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All Eyes On Me – il focus sul 12° turno di Premier League 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 12°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Dodicesimo turno: “Broken Dreams”

All Eyes On Me

LIVERPOOL: VITTORIA ROCAMBOLESCA

Vibranti e inaspettate emozioni al St. Mary’s Stadium tra l’ultima e la prima forza del campionato. La sfida che sulla carta sembrava non avere ragione d’essere regala sorpassi e controsorpassi degni della miglior versione della Premier League: alla fine, però, è sempre il Liverpool a spuntarla.

I Reds sembrano incanalarla sul binario giusto alla mezz’ora quando Downes, nel tentativo di rinviare, regala palla a Szoboszlai che dal limite dell’area piazza il mancino sul palo lungo timbrando lo 0-1 e il suo primo centro in questo campionato. In seguito al vantaggio la squadra di Slot abbassa i ritmi pensando erroneamente di averla già portata a casa facendo prendere coraggio al Southampton che la pareggia su calcio di rigore provocato dal fallo di Robertson su Dibling e trasformato da Armstrong dopo la prima respinta di Kelleher.

A inizio ripresa i Saints perdono per infortunio Onuachu (sostituto dell’indisponibile Archer) ma non la sfrontatezza mostrata nella parte finale del primo tempo, grazie alla quale passano addirittura in vantaggio al 56′ ancora per merito dell’ottimo lavoro del 2006 Dibling che pesca in profondità Armstrong, bravo a sua volta ad aprire la strada a Mateus Fernandes che con il sinistro batte ancora Kelleher prendendolo in controtempo, firmando il suo primo gol in carriera in Premier League.

Nel momento di maggiore difficoltà della capolista, però, la squadra di Martin decide ancora di farsi male da sola: dieci minuti scarsi più tardi, infatti, McCarthy (il secondo di Ramsdale) si avventura in una scriteriata uscita laterale per intercettare il lancio di Gravenberch su cui piomba per primo Salah a cui basta un tocco di esterno per tagliare fuori l’estremo difensore di casa e scrivere il 2-2.

Il match viene deciso all’83’ quando Sugawara tocca il pallone con il braccio largo in area nel tentativo di anticipare Robertson sul cross di Salah, che trasforma il conseguente penalty arrivando a toccare quota 16 coinvolgimenti diretti in gol (10 centri e 6 assist) in campionato, più di qualsiasi altro calciatore, regalando a Slot il decimo successo nelle prime dodici giornate, solo Hiddink e Ancelotti ci erano riusciti nella massima serie inglese.

Il Liverpool allunga, dunque, a +8 sul City rimanendo imbattuto in trasferta e confermando il grande feeling lontano da Anfield trovando per la settima volta nelle ultime otto gare fuori casa due o più gol. Grande rammarico, invece, per il Southampton che resta ultimo a quota 4 punti.

POKER DEL TOTTENHAM A ETIHAD, ARSENAL SUL VELLUTO

Shock a Etihad: il Tottenham ne fa 4 al Manchester City senza prenderne rifilando ai campioni in carica la quinta sconfitta consecutiva, la terza in campionato, dato mai registrato nell’era Guardiola.

I Citizens, orfani anche di Kovacic oltre che di Ruben Dias, Doku, Rodri e Bobb, si ritrovano sotto di due dopo appena 20 minuti (in casa non accadeva dal dicembre 2010 nel match contro l’Everton) complice la doppietta di James Maddison che per due volte fa perdere le proprie tracce a Stones capitalizzando gli assist di Kulusevski prima e Son poi, diventando il primo calciatore Spurs a segnare nel giorno del proprio compleanno dopo Eriksen nel 2016, anche in quel caso contro i blu mancuniani. L’ex Leicester arriva, così, a toccare quota 5 gol e 3 assist in questo campionato, nessun compagno di squadra ha fatto meglio complessivamente.

L’undici di casa prova a scuotersi con i tentativi di Savinho e Foden, ma un City così scollegato e in evidente difficoltà sotto l’aspetto attitudinale mai si era visto sotto la gestione di Pep (come da lui stesso ammesso nel post-gara), tant’è che a inizio ripresa arriva come una mannaia lo 0-3 di Pedro Porro, acquistato nel 2019 ma mai impiegato dagli Sky Blues, che finalizza il tocco arretrato di Solanke in seguito a una delle innumerevoli ripartenze ospiti. Il definitivo 0-4 lo sigla Brennan Johnson (quinto centro in Premier League anche per lui) che deposita in porta il cross basso di Werner, a sua volta imbeccato dal grossolano errore di Grealish a metà campo (uno dei tanti commessi dal City).

Interrotta, dunque, la striscia di 35 risultati utili interni consecutivi dei Guardiola boys (l’ultimo K.O. risaliva al 12 novembre 2022 1-2 vs Brentford), ma non basta questo per fotografare il loro periodo nero: erano 4 anni, infatti, che un avversario non realizzava almeno 4 reti a Etihad in campionato (24 settembre 2020 vs 2-5 vs Leicester), e 3 che i beniamini di casa non andavano in gol perdendo davanti al proprio pubblico (30 ottobre 2021 0-2 vs Crystal Palace).

La crisi sembra più seria del previsto, ma già martedì contro il Feyenoord in Champions League servirà una vittoria prima di catapultarsi nell’inferno di Anfield domenica prossima per tenere aperto il discorso titolo e non scivolare addirittura a -11 dalla vetta. Torna a sorridere, invece, l’undici di Postecoglou che riscatta alla grande la sconfitta pre-sosta con l’Ipswich, confermandosi una mina vagante, totalmente imprevedibile e priva di mezze misure (il solo pareggio a fronte dei 18 impegni stagionali lo testimonia), oltre che miglior attacco del torneo con ben 27 gol realizzati.

Torna a brillare l’Arsenal con un Odegaard finalmente a pieno regime (60 passaggi completati sui 67 tentati di cui 6 che danno il là a occasioni da gol), il rientrante Calafiori e un ormai inedito Gabriel Jesus al centro dell’attacco in sostituzione di Havertz, sopperendo alla grande alla pesante assenza di Rice in mezzo al campo.

