Focus
Nazionali, allenatori: Cannavaro new entry, Gattuso molto lontano
L’ex giocatore di Parma e Juventus, accettando l’offerta dell’Uzbekistan, è diventato uno degli allenatori di Nazionali più pagati.
Dopo l’ultima esperienza sulla panchina della Dinamo Zagabria, durata 14 partite, Fabio Cannavaro riparte firmando un contratto per allenare i Lupi Bianchi al prossimo Mondiale, e -fattore non irrilevante- uno stipendio “dignitosissimo”.

The manager of Chinese club Guangzhou Evergrande Fabio Cannavaro reacts during the second round of the final of 2020 Chinese Super League (CSL) against Jiangsu Suning F.C., Suzhou city, east China’s Jiangsu province, 12 November 2020.
Jiangsu Suning F.C. defeated Guangzhou Evergrande Taobao F.C. with 2-1 and won the title of Chinese Super League 2020. *** Local Caption *** fachaoshi
Nazionali: Cannavaro in top 5
Il classe 1973 nativo di Napoli guiderà la nazionale dell’Asia centrale alla loro prima partecipazione in un Mondiale. E lo farà guadagnando ben 4 milioni di euro. Questo compenso lo rende il quarto, ex aequo con Roberto Martinez del Portogallo, allenatore più pagato tra le nazionali.
Ma chi la vince questa speciale classifica? Al primo posto, per distacco, c’è il neo allenatore del Brasile ed ex Milan Carlo Ancelotti con 9,5 milioni di euro. Gli altri due gradini del podio sono occupati da due tedeschi: Thomas Tuchel e Julian Nagelsmann.
Il primo, allenatore dell’Inghilterra al posto di Southgate, percepisce uno stipendio di 5,9 milioni, mentre il secondo -allenatore della Germania ed ex Ct del Bayern Monaco– guadagna circa un milione in meno (4,9 M).
Chiudono la top 10: Deschamps (Francia, 3.8 M), Bielsa (Uruguay, 3,5 M), Koeman (Olanda, 3 M), Batista (Venezuela, 2,6 M) ed Alfaro (Paraguay, 2,5 M).
Per trovare un altro allenatore italiano bisogna scivolare molto indietro ed arrivare a Vincenzo Montella. L’allenatore della Turchia percepisce circa 2,2 milioni. Ancora più indietro il nostro Rino Gattuso che, con la nazionale italiana, guadagna solamente 800 mila euro.
Focus
Napoli, accadde oggi: la notte di De Guzman
Oggi, 11 anni fa, il Napoli ospitava lo Young Boys per la 4a giornata dell’Europa League 2014/15. Protagonista dell’incontro Jonathan De Guzman.
La stagione 2014/15 dei Partenopei è fatta di tanti alti e bassi. Da un lato c’è l’ottimo cammino in Europa League (concluso in semifinale) e la vittoria della Supercoppa. Dall’altro lato, però, l’andamento in campionato è discontinuo e Higuain e soci chiudono con un deludente quinto posto.
In Europa League, la squadra di Benitez affronta lo Sparta Praga, lo Slovan Bratislava e lo Young Boys. Dopo 6 punti in due partite contro Sparta Praga e Slovan Bratislava, gli azzurri perdono contro lo Young Boys. La gara di ritorno al San Paolo, però, andrà diversamente.
Napoli-Young Boys, 6 novembre 2014

Dopo la vittoria contro la Roma in campionato, Benitez decide di fare turnover per la partita contro lo Young Boys. Riposano, dunque, Jorginho, Callejon, Albiol e Higuain: chance, invece, per Mesto, Henrique, De Guzman e Duvan Zapata.
Il primo tempo vede i padroni di casa dominare ma senza mettere in particolare difficoltà la difesa avversaria. Il più pericoloso dei Partenopei è Insigne che va vicino al gol un paio di volte. Anche De Guzman sfiora il gol nel corso del primo tempo.
Tuttavia, poco prima dell’intervallo, i padroni di casa la sbloccano con un gol abbastanza casuale. Cross di De Guzman sugli sviluppi di un calcio d’angolo: la palla entra direttamente in porta (45+2). Un gol casuale ma molto importante.
Nel secondo tempo, la banda Benitez provano a chiudere subito la partita, con Mesto e Mertens che creano diversi problemi alla difesa avversaria. Tuttavia, Zapata e Insigne sprecano le loro palle gol. Lo Young Boys prova ad approfittare delle occasioni sprecate dai Partenopei, ma Rafael para un tentativo al volo di Adrian Nikci (entrato dalla panchina).
Il 2-0 degli azzurri arriva ancora grazie a De Guzman: coast to coast di Zapata, che parte dalla sua metà campo, prima di servire l’ex Swansea che deve solo buttare la palla in rete (65′). C’è tempo anche per la tripletta: cross di Ghoulam, rinvio di Alain Rochait, la palla torna a De Guzman che batte Mvogo e chiude la partita (83′).
Vittoria molto importante, dunque, per la squadra di Benitez che si avvicina sempre di più all’accesso ai sedicesimi di Europa League.
Focus
Napoli, l’attacco si è inceppato: le statistiche offensive
Il Napoli fatica a trovare i gol, specialmente dagli attaccanti. Dopo un ottimo inizio Rasmus Hojlund si è fermato, mentre Lorenzo Lucca continua a non convincere.
Il ritorno di Amir Rrahmani ha ridato al Napoli le sicurezze difensive smarrite. Nessun gol subito nelle ultime 2 gare, e più in generale Conte ha sistemato il pacchetto difensivo dopo i 6 gol subiti ad Eindhoven. Il rigore trasformato da Calhanoglu resta l’unico subito dai partenopei nelle ultime 4 gare. Paradossalmente però adesso i campioni d’Italia faticano nel trovare la via della rete. L’infortunio di De Bruyne ha tolto molte certezze al reparto offensivo del Napoli, e Conte è chiamato a trovare la soluzione giusta.
Dall’uscita di scena del trequartista belga gli azzurri hanno segnato un 1 solo gol, con Anguissa su calcio piazzato. Un problema non solo di gol perché contro Como e Eintracht i campani hanno faticato a produrre azioni pericolose e a mettere in moto gli attaccanti.
Napoli, troppo dipendente dai gol dei centrocampisti

