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Bologna, squadra ancora da plasmare come Creta

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Bologna

Il Bologna chiude le amichevoli estive con una sconfitta contro l’Ofi Creta. Una battuta d’arresto che fa riflettere Vincenzo Italiano verso l’esordio in Serie A.

Diciamo subito che perdere, pur se in amichevole, non fa piacere a nessuno. Per cui la sconfitta subita con l’Ofi Creta, giunta anche in maniera del tutto inaspettata ha lasciato l’amaro in bocca ai tanti che hanno affrontato il caldo della serata ferragostiana al Dall’Ara convinti di vedere una festosa goleada degli uomini allenati da Italiano.

Capita, ma non bisogna certo fare dei drammi e valutarne i vari aspetti in vista dell’inizio del campionato che vedrà impegnata la formazione rossoblù sabato a Roma, in un confronto estremamente importante.
Il test con i greci ha dato molte indicazioni importanti che italiano certamente ne terrà conto. Il gruppo ancora incompleto, mancavano Ferguson, Bernardeschi, Holm, Miranda e l’appena arrivato Heggem, è competitivo con diverse soluzioni alternative che si dimostreranno molto utili durante il campionato.

Bologna, Italiano tira le somme

Bologna

BOLOGNA CALCIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Contro Creta dopo un inizio di partita molto promettente collimato con il gol di Orsolini, il Bologna ha subito l’iniziativa costante e ben organizzata dei greci, squadra che si è dimostrata piuttosto ben orchestrata e già in clima campionato. Le lacune attuali più evidenti del Bologna si sono manifestate in difesa. D’altra parte era prevedibile che sostituire Beukema non sarebbe stato così semplice.

Se ha avuto una valutazione così alta di mercato una ragione c’è e quindi è necessario dare soprattutto a Vitik il tempo di adattarsi a un diverso modo di interpretare il calcio in un ruolo fondamentale della difesa. I primi due gol sono arrivati in contropiede e questo non deve succedere. Il centrocampo è ancora dipendente da Freuler , l’assenza di Ferguson si sente anche se Fabbian,Pobega,Moro e soprattutto Odgaard stanno interpretando bene il ruolo.

In attacco bene Cambiaghi preferito a Dominguez. Orsolini è una certezza. Mentre nel ruolo di punta con l’arrivo di Immobile si sono aperti diversi scenari. Nessuno mette in dubbio le qualità di Immobile ma certo la sua presenza mette in ombra Castro e anche Dallinga. Karlsson probabilmente è destinato a essere ceduto mentre il mercato dovrebbe portare un altro centrocampista.

Ora tutto è in mano a Vincenzo Italiano che deve trarre le conclusioni dopo questa sconfitta che potrebbe essere molto utile proprio perché giunta a metà agosto e del tutto inaspettata.

Carlo Orzeszko

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Napoli, accadde oggi: sedicesimi di EL in extremis

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Napoli

Oggi, 15 anni fa, il Napoli ospitava lo Steaua Bucarest per la 6a giornata di Europa League 2010/11. Una finale per il secondo posto, decisa nei minuti finali.

La squadra di Mazzarri è terza nel suo girone di Europa League e ancora a secco di vittorie. Dopo 4 pareggi e 1 sconfitta, l’ultima partita in casa contro lo Steaua Bucarest è come una finale.

I Partenopei sono terzi nel girone a 4 punti, a -2 dal secondo posto occupato proprio dallo Steaua Bucarest. Nonostante i pareggi esterni in rimonta per 3-3 contro la squadra rumena e l’Utrecht, questa volta vincere è obbligatorio.

Napoli-Steaua Bucarest, 16 dicembre 2010

Napoli, Mazzarri

Costretto a rinunciare a Lavezzi e Gargano, Frustalupi (Mazzarri è squalificato) schiera Zuniga vicino ad Hamsik, dietro a Cavani. Spazio anche a Yebda e Vitale che giocano a centrocampo insieme a Maggio e Pazienza.

L’obiettivo dei padroni di casa è vincere per accedere ai sedicesimi di Europa League. Dunque, cercano in tutti i modi di segnare, attaccando anche con i difensori. Una scelta rischiosa, visto che lo Steaua Bucarest si rende pericoloso in contropiede in alcuni momenti della partita.

Nonostante le diverse volte entrate nell’area avversaria, i Partenopei faticano a creare particolari occasioni da gol. Il primo tiro in porta è un tiro dai 25 metri di Pazienza (33′), bloccato senza problemi di Tatarusanu.

Il primo tempo si chiude senza reti, con la squadra rumena che rischia addirittura di passare in vantaggio con un colpo di testa di Ricardo Gomes poco angolato. Nel secondo tempo, la squadra di Mazzarri parte subito in attacco, con Tatarusanu che respinge un tiro di Cavani, trovatosi a tu per tu con il portiere ex Fiorentina e Milan.

Frustalupi prova a rinforzare l’attacco, facendo entrare José Sosa per Campagnaro, e spostando Maggio in difesa: più tardi entra anche Dumitru per Yebda. Tuttavia, nonostante i diversi attaccanti in campo, i padroni di casa faticano ad essere incisivi. Le occasioni però aumentano, con Cavani che prima sfiora il gol di testa, poi colpisce il palo con un destro.