I Gunners seppelliscono di tiri quella che fino a due turni fa poteva essere tranquillamente considerata la squadra rivelazione del campionato: il Nottingham. 19 quelli totali, 11 quelli prodotti nel primo tempo, di cui 10 a cura di Bukayo Saka (quarta volta in stagione, nessun altro tranne Palmer è riuscito a farlo per più di due) che sblocca la sfida al 15′ in seguito a un brillante scambio al limite con Odegaard (questa combo mancava addirittura da febbraio).

Come se non bastasse al 52′ l’esterno inglese sfodera anche l’ottavo assist in campionato apparecchiando la tavola per il bolide destro da fuori di Thomas Partey, secondo centro nel torneo, che non lascia scampo a Sels. Dopo il raddoppio Arteta, in vista della trasferta infrasettimanale di Lisbona contro lo Sporting in Champions League, inserisce qualche seconda linea tra cui Sterling e Nwaneri che all’86’ confezionano il definitivo 3-0 permettendo all’inglese classe 2007 di diventare il secondo calciatore più giovane nella storia dell’Arsenal ad andare in gol (17 anni e 247 giorni) dopo Fabregas (17 anni e 113 giorni nel 2004 vs Blackburn).

L’Arsenal riprende, dunque, la propria marcia dopo aver raccolto la miseria di 2 punti nelle precedenti 4 giornate, mentre il Forest incassa la seconda sconfitta consecutiva, ancora con tre gol al passivo dopo quelli concessi in casa al Newcastle nell’ultimo turno, perdendo anche parte di quell’aura mistica che lo aveva portato al terzo posto nelle precedenti settimane.

CHELSEA CORSARO AL KING POWER STADIUM, IL BRIGHTON CONTINUA A STUPIRE

Prosegue la sua marcia verso la redenzione il Chelsea che passa anche al King Power Stadium centrando la sesta vittoria in campionato, la quarta fuori casa.

I Blues dell’ex Maresca martellano sin dai primi istanti di gara sbloccando il risultato al quarto d’ora sfruttando sia l’infortunio di Winks che l’ennesima incertezza di Faes, troppo lento nel tentativo di rinvio, sfruttata da vero rapace d’area da Nicolas Jackson che batte Hermansen con un tocco di esterno destro, firmando il settimo gol in campionato, il quinto lontano da Stamford Bridge (più 2 assist, nessuno ha fatto meglio fuori dalle mura amiche), nonché il 21esimo su azione dall’inizio della precedente stagione. Solamente Haaland e Watkins ne hanno fatti di più.

Le Foxes ci provano con McAteer nel finale di primo tempo, ma i padroni del campo sono nettamente gli ospiti che collezionano e cestinano svariate palle gol, quantomeno fino al 75′, minuto in cui il raddoppio diventa realtà grazie a Enzo Fernandez, a secco dal 12 febbraio, che spinge di testa in porta la corta respinta di Hermansen sul tentativo aereo di Jackson. Nel finale c’è spazio solamente per il fallo in area di Lavia su Decordova-Reid che provoca il penalty trasformato a tempo scaduto da Ayew, il cui centro nel recupero questa volta non porta punti ai suoi.

I blu di Londra confermano, dunque, il terzo posto, mentre il sesto K.O. nel torneo costa caro a Steve Cooper, sollevato dall’incarico dopo appena 14 gare da allenatore del Leicester. La squadra viene momentaneamente affidata a Ben Dawson.

Vince ancora il Brighton che bissa (anche in termini di risultato) il successo pre-sosta contro il Manchester City tenendo il passo di Chelsea e Arsenal nelle zone nobili della classifica.

I Seagulls mettono in discesa l’impervia trasferta al Vitality Stadium al primo tentativo: al 4′ Rutter costringe alla respinta Kepa con un diagonale mancino da fuori area sulla quale si fionda Joao Pedro che ripaga la fiducia di Hurzeler dopo essere stato il mattatore da subentrato della rimonta ai danni dei Citizens, siglando il quarto centro in questa annata.

Il Bournemouth prova a reagire ma le polveri di Kluivert ed Evanilson si rivelano bagnate, e al 49′ è ancora l’attaccante brasiliano del Brighton a prendersi la ribalta sfoderando un visionario assist (29 coinvolgimenti diretti in gol in 46 presenze con i Seagulls) che mette Mitoma a tu per tu con Kepa con annessa finalizzazione di prima per lo 0-2 del giapponese, al secondo acuto in campionato.

Proprio quando tutto sembrava sotto controllo il Brighton rischia di buttarsi via con il rosso diretto sventolato in faccia a Baleba dal direttore di gara Attwell per un tanto inutile quanto pericoloso intervento ai danni di Kerkez all’altezza della metà campo. Sull’onda lunga della superiorità numerica le Cherries aumentano i giri del motore riuscendo ad accorciare le distanze al 93′ con Brooks e andando a un passo dal 2-2 al 97′ con il bolide di Semenyo che impatta sulla traversa perdendosi sugli spalti.

Bravo e fortunato, dunque, il Brighton che nel prossimo turno potrebbe dare continuità all’ottimo momento sfruttando il match interno con il Southampton. Seconda sconfitta di fila, invece, per la banda Iraola, che torna a perdere in casa dopo più di due mesi.

BARKLEY SALVA IL VILLA, WEST HAM: FINALMENTE UN PO’ D’ORGOGLIO

Non riesce più a vincere l’Aston Villa, lontano dai tre punti dal 22 ottobre, dal 19 in campionato e momentaneamente ottavo a pari punti con Tottenham e Nottingham.

Il match del Villa Park contro il Crystal Palace inizia subito in salita per i padroni di casa che vanno sotto dopo appena quattro minuti: Mateta sfrutta il pessimo allineamento della retroguardia di Emery per mandare in porta da centrocampo il velocissimo Sarr che non ha problemi a superare Martinez nell’uno contro uno tornando a segnare in Premier League dopo 3 anni (l’ultimo centro risaliva al 20 novembre 2021 con la maglia del Watford). I Villans ci mettono un po’ per assorbire il duro colpo, riuscendo a pervenire al pareggio dopo più di mezz’ora grazie al sesto acuto in campionato del solito Watkins, bravo a sfruttare l’imbucata di McGinn superando l’uscita bassa di Henderson, arrivando a toccare quota 50 coinvolgimenti diretti in gol nello stadio di casa (35 reti e 15 assist, superato il record di Agbonlahor, 49).

