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In Inghilterra vogliono abolire il VAR

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VAR

Dopo l’ennesimo caso arbitrale spigoloso, avvenuto durante Newcastle-Arsenal, il proselitismo del partito anti-VAR in Inghilterra è sempre più forte.

Per quanto non sia arrivata nessuna conferma istituzionale, la sensazione latente oltremanica è che la Premier League sia in procinto di effettuare una svolta storica. L’eliminazione del peggior male che affligge il calcio moderno non è più solo nella pancia dei tifosi, dei protagonisti e degli addetti ai lavori.

E no, non sto parlando della costruzione dal basso. Per abolire il retro passaggio al portiere, purtroppo, ci vorrà ancora un po’. Sto parlando del VAR e del suo utilizzo. Mai così a rischio dal giorno della sua implementazione.

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VAR e Premier: un rapporto difficile

Quello fra la cosiddetta “moviola in campo” e la cultura inglese è sembrato sin da subito un matrimonio innaturale. A tratti forzato. Gli inglesi hanno il bacino d’utenza meno occidentalizzato d’Europa.

Loro non hanno mai sentito il bisogno di essere rassicurati sul fatto che l’arbitro avrebbe preso o meno la decisione giusta. Basti pensare che in Inghilterra non è mai stata un problema la provenienza del direttore di gara.

Stante che l’Inghilterra calcistica è da sempre un mondo a parte. Con le proprie dinamiche. Con le proprie convinzioni. Con i propri metodi e con il suo approccio allo sport. Gli inglesi fanno da soli e fanno a modo loro.

Infatti, il protocollo di applicazione del VAR in Inghilterra non è lo stesso che negli altri campionati europei. E sono gli unici in Europa a utilizzare il VAR secondo criteri personali anziché generali. Insomma, che il calcio inglese non avesse bisogno del VAR lo si era capito subito.

I problemi atavici del VAR

I problemi principali di questa tecnologia sono facilmente riscontrabili nella figura retorica che spesso viene utilizzata onde evitare una fastidiosa ridondanza nelle terminologie. Sto parlando, ovviamente, della moviola in campo. Un concetto puramente giornalistico e non calcistico.

Non solo perché la moviola in campo non è mai esistita. Ma soprattutto perché il VAR è la cosa più lontana possibile dalla figura della moviola in campo nell’immaginario collettivo. I tifosi non “hanno voluto il VAR per poi lamentarsene“, come molti erroneamente affermano. Nessuno ha mai voluto il VAR. Volevamo la moviola in campo. E, in assenza di essa, ci andava bene l’errore dell’arbitro. Perché l’arbitro è umano e può sbagliare.

Errare humanum est. Per quale motivo noi tifosi accettiamo che l’allenatore possa sbagliare un cambio o direttamente la formazione? Perché accettiamo che il direttore sportivo possa sbagliare un colpo se non direttamente l’intera campagna acquisti? Perché accettiamo che il portiere possa fare una papera? Perché accettiamo che il centravanti possa sbagliare un gol? Perché accettiamo che il centrocampista possa sbagliare un appoggio? Perché accettiamo che il difensore possa sbagliare una lettura?

E soprattutto, perché non riusciamo ad accettare allo stesso modo che la terna arbitrale possa prendere una decisione errata? L’arbitro e i suoi assistenti non sono forse anch’essi degli esseri umani? Al pari di un giocatore o di un allenatore? Perché non riusciamo ad accettare che l’arbitro sia una componente della partita? Esattamente come, per dire, i pali della porta?

Se sbaglia un giocatore o l’allenatore allora ok. Ma se sbaglia l’arbitro ci sentiamo in diritto di utilizzarlo come alibi. Come se l’arbitro fosse un giudice indefesso e universale. Una suprema autorità del calcio che deve fare in modo che la gara scorra liscia, senza la benché minima presenza di un errore.

VAR

Un protocollo cervellotico

Conoscete il “teorema della scimmia instancabile” di Émile Borel? Se un manipolo di scimmie, non in grado di avvertire la fatica, venissero educate nel premere tasti a caso su una tastiera per un lasso di tempo infinitamente lungo, esse sarebbero in grado di scrivere un protocollo VAR migliore.

