelli di Nzola Cuadrado ma anche Meister Vural possono dire la loro.

L’organico nel complesso sembra pronto ad affrontare la prova più difficile di tutte, tuttavia il primo esame contro l’Atalanta di Juric non è proprio il benvenuto migliore. Lo spauracchio di un’imbarcata è reale ma i bergamaschi non sono più quelli di Gasperini perciò c’è ancora un velo di incertezza su quello che potrebbe essere il risultato finale.

Gli altri acquisti come ScuffetAkinsanmiroDenoonAebischerLusuardi completano una rosa fatta di esperienza e giovani promesse che hanno maturato esperienza la scorsa stagione in Serie B ma che ora devono dimostrare il proprio valore sul palcoscenico più importante.

Il 3-4-2-1 sarà il modulo di riferimento, tanti interpreti e molte alternative per adattarsi al meglio ad avversari sempre più forti ma fondamentale sarà la continuità di concentrazione per raggiungere un clamoroso traguardo.

Pisa

TIFOSI DEL PISA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Roma, il 2025 è stato l’anno della rinascita

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Il 2025 della Roma si è chiuso con una vittoria con il Genoa, che permette ai giallorossi di rimanere quarti in classifica. Un anno quasi perfetto grazie al lavoro di Ranieri e Gasperini.

Chiuso il 2025 è tempo di bilanci in Serie A. L’anno che sta per concludersi è stato in particolare molto positivo per la Roma, squadra ad aver totalizzato più punti nell’anno solare, a quota 82. Difficile immaginare un percorso simile per una squadra che nel 2024 aveva  totalizzato appena 55 punti, e alternato 4 allenatori in panchina (Mourinho, De Rossi, Juric e Ranieri). Tutt’altra storia nell’anno trascorso.

Dati alla mano in 37 partite complessive di Serie A, i capitolini hanno ottenuto 26  vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. Una media di 2,21 punti a gara: per la quarta volta nella storia i giallorossi hanno superato le 25 vittorie in un anno solare (26 anche nel 2006 e 2016, mentre nel 2017 venne stabilito il record di 28).

Un anno iniziato il 5 gennaio scorso con la vittoria nel derby contro la Lazio, grazie alle reti di Pellegrini e Saelemaekers, e concluso con un’altra vittoria interna, contro il Genoa di un vecchio amico come Daniele De Rossi. 

Roma, da Ranieri a Gasperini: nel segno della continuità

Roma

L’ESULTANZA DI CLAUDIO RANIERI DOPO IL GOL DI BRYAN CRISTANTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Proprio con l’arrivo dell’attuale Senior Advisor dei giallorossi è partita la risalita della Roma. Sir Claudio ha ereditato la squadra dalla gestione del tecnico croato nelle zone basse della classifica, e in enorme difficoltà. Pian piano l’esperto allenatore ha trovato la quadra giusta per rendere al meglio con i giocatori a disposizione, ridandogli fiducia, e inanellando una serie di vittorie molto importante, che ha permesso ai giallorossi di chiudere il campionato al , sfiorando di poco l’ingresso in Champions League.

Claudio Ranieri non ha solo ridato la dignità smarrita alla Roma, ma si è anche preso la briga di scegliere il suo successore, chi doveva riportare i giallorossi in Champions League, sapendo di non poter sbagliare. L’ex tecnico ha scelto alla grande, convincendo Gian Piero Gasperini, uno dei tecnici più importanti del calcio italiano, a sbarcare nella Capitale e sposare il progetto giallorosso. Difficilmente una piazza esigente come Roma avrebbe accettato all’unanimità un “nemico del passato”, se non fosse stato proprio Ranieri in prima persona a dargli” le chiavi di Trigoria”.

Nonostante l’incredibile curriculum del tecnico di Bugliasco e quel che ha costruito a Bergamo,  trasformando l’Atalanta in una delle più belle realtà della Serie A, con la soddisfazione finale della vittoria dell’Europa League nel 2023, aleggiava dello scetticismo sulla buona riuscita del matrimonio tra la Roma e Gasperini. Dubbi spazzati via con l’incredibile lavoro sul campo portato avanti dall’allenatore, i cui frutti si vedono partita per partita. Manca sicuramente ancora qualcosa dal punto di vista della brillantezza e negli scontri diretti, ma ormai non esiste tifoso romanista che non sia convinto che la direzione intrapresa non sia quella giusta.

Nonostante un mercato estivo non all’altezza, escluso Wesley, i giallorossi sono lì a lottare per l’obiettivo prefissato. Sperando che il primo mercato del 2026 possa colmare le lacune presenti nella rosa, per poter lottare fino alla fine per le zone di vertice, e andando fino in fondo in Europa League.

 

 

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Napoli, addio al 2025: è stata un’altalena di emozioni

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Napoli

Un anno vissuto sulle montagne russe: il 2025 del Napoli è stato un continuo saliscendi emotivo, chiuso con nuove certezze e fame di vittoria.

Il 2025 è ormai arrivato ai titoli di coda e, per il Napoli, è stato davvero un anno da montagne russe. Un’altalena di emozioni fortissime, capace di passare dalla rabbia allo sconforto, dai dubbi all’euforia più totale. Alla fine, però, il bilancio racconta una stagione da incorniciare, impreziosita dalla vittoria dello Scudetto prima e della Supercoppa Italiana poi.