Vengono concessi 6 minuti di recupero: quando tutto sembra finito, Cavani segna di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo (90+3) e manda i Partenopei ai sedicesimi di Europa League. La squadra di Mazzarri, inoltre, è l’unica italiana a passare il turno (Juventus, Palermo e Sampdoria eliminate ai gironi).

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Napoli, ecco perché Mainoo sarebbe il colpo ideale

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Mainoo Manchester United Inghilterra, Napoli

Emergenza totale a centrocampo ma un mercato alle porte: il Napoli guarda a gennaio e Kobbie Mainoo è sempre più una priorità per Conte.

Il Napoli, vista la grande emergenza a centrocampo, sta guardando con grande attenzione al mercato di gennaio per rinforzare l’organico. Come noto, il primo obiettivo del club partenopeo, ormai da tempo, è Kobbie Mainoo. Un corteggiamento iniziato già negli ultimi giorni d’agosto e proseguito in questi mesi, con il centrocampista che, visto il pochissimo spazio che sta trovando al Manchester United, sta spingendo con la società per trasferirsi in azzurro, dove ritroverebbe Scott McTominay e Rasmus Højlund.

Per il club partenopeo si tratterebbe del colpo ideale, non solo perché parliamo di uno dei giovani più interessanti di tutta la Premier League, ma soprattutto per ciò che Mainoo potrebbe garantire al centrocampo di Conte, attualmente in grande difficoltà. 

Gli azzurri dovranno infatti fare a meno di Anguissa almeno fino a fine gennaio, di Gilmour fino a febbraio e di De Bruyne addirittura fino a marzo inoltrato. In questo contesto, l’innesto di un profilo così duttile permetterebbe di gestire meglio le rotazioni e abbassare il rischio di cali fisici.

kobbie mainoo manchester united, Napoli

Kobbie Mainoo of England during the International Friendly match England vs Brazil at Wembley Stadium, London, United Kingdom, 23rd March 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)

Kobbie Mainoo, un jolly per il Napoli di Conte

Nel 3-4-3 attuale, Mainoo rappresenterebbe una soluzione praticamente perfetta. Potrebbe agire al posto di Lobotka, sfruttando le sue doti in regia, la pulizia tecnica e la capacità di giocare sotto pressione, ma anche come alternativa a McTominay, grazie a una naturale propensione box to box che gli consente di coprire grandi porzioni di campo. La sua intelligenza tattica gli permette di interpretare più ruoli senza snaturarsi, un aspetto fondamentale in una fase così intensa della stagione.

Il valore di Mainoo, però, non si esaurirebbe con l’emergenza attuale. Con il rientro di Anguissa e degli altri infortunati, il centrocampista inglese resterebbe una risorsa di altissimo livello anche nei moduli utilizzati a inizio stagione, come il 4-3-3 o il 4-1-4-1. 

Può agire da mezzala, portando equilibrio e inserimenti, da regista davanti alla difesa, e persino sulla trequarti. Nelle stagioni allo United, pur con poco spazio, ha mostrato numeri interessanti per passaggi progressivi e recuperi palla, confermando una completezza rara per la sua età.

A rendere l’operazione ancora più sostenibile è anche la formula. Il Napoli sta lavorando su un prestito, coerente con la volontà del club di non fare investimenti folli a gennaio. Da Manchester, però, si attende ancora il via libera definitivo: il Napoli vorrebbe inserire un diritto di riscatto, mentre lo United non sembra intenzionato, almeno per ora, a perdere il controllo del giocatore.

La trattativa resta aperta, ma una cosa è chiara: Mainoo sarebbe una soluzione ideale per affrontare l’emergenza e, allo stesso tempo, un investimento tecnico capace di alzare il livello del centrocampo azzurro nel medio-lungo periodo.

 

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Juventus, il rientro di Bremer riporta Koopmeiners a centrocampo

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La Juventus accoglie di nuovo Bremer, mentre si prospetta un nuovo ruolo per Koopmeiners: ecco come possono cambiare le dinamiche nell’11 bianconero.

Il ritorno di Bremer e le nuove gerarchie

La Juventus si prepara ad accogliere nuovamente Bremer, il difensore brasiliano rientra dopo un periodo di assenza e potrebbe rivoluzionare le scelte di formazione di Spalletti. L’inserimento di Bremer non solo rafforza il reparto difensivo bianconero, ma offre anche nuove opzioni tattiche. Con la ritrovata solidità del brasiliano, il tecnico bianconero può finalmente adottare il passaggio ad una difesa a 4.

Juventus, possibile ruolo da regista per Koopmeiners

Juventus

Teun Koopmeiners perplesso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Un altro elemento di discussione è il possibile cambio di ruolo per Koopmeiners. Spalletti lo ha sempre impiegato da terzo di difesa fin qui, complice anche le tante assenze nel reparto. Il ritorno di Bremer potrebbe ritagliargli un altro ruolo. Non quello di trequartista, ma da mediano. L’olandese potrebbe insidiare Locatelli nel ruolo di regista basso.

Questa mossa da parte di Spalletti potrebbe essere una strategia per sfruttare al meglio le capacità del giocatore, adattandolo alle necessità tattiche della squadra. I fantallenatori dovranno quindi rimanere aggiornati sulle evoluzioni di questi scenari per ottimizzare le loro formazioni.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio

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