In realtà non è esattamente così che dice il teorema. Diciamo che l’ho un attimo parafrasato, ma credo siamo tutti d’accordo sulla veridicità di questa affermazione. Lo strumento che venne proposto come la panacea a tutti i mali del calcio si è rivelato, in realtà, un autentico disastro.

E questo principalmente a causa di un protocollo cervellotico, inutilmente complicato e che non ha mai risolto il problema atavico della eccessiva discrezionalità arbitrale. Checché ne strillino i VARisti, non è vero che il VAR ha ridotto gli errori. Non solo gli errori ci sono ancora, e quello è abbastanza normale, ma sono diventati paradossalmente più gravi.

Personalmente, e credo come la stragrande maggioranza dei tifosi, ero disposto ad accettare l’errore dell’arbitro poiché ascrivibile all’umana imperfezione. Non sono invece disposto ad accettare l’errore della macchina. Sia perché questa macchina infernale ce l’hanno propinata come panacea a tutti gli errori dell’arbitro, sia perché è inammissibile la reiterazione di determinate scene.

Quante volte avete sentito la frase “non c’erano immagini sufficienti“. Oppure “non avevamo riscontri da questa determinata angolazione“. Letteralmente ci sono telecamere in ogni angolo del campo. Com’è possibile? Quante volte avete sentito la frase “in questa circostanza il VAR non poteva intervenire“? E allora mi domando che cosa ci sia a fare.

Non era forse stato pensato per questo? Limitare il più possibile il numero di errori arbitrali in una partita di calcio? E allora non è accettabile che ci siano errori che non si possano correggere. Non è accettabile perdere cinque minuti per decretare una posizione di fuorigioco millimetrica, come accaduto ieri a Son in Tottenham-Chelsea, mentre non si può annullare un gol scaturito da un calcio d’angolo o da una punizione inesistenti.

VAR

Il pomo della discordia

Siamo tutti consapevoli che elidere del tutto le polemiche sia impossibile. Da questo assunto fondamentale voglio partire per affermare che nessuno sano di mente si aspettava che il VAR avrebbe cancellato l’errore umano o cancellato del tutto le polemiche.

Tuttavia, era lecito aspettarsi che, in presenza di situazioni oggettive e di un metro di giudizio omogeneo, queste sarebbero drasticamente diminuite. Così non è stato, per usare un vasto eufemismo. Dopo la sconfitta del suo Arsenal a Newcastle, Arteta si è sfogato contro il VAR in conferenza stampa.

E incredibilmente l’Arsenal, mediante un comunicato ufficiale diramato proprio dal club, gli ha dato ragione. E’ la prima volta dalla sua implementazione che il VAR riceve un attacco diretto da un club professionistico. Non solo il suo club, perché anche la stampa inglese dà ragione ad Arteta.

Subito dopo la partita del St. James Park, il “The Times” ha pubblicato un pezzo dal titolo particolarmente eloquente. Che tradotto in italiano suona più o meno così: “La farsa di Newcastle Arsenal ci offre l’ennesima evidenza che il VAR debba andarsene“. Stilettata giornalistica lapidaria, se ne esiste una.

VAR: errori & precedenti

E’ il secondo scandalo mediatico che avvolge il VAR in pochi giorni. La scorsa settimana era stata montata una polemica sul gol annullato a Luis Diaz contro il Tottenham. Un gol regolare, ma nonostante questo annullato per fuorigioco. Una situazione talmente grossolana che ha portato Klopp a chiedere il replay della partita per “errore tecnico.

Non è la prima volta purtroppo che un gol irregolare viene convalidato. Era già successo ad Acerbi in uno Spezia-Lazio. Sempre in Italia abbiamo visto un gol regolare annullato, sempre per presunto fuorigioco. Ovvero quello di Milik in uno Juventus-Salernitana dello scorso anno.

Persino il fuorigioco, che per la sua intrinseca natura geografica non dovrebbe contemplare l’errore, non risulta esente da topiche. L’implementazione del VAR ha dato alla luce un nuovo tipo di fuorigioco. Ovvero l’ormai celeberrimo “fuorigioco da VAR“. Cioè quella situazione in cui si tende ad annullare un gol per l’unghia incarnita del mignolo di un giocatore. 

