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Il Barcellona, dopo due sconfitte e un pareggio in tre gare, è ora sotto pressione. Flick ne ha discusso nella conferenza stampa odierna.
Novembre si è rivelato un mese da dimenticare per il Barcellona. Dopo un inizio di stagione scintillante, i blaugrana hanno rallentato drasticamente il ritmo in campionato, ottenendo un solo punto nelle ultime 3 partite. Due sconfitte, unite a un pareggio deludente, hanno aperto la strada al ritorno del Real Madrid, che ha recuperato ben 8 punti e ora si trova a un solo punto di distanza dalla vetta.
La situazione si complica ulteriormente se si considera che i Blancos devono ancora recuperare una partita. Questo significa che, in caso di vittoria, il Real Madrid potrebbe scavalcare i catalani, portandosi al comando di una classifica che sembrava saldamente nelle mani del Barcellona solo poche settimane fa.
La mini-crisi blaugrana ha acceso i riflettori su alcune fragilità della squadra, nonostante il grande lavoro svolto finora dall’allenatore Hans Flick. Nella conferenza stampa odierna, il ct tedesco ha affrontato il tema senza nascondersi. A seguire le sue parole.
Barcellona, le parole di Flick
Che ci vuole dire dell’ultimo periodo?
“La notizia migliore è che il mese di novembre è alle spalle, siamo a dicembre. La squadra ha dato tanto, abbiamo dominato e creato occasioni ma non le abbiamo concluse correttamente. È vero che siamo la squadra più giovane del campionato e dobbiamo continuare a imparare tante cose, se vogliamo lottare per la vittoria. Quando la partita si complica dobbiamo essere uniti”
Teme un crollo della squadra?
“Ci sarebbero tante cose di cui parlare della sfida contro il Las Palmas, ma non voglio perché mi sembrerebbe di trovare delle scuse e la cosa non mi piace. La squadra avrebbe potuto vincere la partita e ora sentiamo questa pressione. La concentrazione è fondamentale, bisogna sfruttare le opportunità. La squadra, come dicevo prima, ha provato a giocare, abbiamo avuto più del 70% di possesso palla ma nel calcio quello che conta sono i gol e ultimamente non abbiamo segnato molto”.
Qual è la cosa più urgente da correggere?
“C’è sempre un motivo per cui subisci un gol. Quando difendiamo come un blocco unico le cose vanno bene. Invece capita spesso che abbassiamo la pressione e lasciamo troppi spazi”.
Inizia a preoccuparsi delle decisioni arbitrali? Tutti credono che su Cubarsì fosse rigore.
“No. Dipendiamo da noi stessi: quando abbiamo giocato meglio abbiamo vinto. Non mi occupo di questo e non voglio trovare scuse.”