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Juventus, torna Douglas Luiz: ultima chiamata per il brasiliano

Douglas Luiz è tornato ad allenarsi dopo l’infortunio al bicipite femorale. Nella Juventus di Igor Tudor ci sarà spazio per il centrocampista brasiliano?
La stagione di Douglas Luiz alla Juventus è stata fin qui, una sciagura. Consacratosi ai tempi dell’Aston Villa come uno dei migliori centrocampisti della Premier League, il suo acquisto in estate da parte di Cristiano Giuntoli è stato elogiato da addetti ai lavori e dai tifosi bianconeri. Il brasiliano si è rivelato uno dei grandi colpi arrivati a Torino per inaugurare il progetto Thiago Motta che ha deluso di più le aspettative iniziali. Mai preso veramente in considerazione dal tecnico ex Bologna, Douglas Luiz ha collezionato diverse panchine, molti infortuni muscolari e una serie di prestazioni orrende.
I numeri della sua stagione alla Juventus recitano 22 presenze totali, con 0 gol e 0 assist in 795 minuti totali. L’ultima apparizione del brasiliano è quella fatta sul campo del Cagliari, lo scorso 23 febbraio. Oggi è tornato per la prima volta ad allenarsi con il gruppo alla Continassa dall’arrivo di Igor Tudor sulla panchina bianconera. Da capire quali sono le intenzioni del tecnico croato: se intendere provare a recuperare il classe 1998, acquistato in estate per una valutazione superiore ai 50 milioni di euro, o se bollarlo definitivamente come costoso “flop”.
Juventus, il ruolo di Douglas Luiz con Tudor
Dal punto di vista tattico, nel 3-4-2-1 disegnato da Igor Tudor per la Juventus, Douglas Luiz rappresenta la vera e unica alternativa alla coppia titolare Thuram-Locatelli. I bianconeri, nel mercato di gennaio, non hanno rimpiazzato Niccolò Fagioli, e numericamente, le opzioni a centrocampo non sono molte. Oltre ai titolari, ci sono McKennie e Koopmeiners che possono giocare lì, ma entrambi rendono meglio in altri ruoli.
L’ex centrocampista dell’Aston Villa, avrà quindi delle occasioni per mettersi in mostra da qui in avanti, magari già a partire da domenica contro la Roma. Ma la sensazione è che resti dietro nelle gerarchie: Tudor ama giocare un calcio ad alta intensità, fatto di aggressione alta e marcatura a uomo a tutto campo. Caratteristiche non presenti nel brasiliano, più portato ad un gioco fatto di possesso palla a ritmi bassi, e che oltretutto, difficilmente troverà la condizione giusta in questo finale di stagione dopo tutte le problematiche che ha avuto. La Juventus non può permettersi esperimenti: arrivare tra le prime quattro in campionato è fondamentale.
Juventus, Douglas Luiz pedina di scambio per Tonali?
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la Juventus ha già individuato il grande obiettivo per rinforzare la mediana nella prossima stagione. Si tratta di Sandro Tonali, centrocampista del Newcastle. Vista l’alta valutazione che ha il centrocampista italiano per i Magpies, Douglas Luiz può rappresentare una chiave per abbassare le richieste del club inglese. Il centrocampista brasiliano, che in Premier League ha lasciato ottimi ricordi con la maglia dell’Aston Villa, potrebbe far gola al Newcastle.
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Sliding door Napoli: da Brescianini a McTominay

Il Napoli batte il Torino e conquista la vetta della classifica in solitaria. Decisivo, ancora una volta, Scott McTominay, autore di una doppietta.
Il Napoli torna in testa alla classifica e lo fa con una vittoria che vale tanto, per qualità e per carattere. Battere il Torino non è mai semplice, anche se i granata ormai hanno poco da chiedere al campionato: restano una squadra organizzata, tosta, difficile da affrontare.
Ma il Napoli ha giocato da grande, con personalità e determinazione. E ancora una volta, a salire in cattedra è stato Scott McTominay, autore della doppietta che ha deciso la partita. Due gol pesantissimi, l’ennesima prova di un giocatore che si è preso il centrocampo azzurro e che, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più il simbolo della rincorsa Scudetto della squadra di Antonio Conte.

