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All Eyes On Me – il focus sul 18° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della diciottesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Diciottesimo turno: Aston Villa fermato sul pari dallo Sheffield, ok il Tottenham. Tutto invariato tra Liverpool e Arsenal.

All Eyes On Me

LIVERPOOL 1-1 ARSENAL (4′ Gabriel, 29′ Salah)

Distanze invariate tra le prime due della classe che battagliano fino all’ultima goccia di sudore ma non riescono ad avere la meglio in un match intenso, arricchito da grandi spunti e polemiche arbitrali.

I Gunners si portano immediatamente in vantaggio con l’incornata di Gabriel, al primo gol stagionale, bravo nello sfruttare la fallace marcatura di reparto degli avversari mettendo alle spalle di Alisson il piazzato dalla trequarti calciato da Odegaard (terzo assist in campionato). La risposta dei Reds, dopo lo spauracchio del raddoppio targato Gabriel Jesus, non tarda ad arrivare: Salah prima spreca da posizione favorevole, poi da posizione decentrata salta di netto Zinchenko, rientra sul mancino e trafigge sul primo palo Raya firmando il dodicesimo gol in campionato, sfruttando il cinquantasettesimo assist in carriera di AlexanderArnold.

Dopo l’1-1 si susseguono episodi che rischiano di alterare equilibri e risultato: gli ospiti spaventano ancora il Liverpool con una colossale opportunità a porta semi-sguarnita fallita da Martinelli, mentre l’undici di Klopp perde per infortunio Luis Diaz (probabilmente nulla di grave) sostituito da Elliott che colpisce un palo esterno a metà ripresa, e Tsimikas (possibile rottura della clavicola) rilevato da Gomez che lambisce il palo lungo con un tiro a giro al tramonto del primo tempo.

I Reds sfiorano i tre punti nel finale con il mortifero contropiede, scaturito da un corner avversario, guidato da Salah e concluso incredibilmente sulla traversa da AlexanderArnold. Nel post-gara Klopp si scaglia contro il Var per la mancata concessione di un rigore piuttosto evidente per il tocco di mano di Odegaard sul tentativo di dribbling di Salah; episodio che fa il paio con la rete annullata a Luis Diaz nel match contro il Tottenham per un fuorigioco inesistente.

Il Liverpool, ancora orfano di Mac Allister e Robertson e reduce dal sonoro 5-1 rifilato al West Ham in settimana valso l’accesso alle semifinali di Coppa di Lega, impatta sul secondo pari consecutivo in campionato dopo lo 0-0 casalingo con il Manchester United e resta a -1 da un Arsenal che può comunque ritenersi soddisfatto del punto ottenuto che gli consente di conservare la vetta in solitaria.

ASTON VILLA 1-1 SHEFFIELD UNITED (87′ Archer, 97′ Zaniolo)

Si interrompe con un pareggio acciuffato in extremis contro l’ultima in classifica la striscia di quindici successi interni consecutivi dell’Aston Villa, che crea, non concretizza e rischia la beffa.

Gli attacchi dei padroni di casa, schierati con l’inedita coppia centrale KonsaLenglet e con Ramsey a comporre la linea mediana insieme a Douglas Luiz viste le contemporanee assenze di Kamara e Tielemans, si rivelano intensi già dalle prime battute del match. Tra il 10′ e l’11’ la costante pressione a cui viene sottoposto lo Sheffield United si tramuta in due potenziali episodi da rigore (spinta plateale di Vini Souza su Watkins e trattenuta di Trusty su Konsa) giudicati regolari dall’arbitro Taylor.

La produzione offensiva dei Villans si arricchisce con il passare dei minuti: prima Diaby, sulla repentina verticalizzazione di Bailey, sbatte su Foderingham e successivamente lo stesso Konsa manda alto di testa da corner a pochi metri dalla porta avversaria. Il tanto agognato vantaggio arriverebbe al 62′ con Bailey, già decisivo nella gara vinta con il City, se non intervenisse il Var per annullarlo a causa di una trattenuta di Ramsey su Foderingham sugli sviluppi di un angolo battuto qualche istante prima.

Imprecisione, molte energie spese ed un pizzico di sfortuna fanno staccare la spina all’undici di Emery per una decina di minuti che si rivelano fatali: le Blades si rendono pericolose con la conclusione potente da fuori di Norwood bloccata da Martinez e con il cross di Lowe quasi deviato nella propria porta da Konsa, prima di mettere a segno lo 0-1. La firma sul vantaggio ospite è del 10 biancorosso Cameron Archer, cresciuto nelle giovanili dell’Aston Villa e pagato 22 milioni dallo Sheffield in estate proprio al club di Birmingham, che corregge in porta da due passi l’assist di Hamer.