Una situazione assolutamente impossibile da percepire per l’occhio umano e che apre a una riflessione deontologica sull’esistenza stessa di questa tecnologia. Ma il VAR non era nato per correggere l’errore umano? E allora perché interviene anche in situazioni dove l’arbitro e il guardalinee non hanno colpe? Salvo poi non farlo quando ce n’è realmente bisogno?

VAR

Proselitismo “anti-VAR”

Dice il VARista. “Se il VAR ha ridotto anche solo dell’1% la percentuale di errori allora non ha senso abolirlo“. Risponde il campo. “Piegare le dinamiche di gioco all’esistenza di una tecnologia imperfetta non ha alcun senso“.

  1. La prassi di effettuare un silent check su QUALUNQUE situazione di gioco porta a interrompere sempre più spesso il gioco. Una consuetudine che genera momenti morti e rallenta la fluidità del gioco.
  2. I controlli VAR sono spesso e volentieri inutilmente lunghi. Questo genera a cascata recuperi interminabili, che mal si sposano con le esigenze di calendari congestionati e fitti di impegni per i giocatori.
  3. Ha senso, alla luce di quanto appena asserito, costringere un giocatore, che magari è stanco o affaticato, a fare una corsa in più solo perché non vuoi assumerti il rischio di alzare la bandierina? Neppure quando l’irregolarità dell’azione è evidente? Vale la pena esporre i giocatori a un coefficiente di rischio infortuni maggiore di quello che già corrono?

Un gol viene annullato se la squadra in essere ha tratto giovamento da una condotta irregolare di uno dei suoi elementi. Quale vantaggio trae un attaccante dall’avere un quarto di ginocchio in fuorigioco? Nell’era della tecnologia vengono annullate reti che in qualsiasi altro momento storico sarebbero state convalidate senza alcun problema.

Ognuno può pensarla come vuole, ma se la mia attenzione sportiva, e anche parte integrante del mio lavoro, sono da anni rivolti oltre la manica è proprio per l’affinità culturale che mi lega ai tifosi inglesi. Quegli stessi tifosi che hanno già deciso da che parte stare nella contesa fra VARisti e abolizionisti.

Fischiando, in maniera copiosa e incessante, ogni volta che sui maxischermi degli stadi appare una scritta che simboleggia una revisione VAR. Dovessero diventare i primi ad abolire questa macchina infernale, la Premier League si confermerebbe il miglior campionato del mondo in tutto e per tutto.

Non risulta ci siano consultazioni in corso nella PGMOL (Professional Game Match Officials Board, l’equivalente inglese della nostra AIA) per l’eventuale abolizione del VAR. Ciò che è certo è che l’odio per il VAR è trasversale a tutte le tifoserie e le unisce come poche volte si è visto in Inghilterra.

L’Inghilterra sarà pure un mondo a parte. Gli inglesi avranno pure questa “brutta” abitudine di fare sempre le cose a modo loro. Ma se sono diventati i migliori al mondo lo devono proprio a questo. E speriamo che l’Europa continui a proporre di importare il modello inglese anche (e soprattutto) qualora il VAR dovesse venire veramente abolito.v

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Introdurre il VAR è stato un errore, ma ascrivibile all’atavica imperfezione umana. Continuare a mantenerlo nonostante tutte le evidenze del caso suggeriscano l’esatto contrario, invece, sarebbe un errore diabolico e imperdonabile.

Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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MLS

Born in the MLS – Viaggio nel campionato d’oltreoceano #11

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Born in the MLS

11° appuntamento con Born in the MLS – viaggio nel campionato d’oltreoceano, la rubrica settimanale di Calciostyle sulla MLS. Ecco il punto sull’11° weekend. 

In un paese dove il calcio non la fa da padrone, c’è una competizione che unisce tutti gli stati da Est a Ovest. La Major League Soccer non è, come molti credono, la pensione del calcio europeo; bensì è una festa, un momento di aggregazione, il modo di vivere lo sport in maniera genuina gustandosi allo stesso tempo un grande spettacolo.

Il gioco importato dall’Europa sta spopolando e oggi più che mai sta toccando il suo picco di popolarità. Tante star e talenti emergenti sono pronti a scendere in campo. This is MLS.

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MESSI E SUAREZ DANNO SPETTACOLO, SONO 6 I GOL PER L’INTER MIAMI. ARANGO DECIDE ANCORA E SPEDISCE IN ALTO SALT LAKE CITY. MINNESOTA SI PRENDE LA VETTA, STOP PER GALAXY E LAFC.