Pochi minuti dopo Bailey colpisce una traversa e successivamente viene atterrato in area da Hughes: l’arbitro Robinson accorda il rigore tramite revisione Var, ma Tielemans fallisce dagli undici metri (settimo errore in carriera, l’ultimo in Premier League risaliva al 12 novembre 2022 con la maglia del Leicester contro il West Ham). Sulla successiva ripartenza alimentata ancora dalla velocità di Sarr arriva il nuovo vantaggio delle Eagles firmato dal nordirlandese classe 2003 Devenny, che diventa il settimo calciatore più giovane ad andare a referto nella storia del Palace.

La ripresa si anima verso il finale: al 77′ Barkley, al rientro dopo un mese, riprende da dove aveva lasciato, ovvero con un gol, svettando sul corner di Tielemans, e due minuti più tardi Schlupp colpisce il palo facendo sfiorare ai londinesi il colpaccio esterno.

Due punti nelle ultime quattro giornate, dunque, per l’undici di Birmingham che quantomeno pone fine alla striscia di 4 sconfitte consecutive in tutte le competizioni. Punto prezioso, invece, per la squadra di Glasner, che scivola però in penultima posizione visto il successo del Wolverhampton.

Grande sorpresa nel monday night di giornata: un West Ham apparentemente senz’anima espugna St. James’ Park (l’ultima volta risaliva al 2021, 2-4 in quel caso), sfruttando anche la serata no degli attaccanti del Newcastle.

Isak, a cui la Toon Army dedica una splendida coreografia a inizio gara, prima vede annullarsi il gol del vantaggio per un leggero fuorigioco, poi non inquadra la porta a tu per tu con Fabianski cestinando il possibile 1-0, e anche in questo caso l’entità calcio fa pagare dazio ai Magpies. Gli Hammers, infatti, passano in vantaggio al primo tiro in porta del loro match con Soucek, a secco dal 28 settembre, che prende il tempo all’intera difesa di casa sul corner calciato da Emerson Palmieri.

L’undici di Howe comunque non demorde e, nonostante le esclusioni di Tonali e Barnes e anche grazie al prezioso rientro di Callum Wilson, vanno svariate volte vicini all’1-1, specie con Gordon, miracolosamente murato in due occasioni diverse da Fabianski. Al 53′ arriva il gol che taglia definitivamente le gambe ai padroni di casa: Wan-Bissaka spedisce in porta l’assist di tacco di Bowen siglando la sua prima rete con il club londinese, mettendo, di fatto, i tre punti in cassaforte.

Il Newcastle torna a perdere, dunque, dopo due vittorie consecutive che sembravano aver ridato fiducia e continuità, incassando il secondo K.O. interno del campionato, l’altro era arrivato il 19 ottobre con il Brighton (0-1). Lopetegui, invece, ritrova il successo dopo un mese: ora la speranza è che possa riuscire finalmente a far rendere una squadra dall’enorme potenziale ancora inespresso.

AMARO L’ESORDIO DI AMORIM, IL WOLVERHAMPTON NE FA QUATTRO. POCHE EMOZIONI A GOODISON PARK

Non va oltre il pareggio il nuovo Manchester United di Amorim a Portman Road, nonostante il vantaggio lampo griffato Marcus Rashford al 2′ che fa del tecnico portoghese l’unico insieme a Moyes nel 2002 alla guida dell’Everton a poter godere di una rete dei suoi nei primi 120 secondi di gioco alla prima uscita.

Nonostante il digiuno da gol interrotto dopo due mesi in campionato da parte dell’attaccante inglese, i Red Devils soffrono maledettamente le incursioni dell’Ipswich, con Onana costretto a due miracoli, di cui uno incredibile su Delap a tu per tu. Il pari dei Tractor Boys arriva comunque prima dell’intervallo grazie al primo centro in carriera in Premier League del 2003 Omari Hutchinson, bravissimo a girare in porta un potente mancino (quarta realizzazione da fuori area per i ragazzi di McKenna, solamente City e Nottingham ne hanno fatti di più) leggermente deviato da Mazraoui.

Nella ripresa accade poco o nulla e l’1-1 finale certamente soddisfa più i padroni di casa che diventano, però, la sesta neopromossa nella storia a non aver vinto nessuna delle prime sei gare casalinghe in campionato. Ad Amorim, invece, servirà tempo per implementare tutti i suoi concetti, specie la linea a tre.

Secondo successo consecutivo per il Wolverhampton che bissa il 2-0 sul Southampton pre-sosta con un sonoro 1-4 inflitto al Fulham a domicilio, nonostante lo svantaggio iniziale firmato Iwobi, abilissimo nel metterla sotto la traversa da fuori area.

La risposta dei Wolves è affidata a Matheus Cunha che si scatena: al 31′ la pareggia concretizzando il passaggio vincente di Lemina, al 53′ manda in gol Joao Gomes e all’87’ la chiude con uno splendido arcobaleno di destro dal limite arrivando a quota 7 gol in questo campionato, 20 totali in Premier League, di cui 14 in trasferta. Nel recupero c’è spazio anche per il primo centro dopo due anni nel massimo campionato inglese di Gonçalo Guedes.

Per la prima volta da inizio stagione la squadra di O’Neil si trova fuori dalla zona rossa, mentre quella di Marco Silva vede stroncata la possibilità di inserirsi concretamente nella zona Europa.

 

Terzo pareggio nelle ultime quattro giornate, il secondo consecutivo per 0-0, dell’Everton che non riesce a superare un coriaceo Brentford rimasto in dieci dal 41′ per il rosso diretto inferto via revisione Var dal direttore di gara Kavanagh a Norgaard per un intervento scomposto ai danni di Pickford.

I Toffees ci provano nella ripresa specie con Calvert-Lewin e Beto ma prima Flekken e poi Pinnock sbarrano la strada e garantiscono alle Bees il primo punto stagionale in trasferta, a fronte dei 16 raccolti in casa. L’undici di Dyche, invece, vede ridotto a due punti il vantaggio sul terzultimo posto.