Proprio quando i padroni di casa sembrano non averne più, però, risorgono con il colpo di testa di Zaniolo, subentrato a Diaby all’82’, che al settimo minuto di recupero dei nove assegnati prende il tempo a Foderingham proteso in uscita sul cross dalla trequarti di Douglas Luiz, trovando finalmente la prima gioia in carriera in Premier League.

I Villans possono, dunque, focalizzarsi sul bicchiere mezzo pieno pur non avendo sfruttato del tutto lo scontro diretto tra Liverpool e Arsenal, mentre all’undici di Wilder resta il rammarico di non aver portato a casa tre punti vitali per la salvezza.

TOTTENHAM 2-1 EVERTON (9′ Richarlison, 18′ Son, 82′ André Gomes)

Batte un colpo fortissimo il Tottenham nelle zone alte della classifica piegando, seppur a fatica, l’Everton, portandosi a -4 dal primo posto.

Gli Spurs indirizzano la gara nei primi diciotto minuti con Richarlison, terzo centro nelle ultime quattro e più classico dei gol dell’ex sul cross basso di Brennan Johnson, e Son, bravo a risolvere una mischia in area di rigore mettendo alle spalle dell’incolpevole Pickford il suo undicesimo gol in questo campionato. Dopo il raddoppio, però, l’undici di Postecoglu, costretto a fare a meno degli squalificati Bissouma e Udogie oltre che ai cronici infortunati, si accomoda eccessivamente sul risultato lasciando campo agli ospiti.

Le prime avvisaglie in questo senso arrivano già nei minuti finali del primo tempo con Vicario che sventa i tentativi minacciosi di CalvertLewin e Harrison dal limite dell’area, e proseguono con la rete annullata con l’ausilio del Var al 9 dei Toffees ad inizio ripresa per un precedente fallo del rientrante André Gomes, subentrato all’infortunato Gueye al 24′, su Emerson Royal.

Il forcing degli ospiti viene interrotto solamente dal miracolo di Pickford su Kulusevski e tradotto finalmente e meritatamente in gol dal potente destro in diagonale proprio di André Gomes, alla prima presenza stagionale, sul corner calciato da Garner. Il finale di match è ancora a forte tinte blu con Vicario prima chiamato alla paratissima su Danjuma e poi fortunato al 95′ sulla traversa colpita sempre dall’altro ex della partita.

Terza vittoria consecutiva, dunque, per il Tottenham che scavalca momentaneamente il Manchester City e mette nel mirino Liverpool e Aston Villa. Gli Spurs saranno di scena a Brighton nel prossimo turno e chiuderanno l’anno in casa contro il Bournemouth.

Dopo quattro successi di fila cade immeritatamente, invece, l’Everton dopo la sfortunata eliminazione ai calci di rigore contro il Fulham nei quarti di Coppa di Lega. All’undici di Dyche resta, però, la grande consapevolezza di essere in possesso delle giuste qualità attitudinali per mettere in difficoltà chiunque, propedeutica anche in vista della prossima giornata in cui a Goodison Park arriverà il Manchester City.

WEST HAM 2-0 MANCHESTER UNITED (72′ Bowen, 78′ Kudus)

Passa il West Ham al London Stadium nello scontro diretto in zona Europa League contro il Manchester United nel segno dei propri leader.

Gli Hammers bissano il netto successo con il Wolverhampton di settimana scorsa costringendo il Manchester United all’ottava sconfitta in campionato e completando l’operazione sorpasso in classifica. Poche emozioni nel primo tempo dove sono i Red Devils a rendersi pericolosi con Garnacho ipnotizzato da Areola nell’uno contro uno e Mainoo, schierato nuovamente titolare al fianco di McTominay, che impensierisce il portiere francese con un tiro da fuori.

Nella ripresa i padroni di casa si scuotono, probabilmente dopo la scarica di adrenalina ricevuta negli spogliatoi dell’ex di turno Moyes, e già nei primi minuti mettono in difficoltà Onana con due tentativi di Bowen. Gli ospiti, costretti ad adoperare dall’inizio anche il giovanissimo centrale di difesa Kambwala viste le contemporanee defezioni di Varane, Lindelof, Maguire e Lisandro Martinez, mettono la testa fuori dal guscio solo in un’occasione targata Shaw che per poco non costringe Zouma all’autogol nel tentativo di anticipare il tap-in di Garnacho.