Atlanta United – Minnesota 1-2 (54′ Arriaga, 60′ Oluwaseyi, 82′ Lobjanidze)

Minnesota MLS

I padroni di casa non riescono più a vincere mentre Minnesota vuole vincere per agganciare la vetta della Western MLS. Primo tempo divertente con entrambe le squadre che vanno vicine al gol del vantaggio, nessuna delle due però prevale sull’altra.

Nella ripresa gli ospiti sbloccano il match da corner con Rosales che batte una traiettoria a uscire per la testa di Arriaga, niente da fare per Guzan. Passano pochi minuti e Minnesota raddoppia.

Errore in impostazione del terzino sinistro Wiley che regala palla ad Harvey, il 67 tocca per Oluwaseyi che si porta al limite dell’area e calcia rasoterra da posizione centrale infilando il pallone nell’angolino.

La reazione di Atlanta c’è ma si rivela troppo inconsistente per riaprire il match nonostante il gol che accorcia le distanze segnato da Lobjanidze. Il 9 conclude un’azione scaturita da un rinvio dal fondo del portiere avversario intercettato con Giakoumakis che spizzando manda in profondità Rìos e il georgiano che non sbagliano.

Altra vittoria fondamentale per Minnesota che si porta a 20 punti, alle spalle del Real Salt Lake.

Charlotte – Portland Timbers 2-0 (54′ Petkovic, 90’+3 Copetti)

Charlotte

Charlotte si gioca una partita tra due squadra in grossa difficoltà. I Timbers non vincono da 7 partite e cercano riscatto mentre i padroni di casa arrivano da due sconfitte consecutive.

Partita scoppiettante fin da subito con i padroni di casa che dominano il campo e creano occasioni. Portland attende per ripartire in contropiede. Il risultato però resta inchiodato sullo 0-0 per tutta la durata del primo tempo.

In apertura di ripresa Charlotte la sblocca grazie a Petkovic che riceve palla tra le linee al limite dell’area, dribbla agilmente McGraw e in diagonale infila Crepeau.

Il match continua a seguire il copione del primo tempo, tante occasioni per i padroni di casa ma niente gol che chiude i conti. Per il raddoppio bisogna attendere il recupero quando Mosquera batte all’indietro una rimessa laterale all’altezza della metà campo, Copetti si avventa sul pallone lento e lo intercetta, si invola verso la porta e col piattone fa 2-0 Charlotte.

Grande vittoria che permette ai padroni di casa di rientrare nel gruppo playoff e rialzare la testa. Ottava partita senza vittoria per i Timbers.

DC United – Philadelphia Union 2-2 (9′ Dájome, 33′ Murrell, 42′ Bedoya, 79′ McGlynn)

DC United

Lo United ha rialzato la testa grazie alla vittoria su Seattle e affronta un Philadelphia a secco da due partite, che arriva dalla sconfitta nel recupero giocato proprio contro i Sounders.

Partono forte i padroni di casa che dopo neanche 10 minuti si portano in vantaggio grazie alla grande azione tutta di prima che parte dalla linea laterale destra con la scucchiaiata di Herrera per Klich, tocco per Stroud che trova al centro Dájome per l’1-0.

Reazione veemente di Philadelphia che attraverso calci di punizione e ripartenze cerca il gol del pari. Tuttavia, nel momento migliore degli ospiti è il D.C. a riemergere all’improvviso.

Benteke spizza un lancio dalla difesa, Stroud di testa indirizza per Murrell che al limite dell’area lascia rimbalzare e calcia col sinistro trovando l’angolino lontano.

Poco prima dell’intervallo arriva anche il gol che riapre la partita. Da un calcio di punizione nella zona della metà campo Wagner batte a sorpresa in verticale e pesca Bedoya che col tocco sotto fa 1-2.

Nella ripresa tante occasioni per lo United con gli Union che ereggono un muro per difendersi dalle offensive. In chiusura di partita però gli sforzi degli ospiti sono premiati. Al termine di un’azione manovrata sulla destra, McGlynn riceve palla sulla trequarti e rientra col sinistro, calciando direttamente in porta dai 25 metri. Pallone all’incrocio alla destra di Bono 2-2.