IL DIRETTORE SPORTIVO DEL NAPOLI GIOVANNI MANNA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
13 agosto 2024, il giorno in cui cambiò tutto
E pensare che lo scorso agosto il nome su cui il Napoli sembrava puntare forte era quello di Marco Brescianini. L’ex Frosinone era praticamente un nuovo giocatore azzurro: il 13 agosto arrivò a Roma e svolse le visite mediche con il club. Ma poi qualcosa accadde. L’annuncio tardava ad arrivare, e in breve tempo si capì perché: l’Atalanta si era inserita all’ultimo e aveva cambiato le carte in tavola, con Brescianini che, di lì a poco, divenne un nuovo giocatore della Dea.
In tanti criticarono la società, parlando di un affare perso clamorosamente. Ma la realtà era un’altra: proprio quella mattina, come rivelò in esclusiva l’esperto di mercato Nicolò Schira, il ds Giovanni Manna aveva ottenuto l’apertura del Manchester United alla cessione di McTominay. Da lì la scelta: bloccare Brescianini e virare con decisione sullo scozzese, risparmiando budget e lasciando spazio in lista.

L’ESULTANZA DEL NAPOLI CON ROMELU LUKAKU, DAVID NERES, MATHIAS OLIVERA E SCOTT MC TOMINAY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, McTominay l’uomo in più di Conte
La storia, poi, parla da sola. Dopo una lunga e complicata trattativa, McTominay arriva a Napoli il 29 agosto, accolto da una folla in delirio che, anche un po’ storpiandolo, urlava il suo nome all’aeroporto. Prima qualche scampolo di partita con il Cagliari, poi il cambio modulo e la titolarità contro la Juventus. Da quel momento lo scozzese non è mai più uscito dall’undici iniziale, e il motivo è sotto gli occhi di tutti.
In queste ultime partite decisive per la corsa Scudetto, il centrocampista si è caricato la squadra sulle spalle. La doppietta contro il Torino è solo l’ultima perla di una stagione straordinaria. A oggi, McTominay è probabilmente il miglior acquisto dell’intera Serie A estiva. E pensare che, quel giorno di metà agosto, tutto sembrava portare a Brescianini.
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Napoli scatenato: Scudetto a un passo, Inter in crisi

Il Napoli di Conte vede la meta: dopo mesi di rincorsa, è padrone del proprio destino. La vittoria netta contro il Torino spinge gli azzurri a +3 sull’Inter.
A quattro giornate dalla fine, tutto sembra nelle mani di una squadra che ha cambiato passo nel momento decisivo. Cosa è successo all’Inter di Inzaghi? Fino a poche settimane fa era padrona del campionato e oggi è in affanno totale. La sconfitta interna contro la Roma ha certificato il crollo nerazzurro: terzo ko consecutivo, zero gol segnati. Un dato allarmante che non si vedeva da più di dieci anni, quando sulla panchina sedeva Claudio Ranieri.
Intanto, il Napoli vola trascinato da un sorprendente Scott McTominay, diventato uomo simbolo della rinascita azzurra. Con la doppietta al Torino, il centrocampista scozzese ha raggiunto quota 11 gol in campionato: record storico. Nessuno scozzese aveva mai segnato così tanto in Serie A. Superato anche Denis Law, leggenda degli anni Sessanta.
Inter senza Thuram: i numeri di una crisi
Quanto ha pesato l’assenza di Marcus Thuram nella crisi dell’Inter? Da quando il francese si è fermato, la media gol dell’Inter è crollata a 0.3 reti per partita. Un disasto. Né Correa, né Taremi e nemmeno Arnautovic sono riusciti a colmare il vuoto lasciato dal centravanti titolare.
Contro la Roma, il portiere Svilar ha passato una serata tranquilla, segnale evidente di un’Inter senza idee. La squadra di Inzaghi, che sognava addirittura un Triplete, rischia ora di chiudere la stagione a mani vuote. La semifinale di Champions League contro il Barcellona sarà uno snodo cruciale. Potrebbe rappresentare un riscatto o un crollo definitivo.

LA FORMAZIONE DELL’INTER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, ultimi 360 minuti per la gloria: il calendario
Il Napoli, invece, può concentrarsi solo sul campionato e affrontare un calendario tutto sommato favorevole. Lecce (4 maggio), Genoa (11 maggio), Parma (18 maggio) e Cagliari (25 maggio) sono gli ultimi ostacoli sulla strada che porta dritta allo Scudetto.
Basteranno quattro partite da grande squadra per mettere la parola fine sulla corsa e alzare il tricolore?
L’Inter affronterà invece Hellas Verona (4 maggio), Torino (11 maggio), Lazio (18 maggio) e Como (25 maggio). A pesare di più sarà il big match contro i biancocelesti. I nerazzurri devono ritrovare energie e convinzione per non vedere sfumare tutto negli ultimi metri.
Antonio Conte ora può respirare: il suo Napoli è artefice del proprio destino, ma sa che ogni passo sarà decisivo. Sarà McTominay l’eroe inatteso capace di regalare agli azzurri uno Scudetto che a gennaio sembrava allontanarsi? La volata finale di questa Serie A 2024/2025 promette scintille: il meglio, forse, deve ancora arrivare.
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I migliori Under 21 del 2020: top e flop, dove sono oggi

