Esteri
Sorteggio UEFA Nations League: Italia con Olanda, Polonia e Bosnia
Ieri ci sono stati alle 18.00, ad Amsterdam i sorteggi della prossima Nations League che partirà il prossimo settembre. L’Italia è inserita nella Lega A, ma in seconda fascia.
Dopo una prima edizione della Nations League deludente, e in vista di un Europeo in cui si crede tantissimo, l’Italia si prepara alla seconda edizione della Nations League post Europeo, fondamentale per le fasce di qualificazione al prossimo e discusso Mondiale in Qatar: gli azzurri se la vedranno contro Bosnia, Olanda e Polonia.
L’Italia di Mancini, inserita nella Lega A, passata da 12 a 16 rappresentative per la nuova edizione di Nations League, giocherà sei partite tra settembre e novembre 2020: le vincitrici dei quattro gironi si affronteranno nella Final Four del giugno 2021 per sollevare al cielo il trofeo attualmente nelle mani del Portogallo.
Non solo il trofeo, la Nations League ha sostituito quasi tutte le amichevoli inserendo un premio ma sopratutto la possibilità di avere una miglior posizione nel sorteggio dei gironi per la qualificazione mondiale e avere maggiori possibilità di qualificarsi all’Europeo, qualora fosse fallito il canonico girone stavolta stra-vinto dalla Nazionale di Mancini.
Ecco il sorteggio di Nations League completo:
Indice
LEGA A
GRUPPO 1: Olanda, Italia, Bosnia, Polonia
GRUPPO 2: Inghilterra, Belgio, Danimarca, Islanda
GRUPPO 3: Portogallo, Francia, Svezia, Croazia
GRUPPO 4: Svizzera, Spagna, Ucraina, Germania
LEGA B
GRUPPO 1: Austria, Norvegia, Irlanda del Nord, Romania
GRUPPO 2: Repubblica Ceca, Scozia, Slovacchia, Israele
GRUPPO 3: Russia, Serbia, turchia, Ungheria
GRUPPO 4: Galles, Finlandia, Irlanda, Bulgaria
LEGA C
GRUPPO 1: Azerbaijan, Lussemburgo, Cipro, Montenegro
GRUPPO 2: Armenia, Estonia, Macedonia del Nord, Georgia
GRUPPO 3: Moldavia, Slovenia, Kosovo, Grecia
GRUPPO 4: Kazakistan, Lithuania, Bielorussia, Albania
LEGA D
GRUPPO 1 – Andorra, Lettonia, Isole Faroe, Malta
GRUPPO 2 – San Marino, Liechtenstein, Gibilterra
Ligue 1
In Ligue 1 abbiamo visto il peggior arbitraggio dell’anno
Marsiglia-Nizza, derby del mediterraneo valido per la 29giornata della Ligue 1, passerà alle cronache per un arbitraggio “surreale”.
O per lo meno questo è l’aggettivo che Régis Testelin, nel suo editoriale redatto sulle pagine de “L’Equipe“, ha attribuito alla direzione di gara del signor Jeremie Pignard. Probabilmente il peggior arbitraggio visto in Ligue 1 questa stagione, e il giudizio potrebbe essere tranquillamente esteso anche al resto d’Europa.
Indice
Ligue 1, problema sistemico con gli arbitri
Ve lo avevo anticipato nel mini-appuntamento, dato che infrasettimanali si sono giocate solo le tre partite dei recuperi della 29esima giornata, settimanale della mia rubrica dedicata alla Ligue 1, ma non ho potuto approfondire l’argomento per ovvie motivazioni di spazio.
Tuttavia, quello che si è visto nel Mediterranean Derby non può passare inosservato. Sorvolando sulla pessima gestione della partita del direttore di gara, che ha contribuito a rendere infuocata una partita già di suo nervosa e tesa, e sull’espulsione dell’attaccante del Marsiglia Moumbagna: arrivata alla fine del primo tempo.
Sorvoliamo per modo di dire, visto che l’OM, ritrovatosi a giocare un tempo intero in dieci, è stato ovviamente penalizzato dalle scelte di Pignard. Tuttavia, il secondo giallo all’ex-attaccante del Bodo Glimt, seppur esagerato, potrebbe rientrare (sospendendo di molto l’incredulità) nell’ottica del classico “errore umano“.