Punto importante per Philadelphia che rimane appaiato proprio al D.C. a quota 14 punti.

Inter Miami – New York Red Bulls 6-2 (30′ Vanzeir, 48′, 62′ Rojas, 50′ Messi, 69′, 75′, 81′ Suárez)

Inter Miami

Messi e compagni vogliono continuare a volare ma deve battere i Red Bulls che hanno rifilato 4 gol al Miami giusto una quarantina di giorni fa. Entrambe non perdono da diverso tempo e potrebbero dare vita a un bello spettacolo.

La prima emozione arriva alla mezzora con Forsberg che in contropiede tocca d’esterno per la corrente Carmona, il 19 calcia a incrociare ma colpisce il palo e Vanzeir sulla ribattuta fa 0-1.

La reazione dell’Inter Miami arriva nella ripresa con Rojas che dialoga con Messi, riceve palla da destra, la lascia sfilare sul sinistro e tira dai 20 metri trovando il sette opposto. 1-1.

Neanche 2 giri di lancette più tardi e i padroni di casa la ribaltano. Errore in disimpegno di Carmona che si incarta sul pallone, permette a Rojas di recuperare e servire Suàrez, il 9 tocca a sua volta per Messi che davanti a Coronel non può sbagliare.

Il Tris arriva ancora per mano dell’argentino che dialoga con Rojas e conclude l’azione con un filtrante perfetto a tagliare in due la difesa avversaria, il 7 si trova così solo davanti a Coronel e lo supera con lo scavetto.

Ma non finisce certo qui. Infatti, poco dopo ancora Messi porta palla fino allo spigolo dell’area di rigore, affronta Tolkin e al momento giusto disegna il cross per Suàrez che in mezza girata volante fa 4-1.

Il gol che cala la manita è puro stile Barcellona prime momentsMessi parte dal cerchio di centrocampo e supera 3 avversari, arriva a limite e scarica per Suàrez che chiede lo scambio, lo ottiene e sigla la sua doppietta personale da pochi passi.

L’attacco della squadra rosa è straripante e qualche minuto dopo arriva anche il sesto gol. Sempre Messi parte sulla fascia destra e arriva sulla trequarti, vede il taglio ancora dell’uruguaiano, lo serve con l’esterno col numero 9 che controlla col sinistro aggirando il portiere e insaccando col destro a porta vuota la prima tripletta personale in MLS.

Nel finale c’è anche spazio per i Red Bulls che trovano il gol del 2-6 su calcio di rigore con Forsberg.

Continua la cavalcata dell’Inter Miami che vincendo allunga sulle inseguitrici, riducendo ai soli Cincinnati e Toronto le possibili concorrenti al primo posto.

Orlando City – Cincinnati 0-1 (1′ Acosta)

Cincinnati

I padroni di casa sono scivolati nel corso delle giornate a 9 punti che corrispondono al terzultimo posto e vogliono rialzarsi. Cincinnati deve continuare la rincorsa all’Inter Miami.

Il gol che decide il match arriva nel primo minuto di gioco. Battuto il calcio d’inizio Yedlin riceve palla sull’esterno, lancia in profondità per Acosta che sfugge subito alla difesa di Orlando e ha tutto il tempo per mandare fuori giri i difensori e appoggiare in porta il gol del vantaggio.

Col passare dei minuti arriva la reazione di Orlando City che colpisce un legno da corner e crea altre occasioni pericolose. Tuttavia a complicare ulteriormente le cose ci pensa Schlegel che abbatte Kubo lanciato in campo aperto proprio su errore dello stesso difensore e si fa cacciare.

Nella ripresa i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio con Angulo che aggira anche il portiere ma sulla linea trova Murphy.

Terza vittoria consecutiva per Cincinnati che resta in scia all’Inter Miami a quota 21 punti. Penultima posizione confermata per Orlando.

San Josè Earthquakes – Los Angeles FC 3-1 (5′ Rodrigues, 55′ Pellegrino, 59′ A.G. Bouanga, 69′ Olivera)

San Jose

Gli Earthquakes hanno interrotto una lunga serie di sconfitte grazie al pareggio di Nashville, ma rimangono comunque all’ultimo posto. LA sta rimontando posizioni soprattutto alle prestazioni di Bouanga.