Cinque anni per un giovane giocatore possono essere pochi, ma segnare una carriera. Diamo uno sguardo a come sono diventati gli Under 21 del 2020.
Una giovane promessa può trasformarsi in meteora o un talento in erba. Limare i propri difetti e ritagliarsi in breve tempo un ruolo da protagonista assoluto. Ovviamente non è sempre così. Vediamo nel dettaglio.

LA GRINTA DI JOAO FELIX CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Under 21 più preziosi nel 2020
Ovviamente la maggior parte dei prospetti hanno confermato le aspettative. A partire, ovviamente, da Kylian Mbappè. Il francese, ora al Real Madrid, godeva già a quel tempo una valutazione da fenomeno (180 milioni di €). A seguire le orme del ragazzo ex PSG: Trent Alexander-Arnold (99 Ml. €), Achraf Hakimi (54 Ml. €) e Christian Pulisic (54 Ml. €). Gli ultimi due, passati per la Scala del Calcio, San Siro. Stesso stadio di João Félix, la cui fiamma con la maglia del Milan è durato il tempo di una manciata di partite. Una stella che si è affievolita presto. A testimoniarlo il crollo del valore di mercato (dal 2020 ad oggi ben 56 Ml di € di differenza, da 81 a 25).
Tra gli più promettenti del 2020 segnaliamo De Ligt (nell’ombra dopo il passaggio allo United), Gigio Donnarumma (stagione clamorosa quest’anni col PSG) e Zaniolo (altro gioiello andato a spegnersi negli anni, con grande rammarico di tutti).
Gli U21 della Serie A del 2020 più cresciuti
La nostra massima serie, però, ha dato miglior sorte ad altri giovani negli ultimi 5 anni. Fra quelli già presenti sui nostri campi allora, i più cresciuti è proprio un compagno di squadra di Joao Felix: Rafael Leão. La pietra preziosa del Milan è passato da 20 agli attuali 75 milioni di euro (e in carriera ha toccato anche i 90), ma c’è chi continua a ritenerlo ancora un incompiuto.
E pensare che questa crescita non l’ha ottenuta nemmeno Alessandro Bastoni, fresco di passaggio all’Inter e ora ancora nella stessa squadra da leader, nonché MVP fra i difensori contemporanei e MVP di sempre fra gli italiani. La crescita del centrale nerazzurro è aumentata di ben 48.5 Ml di €. A completare il podio Dusan Vlahovic. Un pò sulla riga del “vorrei ma non posso”, la punta serba, dal 2020, ha ottenuto un plus di 29 Ml di €. L’attaccante della Juventus però, nel corso di questi 5 anni, ha toccato livelli anche più alti.
Tutto questo grazie al costo d’acquisto record e ad un impatto con la Vecchia Signora che sembrava promettere altri risultati. Ovviamente, la Torino bianconera è una piazza molto esigente. Non tutti riescono ad emergere. Un esempio lampante è stato Dejan Kulusevski. Partito forte con il Parma, in bianconero solo chiaroscuri. Per “salvare” la sua carriera ha dovuto rifugiarsi in Premier League.
Dal 2020 ad oggi il giovane scovato dall’Atalanta ha messo su un upgrade (+ 28.5) praticamente pari a quello di Davide Frattesi, passato dal prestito in Serie B all’Empoli a segnare gol decisivi in Champions League con l’Inter.
Gli Under 21 italiani del 2020 più cresciuti
Nerazzurro Frattesi, come Alessandro Bastoni. Il difensore, citato in precedenza come uno dei migliori calciatori cresciuti in generale in Serie A, si afferma al comando degli italiani ex Under 21 più cresciuti. Completa il podio, insieme ai due compagni all’Inter, Gianluca Scamacca (+ 21.1), punta di diamante dell’Ascoli 5 anni fa. Seguiranno alti e bassi, un’esperienza in Inghilterra finita presto ma un potenziale ancora vivo. Si dovrà attendere l’estate e un pieno recupero.
Da segnalare appena fuori dal podio la crescita dell’esterno dell’Atalanta Raoul Bellanova (+ 21), e Moise Kean. La punta della Nazionale e della Fiorentina ha avuto un plus di 15 ml di €.
Cinque anni possono avere un impatto mostruoso, nel bene e nel male, nella carriera di un giocatore.
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