Esteri
Quando il “David Brasiliano” sconfisse il mito dei “Golia Svedesi”
Recentemente il mondo del calcio ha pianto la morte dell’icona Pelé, ricordato per i suoi innumerevoli successi. Ma il mito del brasiliano pone le sue basi su un altro mito, ormai decaduto: I Giganti del Nord.
I mondiali del 1958 sono passati alla storia per le origini di due miti dello sport: il primo Mondiale di Pelé e della Nazionale col palmares più colmo di tutti, il Brasile.
Considerando il blasone di cui vanta la Seleçao, i fan del calcio sparsi per il mondo tendono a dare questo successo quasi per scontato, ma in realtà fu una vittoria tutt’altro che scontata.
Una nazionale allo sbando, reduce da due umiliazioni nei precedenti Mondiali, si trovava a dover affrontare corazzate inalienabili in quel periodo storico, specie le pretendenti europee, in suolo europeo.
Francia, Ungheria, Germania Ovest, ma coloro che dovevano essere battuti sono coloro di cui parleremo, ovvero la Svezia, al tempo conosciuti come i “Giganti del Nord”, tra l’altro nazione ospitante.
Una squadra che fece dello strapotere fisico il suo punto di forza, rimane ad oggi la più competitiva rosa della tradizione calcistica svedese, e quella che ottenne il miglior risultato nella massima competizione calcistica, arrivando appunto al secondo posto alle spalle del Brasile.
Una squadra che faceva inoltre perno sullo spessore dei nomi presenti e sull’esperienza del collettivo, nel quale va indubbiamente incluso il CT, l’inglese Raynor.
La forza schiacciante dei “Giganti del Nord” fu chiara fin dalle prime battute del torneo, dove con 5 punti riuscì a qualificarsi in scioltezza superando un girone comprendente la temibilissima Ungheria, e la sorpresa Galles che occupò invece la seconda posizione del girone.
Tali prerogative furono rispettate in modo altrettanto convincente nelle fasi a eliminazione diretta, dove nel primo turno la Svezia annichilì con un secco risultato di 2-0 l’Unione Sovietica, che tra i pali vantava l’unico portiere Pallone d’oro della storia, Lev Yashin.
Il secondo turno invece, col risultato di 3-1, la Svezia si qualificò alla finale a discapito di un’altra delle favorite: la Germania Ovest di Fritz Walter.
A questo punto del torneo, forti del favore della stampa, del pubblico e dei pronostici, gli svedesi erano certi di coronare il loro percorso immacolato nel torneo, asfaltando i brasiliani.
In effetti, il Brasile era una squadra molto giovane, profondamente rinnovata e con calciatori (aldilà di José Altafini, infortunato) mai entrati in contatto con tornei di questa portata, ne col calcio europeo.
D’altro canto, la Svezia vantava come già detto una squadra forte della sua fisicità e della sua esperienza, è passato infatti alla storia il divario tra lo stesso Pelè e il calciatore del Milan, lo svedese Liedholm, centrocampista inamovibile tra le file dei Giganti.
Nonostante però tutti questi fattori favorevoli, la finale fu un disastro per gli svedesi, che furono sconfitti per 5-2, perdendo definitivamente l’occasione di passare alla storia, rimanendo soltanto un mito decaduto del calcio.
Premier League
Penalizzazione Everton, parla l’ad: “C’è molta incertezza. Stagione senza precedenti.”
L’ad dell’Everton Colin Chong si è espresso attraverso un comunicato in merito alle accuse di violazione delle regole di sostenibilità della Premier League mosse a carico del club di Liverpool.
Le sue parole
“Com’è facile pensare non sono in grado di condividere dettagli specifici in merito a queste accuse o al processo che dovremo affrontare. Quello che posso dire è che comprendo il momento di incertezza che vive la nostra tifoseria. Questa è stata una stagione diversa da tutte le altre vissute in precedenza nella storia di questo club. E ovviamente non mi riferisco solo ai dipendenti della società, ma anche ad ogni singolo tifoso.”
Esteri
Bufera su Tonali: parla Eddie Howe
Sono passati solo pochi mesi dal caso scommesse che aveva travolto Sandro Tonali, ma per il centrocampista italiano i guai sembrano non essere finiti.
La Football Association apre una nuova indagine su Sandro Tonali
Il centrocampista italiano stava scontando 10 mesi di squalifica e 8 mesi di prescrizioni alternative per il caso scommesse in Italia, per un totale di 18 mesi.
La notizia delle ultime ore però, vedrebbe Tonali incriminato per altre 50 scommesse su match di Premier League tra agosto e ottobre, vale a dire quando giocava già per il Newcastle.
A tal proposito Eddie Howe, tecnico dei Magpies ha rilasciato alcune dichiarazioni:
“Sandro ha sofferto molto e ha cercato aiuto, le nuove accuse dimostrano che la malattia c’era anche al suo arrivo in Inghilterra perciò punirlo ancora non farebbe arrivare alla radice del problema. Sarei deluso se venisse aumentata la squalifica”.
Sul percorso dell’ex Milan ha poi aggiunto:
“Cerca aiuto regolarmente, il problema non sparirà e ha incontri regolari sia qui che in Italia per affrontarlo.”
Esteri
Estero, Arteta cerca il prossimo numero nove dell’Arsenal
Arteta vuole Benjamin Sesko. Attaccante sloveno classe 03′, in questa stagione con la maglia del Lipsia ha collezionato 34 presenze con 11 gol.
Arrivato in Germania nell’estate 2023 per 25 milioni di euro dal Salisburgo, dal suo approdo nel club della RedBull si è dimostrato un calciatore importante per la squadra allenata da mister Rose.
Grazie alle ottime prestazioni sull’attaccante sloveno ci sono alcuni top club europei che hanno mostrato interesse per portarlo via da Lipsia a giugno. Nelle ultime ore si parla di un interessamento da parte dell’Arsenal per lui.
Estero, Arteta cerca il prossimo numero nove dell’Arsenal
Secondo il Mirror, il tecnico spagnolo sta valutando diversi nomi per rinforzare il reparto offensivo in vista della prossima stagione, e il nome di Sesko è in cima alla lista di dieci attaccanti.
Lo sloveno sarebbe la prima scelta per età e tipologia di struttura fisica che potrebbe fare la differenza in Premier League.
Oltre a Sesko, al secondo posto della lista c’è Gyokeres, la punta svedese però è ambito anche da Chelsea e Manchester United.
A chiudere il podio è Isak, attaccante svedese del Newcastle che sarebbe perfetto visto che conosce molto bene il campionato e come fisicità si avvicina molto alle richieste di Arteta, ma non sarà facile portarlo via da Newcastle.
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