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Bellingham, che succede? Escluso dall’Inghilterra e in difficoltà al Real

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Real Madrid

Jude Bellingham, rientrato dall’operazione alla spalla non sta vivendo il suo miglior momento di forma. Tuchel lo ha escluso dai convocati dall’Inghilterra, mentre Xabi Alonso fatica a trovargli collocazione in campo.

Jude Bellingham sta vivendo forse il peggior momento della sua breve, e fin qui fantastica carriera. Il 22enne centrocampista inglese è da poco rientrato in campo dall’operazione alla spalla effettuata in estate, e deve ancora trovare la condizione migliore. Per questo il commissario tecnico dell’Inghilterra Thomas Tuchel ha deciso di escludere la stella del Real Madrid dai prossimi impegni dei Tre Leoni contro Galles e Lettonia. Il tecnico tedesco ha optato per dare fiducia allo stesso gruppo delle ultime convincenti uscite.

Una decisione forte, che ha generato discussioni, ma che è stata condivisa dalla maggior parte degli addetti ai lavori inglesi. D’altronde Bellingham è apparso molto in difficoltà nelle ultime uscite con i Blancos, e anche in Nazionale non ha dato più lo stesso apporto dopo la fine di Euro2024.

Bellingham ha collezionato 44 presenze con la maglia dell’Inghilterra, segnando sei gol, di cui due decisivi nell’Europeo in Germania. Torneo che ha visto i Tre Leoni soccombere in finale contro la Spagna, e che probabilmente è costata a Bellingham la possibilità di vincere il Pallone d’Oro (assegnato poi a Rodri). Dall’estate del 2024 le prestazioni con la maglia della nazionale del classe 2003 hanno lasciato spesso a desiderare. Probabilmente la ferita della finale di Berlino è stata più difficile del previsto da assimilare.

Real Madrid, l’esplosione di Guler e la convivenza con Bellingham

DORTMUND, GERMANY – 18 JUNE, 2024: Arda Güler, The football match of EURO 2024 Turkey vs. Georgia at Signal Iduna Park

Anche al Real Madrid il ruolo di Bellingham sembra essere cambiato. L’inglese è tornato in campo dal 1′ minuto nel derby contro l’Atletico Madrid, terminato 5-2 per i Colchoneros. La prova offerta dall’ex Borussia Dortmund è stata molto opaca, confermando il fatto che forse non era pronto per giocare subito da titolare.

La gara del Metropolitano, con Bellingham in campo, è stata fin qui l’unica sconfitta stagionale delle Merengues. Nelle ultime uscite, complice anche l’incredibile stato di forma di Arda Guler, Xabi Alonso ha deciso di mandare in panchina il numero 5, concedendogli qualche spezzone di gara contro l’Almaty e il Villarreal. Nel frattempo il talento turco a suon di gol, assist e giocate sembra essere diventato imprescindibile per il sistema di Alonso, e in questo momento non può essere tirato fuori.

Il tecnico spagnolo ha sempre espresso buone parole sulla possibile convivenza in campo dei due trequartisti, non mostrando preoccupazione sulle condizioni attuali di Bellingham. I dubbi dal punto di vista tattico restano: la presenza di Vinicius e Mbappé rende difficile l’inserimento di due centrocampisti offensivi, senza perdere l’equilibrio di squadra tanto caro a Xabi Alonso.

Ma adesso l’obiettivo principale di Bellingham è di rimettersi al meglio fisicamente, step fondamentale per riacquistare un ruolo centrale nell’Inghilterra e nel Real Madrid. Questa sosta gli permetterà di alzare i giri del motore lavorando in queste due settimane a Valdebebas.

 

 

 

 

 

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Napoli, accadde oggi: l’ultima di Garcia tra i fischi

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Napoli, Kvaratskhelia

Oggi, 2 anni fa, il Napoli ospitava l’Empoli per la 12a giornata della Serie A 2023/24. Partita che deciderà il futuro di Rudi Garcia sulla panchina Partenopea.

La stagione post terzo Scudetto dei Partenopei è a dir poco caotica. Tra un mercato deludente, prestazioni poco convincenti, malumori dentro e fuori dal campo, il clima non è dei migliori. Siamo al 12 novembre 2023, e i Partenopei allenati da Garcia sono quarti in Serie A a -7 dall’Inter capolista.