Top & Flop

TOP

1) James Maddison – Doppietta dal peso specifico incalcolabile in faccia ai campioni in carica che spiana la strada al largo successo del Tottenham. Stones di lui vede solo il numero di maglia, sia in inserimento che in dribbling. Come direbbero da quelle parti “Astonishing”.

2) Matheus Cunha – Due gol e un assist per risollevare i Wolves da una situazione di classifica sicuramente poco consona alla qualità della squadra. Lo stop che porta al primo gol è strabiliante, l’1-3 è una pennellata d’autore.

3) Enzo Fernandez – Probabilmente una delle sue migliori prestazioni in campionato con la maglia del Chelsea. In campo è ovunque, fornisce l’assist per lo 0-1 a Jackson e chiude al 75′ una sfida dominata che avrebbe potuto complicarsi nel finale.

P.S. Più che degna menzione d’onore per Salah e Saka, non inseriti causa ridondanza, mattatori delle vittorie delle rispettive squadre.

FLOP

1) John Stones – Guardiola lo sostituisce all’intervallo causa giramenti di testa provocati non solo da Maddison, ma da tutti gli attaccanti Spurs. Sottotono come la maggior parte dei propri compagni, certamente lontano parente di quel calciatore in grado anche di affiancare Rodri nel 3+2 ormai un anno fa.

2) Christian Norgaard – Rischia di compromettere l’ordinata partita dei suoi con un intervento insensato su Pickford. Certamente un avvenimento episodico per il capitano delle Bees, costretto a saltare i prossimi impegni con Leicester e Aston Villa.

3) Flynn Downes – L’inconcepibile rinvio sui piedi di Szoboszlai che porta allo 0-1 ha quasi del comico. Così come gli errori dei suoi compagni McCarthy e Sugawara che boicottano l’eroica partita del Southampton. Tra questi a finire in Flop 3 è il numero 4, non nuovo a questo tipo di svarioni.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

31 12 10 1 1  24:8 +16
2 Manchester City 23 12 7 2 3  22:17 +5
3

Chelsea

22 12 6 4 2  23:14 +9
4

Arsenal

22 12 6 4 2 21:12 +9
5

Brighton

22 12 6 4 2 21:16 +5
6

Tottenham

19 12 6 1 5 27:13 +14
7

Nottingham Forest

19 12 5 4 3 15:13 +2
8

Aston Villa

19 12 5 4 3 19:19  0
9 Fulham 18 12 5 3 4 17:17 0
10 Newcastle 18 12 5 3 4 13:13 0
11 Brentford 17 12 5 2 5 22:22 0
12

Manchester United

16 12 4 4 4 13:13 0
13

Bournemouth

15 12 4 3 5 16:17 -1
14

West Ham

15 12 4 3 5 15:19 -4
15

Everton

11 12 2 5 5 10:17 -7
16

Leicester

10 12 2 4 6 15:23 -8
17

Wolverhampton

9 12 2 3 7 20:28 -8
18

Ipswich Town

9 12 1 6 5 13:23 -10
19

Crystal Palace

8 12 1 5 6 10:17 -7
20

Southampton

4 12 1 1 10 9:24 -15

Prossimo turno:

Venerdì 29 novembre

Brighton 21:00 Southampton

Sabato 30 novembre

Wolverhampton 16:00 Bournemouth

Crystal Palace 16:00 Newcastle

Nottingham Forest 16:00 Ipswich

Brentford 16:00 Leicester

West Ham 18:30 Arsenal

Domenica 1 dicembre

Chelsea 14:30 Aston Villa

Tottenham 14:30 Fulham

Manchester United 14:30 Everton

Liverpool 17:00 Manchester City

Premier League

Manchester United-Nottingham Forest, probabili formazioni e dove vederla

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Premier League, Arsenal

Manchester United-Nottingham Forest, match valido per la 15esima giornata di Premier League, mette di fronte i Red Devils e il Forest.

Il post-ten Hag è iniziato bene ad Old Trafford. Van Nistelrooy prima e Ruben Amorim ora, i Red Devils hanno persa solo una delle ultime otto partite: quella del turno infrasettimanale contro l’Arsenal. Anche il Nottingham Forest sta vivendo una stagione molto positiva, anche se sta calando nelle ultime settimane.

Qui Manchester United

Turnazioni minime per il tecnico ex-Sporting Lisbona, che ha ritrovato Yoro nella debacle londinese. Da capire se sarà in grado di partire titolare contro il Forest, ma il tecnico portoghese non ha molta scelta. Dalla squalifica rientrerà Lisandro Martinez e dovrebbe essere confermato De Ligt, tornato leader difensivo con il nuovo allenatore. Evans, Lindelof e Shaw sono tutti out: a destra, quindi, o Yoro o un adattato.

I principali indiziati sono Mazraoui e Dalot, che però possono giocare anche larghi. Se Yoro va in panchina uno dei due giocherà braccetto di destra, mentre l’altro si giocherà il posto sulla sinistra con Malacia: dato che a destra tornerà certamente l’ex-Atalanta Diallo, in netto vantaggio su Antony. A centrocampo Ugarte-Bruno Fernandes formano una coppia rodata: le alternative sono Eriksen e Casemiro.

Il portoghese può giocare anche più avanti (verosimilmente al posto di Mount) con uno fra il danese e il brasiliano che scalerebbe da interno. Garnacho e Rashford (difficile che possano giocare ancora assieme) si giocano l’altra maglia alle spalle dell’unica punta, che potrebbe essere Zirkzee. L’olandese ha riposato contro i Gunners, al suo posto ha giocato Holjund che però non ha brillato: possibile che possa tornare titolare.

Manchester United-Nottingham Forest

Qui Nottingham Forest

Undici definito per Nuno Espirito Santo, che cambia pochissimo. E non ne ha motivo, considerando che la sua squadra (data a bocce ferme in lotta per non retrocedere) è sesta in classifica: in piena zona Europa. In porta ci sarà Sels, mentre la linea a quattro dovrebbe rimanere quella titolare. Ola Aina a destra, con Murillo e Milenkovic al centro dei ranghi, sono abbastanza certi del posto, mentre il ballottaggio è a sinistra.