Eppure l’anno non era iniziato affatto nel migliore dei modi. La partenza improvvisa e dolorosa di Khvicha Kvaratskhelia in direzione Paris Saint-Germain aveva scosso profondamente l’ambiente. Una cessione che aveva fatto esplodere la rabbia dei tifosi e che aveva colpito anche Antonio Conte, privato di uno dei migliori giocatori del campionato nel pieno della corsa scudetto.

La caccia al sostituto, poi, non aveva portato ai risultati sperati, acuendo ulteriormente il malcontento, tanto da costringere il ds Giovanni Manna a intervenire in conferenza stampa per spiegare cosa non avesse funzionato.

Napoli

L’ESULTANZA DEL NAPOLI A FINE GARA CON GIOVANNI DI LORENZO, ALESSANDRO BUONGIORNO E LELE ORIALI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, faticoso ma bellissimo

In mezzo a mille difficoltà, Conte è riuscito però a reinventare il suo Napoli. Lo ha fatto cambiando uomini, ruoli e soluzioni, trovando risposte dove sembrava non ce ne fossero. All’ultima giornata di campionato è arrivato uno Scudetto quasi miracoloso, che ha ribaltato completamente il clima attorno alla squadra.

L’estate si è aperta con la conferma tanto attesa di Conte, che sembrava destinato a un ritorno alla Juventus, e con il clamoroso colpo Kevin De Bruyne, capace di infiammare la piazza e di lanciare un messaggio chiarissimo: il Napoli voleva alzare ancora l’asticella. I successivi acquisti non sono stati dello stesso impatto mediatico, ma si sono rivelati funzionali per costruire una rosa profonda, pronta ad affrontare una stagione con quattro competizioni.

L’inizio della nuova annata, però, ha riportato dubbi e perplessità. Il Napoli ha faticato, soprattutto in Champions League, e anche in campionato non ha entusiasmato. Critiche al mercato, a Conte, al progetto: l’altalena emotiva è ripartita. 

Solo nell’ultimo mese la squadra ha cambiato volto, ancora una volta grazie alla capacità del tecnico di reinventarsi, anche forzato dalle tante indisponibilità.

Qualche passo falso non è mancato, ma le vittorie consecutive nei big match contro Atalanta, Roma e Juventus, seguite dal trionfo in Supercoppa dopo aver superato Milan e Bologna, e infine dal successo di Cremona nell’ultima gara dell’anno, hanno restituito certezze e entusiasmo. 

Il messaggio è chiaro: il 2025 è stato un’altalena, sì, ma il Napoli ha dimostrato di saper restare in piedi a ogni curva. E soprattutto ha fatto capire che questo progetto è solo all’inizio e che l’obiettivo è continuare a vincere.

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Da Mbappé a Haaland: 2025 a suon di gol!

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Real Madrid

Si chiude il 2025 calcistico nei top 5 campionati europei. Andiamo a vedere i bomber più prolifici nell’anno solare appena trascorso. Guida la classifica Kylian Mbappé del Real Madrid.

I bomber della stagione 2025 nei campionati

Seppur privo di trofei rilevanti conquistati, il primo anno di Kylian Mbappè al Real Madrid è stato da incorniciare, almeno dal punto di vista individuale. L’asso francese ha chiuso l’anno solare eguagliando il record di gol in tutte le competizioni in un anno in maglia Blancos di Cristiano Ronaldo, a quota 59 reti.

Considerando solo i gol realizzati nel solo campionato, il numero 10 del Madrid ha chiuso la stagione con 39 centri in 36 gare di Liga. Di seguito la classifica completa, di gol realizzati nei top 5 campionati europei nell’anno solare:

  1. Mbappé, 39 goal in 36 partite
  2. Kane, 31 goal in 33 partite
  3. Haaland, 27 goal in 29 partite
  4. Greenwood, 22 goal in 34 partite
  5. Guirassy, 20 goal in 32 partite
  6. Lewandowski, 19 goal in 29 partite
  7. Alvarez, 19 goal in 37 partite
  8. Ferran Torres, 18 goal in 31 partite
  9. Schick, 18 goal in 31 partite
  10. Lepaul, 17 goal in 33 partite
  11. Budimir, 17 goal in 36 partite
  12. Mateta, 17 goal in 36 partite
Inter

LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Serie A, abbiamo un problema

Come si evince da questa classifica, nessuno dei primi 12 cannonieri nei top 5 campionati europei gioca in Serie A. Sostanzialmente in Italia i grandi bomber si sono estinti. Si dice spesso di quanto la Serie A sia un campionato tattico, in cui è difficile segnare, e in cui faticano specialmente le punte straniere ad ambientarsi. Basta prendere ad esempio il caso di Artem Dovbyk, arrivato alla Roma dal Girona con il titolo di capocannoniere della Liga, e capace di segnare appena 8 gol in un anno intero di Serie A.

Per inserire i primi giocatori che militano in Italia in questa classifica, ovvero chi ha segnato più gol in Serie A, Riccardo Orsolini e Lautaro Martinez entrambi a quota 15 centri, bisognerebbe scendere fino alla 21esima posizione. Un confronto abbastanza impietoso, che fotografa bene, quello che sta vivendo il calcio in Italia. Meno campioni, meno giocate, e meno gol. In generale si può dire che l’epoca dei grandi bomber di una quindicina d’anni fa, capaci di segnare almeno in 4 /5 più di 20 gol a campionato, sia un lontano ricordo.

 

 

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