Il peggior rigore nella storia della Ligue 1
Nulla di anche solo lontanamente paragonabile a quanto si è visto a inizio ripresa, con un calcio di rigore assurdo assegnato proprio ai padroni di casa. Un episodio talmente clamoroso che persino un cronista sobrio come Gianluigi Bagnulo non ha potuto fare a meno di esternare tutto il proprio sconcerto.
Per coloro che non avessero visto la partita: l’attaccante del Nizza, Ali Cho, ha spazzato un pallone che vagava pericolosamente all’interno dell’area di rigore. Con la sfera già abbastanza distante dai sedici metri della porta di Bulka, l’ex-Angers ha dovuto (poiché, citando lo stesso Bagnulo, “essendo Cho un essere umano e non un volatile prima o poi avrebbe dovuto poggiare il piede a terra“) completare il movimento e nel farlo ha inavvertitamente pestato il piede di un avversario che si stava avventando sul pallone.
L’assegnazione del calcio di rigore era parsa assurda (“surreale”, per parafrasare Testelin) anche in diretta, e al momento del richiamo all’On Field Review da parte del direttore di gara il verdetto appariva certo prima ancora che quest’ultimo lo emettesse. Una sensazione corroborata dalla frazione di secondo che Pignard ha passato dinanzi al monitor, prima di recarsi nuovamente verso l’area di rigore per emettere la sentenza.
Eppure, contro ogni previsione, Pignard ha confermato il penalty. Un episodio di una gravità inaudita e che probabilmente costerà la carriera al 36enne fischietto francese. Non tanto per l’errore in sé, comunque grave e difficile da giustificare anche in presa diretta, tanto per la tracotanza con la quale si è rifiutato di cambiare la propria decisione nonostante l’evidenza dei fatti dipinta sul monitor.
Il VAR ha fallito: è giunta l’ora di abolirlo
Per l’ennesima volta, il protocollo VAR dimostra tutta la sua inefficienza. Non è ammissibile che per situazioni millimetriche e impossibili da ratificare per l’occhio umano, come il gol annullato al Coventry nel recupero della semifinale di F.A. Cup contro il Manchester United, si faccia ricorso all’Over Rule mentre per fatti così eclatanti si lasci la possibilità agli arbitri di tutelare il proprio orgoglio anziché il gioco.
In questo caso non si tratta di discrezionalità, di interpretazione, di scuole di pensiero, di metro di giudizio e nemmeno della cosiddetta “zona grigia“. Quello di Pignard è un abbaglio enorme, oggettivo, che il VAR avrebbe dovuto rettificare (come succede in Inghilterra) scavalcando l’arbitro di campo nella decisione.
Lasciando all’arbitro la possibilità di non cambiare la decisione nonostante l’evidenza dei fatti, per ragioni che soltanto lui conosce, il VAR ha dimostrato per l’ennesima volta di aver fallito nel suo intento di migliorare il calcio. E allora è giunto il momento per le istituzioni calcistiche di ascoltare il grido disperato che da mesi si leva dalle bocche, sfibrate dalla fatica, di tutti coloro che questo sport lo amano e lo seguono.
Il VAR ha fallito e va abolito. “Il calcio deve ritrovare la propria spontaneità“, come ha detto giustamente Giroud. Il VAR non solo non ha migliorato il calcio, ma lo ha peggiorato. Il VAR non solo non ha diminuito gli errori, ma li ha resi più gravi e difficili da accettare. Il VAR non solo non ha smussato le polemiche, ma ha alimentato un clima di latente sospetto che è sopito da sempre nell’opinione pubblica.
Dinanzi a fatti talmente eclatanti sarebbe perfettamente inutile (oltreché ingiusto) chiedere al tifoso di non lasciarsi andare a congetture e vittimismi. Dato che l’essere umano, per propria natura, è naturalmente portato a cercare spiegazioni (più o meno) razionali ai fatti che non riesce a spiegare con la logica. E non vi è una logica dietro alla deriva autoritaria della classe arbitrale, inasprita dall’evidente sentimento recalcitrante che gli arbitri nutrono nei confronti di chi assegna loro dei voti.