Alex Moreno parte avanti su Neco Williams, che essendo destrorso potrebbe giocare anche a destra: Aina però sin qui le ha giocate tutte. A centrocampo capitan Yates e l’ex-Bologna Nico Dominguez partono ancora come favoriti, mentre le alternative sono Ward-Prowse ed Elliot Anderson. Quest’ultimo può giocare anche più avanti, sia dietro la punta che largo a destra. Proprio sulle fasce ci sono tante scelte.

Hudson-Odoi, Elanga e Jota Silva si giocano due maglie. Gli ultimi due hanno giocato contro il City e almeno uno potrebbe riposare. Gibbs-White non riposa praticamente mai ed è atteso ancora una volta a ricoprire il ruolo di fantasista alle spalle del centravanti, che sarà Wood nonostante l’errore di Etihad.

Manchester United-Nottingham Forest, probabili formazioni

Manchester United (3-4-2-1): Onana; Lisandro Martinez, De Ligt, Mazraoui; Dalot, Casemiro, Ugarte, Amad Diallo; Rashford, Bruno Fernandes; Zirkzee.

Nottingham Forest (4-2-3-1): Sels; Ola Aina, Murillo, Milenkovic, Neco Williams; Ward-Prowse, Yates; Elanga, Gibbs-White, Hudson-Odoi; Wood.

Manchester United-Nottingham Forest, dove vederla

Manchester United-Nottingham Forest, in diretta dalle 18:30 di Sabato 7 Dicembre all’Old Trafford di Manchester, sarà visibile in diretta sul canale Sky Sport Uno (e in 4k) e in streaming su NOW TV/Sky GO.

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Premier League

Ronaldo: “Estevão sarà una stella del calcio”

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inter ronaldo

Ronaldo ha dichiarato che Estevão, giovane promessa del calcio brasiliano, potrebbe presto diventare una stella del calcio mondiale. È promesso sposo al Chelsea

Estevão, le parole di Ronaldo il Fenomeno

Ronaldo, leggenda del calcio brasiliano, ha recentemente espresso il suo entusiasmo per Estevão, un giovane talento del calcio paragonandolo a Lamine Yamal.

Secondo Ronaldo, Estevão ha tutte le carte in regola per diventare una grande stella del calcio internazionale.

Con solo 17 anni, il giovane calciatore ha già attirato l’attenzione di molti addetti ai lavori grazie al suo straordinario talento.

Barcellona ronaldo

Dal Palmeiras al Chelsea: Un Futuro Radioso

Il Fenomeno ha rivelato che Estevão potrebbe giocare per il Palmeiras durante il prossimo Mondiale per Club prima di fare il grande salto in Europa, unendosi al Chelsea.

La previsione del brasiliano fa sognare i tifosi del Palmeiras, che sperano di vedere Estevão brillare nel torneo mondiale per club.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 14° turno di Premier League 2024-25

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Premier League

Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 14°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quattordicesimo turno: “Pennyroyal Tea”

All Eyes On Me

SPETTACOLO A ST. JAMES’ PARK

Un match di cartello degno di questo nome, fatto di intensità, idee, giocate, errori e prodezze. Il 3-3 finale è il risultato più giusto, con il Newcastle che riesce a interrompere la striscia di sei sconfitte consecutive negli scontri diretti con il Liverpool.

Alla prima mezz’ora piuttosto equilibrata, seguono sessanta minuti più recupero totalmente folli in cui si susseguono occasioni da una parte e dall’altra come testimoniano i, rispettivamente, 2,09 e 1,99 di xG prodotti. A passare in vantaggio sono i Magpies con una prodezza di Isak che disorienta la marcatura stretta di Van Dijk sull’imbucata di Bruno Guimaraes prima di scaraventare un collo destro di rara potenza sotto la traversa per il suo quinto centro in campionato, il terzo in carriera contro i Reds, che tornano a testa bassa negli spogliatoi per poi aggredire la partita già a inizio ripresa con il pareggio targato Jones, secondo acuto in campionato dopo quello decisivo con il Chelsea, bravo a mettere in porta il cross arretrato di Salah.

Nel momento migliore degli ospiti, costellato da tre occasioni nitide sprecate, la squadra di Howe rimette la testa avanti grazie a una fulminea ripartenza imperniata su cinque passaggi in verticale che si spengono sul destro dell’Everton boy Anthony Gordon, freddo nel mettere a sedere Gomez (schierato al posto dell’infortunato Konaté) e battere Kelleher per la sua terza rete nel torneo.

La reazione dei rossi del Merseyside non si fa attendere e non può che essere guidata da Salah che tra il 68′ e l’83’ ne fa due (uno da rapace con il destro, l’altro da pivot con il mancino partendo da spalle alla porta) arrivando a toccare quota 13 in campionato (nuovo capocannoniere), 27 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (15 reti e 12 assist), e 37 partite di Premier League con a referto almeno un gol e un assist (superato il record di Rooney). Entrambe le finalizzazioni arrivano in seguito alla preziosa collaborazione di Alexander-Arnold (61 assist in carriera, nessun difensore ha fatto meglio nella storia del campionato inglese)

Questa volta, però, le meraviglie dell’egiziano non bastano a garantire la vittoria numero 19 in stagione all’armata di Slot, ripresa al 90′ dalla zampata di Schar che mette in porta il piazzato di Bruno Guimaraes sfruttando la lettura totalmente errata di Kelleher.

I Reds perdono, dunque, due punti, ma il vantaggio sulle inseguitrici rimane corposo. Prestazione da cui ripartire per i ragazzi di Howe, finalmente paragonabile a quella di due stagioni fa.

L’ARSENAL ACCORCIA LE DISTANZE, CITY: TRE GOL PER DIMENTICARE

Tre punti dal peso specifico difficilmente calcolabile per l’Arsenal che per la prima volta nella propria storia colleziona quattro vittorie consecutive in campionato contro il Manchester United accorciando a -7 dalla vetta.

Nonostante le importanti defezioni di Gabriel e Calafiori e i conseguenti inserimenti di Kiwior e Zinchenko i Gunners rischiano pochissimo per tutti i 90 minuti, se non a metà ripresa con l’incornata di De Ligt cancellata da un grande intervento di Raya.

