Focus
Atalanta, Palladino ritrova il vero Lookman: quale futuro?
La Dea torna a vincere in campionato anche grazie ad Ademola Lookman ma le incertezze sul suo futuro restano vive. Cosa farà l’Atalanta con lui?
Il successo contro la Fiorentina potrebbe aver sancito il ritorno a livelli competitivi del club bergamasco, che con Palladino ha ritrovato serenità e punti. Tra le note più liete c’è quella del nigeriano.
Atalanta, Lookman torna decisivo: c’è ancora aria di cessione?
Dalle parti della New Balance Arena è tornato a soffiare un vento di speranza dopo un inizio di stagione decisamente sottotono. L’avvento di Juric non ha portato i risultati sperati, perciò il club ha scelto di affidare la panchina della prima squadra a Raffaele Palladino. La certezza di risollevare una stagione iniziata col piede sbagliato non c’è al momento e solo i prossimi mesi (e il campo) potranno dare risposte in questo senso, tuttavia non si puà negare che le ultime due partite abbiano dato segnali di ripresa importanti.
Tra questi c’è il ritorno al gol di Ademola Lookman, sia in Champions League che in Serie A, a dimostrazione della fame e voglia di rimettersi in gioco per, in parte ricucire il rapporto con la società, ma in prims dimostrare di essere un giocatore di livello internazionale. Le ultime stagioni hanno fatto emergere tutto il talento dell’attaccante, vincitore del Pallone d’Oro Africano 2024 e autore della storica tripletta di Dublino che ha regalato l’Europa League all’Atalanta.
Sia per sè stesso dunque, che per il club che rappresenta, Lookman non intende gettare al vento un’opportunità di redenzione dopo tutto quello che è successo in estate. Il mancato trasferimento all’Inter è stato visto che capriccio più che ambizione vera e propria, di conseguenza un po’ per merito di Juric, un po’ per la volontà del club, il giocatore è stato reintegrato e messo di fronte a una scelta.
A giudicare dalle ultime prestazioni pare che Lookman sia intenzionato a dare tutto per l’Atalanta, almeno per questa prima parte di stagione. Tre gol e un assist in 13 partite è un bottino abbastanza distante da quello accumulato nelle stagioni passate, tuttavia considerando la vicenda nel suo complesso si tratta di un rendimento più che accettabile.
Il futuro è appeso a un filo, non è chiaro se l’ex Leicester e Lipsia sia intenzionato a chiedere la cessione a gennaio oppure voglia portare a termine questa stagione per non mettere in difficoltà la Dea in sede di mercato. L’opzione Inter ormai non è più percorribile, almeno per il momento, e all’estero non sembra esserci particolare interesse. Nelle prossime settimane si avrà sicuramente maggiore chiarezza ma quel che è certo è che Lookman è grato al suo club e intende riportarlo in alto.

Ademola Lookman ( foto KEYPRESS )
Focus
Focus Mondiale, quando il calcio sparisce dal palco
L’altro ieri il sorteggio per il Mondiale USA 2026 si è trasformato in un cabaret surreale, un misto tra show televisivo e parodia involontaria.
Sketch senza senso, momenti vuoti e applausi programmati hanno preso il posto del calcio. E noi, spettatori attoniti, abbiamo guardato senza capire se ridere o piangere.
Sul palco, il presidente Donald Trump ha ricevuto il “FIFA Peace Prize”, autoproclamandosi destinatario di uno dei massimi onori della sua vita. Tra elenchi di successi diplomatici e militari, paesi citati a caso come Congo, India e Pakistan e ringraziamenti alla famiglia, alla First Lady e a Gianni Infantino, il discorso si è trasformato in un’autocelebrazione senza freni. I social, prevedibilmente, si sono scatenati tra ironia e critica: parole lunghe, vuote e totalmente scollegate dalla realtà.
A chiudere lo spettacolo, i Village People con l’iconica “YMCA”, simbolo anche della campagna elettorale di Trump, hanno aggiunto un tocco surreale a una cerimonia già sospesa tra incredulità e grottesco. L’impressione netta è stata quella di un evento costruito per il marketing e l’intrattenimento, dove il calcio e lo sport sono diventati accessori di un teatrino senza sostanza.
Il vuoto del gesto è evidente: Trump con una medaglia della pace autoinventata, Infantino che proclama la FIFA portatrice di felicità da quasi un secolo, come se scandali e corruzione potessero essere cancellati da slogan superficiali. La forma schiaccia la sostanza, il simbolo vale più dei fatti, l’apparire supera l’essere.
Ed è qui che emerge il problema più grande: una società che applaude il nulla, che consuma il vuoto come intrattenimento e ha smesso di interrogarsi, di distinguere tra ciò che conta e ciò che è costruito per ingannare gli occhi. Il calcio diventa solo il riflesso di un mondo dove le parole non hanno più senso, dove il pensiero critico è stato sostituito dall’abitudine a osservare senza giudicare, a consumare senza riflettere.
Abbiamo smesso di indignarci. Abbiamo smesso di chiedere conto dei gesti e delle parole. Ci hanno abituati al vuoto, e oggi il vuoto basta.