La partita si stappa immediatamente col corner di Espinoza che pesca Rodrigues sul primo palo. Colpo di testa preciso e Lloris battuto. Le occasioni continuano da una parte e dall’altra ma il risultato rimane inchiodato sull’1-0 fino all’intervallo.

Nella ripresa partono meglio di padroni di casa che dopo 10 minuti trovano il gol del raddoppio. Espinoza riceve palla sulla fascia destra all’altezza del cerchio di centrocampo e lancia lunghissimo per Pellegrino dalla parte opposta, il 9 sfrutta gli errori dei difensori, aggira Lloris e sigla il 2-0 San José.

Passano nemmeno 5 minuti e da un corner, battuto sul primo palo da solito EspinozaBouanga sfiora di punta il pallone mettendo fuorigioco il portiere francese per il tris degli Earthquakes.

Nonostante questo però LA riesce a reagire con Olivera che sfrutta l’errore in costruzione di Costa e ruba palla sulla trequarti, si presenta in area e batte Yarbrough con un diagonale preciso all’angolino opposto.

Questo gol non basta per completare la rimonta. San José trova la sua seconda vittoria in MLS e data la sconfitta di Dallas si porta a -1 proprio dalla squadra texana. Brutta sconfitta per LA che resta comunque in zona playoff.

Toronto Fc – FC Dallas 3-1 (45′ +3, 52′ Bernardeschi, 82′ Longstaff, 87′ Junqua)

Toronto

I canadesi vogliono dare continuità alle due vittorie consecutive contro New England Orlando per rimanere in scia alla top 3. Per Dallas è un occasione di conferma dopo la vittoria rigenerante contro Houston.

Il primo tempo è un monologo di Toronto che attacca ma non trova il gol del vantaggio finché nel recupero Osorio non viene atterrato in area. Per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto va Bernardeschi che si fa parare la conclusione da Paes ma sulla ribattuta è il più veloce di tutti a insaccare il vantaggio.

Nella ripresa altro acuto dell’ex Juventus che fa la sua solita azione sulla fascia, si accentra, rientra sul sinistro e calcia alla perfezione sotto l’incrocio opposto per il 2-0 Toronto.

Non succede altro fino agli ultimi 10 minuti. Un’azione di contropiede si conclude con Bernardeschi che raccoglie in area sul secondo palo, punta il difensore e appoggia con un filtrante per l’arrivo di Longstaff che controlla e da dentro l’area piccola appoggia sul primo palo il tris per i canadesi.

Nel finale c’è spazio anche per il gol della bandiera di Dallas con Junqua che riceve in area da Ferreira e batte Johnson con un destro forte ravvicinato.

Vittoria importante per Toronto che aggancia il terzo posto della Eastern MLS e mette in fila la terza vittoria consecutiva.

Chicago Fire – New England Revolution 0-1 (62′ Chancalay)

New England

Fire non vedono la vittoria da un po’ di tempo e quale migliore occasione per ritrovarla se non davanti al proprio pubblico, contro la squadra che occupa l’ultimo posto della Eastern MLS, ovvero New England.

Le due squadre si affrontano a viso aperto creando occasioni da una parte e dall’altra senza però impensierire i rispettivi estremi difensori. Nel secondo tempo però sono gli ospiti a salire in cattedra e guidare il gioco. Charles Gil si carica la squadra sulle spalle e prova a sbloccare il risultato.

Gol del vantaggio di New England che arriva a mezzora dal termine. Chancalay sfrutta l’errore di valutazione di Gutman che si fa rimbalzare il pallone addosso invece di controllarlo, il 5 entra in possesso del pallone e si porta al limite dell’area dove scarica un sinistro potente all’incrocio.

Fire reagiscono ma le parate di Ivacic e la sfortuna gli impediscono di arrivare al pareggio. Cuypers è troppo sprecone così il match si conclude con la sorprendente vittoria dei Revolution. 3 punti che permettono agli ospiti di avvicinare Orlando City al penultimo posto e di collezionare la seconda vittoria in questa MLS.

Houston Dynamo – St. Louis City 0-0

Houston Dynamo

Houston si affrontano due squadre appaiate in classifica con la stessa voglia di raggiungere i playoff. Gli ospiti sono in un momento di forma migliore grazie alla sola sconfitta nelle ultime 5 partite contro le 3 della Dynamo.