Prima della sosta di novembre, Kvaratskhelia e compagni affrontano in casa l’Empoli. La squadra allenata da Aurelio Andreazzoli si trova al penultimo posto a soli 7 punti: un passo falso dei padroni di casa potrebbe portare all’esonero di Garcia.

Napoli-Empoli, 12 novembre 2023

Napoli, Gollini

I padroni di casa scendono in campo senza alcuni giocatori chiave come Kvaratskhelia, Zielinski, Osimhen e Mario Rui. Chance, invece, per Simeone, Raspadori ed Elmas. Inoltre, si fa male Meret poco prima dell’inizio: gioca Gollini.

I padroni di casa partono bene con l’obiettivo di portare a casa i 3 punti, ma Berisha compie due belle parate, una su Politano, un’altra su Anguissa. Anche l’Empoli si rende pericoloso nel frattempo, con un sinistro di Cancellieri che sfiora il palo.

La partita si fa intensa. Da un lato il VAR annulla un gol a Simeone per fuorigioco di Ostigard, dall’altro Gollini compie una bella parata su un tiro di Cambiaghi. Il primo tempo termina, dunque, senza reti e con qualche fischio da parte dei tifosi di casa.

Nel secondo tempo, entrano Kvaratskhelia e Zielinski al posto di Simeone ed Elmas: Raspadori gioca come punta. La prima mezz’ora del secondo tempo è equilibrata con i padroni di casa che provano a segnare, mentre l’Empoli si rende pericoloso in contropiede. Berisha nega nuovamente il gol ai padroni di casa, questa volta a Lindstrom (entrato dalla panchina).

Nel finale succede di tutto: a 1 minuto dal novantesimo, Kvaratskhelia è a tu per tu con Berisha, dopo un rimpallo su un tiro di Lindstrom, ma il portiere albanese interviene con i piedi. Due minuti dopo, Kovalenko (entrato dalla panchina) tira da posizione defilata: la palla entra prima di colpire il palo, 0-1. Gol sbagliato, gol subito.

Al gol De Laurentiis abbandona lo stadio, al fischio finale il Maradona si riempie di fischi, e il club Partenopeo va in silenzio stampa. Pochi giorni dopo, Garcia viene esonerato: al suo posto torna Walter Mazzarri.

 

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Italia Under 21 2013: dove giocano adesso?

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Dove giocano adesso i giocatori dell’Italia Under 21, protagonisti del percorso a EURO 2013 concluso in finale? Scopriamolo insieme.

L’Italia U21 sfiora l’impresa negli Europei disputati in Israele nel 2013. Dopo aver chiuso il proprio girone al primo posto, davanti alla Norvegia, l’Israele e l’Inghilterra, la squadra di Devis Mangia batte l’Olanda in semifinale. In finale, però, gli Azzurrini si arrendono alla Spagna di De Gea e Isco.

Una squadra con giocatori come Insigne, Borini, Immobile, Saponara, Gabbiadini, Florenzi, Bertolacci. Ma dove si trovano adesso i convocati per EURO 2013?

Italia Under 21, dove sono i convocati a EURO 2013 adesso? Da Biraghi a Immobile

Immobile, Italia Under 21

CIRO IMMOBILE DOLORANTE LASCIA IL CAMPO PER INFORTUNIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Francesco Bardi: Palermo

Giulio Donati: Ravenna

Cristiano Biraghi: Torino

Marco Verratti: Al Duhail

Marco Capuano: Ternana

Luca Caldirola: Folgore Caratese

Alessandro Florenzi: opinionista a SKY Calcio

Luca Marrone: Lecco

Ciro Immobile: Bologna

Lorenzo Insigne: svincolato

Manolo Gabbiadini: Al Nasr

Simone Colombi: Virtus Entella

Matteo Bianchetti: Cremonese

Mattia Destro: svincolato

Nicola Sansone: svincolato

Andrea Bertolacci: ritirato dal calcio

Alberto Paloschi: Chievo

Riccardo Saponara: collaboratore tecnico della Carrarese

Vasco Regini: ct della Nazionale Maltese U19

Fabio Borini: Salford City

Fausto Rossi: Fossano

Nicola Leali: Genoa

Marco Crimi: Team Altamura

 

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L’ingranaggio mancante: perché l’assenza di un regista pesa ancora sulla Juventus

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La Juventus cerca il regista perduto dai tempi di Pjanić: Spalletti vuole un centrocampista capace di dare ritmo e ordine.