Il vantaggio dei beniamini di casa arriva al 72′ e la firma è quella d’autore: Jarrod Bowen capitalizza il poetico suggerimento di Paquetà per l’undicesima rete personale in questa Premier, sfruttando anche il rimpallo favorevole sull’uscita bassa di Onana. Dopo appena sei minuti ci pensa l’altro leader tecnico a chiudere i conti; Kudus, smarcato ancora dal filtrante di Paquetà sulla sbavatura di Mainoo a centrocampo, fulmina Onana con un diagonale destro imprendibile per il sesto acuto nel torneo.

L’undici di Moyes si porta, dunque, al sesto posto sfruttando anche la caduta del Newcastle sul campo del Luton e rilancia la propria candidatura per un posto al sole. Ten Hag, invece, è nuovamente costretto a fare i conti con una sterilità offensiva senza precedenti (zero gol nelle ultime quattro uscite tra Premier e Champions e diciotto reti in diciotto match in campionato) e con un calendario che non gli viene in soccorso, infatti nel prossimo turno arriverà ad Old Trafford l’Aston Villa.

LUTON 1-0 NEWCASTLE (25′ Townsend)

Il Luton sta alimentando le proprie chances di salvezza nella sua tana. Dopo aver messo in seria difficolta sia Arsenal che Manchester City senza aver, però, raccolto punti, riesce a fare bottino pieno superando di misura il Newcastle.

Dopo il grande spavento per capitan Lockyer gli Hatters mettono a referto il terzo successo del loro campionato grazie al primo gol con la nuova maglia di Andros Townsend, a secco in Premier dal 2 ottobre 2021 quando era in forza all’Everton, che finalizza di testa la sponda aerea di Barkley sull’angolo disegnato da Brown, dopo il super intervento di Kaminski su Wilson in apertura.

Dopo aver sbloccato il risultato l’undici di Edwards legittima il vantaggio con due traverse colpite da Barkley, che va vicinissimo ad un gol da cineteca, e Jacob Brown, che vede stamparsi sul legno il suo mancino scaturito da una fulminea ripartenza, ed il tentativo ravvicinato di Adebayo respinto da Dubravka. I Magpies si fanno nuovamente vivi dalle parti di Kaminski solamente in un frangente che porta alla rete del pareggio annullata ad Isak per un millimetrico fuorigioco sull’imbucata di Almiron.

Il Luton accorcia sensibilmente le distanze dal quartultimo posto e, con la partita da recuperare integralmente con il Bournemouth come ufficializzato dalla FA, vede avvicinarsi il proprio obiettivo stagionale.

Il Newcastle, dopo la sconfitta ai calci di rigore nei quarti di Coppa di Lega con il Chelsea marchiata a fuoco dal doppio clamoroso errore di Trippier ancora protagonista in negativo dopo il 3-0 incassato contro l’Everton, prosegue nel suo rapporto negativo con le trasferte, solamente una vittoria nelle nove di campionato, e scivola al settimo posto.

CRYSTAL PALACE 1-1 BRIGHTON (46’pt Ayew, 82′ Welbeck)

Per la quinta volta negli ultimi sette confronti diretti termina 1-1 tra Crystal Palace e Brighton. Un pari che sta stretto agli ospiti, considerate le numerose occasioni create.

La gara che apre il 18° turno vede i Seagulls, reduci dalla sconfitta senza appello contro l’Arsenal, partire forte con il potente destro in diagonale di Adingra, scaturito da una rapidissima azione in verticale, sventato da Henderson, bravo a ripetersi anche sulla conclusione da fuori di Gross a metà tempo.

Nonostante il reiterato possesso palla dell’undici di De Zerbi sono le Eagles, forti del 2-2 in rimonta all’Etihad ottenuto nell’ultima giornata disputata, a passare al tramonto della prima frazione. Decisiva la sbavatura di Verbruggen in impostazione, punita dal cross pennellato di Olise sulla testa del rientrante Ayew che da due passi schiaccia in porta bissando la rete siglata al Tottenham lo scorso 27 ottobre.

