Focus
I 20 allenatori più cari: Amorim si aggrega
Ruben Amorim è il caso più recente di allenatore che passa in un altro club tramite pagamento di una clausola: vediamo i venti manager più “costosi”.
Il tecnico portoghese, che guidava lo Sporting Lisbona dal 2020, è solo l’ultimo in ordine temporale nella classifica dei 20 allenatori più costosi: nella lista di Transfermarkt ci sono anche dei nomi illustri.
Amorim e non solo: la Top 20 degli allenatori più costosi
20) Xavi (5 milioni)
Dall’Al-Sadd al Barcellona nel 2021.
19) Maurizio Sarri (5,5 milioni)
18-15) Roberto De Zerbi, Unai Emery, Ronald Koeman, José Mourinho (6 milioni)
Emery dal Villarreal all’Aston Villa nel 2022.
Koeman dal Southampton all’Everton nel 2015.
Mourinho dal Porto al Chelsea nel 2004.
14-13) Brendan Rodgers, Mark Hughes (6,2 milioni)
Rodgers dallo Swansea al Liverpool nel 2012.
Hughes dal Blackburn al Manchester City nel 2008.
12-11) Fabian Hurzeler, Adolf Hütter (7,5 milioni)
Hütter dall’Eintracht Francoforte al Borussia Moenchengladbach nel 2021.
10-8) Ruben Amorim, Enzo Maresca, Christophe Galtier (10 milioni)
Amorim dallo Sporting Lisbona al Manchester United nel 2024.
Maresca dal Leicester al Chelsea nel 2024.
Galtier dal Nizza al Paris Saint-Germain nel 2022.
7) Brendan Rodgers (10,4 milioni)
Dal Celtic al Leicester nel 2019.
6) Arne Slot (11,2 milioni)
5) Vincent Kompany (12 milioni)
4) André Villas-Boas (15 milioni)
Dal Porto al Chelsea nel 2011.
3) José Mourinho (16 milioni)
Dall’Inter al Real Madrid nel 2010.
2-1) Graham Potter, Julian Nagelsmann (25 milioni)
Potter dal Brighton al Chelsea nel 2022.
Nagelsmann dal Lipsia al Bayern Monaco nel 2021.
Enrico Villani
Focus
Roma: il ritorno di Paredes
Nella vittoria di ieri contro il Lecce l’argentino è stato uno dei migliori in campo, ed ora la Roma non sembra poter fare più a meno delle sue geometrie.
“A volte ritornano“, direbbe Stephen King, citando un suo celebre libro del 1991. E forse è una frase che molti tifosi della Roma in questo momento stanno pensando quando si parla di Leandro Paredes.
Nella bella vittoria contro il Lecce l’argentino ex Juventus è stato uno dei migliori, dettando come un metronomo i ritmi del centrocampo giallorosso, accelerando o riducendo la velocità a seconda del momento della gara.
Come Paredes si è ripreso la Roma
Eppure, non più tardi di qualche settimana fa, il mediano sudamericano era ormai dato quasi come un corpo estraneo alla squadra. Reduce dalle fatiche della Coppa America, Paredes era ritornato a Roma in una forma fisica non eccelsa (per usare un eufemismo).
Il clamoroso errore contro l’Empoli alla seconda giornata di Serie A, costato il calcio di rigore a favore dei toscani, aveva fatto sprofondare Paredes nei meandri della panchina. Certo, tutta la squadra viveva un momento tutt’altro che positivo, ma il centrocampista argentino sembrava essere ormai fuori dal progetto tecnico.
I rumors su un suo ritorno in Argentina la prossima estate avevano fatto mormorare non pochi tifosi giallorossi, che sembravano essersi convinti ormai del fatto che Paredes fosse con la testa già al Boca Juniors.
Poi l’esonero di Juric ed il ritorno di Ranieri è stato il binomio che ha rilanciato le prestazioni di Paredes. Dalla trasferta di Londra contro il Tottenham in Europa League il tecnico testaccino ha deciso di consegnare le chiavi del centrocampo romanista all’argentino, che da quel momento in poi è tornato sui livelli visti nella seconda parte dello scorso anno sotto la guida di Daniele De Rossi.
Contro gli Spurs Paredes ha ritrovato quella freschezza di pensiero e di gambe che ad inizio stagione sembrava svanita, ed anche contro l’Atalanta, nonostante la sconfitta, era stato uno degli ultimi a mollare la presa.
La situazione del contratto: sarà rinnovo o addio?