Se mai chiedeste a uno juventino qual è il primo problema da risolvere, quasi sicuramente la risposta sarebbe sempre la stessa: il centrocampo.
E non è una questione recente. Da quando Miralem Pjanić ha lasciato Torino, la Juventus non ha più avuto un regista in grado di scandire il gioco, dettare i tempi e illuminare la manovra. Prima c’era Pirlo, unito a  giocatori come Khedira e Matuidi che, pur con caratteristiche differenti, completavano un reparto funzionante. Ma l’ultimo vero play in grado di avvicinarsi – per letture, tecnica e pulizia – al Maestro è stato proprio Pjanić.

È dai suoi tempi che alla Juventus si avverte un vuoto tattico evidente: manca un giocatore che prenda in mano le redini, che faccia respirare la squadra e che trasformi passaggi banali in traiettorie pensate, utili, creative. Un regista vero.

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Il presente: Spalletti chiede ordine, ritmo, pulizia

Non è certo una novità che la Juventus di Luciano Spalletti stia cercando con insistenza un centrocampista già per il mercato di gennaio. Il bisogno era evidente prima e lo è ancora di più oggi: la squadra ha mostrato passi avanti nella disposizione in campo e nella velocità delle uscite, ma rimane fragile e prevedibile quando il pallone passa per il centro.

Gli stessi concetti li ha ribaditi Spalletti con estrema chiarezza:

“Bisogna aumentare la frequenza dei passaggi.”

Dietro quella frase elegante c’è una verità semplice: serve qualcuno che dia ritmo, ordine, verticalità.

E qui nasce il lavoro della dirigenza, impegnata a trovare quel profilo che possa diventare il nuovo faro dell’impostazione. Non è un caso che nella carriera di Spalletti i playmaker siano sempre stati centrali: Pizarro alla Roma, Brozović all’Inter, Lobotka nel Napoli.

Alla Juventus, Manuel Locatelli sta facendo il possibile, ma non è un regista naturale. E la differenza si vede.

I nomi: Bernabé intriga, Højbjerg convince

Uno dei profili che stuzzica la Juventus da tempo è Adrien Bernabé, protagonista del Parma e tra i centrocampisti più raffinati della Serie A. Ha qualità, visione, pulizia di piede, ed è uno di quei giocatori capaci di trasformare un possesso sterile in un’azione organizzata.
Il problema? Il Parma non ama smontare la squadra a stagione in corso. Però il contratto – in scadenza 2027 – non è eterno, e uno spiraglio potrebbe aprirsi.

Secondo La Gazzetta dello Sport, però, il vero nome in cima alla lista sarebbe Pierre-Emile Højbjerg, oggi pilastro del Marsiglia dopo gli anni al Tottenham.
Non è un regista puro, ma ha ciò che Spalletti continua a chiedere: esperienza, personalità, capacità di comandare il reparto, gestione dei momenti complicati.

La trattativa non è semplice: De Zerbi lo considera fondamentale. Ma la Juventus avrebbe una carta importante; Manuel Locatelli, da sempre uno dei preferiti del tecnico bresciano. Una pedina che potrebbe aprire un dialogo più concreto.

Juventus, gennaio come bivio

Una cosa è certa: gennaio sarà un mese decisivo.
La Juventus ha bisogno di un giocatore che spezzi il piattume tecnico, che trasformi la manovra, che permetta alla squadra di non sembrare ingessata non appena la palla passa in mezzo.

Spalletti ha costruito sempre squadre che ragionavano attraverso il regista: oggi alla Juventus quel ruolo è vacante.
E finché resterà tale, la sensazione sarà sempre la stessa: c’è un’assenza che pesa più di tutte le altre.

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