André-Frank Anguissa rammaricato ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Appannamento evidente per gli azzurri, che non trovano i gol del centravanti dal 6 ottobre scorso. Hojlund sembra aver risentito del problema fisico delle scorse settimane, perdendo confidenza con la porta. Lo stesso si può dire di Lorenzo Lucca: 1 solo gol realizzato per l’ex attaccante dell’Udinese. Troppo poco, considerando che Conte dovrà fare a meno di Lukaku ancora per molto.
Discorso che può allargarsi anche al reparto degli esterni. Matteo Politano, fedelissimo del tecnico, fa un sacco di lavoro utile per la squadra, molto importante per l’equilibrio tattico, ma che gli fa perdere lucidità sotto porta. L’esterno azzurro non trova il gol dallo scorso 30 marzo. Anche David Neres, decisivo nella gara contro l’Inter nel ruolo di falso 9, ha smarrito la via del gol: sono addirittura 10 i mesi di digiuno per il brasiliano.
Si aspettano ancora i primi gol di Elmas e Lang, che con l’infortunio di De Bruyne troveranno sempre più spazio. Il maced0ne è stato uno dei più pericolosi nel match contro i tedeschi. Proprio il reparto di centrocampo ha trascinato il Napoli fino ad ora: dei 20 gol complessivi realizzati tra Serie A e Champions League, ben 12 portano la firma di Anguissa, McTominay e De Bruyne. Il Napoli ha bisogno di trovare soluzioni diverse per continuare a restare in vetta al campionato e per invertire la rotta in Champions.
Focus
Fiorentina, come cambia la squadra con Vanoli
La Fiorentina aspetta la risoluzione tra Paolo Vanoli e il Torino per annunciare il suo arrivo in panchina. Come potrebbe cambiare la squadra dal punto di vista tattico con il nuovo allenatore.
La ricerca del nuovo allenatore in casa Fiorentina sembra giunta alla fine. Il club Viola, dopo aver annunciato il nuovo direttore sportivo Roberto Goretti, è pronta ad affidare la panchina della squadra a Paolo Vanoli. Accantonata l’idea Roberto D’Aversa, alla fine ha succedere a Stefano Pioli sarà l’ex tecnico di Venezia e Torino. Questo a partire da domani, poiché si aspetta ancora la risoluzione del contratto con il club granata.
La formazione toscana, che scenderà in campo questo pomeriggio in Germania contro il Mainz, al momento è affidata al tecnico della primavera Daniele Galloppa. Proprio in Conference League la Fiorentina può ottenere un po’ di serenità; le uniche vittorie dell’era Pioli sono arrivate proprio in Europa, mentre in campionato la squadra precipitava all’ultimo posto della classifica. Contro il Genoa, affidata a Daniele De Rossi spesso accostato alla panchina Viola, sarò un vero e proprio scontro salvezza.
Fiorentina, come potrebbe giocare con Vanoli

ROBIN GOSENS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Si attende quindi la rescissione di Vanoli a Torino per ufficializzarlo a Firenze. Nella scorsa stagione alla guida del club granata, la prima del tecnico in Serie A, il tecnico ha vissuto una annata molto incostante. Il Torino partì molto forte, ma complice la lunga assenza di Zapata, finì in calando. Nella seconda parte di stagione Vanoli optò per il passaggio al 4-2-3-1, cercando soluzioni diverse.
Difficilmente può riproporre questo modulo a Firenze. In estate la Fiorentina ha assecondato in tutto l’idea di Pioli, costruendo la rosa con il 3-5-2. L’assenza di esterni offensivi non consente di sperimentare, ed è probabile che si seguirà la linea tattica impostata dall’allenatore uscente, cercando di far rendere al meglio i giocatori a disposizione. Un modulo che Vanoli conosce bene, fin dai tempi di quando era nello staff tecnico di Antonio Conte al Chelsea.
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