Nel post partita Claudio Ranieri ha parlato così di Paredes: “Il futuro di Leandro? Dipende se lui vuole restare, visto che è a scadenza. Io fosse per me lo terrei, ma dipende dal nuovo allenatore”.
Parole che confermano la stima del tecnico romano nei confronti del n.16 giallorosso. Paredes andrà in scadenza nel giugno 2025, ed il suo futuro sarà legato per forza di cosa al prossimo allenatore della Roma.
Una cosa è certa: la Roma ha bisogno del miglior Paredes, e quello visto in queste ultime uscite fan ben sperare.
Focus
Juventus, senza Vlahovic la media goal crolla: i numeri
La Juventus viene da 3 pareggi di fila, quando l’attaccante serbo non scende in campo i bianconeri trovano difficilmente la via della rete.
La Juventus di Thiago Motta ha ottenuto l’ennesimo pareggio della stagione, in trasferta contro il Lecce. Ciò che preoccupa però è la difficoltà con cui la Vecchia Signora trova la via del goal.
Juventus dipendente da Vlahovic
L’attaccante serbo è fermo dal 23 novembre per un infortunio muscolare accusato in Nations League contro la Danimarca. Infortunio che lo ha costretto a saltare le ultime 3 gare dei bianconeri contro: Milan, Aston Villa e Lecce. Sono arrivati 3 pareggi di fila con solo un goal segnato, quello di Cambiaso con deviazione di Gaspar, insomma la Juventus ha assoluta necessita di Vlahovic e i suoi goal.
La media goal con e senza Vlahovic
Nelle ultime 16 partite con Vlahovic in campo i bianconeri hanno realizzato 25 reti, con una media di 1,5 goal a partita, mentre nelle 3 partite senza Vlahovic la Juventus ha segnato un solo goal, con una media di 0,33 goal a partita. Senza attaccanti centrali di ruolo a disposizione, in attesa del rientro di Arek Milik la Vecchia Signora ha bisogno del serbo. I numeri non mentono.
Focus
Il calcio è diventato uno sport per ricchi? Il confronto tra i top 5 campionati europei
È sempre un argomento centrale di tutti gli appassionati che seguono in maniera assidua il calcio: seguirlo costa troppo? Il confronto tra i 5 top campionati.
Il calcio è lo sport più seguito in Italia e in Europa. Nonostante questo, negli ultimi tempi i costi per seguirlo in maniera assidua e costante sono diventati sempre più alti, costringendo tantissime famiglie di appassionati a rinunciare a vederlo in televisione.
Infatti, con l’avvento delle Pay TV e dello streaming, l’accesso alle partite è sempre più frammentato su diverse piattaforme, costringendo i tifosi ad abbonarsi a più servizi per seguire i campionati e le competizioni europee.
Una situazione arrivata anche ai vertici del calcio europeo e mondiale: queste le recenti parole del presidente del Real Madrid, Florentino Perez, riguardo questa assurda situazione: “Vogliamo trasmettere il calcio gratuitamente. La gente fatica a sostenere costi inaccettabili per guardare le partite, le la pirateria ha raggiunto livelli mai visti prima”.
Tra i principali mercati – top 5 campionati europei – in Spagna si registra il costo più alto in assoluto, con un spesa minima di quasi 110 euro euro al mese (circa 1320 euro l’anno) per poter vedere tutte le partite. In Italia invece, si registra il prezzo annuo più basso, pari a 578 euro tra DAZN, Now e Amazon Prime.
In Francia, Inghilterra e Germania la situazione è comunque complicata: i francesi spendono circa 660 euro, gli inglesi 970 e i tedeschi ne spendono annualmente una cifra intorno ai 780 euro.
Se passiamo alle spese per l’abbonamento agli stadi a dominare è la Premier League con una spesa 660 euro, con l’Italia che occupa la seconda posizione con 297 euro di media. Secondo quanto riportato dall’Istat, le spese riguardanti il calcio incidono sul reddito annuale netto italiano con una percentuale di 3.64%. La Spagna è quella nazione in cui grava di più: circa il 6,56% del reddito annuo.
Un quadro preoccupante che rende lo sport più seguito in Europa una vera e propria cricca per un pubblico sempre più ristretto.
I costi del calcio nei top 5 campionati europei
Costo totale (Pay TV e abbonamento stadio)
Italia: 875 euro
Inghilterra: 1630,50 euro
Germania: 1005 euro
Francia: 872 euro
Spagna: 1605 euro
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