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Da quando ho iniziato la mia collaborazione con CalcioStyle, ho creato una sorta di archivio digitale in cui stipare le opinioni di personaggi illustri del mondo del calcio contrari a questa tecnologia. Puoi consultare di seguito l’elenco completo, che aggiornerò man mano ogni volta che scriverò un articolo sull’argomento.
- Francia:
- Il VAR fa (ancora) danni: licenziato il direttore degli arbitri francesi Stéphane Lannoy.
- Eric Borghini, j’accuse: “Il VAR arbitra al posto degli arbitri“.
2. Inghilterra:
- Lo sfogo di Espirito Santo: “Le regole vanno cambiate“.
- Moyes duro: “Il VAR così non ha senso: meglio toglierlo“.
- Lineker: “Il calcio senza VAR è molto più godibile“.
- Odegaard la prende con la mano, il VAR non interviene: Liverpool furibondo.
- In Inghilterra vogliono abolire il VAR. (Editoriale)
3. Italia:
4. Germania:
Bundesliga
Bayern Monaco, petizione shock dei tifosi: “Vogliamo Tuchel”
Scoppia il caos in casa Bayern Monaco. I tifosi si ribellano all’addio forzato di Tuchel e vogliono trattenerlo perché ritenuto migliore degli altri canditati.
Bayern Monaco, messaggio dei tifosi: “Meglio Tuchel degli altri candidati”
La società bavarese è alla ricerca del nuovo allenatore per la prossima stagione e dopo il no di Nagelsmann e il rinnovo di Emery con l’Aston Villa la scelta sarebbe ricaduta su Rangnick.
La notizia ha fatto velocemente il giro d’Europa scatenando le reazioni dei tifosi ma non solo. Tra gli altri, Cristiano Ronaldo ha parlato del periodo al Manchester United in cui l’attuale C.T. dell’Austria era incaricato di guidare la squadra, apostrofandolo come un non allenatore.
Inoltre, i tifosi stessi del Bayern hanno deciso di esprimere il loro dissenso direttamente alla società attraverso una petizione che ha già raccolto oltre 10.000 firme.
Il messaggio dal titolo “Vogliamo Juppel (Tuchel) e non (Ralf) Rangnick!” recita: “Con tutto il rispetto per candidati come Emery o Rangnick, questi allenatori non possono reggere il confronto. Nonostante la copertura mediatica negativa che lo circonda il vincitore della Champions League ha portato la sua squadra alle semifinali di Champions League. Il Bayern Monaco dovrebbe essere felice di avere un tecnico eccezionale come Tuchel“.
Dura presa di posizione della tifoseria che ha come obiettivo quello di spinere la dirigenza a valutare profili più allettanti e adatti al Bayern.
Ligue 1
Marsiglia, un portoghese per la panchina: i dettagli
L’Olympique Marsiglia è alla ricerca di un nuovo allenatore per la prossima stagione. La prima scelta è un portoghese che ha allenato la Roma, c’è la proposta.
Marsiglia, si lavora per chiudere l’accordo
La società francese sta lavorando intensamente per trovare l’allenatore per la prossima stagione. Come raccontato settimane fa, Gasset lascerà a giugno e come obiettivo c’è un allenatore portoghese, attualmente attivo proprio in Ligue 1.
Si tratta di Paulo Fonseca che con il Lille sta ottenendo ottimi risultati tanto da lottare per un posto in Champions League. Nonostante ciò, l’avventura biancorossosblu del tecnico ex Roma dovrebbe concludersi al termine della stagione.
Proprio per questo il Marsiglia starebbe lavorando all’accordo attraverso una proposta contrattuale che consiste in un rapporto fino eventualmente al 2026. Non sono ancora note le cifre circa l’ingaggio ed eventuali opzioni di prolungamento ma quel che è sicuro è che Fonseca rappresenta l’obiettivo N°1 per la panchina.
Nelle prossime settimane sono previsti ulteriori contatti per cercare di chiudere l’accordo. L’allenatore è anche un obiettivo del Lione che sta cercando il sostituto di Sage.
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