Primo tempo molto equilibrato con occasioni da entrambe le parti, quelle più pericolose arrivano sul fronte Dynamo in particolare con la traversa colpita sugli sviluppi di corner.

Dall’altra parte Klauss lavora molto di sponda e fa salire la squadra ma tutte le occasioni create non sortiscono alcun effetto.

Nella ripresa le due squadre si dividono i momenti di dominio e difesa con St. Louis che va più vicina al vantaggio ma senza riuscirci. Pareggio che permette ad entrambe di allungare su Kansas City restando così in zona playoff.

Nashville SC – CF Montreal 4-1 (12′, 47′, 82′ Surridge, 21′ Zimmerman, 65′ A.G. Zimmerman)

Nashville

In Tennessee arriva Montreal che si trova appena fuori dalla zona playoff della Eastern MLS e vuole dare continuità alle ultime prestazioni. Per i padroni di casa le cose non sembrano migliorare, complice anche l’unica vittoria raccolta in 9 match disputati.

La partita si sblocca nel primo quarto d’ora con un’azione tutta in verticale che parte da Davis, passa per Yearwood e arriva a Surridge che ha tutto il tempo di controllare e aprire il piattone per l’1-0 Nashville.

Passano pochi minuti Zimmermann raddoppia incornando alla perfezione un calcio d’angolo di Godoy. Timida reazione nel finale di tempo da parte di Montreal che non sortisce effetti.

Appena iniziata la ripresa Mukthar viene lanciato in profondità, il 10 lavora alla perfezione il pallone e si porta sul fondo per poi appoggiare verso Surridge che da centro area sigla la sua doppietta personale e cala il tris.

A metà secondo tempo i canadesi accorciano le distanze grazie all’autorete di Zimmermann che devia nella sua porta il cross rasoterra di Choiniere dalla destra.

Il gol da coraggio a Montreal che però non riesce a mettere ulteriormente in difficoltà Nashville e a 10 dal termine incassa il poker con Surridge che ribatte in porta la traversa colpita da Mukhtar sugli sviluppi di corner.

Seconda vittoria in questa MLS per Nashville che scavalca così Chicago Orlando raggiungendo quota 11 punti. I canadesi rimangono fermi a 12 fuori dalla zona playoff.

Real Salt Lake – Sporting Kansas City 1-0 (81′ Arango)

Real Salt Lake

A Salt Lake City c’è clima di festa, complice il primo posto conquistato dal Real nell’ultimo turno. L’obiettivo è consolidarlo ma di fronte c’è uno Sporting avvelenato per la mancanza di vittorie nelle ultime 4 partite.

Il primo tempo volge a favore del Real che porta la maggior parte dei pericoli per la porta di Pulskamp. Lo Sporting gioca e crea ma non trova il guizzo giusto.

La ripresa percorre gli stessi binari della prima frazione con Salt Lake in controllo del gioco e portatore dei maggiori pericoli. Gli attaccanti della squadra di casa colpiscono ben 3 pali grazie anche alla prestazione del portiere avversario.

Quando la partita sembra indirizzata verso il pari ecco che sbuca il bomber. Calcio di punizione dalla trequarti di Vera che batte a rientrare e trova sul secondo palo Arango, l’attaccante schiaccia di testa e scavalca il portiere senza che i difensori possano evitare il gol. Nono gol in questa MLS per Chico che avvicina Messi Suàrez.

Il Real Salt Lake conquista una vittoria fondamentale che li proietta al primo posto della Western MLS a quota 21 punti.

Vancouver Whitecaps – Austin FC 0-0

Vancouver Whitecaps

In Canada gli Whitecaps devono necessariamente tornare alla vittoria per restare in scia alla vetta ma per farlo, dovranno battere Austin che arriva da 4 vittorie nelle ultime 5.

I padroni di casa dominano la prima frazione e trovano anche il gol del vantaggio ma dopo l’intervento del VAR la rete viene annullata per offside.

Nella ripresa continua il monologo degli Whitecaps per sbloccare il risultato ma l’imprecisione degli attaccanti, unita alla prestazione positiva di Stuver impediscono di raggiungere questo obiettivo.