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Focus
Lazio, servono i gol del Taty: l’ultimo risale a…
La Lazio sta mantenendo un’ottima costanza nei risultati ma è tempo di fare uno step ulteriore, per puntare concretamente a traguardi prestigiosi.
Uno dei potenziali artefici di un’eventuale impresa è il Valentin Taty Castellanos, che ha saltato gran parte della prima parte di stagione causa infortunio.
Lazio, Sarri ha bisogno del Taty: l’importanza del bomber argentino
Per i biancocelesti il momento è positivo, soprattutto dopo il passaggio del turno in Coppa Italia ai quarti di finale, visto anche il buon trend registrato aldilà delle sconfitte con Milan e Inter. La squadra però ha già rialzato la testa, riscattandosi in parte contro i rossoneri di Allegri, e contro il Bologna l’obiettivo è accorciare ulteriormente la distanza dal treno Europa.
Per raggiungere questi obiettivi però serviranno anche e soprattutto i gol di Castellanos, miglior marcatore della scorsa stagione della Lazio con 14 gol tra tutte le competizioni. Durante il campionato in corso invece ha gonfiato la rete solo 2 volte ma è stato anche costretto a saltare sei partite (contro Atalanta, Juventus, Pisa, Cagliari, Inter e Lecce) per un problema al bicipite femorale.
In questo senso l’attacco biancoceleste ne ha risentito andando in rete per 5 volte in tutti questi match e il ritorno di Castellanos potrebbe risolvere parte dei problemi offensivi. Le ultime annate hanno dimostrato l’importanza di un attaccante del suo calibro, che da quando frequenta Formello ha messo la firma su 22 gol e 16 assist in 94 partite tra tutte le competizioni. L’ultimo risale a Genoa-Lazio 0-3 della 5° giornata (29 settembre).
Ritrovarlo come uomo decisivo già in questa giornata sarebbe fondamentale per Sarri, che sta affrontando una stagione tra mille difficoltà e spera di poter compiere un miracolo sportivo raggiungendo almeno una coppa europea.

PAVLOVIC E CASTELLANOS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Focus
Yildiz e la Juventus: il rinnovo che preoccupa i bianconeri
Futuro di Yildiz in bilico: Juventus preoccupata per il rinnovo e il contratto da 1,7 milioni. La Premier League osserva da lontano.
Nonostante Yildiz rimanga legato alla Juventus, principalmente per una questione di blasone e riconoscenza — dato che i bianconeri sono stati i primi a riconoscere il suo talento senza mai abbandonarlo, spingendosi laddove pochissimi eletti sono arrivati, un esempio può essere quanto gli è stata affidata la maglia numero 10. Una maglia che, dato il logo posto sul fronte, porta con sé un’eredità pesantissima, senza contare inoltre che in alcune occasioni ha indossato anche la fascia di capitano.
Il giovane turco rimane legato alla Vecchia Signora ovviamente anche a livello contrattuale, con un accordo valido fino al 30 giugno 2029, a testimonianza di quanto il progetto bianconero sia costruito attorno a lui.
Juventus, da cosa deriva la preoccupazione?
Tuttavia, in un calcio dove ogni giocatore, bandiera o capitano che sia, ha comunque un prezzo, è opportuno che la Juventus, nonostante un contratto così lungo, limi ogni possibile dettaglio prima che diventi un deterrente capace di convincere Yildiz a rivedere le proprie idee sul futuro.
A tal proposito, una delle voci più autorevoli in tema di calciomercato, Fabrizio Romano, si è espresso affermando che, nonostante la Juventus sia tranquilla sulla durata del contratto, l’unico elemento che potrebbe avere conseguenze indesiderate riguarda le cifre, forse troppo basse rispetto a quanto dimostrato finora, anche in relazione agli stipendi di altri compagni:
“La Juventus ha un contratto ancora molto lungo con Yildiz, quindi da una parte non è preoccupata per la durata, ma vuole adeguare lo stipendio. È uno stipendio chiaramente non realistico, pensando che ci sono altri giocatori che guadagnano 6-6,5 milioni”, conferma anche Calciomercato.com.
“La Juventus ha mostrato a Yildiz, anche negli ultimi contatti di novembre, di volersi spingere fino al raddoppio dello stipendio attuale più bonus, avvicinandosi così a una cifra intorno ai 5-6 milioni di euro netti, bonus compresi“.
Dopodiché, lo stesso Romano asserisce:
“La Juventus continua a lavorare in ottica rinnovo. Ci saranno nuovi contatti anche durante i prossimi 10 giorni con gli agenti di Kenan Yildiz“.
Il giornalista fa capire che, negli ambienti bianconeri, questa è una questione molto delicata, dato che ad oggi il contratto di Yildiz corrisponde ad uno stipendio pari a 1,7 milioni netti a stagione. Cifre che, per qualsiasi squadra di Premier League, sarebbero considerate assolutamente nella norma, figurarsi poi per un giocatore dal talento simile.

DUSAN VLAHOVIC GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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