A dirla tutta i padroni di casa iniziano seriamente a impensierire la difesa ospite nella ripresa con le iniziative di Saka e Odegaard da cui nascono innumerevoli corner, la chiave di volta del match, ma anche dell’ultimo anno dell’Arsenal. L’1-0, infatti, arriva al 54′ proprio dalla bandierina con la traiettoria disegnata da Rice e messa in porta dalla spizzata di Timber alla prima gioia in maglia londinese. Il raddoppio giunge dopo esattamente 19 minuti in seguito a una vera e propria supremazia: l’angolo di Saka si spegne sul secondo palo dove trova la sponda di Thomas Partey che agevola la correzione sotto porta di Saliba, a secco dall’11 febbraio, che fa le veci del suo compagno di reparto Gabriel, vero specialista su questo fondamentale. Le reti dei Gunners da corner dall’inizio della scorsa stagione salgono a quota 22, una vero e proprio marchio di fabbrica.

Può sorridere, dunque, Arteta che colleziona il quarto successo di fila, mentre Amorim incappa nella prima sconfitta sulla panchina dello United interrompendo una striscia di 34 risultati utili consecutivi in gare di campionato (l’ultimo k.o. risaliva al dicembre 2023 in uno Sporting 2-3 Vitoria Guimaraes, dopodiché sono arrivate 31 vittorie e 3 pareggi). I Red Devils tornano a incassare due reti da calcio d’angolo per la prima volta dal gennaio 2014 (vs Chelsea). Unica consolazione l’esordio del maxi acquisto Yoro.

Torna a sorridere il Manchester City dopo il periodo più nero dell’era Guardiola fatto di sei sconfitte in sette gare, rifilandone tre al Nottingham regalando sprazzi della “Golden Age” che ha regalato gioie, vittorie e tanti trofei.

Il tecnico catalano ridisegna per l’ennesima volta l’undici iniziale (sono 37 i cambi complessivi dal 1′ in stagione, con 3 o più nelle ultime sette sfide dalla prima volta dal maggio 2021) affidandosi ai quattro centrali Akanji, Dias, Aké e Gvardiol dietro e una coppia in mediana piuttosto offensiva con Gundogan e Bernardo Silva.

In avanti si rivedono Doku e De Bruyne che, tornato titolare dopo quasi tre mesi, sforna un gol e un assist nei primi 31 minuti indirizzando sensibilmente la sfida, favorendo prima il tocco a porta sguarnita di Bernardo Silva con una sponda aerea sul cross di Gundogan e mettendosi poi in proprio con un poderoso destro dal limite che gli vale la seconda gioia nel torneo.

Al tramonto del primo tempo Wood fallisce una colossale opportunità a tu per tu con Ortega, mentre a inizio ripresa Doku non perdona Sels al termina di una delle sue solite serpentine funamboliche, rompendo un digiuno che durava dal 5 ottobre.

I Citizens restano, dunque, in scia quantomeno di Arsenal e Chelsea infliggendo al Forest la terza sconfitta nelle ultime quattro uscite. Finito l’effetto sorpresa?

IL CHELSEA E’ UNA MERAVIGLIA, FULHAM: CHE SI INIZI A SOGNARE

Vola al secondo posto il Chelsea, rinato sotto la cura Maresca e autore di una prova magistrale al St. Mary’s Stadium in cui colleziona il 5,29 di xG, il dato più alto per una squadra in trasferta dal 2008-09.

I Blues la sbloccano al 7′ da corner, battuto da Enzo Fernandez e capitalizzato da Disasi, secondo centro stagionale, ma vengono ripresi quattro minuti più tardi da Aribo, freddo nello sfruttare la magia sulla sinistra di Walker-Peters per battere Jorgensen, il secondo di Sanchez.

Proprio il numero 2 dei Saints si fa prendere il tempo sul passaggio di Lumely (il secondo di Ramsdale, infortunato), il nono errore in costruzione a cui segue un gol incassato in stagione, da Nkunku che non ha problemi a mettere in porta il suo decimo gol stagionale, così come Madueke, tanto bravo a battere l’estremo difensore avversario con un secco mancino sul secondo palo, quanto impreciso nel fallire a più riprese l’1-4.

Le già flebili speranze di rimonta dei padroni di casa si spengono definitivamente al 39′ quando Stephens decide di tirare i capelli a Cucurella con conseguente espulsione diretta inferta dal direttore di gara Harrington tramite Var. Il risultato finale viene arrotondato nella ripresa con gli acuti del solito Palmer (9 gol in questo torneo) e Sancho (prima gioia con i Blues) che portano a quota 57 le reti realizzate dalla formazione di Maresca in 22 match stagionali (2,6 a partita, la più alta nell’intera storia del Chelsea).

Quarto successo consecutivo tra campionato e coppa, dunque, per i londinesi che, come i concittadini dell’Arsenal vanno a -7 dal Liverpool, mentre il Southampton, con il peggior attacco del torneo, restano inchiodati all’ultimo posto.

La battuta d’arresto contro il Wolverhampton sembrava aver messo un freno alle ambizioni europee del Fulham che, invece, dopo aver strappato un punto in trasferta con il Tottenham, vince lo scontro diretto con il Brighton proiettandosi al sesto posto, rilanciando la propria candidatura.

I Seagulls ci mettono anche del loro: al 4′, infatti, Verbruggen, nel tentativo di servire Baleba, regala palla a Iwobi che non ha difficoltà nello spingere il pallone nella porta rimasta sguarnita segnando il gol più veloce dei Cottagers dall’agosto 2023 (Andreas Pereira vs Arsenal dopo 57 secondi) e il più rapido a Craven Cottage dall’agosto 2022 (Decordova-Reid vs Brentford dopo 45 secondi).

Gli ospiti comunque non demordono provandoci con Joao Pedro e Van Hecke e trovando l’1-1 al 56′ proprio grazie al lancio del 29 per il 9 che effettua una preziosa sponda per la rasoiata di destro da fuori di Baleba, tornato dopo un turno di squalifica, che festeggia al meglio la sua 50esima presenza con la maglia dei Seagulls.