Il refrain della ripresa è praticamente lo stesso dei primi 45 minuti con il Brighton che costringe gli avversari nella loro metà campo non riuscendo, però, a concretizzare. Prima capitan Dunk e successivamente Hinshelwood, schierato terzino destro per l’occasione, cestinano due grandi opportunità a pochi metri dalla porta. Per pervenire al pareggio gli ospiti si aggrappano a tutta la qualità e l’esperienza di Welbeck che a otto dalla fine trasforma il traversone di Gross, apparentemente innocuo, nell’1-1 finale con una torsione aerea degna dei più grandi attaccanti.

L’ex Arsenal e Manchester United, in seguito al ritorno al gol dopo tre mesi, sfiora anche la rete della vittoria con la complicità di Henderson che nel tentativo di anticiparlo gli fa carambolare la palla addosso, fortunatamente per lui senza conseguenze.

Entrambe le squadre ottengono così il sesto pari del campionato, muovendo la classifica ma non centrando il bottino pieno che avrebbe permesso loro di scalare posizioni.

WOLVERHAMPTON 2-1 CHELSEA (51′ Lemina, 93′ Doherty, 96′ Nkunku)

Trionfa con il brivido finale il Wolverhampton contro il Chelsea nell’unico match della vigilia di Natale.

I Wolves si impongono 2-1 agganciando in classifica al decimo posto proprio i Blues a quota 22 grazie ad una prestazione caparbia e lucida che condanna le troppe disattenzioni degli ospiti. La prima, di disattenzione, è però dei padroni di casa con Joao Gomes che si addormenta e spalanca la strada verso la porta a Sterling, ipnotizzato dall’ottimo José .

All’unica emozione del primo tempo ne seguono diverse nella ripresa, che si apre con lo svarione di Thiago Silva che porta al tiro proprio Joao Gomes, il cui tentativo deviato da Disasi pizzica il palo a Petrovic battuto. Per i lupi d’oltremanica il vantaggio non tarda comunque ad arrivare: sul corner di Sarabia il più lesto è Lemina che nonostante la trattenuta di Ogochukwu, schierato al posto degli infortunati Enzo Fernandez e Caicedo, la mette di testa nell’angolino firmando il terzo gol in questo campionato dopo quelli pesantissimi siglati con Tottenham e Newcastle.

La formazione di Pochettino perde anche Ogochuckwu per un problema muscolare ed inserisce Nkunku. Il francese, al suo esordio in Premier League dopo essere sceso in campo per la prima volta in maglia Blues contro il Newcastle in Coppa di Lega in seguito al lungo infortunio al ginocchio, suona la carica e qualche minuto dopo la sua conclusione viene respinta sulla linea di porta da Toti Gomes. L’ex Lipsia smarca anche Sterling in area qualche giro d’orologio più tardi, ma il diagonale dell’inglese si infrange su Dawson.

L’enorme mole di calciatori offensivi in campo non porta i frutti sperati al Chelsea, anzi; Madueke, anche lui entrato nella ripresa, perde una palla sanguinosa a metà campo favorendo la discesa di Hugo Bueno che arriva al cross successivamente sporcato da Badiashile e corretto in rete da Doherty, alla prima gioia stagionale.

Gli undici minuti di recupero assegnati permettono ai blu di Londra di accorciare proprio con il colpo di testa di Nkunku che, però, non basta per evitare l’ottava sconfitta in campionato. L’Europa diventa sempre più un miraggio per il Chelsea e la sensazione è che si possa fare all-in sulla Coppa di Lega dove l’avversario nel doppio confronto in semifinale sarà il Middlesbrough e nell’eventuale finale lo scontro potrebbe avvenire con una tra Liverpool e Fulham.

NOTTINGHAM FOREST 2-3 BOURNEMOUTH (47′ Elanga, 51′, 58′, 94′ Solanke, 74′ Wood)

Quinto successo nelle ultime sei per il Bournemouth griffato da un Solanke sempre più dominante. Prima uscita negativa per il nuovo tecnico del Nottingham Nuno Espirito Santo, insediatosi in settimana al posto di Cooper.

Succede di tutto al City Ground: nel primo tempo, terminato 0-0, avvengono due episodi che condizionano il prosieguo della gara, il doppio giallo molto generoso, per usare un eufemismo, sventolato in faccia Boly dal direttore di gara Jones ed il rigore inspiegabilmente non assegnato ai padroni di casa per il braccio largo di Smith sul cross di Toffolo.