Nel momento migliore degli ospiti, però, arriva la doccia fredda: il corner dalla sinistra calciato da Andreas Pereira sbatte sulla schiena di O’Riley (la cui stagione d’esordio è stata fin qui piuttosto sfortunata eccettuato il gol al Manchester City) che mette a referto l’autorete che vale il 2-1. 2-1 che di lì a poco si tramuta in 3-1 ancora grazie a Iwobi che dopo aver vinto un contrasto con Ferguson all’ingresso dell’area di rigore piazza un destro a giro imprendibile sul secondo palo mettendo a referto la sua seconda doppietta in carriera in Premier League in 267 presenze (l’altra risale al dicembre 2023 vs Nottingham Forest).

Prosegue, dunque, la maledizione Fulham per il Brighton, mai in grado di sconfiggere i Cottagers nelle 9 gare totali di Premier League disputate (l’ultimo successo risale al 2017 in Championship). La squadra si Hurzeler resta comunque al quinto posto e domenica se la vedrà in trasferta con il Leicester.

TOTTENHAM: LA STRADA SI FA IN SALITA, TRIS DEL VILLA

Sesta sconfitta in campionato, la quarta in trasferta, per il Tottenham che cade al Vitality Stadium senza andare a segno in un match disputato lontano da Londra per la seconda volta nelle ultime 24 gare.

Le Cherries tirano fuori gli artigli nell’ultima partita in programma dell’infrasettimanale sfoderando una prestazione da incorniciare, molto simile a quella ammirata contro il Manchester City un mese fa, producendo addirittura un 3,71 di xG che si tramuta nel solo e unico gol della serata, anche grazie alle sette parate di un super Forster, siglato dall’ex Juventus e Roma Dean Huijsen che svetta sull’angolo calciato da Tavernier diventando a 19 anni e 235 giorni il più giovane marcatore nella storia del Bournemouth (solamente Foden a 18 anni e 327 giorni ha messo a referto il suo primo centro in Premier League contro gli Spurs a un’età inferiore).

Come già accennato Forster viene costretto a più riprese agli straordinari dai vari Tavernier, Semenyo, Kluivert, Adams ed Evanilson, a cui il Var annulla il 2-0 nella ripresa per fuorigioco, che mettono a nudo tutte le difficoltà difensive dell’undici di Postecoglou, ancora orfano di Van de Ven e Romero, oltre che di Vicario, Moore, Richarlison, Odobert, dello squalificato Bentancur e dal 1′ di Pedro Porro.

L’ormai ex miglior attacco del campionato produce poco: il grande ex di turno Solanke si vede solo una volta nel primo tempo e Son, entrato anche lui a partita in corso, vede annullarsi l’1-1 per offside sulla precedente conclusione di Kulusevski prima del tap-in.

La formazione di Iraola supera, dunque, quella londinese in classifica stabilendosi al nono posto grazie al secondo successo consecutivo. Nel weekend gli Spurs ospiteranno il Chelsea in un derby che si preannuncia arroventato.

Torna finalmente alla vittoria l’Aston Villa dopo ben otto gare complessive senza successi, facendone tre in un tempo alla squadra con il peggior rendimento esterno del campionato insieme al Southampton: il Brentford.

A sbloccare la sfida ci pensa Morgan Rogers, alla prima gioia casalinga della stagione, che piazza un destro a giro sotto l’incrocio dal limite dell’area su assistenza di Watkins. Lo stesso bomber dei Villans ed ex di turno qualche minuto dopo si guadagna e trasforma un calcio di rigore, toccato ma non quanto basta da Flekken, che gli vale il settimo centro in campionato. Al 34′ l’undici di Emery mette una seria ipoteca sul match con la conclusione di prima di Cash sul traversone di Rogers: il polacco non andava a segno in campionato dalla doppietta al Burnley dell’agosto 2023.

Nella ripresa c’è spazio solamente per il gol della bandiera dell’ex Sampdoria Damsgaard, al secondo centro nel torneo, che non evita alle Bees la sesta sconfitta esterna nelle sette trasferte affrontate sin qui.

I Villans proveranno a ritrovare la continuità perduta nel prossimo turno contro il Southampton, mentre il Brentford cercherà il riscatto nel match interno con il Newcastle.

SCATTO SALVEZZA DEL LEICESTER, PALACE: IL RITORNO DI MATETA. DILAGA L’EVERTON

Buona la prima sulla panchina del Leicester per Van Nistelrooy dopo averlo battuto per due volte nella sua parentesi al Manchester United diventando il primo allenatore nella storia della Premier a sconfiggere in due occasioni e poi allenare un club nella stessa stagione.

Le Foxes mettono immediatamente in discesa la gara al 2′ con Vardy, tenuto in gioco dalla gamba di Mavropanos sul filtrante di El Khannouss, che non sbaglia a tu per tu con Fabianski siglando il quinto centro in campionato, il sesto “opening goal” di una nuova gestione, nonché il 141esimo in Premier League (il 138esimo in area di rigore).

La reazione del West Ham non si fa attendere e pochi minuti più tardi colpisce il palo con Ings. Al legno del centravanti inglese seguono altre 19 conclusioni degli Hammers nella prima frazione senza riuscire, però, ad andare a segno (terzo caso negli ultimi 20 anni, anche gli altri due accaduti contro il Leicester: Liverpool nel 2015 e Crystal Palace 2023).

Proprio in virtù della mancata concretezza ospite al 61′ il Leicester raddoppia con la prima gioia con questa maglia di El Khannouss, arrivato in estate dal Genk, prendendo in controtempo Fabianski sull’assist di McAteer e addirittura triplica il vantaggio al 90′ grazie a Patson Daka (rientrato dopo 3 mesi di stop e a secco dal febbraio scorso, dal marzo 2023 in Premier League) agevolato dallo svarione di Kilman. Saranno sette le big chances create dai padroni di casa a fronte di 8 tiri al termine della gara (il secondo club negli ultimi 14 anni a far registrare un dato simile con meno di 10 conclusioni complessive, l’altro è il West Ham nella sfida contro il Newcastle del 2018).

La formazione di Lopetegui trova il gol della bandiera nel recupero con il ristabilito Fullkrug da angolo (primo acuto anche per lui con la nuova maglia), ma ovviamente non basta per evitare il settimo k.o. stagionale in campionato che coincide con il ritorno al successo del Leicester dopo tre sconfitte consecutive.