Nonostante l’inferiorità numerica, però, il Forest mette la freccia all’alba della ripresa con Elanga che trafigge da posizione defilata Neto sul recupero palla alto di Wood per il quarto acuto in campionato. Le Cherries alla lunga sfruttano l’uomo in più e in sette minuti ribaltano il risultato con lo straripante Solanke che pareggia i conti con uno splendido colpo di testa sul cross di Senesi e sigla l’1-2 da vero rapace d’area con un tocco di destro sulla spizzata di Billing.

Il finale di match è a dir poco infuocato: i padroni di casa tornano sul livello del mare al 74′ con l’incornata di Wood sul corner di GibbsWhite, sfiorano il 3-2 ancora con il 10, il cui tentativo in diagonale viene respinto sulla linea da Ouattara, rischiano sul palo colpito da Zabarnyi e capitolano nell’ultima azione pagando ancora la tassa Solanke, il cui stacco aereo è da manuale del centravanti. Undici gol per il 9 inglese, arrivato, probabilmente, alla stagione della tanto agognata consacrazione.

Con questi tre punti il Bournemouth si porta a ridosso del decimo posto e condanna il Nottingham alla sesta sconfitta nelle ultime sette uscite, trend che lo costringe ad un misero +2 sul terzultimo posto.

FULHAM 0-2 BURNLEY (47′ Odobert, 66′ Berge)

Passa a sorpresa il Burnley a Craven Cottage centrando una vittoria esterna che mancava dal 3 ottobre. Dopo le sedici reti messe a segno in quattro match arriva, invece, il secondo ko di fila senza gol all’attivo per il Fulham.

I padroni di casa, orfani dello squalificato Raul Jimenez, affidano tutti i loro tentativi offensivi all’imprevedibilità di Iwobi, stoppato da Trafford nei primi due tentativi e dal braccio sospetto di Amdouni in area sul calcio d’angolo battuto da Wilson. I Cottagers perdono metri e lucidità con il passare dei minuti e gli ospiti prendono coraggio, impensierendo Leno con il tiro di Foster.

Il risultato si sblocca in favore dei Clarets al secondo minuto della ripresa con Odobert che chiude l’uno-due con Foster e dal limite dell’area disegna un arcobaleno imprendibile per Leno, bissando la perla di Brighton dello scorso 9 dicembre. Il vantaggio del Burnley taglia le gambe al Fulham che non riesce a reagire ed incassa il definitivo 0-2 da Berge, a secco in Premier dal 20 ottobre 2020, bravo ad involarsi verso l’area avversaria e stringere il destro per sorprendere ancora l’estremo difensore di casa.

Boccata d’ossigeno, dunque, per Kompany in vista dei prossimi due impegni proibitivi contro Liverpool e Aston Villa. L’undici di Marco Silva resta galleggiante a metà classifica.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

40 18 12 4 2 36:16 +20
2

Liverpool

39 18 11 6 1 37:16 +21
3

Aston Villa

39 18 12 3 3 38:22 +16
4

Tottenham

36 18 11 3 4 37:24 +13
5

Manchester City*

34 17 10 4 3 40:20 +20
6

West Ham

30 18 9 3 6 31:30 +1
7

Newcastle

29 18 9 2 7 36:22 +14
8

Manchester United

28 18 9 1 8 18:23 -5
9  Brighton 27 18 7 6 5 34:31 +3
10 Chelsea 22 18 6 4 8 29:28 +1
11 Wolverhampton 22 18 6 4 8 23:30 -7
12

Bournemouth*

22 17 6 4 7 24:32 -8
13

Fulham

21 18 6 3 9 26:31 -5
14

Brentford*

19 17 5 4 8 24:24 0
15

Crystal Palace

18 18 4 6 8 18:26 -8
16

Everton

16 18 8 2 8 23:22 +1
17

Nottingham Forest

14 18 3 5 10 19:33 -14
18

Luton Town*

12 17 3 3 11 18:32 -14
19

Burnley

11 18 3 2 13 18:36 -18
20

Sheffield United

9 18 2 3 13 13:44 -31

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Martedì 26 dicembre

Newcastle 13:30 Nottingham Forest

Sheffield United 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Fulham

Burnley 18:30 Liverpool

Manchester United 21:00 Aston Villa

Mercoledì 27 dicembre

Chelsea 20:30 Crystal Palace

Brentford 20:30 Wolverhampton

Everton 21:15 Manchester City

Giovedì 28 dicembre

Brighton 20:30 Tottenham

Arsenal 21:15 West Ham

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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