Tre punti pesantissimi in ottica salvezza per il Crystal Palace che espugna di misura Portman Road centrando il primo successo esterno in campionato, il secondo stagionale dopo quello in Coppa di Lega ai danni dell’Aston Villa.

Le Eagles approcciano meglio alla gara creando i presupposti per il vantaggio prima con Chalobah che fallisce di testa a pochi metri da Muric e poi con Eze che calcia addosso all’estremo difensore kosovaro da posizione favorevole. Lo 0-1 diventa realtà al 59′ con Mateta, già match winner nell’unico successo del Palace fino a qui contro il Tottenham, che vince di prepotenza il duello con Greaves e scavalca l’uscita bassa di Muric con un delizioso tocco sotto mancino che gli vale il coinvolgimento diretto in termini di gol numero 21 nelle ultime 30 presenze di campionato.

L’Ipswich sfiora il pari nel finale con il colpo di testa di Greaves sul cross di Chaplin che spizza il palo e si perde sul fondo. I Tractor Boys incassano, dunque, la seconda sconfitta di misura di fila, mentre la squadra di Glasner allunga sulla zona rossa.

 

Terza vittoria in campionato dell’Everton, la prima dopo un mese e mezzo fatto di altrettanti pareggi e due sconfitte. I Toffees vincono lo scontro salvezza con il Wolverhampton nel segno dei calci piazzati: il primo è diretto e porta la firma di Young che aggira la barriera con il destro trovando il suo 50esimo centro in carriera in Premier League, diventando il sesto nella storia a raggiungere tale traguardo senza averne mai fatto uno di testa.

La formazione di Dyche vede annullarsi dal Var il raddoppio di Tarkowski, ma sempre da piazzato trova comunque il 2-0 con la prima stoccata sulla corta respinta della difesa ospite con questa maglia di Mangala, arrivato in estate per sostituire Onana. Nella ripresa arriva addirittura il doppio autogol di Dawson, i cui ultimi tocchi nel tentativo di anticipare Calvert-Lewin sui traccianti da fermo di McNeil.

I Wolves arrivano, così, a incassare ben 14 reti da situazione da fermo sui 36 totali e restano al penultimo posto, mentre i blu del Merseyside allungano a +5 sulla zona rossa.

Top & Flop

TOP

Liverpool distacca la squadra di Guardiola

1) Mohamed Salah – Che sorpresa, vero?! Due gol, un assist nella gara più difficile della stagione per il Liverpool, a cui va ad aggiungersi anche un clamoroso palo colpito. Probabilmente l’egiziano, all’età di 32 anni, ha superato il suo stesso prime.

2) Kevin De Bruyne – Finalmente Etihad può tornare a intonare il coro a lui dedicato e messo in naftalina per gli ultimi due mesi e mezzo. Responsabilizzato anche dalla fascia da capitano, il belga dispensa giocate illuminanti: per ripartire il City ha bisogno anche della sua miglior versione.

3) Alexander Isak – Fino all’ultimo se la batte con Iwobi, ma alla fine la spunta grazie a una prestazione super contro la miglior difesa d’Inghilterra, se non d’Europa, condita da un gol strabiliante, un assist e un’altra rete altrettanto bella cancellata dal Var per un fuorigioco di partenza. Ampiamente ripagata la coreografia a lui dedicata dalla Toon Army nel match di 10 giorni fa contro il West Ham.

FLOP

1) Craig Dawson – Due autogol (uno più sfortunato dell’altro, va detto), istantanea della difesa colabrodo del Wolverhampton, totalmente incapace di proteggere la propria porta sia da piazzato che non. O’Neil deve tornare a poter far affidamento a calciatori d’esperienza come il 15 dei Wolves per centrare la salvezza.

2) Jack Stephens – Un’espulsione tanto bizzarra quanto sciocca, specie se si veste la fascia di capitano come nel suo caso, dopo 39 minuti e la squadra ancora in gara. Non è la prima volta in “Flop 3” e, probabilmente, non sarà neanche l’ultima.

3) Ethan Pinnock – Serata storta per il 5 del Brentford che prima si fa soffiare il pallone da Watkins, stendendolo successivamente in area di rigore, e poi serve l’assist involontario a Cash per il 3-0 nel tentativo di anticipare ancora l’11 dei Villans. Anche lui sembra soffrire della stessa sindrome del resto della squadra: in casa è un calciatore, fuori casa è un altro.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

35 14 11 2 1  29:11 +18
2 Chelsea 28 14 8 4 2  31:15 +16
3

Arsenal

28 14 8 4 2  28:14 +14
4

Manchester City

26 14 8 2 4 25:19 +6
5

Brighton

23 14 6 5 3 23:20 +3
6

Fulham

22 14 6 4 4 21:19 +2
7

Nottingham Forest

22 14 6 4 4 16:16 0
8

Aston Villa

22 14 6 4 4 22:23  -1
9 Bournemouth 21 14 6 3 5 21:19 +2
10 Tottenham 20 14 6 2 6 28:15 +13
11 Brentford 20 14 6 2 6 27:26 +1
12

Newcastle

20 14 5 5 4 17:17 0
13

Manchester United

19 14 5 4 5 17:15 +2
14

West Ham

15 14 4 3 7 18:27 -9
15

Everton

14 14 3 5 6 14:21 -7
16

Leicester

13 14 3 4 7 19:28 -9
17

Crystal Palace

12 14 2 6 6 12:18 -6
18

Ipswich Town

9 14 1 6 7 13:25 -12
19

Wolverhampton

9 14 2 3 9 22:36 -14
20

Southampton

5 14 1 2 11 11:30 -19

Prossimo turno:

Sabato 7 dicembre

Everton 13:30 Liverpool

Brentford 16:00 Newcastle

Aston Villa 16:00 Southampton

Crystal Palace 16:00 Manchester City

Manchester United 18:30 Nottingham Forest

Domenica 8 dicembre

Fulham 15:00 Arsenal

Leicester 15:00 Brighton

Ipswich 15:00 Bournemouth

Tottenham 17:30 Chelsea

Lunedì 9 dicembre

West Ham 21:00 Wolverhampton

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