Gli ospiti non creano quasi mai pericoli dalle parti di Takaoka e conquistano un punto importante che li mantiene saldi al sesto posto della Western MLS. Per Vancouver invece il punto fa perdere contatto con la vetta, sempre più lontana.

New York City – Colorado Rapids 0-2 (16′ Navarro, 86′ Bassett)

Colorado Rapids

A New York si presentano i Rapids del Colorado in cerca di punti per mantenere il quinto posto. Dal canto suo il City dopo aver finalmente trovato un equilibrio, vuole confermare l’ottimo stato di forma.

Gli ospiti sbloccano il match appena dopo il quarto d’ora al termine di un’azione avvolgente che porta Bassett al cross, dalla parte opposta c’è Navarro che si sposta il pallone sul destro e disegna una parabola perfetta che scavalca Freese e si inscacca per il vantaggio dei Rapids.

Nonostante lo svantaggio New York reagisce ma non trova il gol del pareggio, complice una buona prestazione di Steffen. Le squadre vanno all’intervallo sullo 0-1.

Nella ripresa il City continua l’assalto alla ricerca del pareggio ma sono troppo imprecisi i tentativi degli attaccanti. Colorado ne approfitta e a pochi minuti dal termine chiude la partita. Bassett parte in contropiede, chiede lo scambio a Harris e si lancia in sovrapposizione, ricevuto il pallone di ritorno colpisce di prima in diagonale battendo Freese.

3 punti d’oro per Colorado che aggancia così il quarto posto della Western e interrompe la striscia positiva di New York.

Seattle Sounders – Los Angeles Galaxy 0-0

Seattle Sounders

La giornata di MLS si conclude a Seattle dove i Sounders ospitano il Los Angeles Galaxy. Gli ospiti devono tenere il passo del Real Salt Lake ma di fronte si trovano una squadra rivitalizzata dalla vittoria ottenuta in settimana a Philadelphia.

Primo tempo a Seattle che tende a favore dei padroni di casa grazie alle numerose occasioni create da Ruidìaz e compagni ma la difesa dei Galaxy regge bene l’impatto.

Nella ripresa continua l’assalto dei Sounders ma l’ottima giornata di McCarthy nega la gioia del gol agli attaccanti della squadra di casa. Nel finale crescono gli ospiti con Puig tra i più attivi ma tutti i tentativi risultano vani.

Punto positivo per Seattle che da continuità alla vittoria contro Philadelphia ottenuta in settimana. Battuta d’arresto per Los Angels che si vede scavalcato da Minnesota e perde leggermente contatto con la vetta.

Classifica e prossimo turno MLS

EASTERN CONFERENCE MLS

 ▾ Squadra P V P P G+ G- Punti
1 Inter Miami 12 7 3 2 32 18 24
2 Cincinnati 11 6 3 2 13 9 21
3 Toronto 11 6 1 4 14 14 19
4 New York RB 11 4 5 2 16 16 17
5 Columbus Crew 10 3 6 1 12 9 15
6 Charlotte FC 11 4 2 5 12 13 14
7 New York City 11 4 2 5 11 12 14
8 Philadelphia Union 10 3 5 2 19 16 14
9 DC United 11 3 5 3 16 17 14
10 Atlanta United 10 3 3 4 14 11 12
11 Montreal Impact 10 3 3 4 13 20 12
12 Nashville 10 2 5 3 14 18 11
13 Chicago Fire 11 2 4 5 11 19 10
14 Orlando City 10 2 3 5 11 18 9
15 New England Revolution 10 2 1 7 7 18 7

WESTERN CONFERENCE MLS

Squadra P V P P G+ G- Punti
1 Real Salt Lake 11 6 3 2 18 9 21
2 Minnesota United 10 6 2 2 17 11 20
3 Los Angeles Galaxy 11 5 4 2 21 17 19
4 Vancouver Whitecaps 10 5 3 2 18 10 18
5 Colorado Rapids 11 5 3 3 18 15 18
6 Austin FC 11 4 4 3 14 13 16
7 Los Angeles FC 11 4 3 4 19 19 15
8 Houston Dynamo 10 4 2 4 9 10 14
9 St. Louis City 10 2 7 1 15 14 13
10 Sporting Kansas City 11 2 5 4 18 19 11
11 Seattle Sounders 11 2 4 5 13 13 10
12 Portland Timbers 11 2 4 5 20 23 10
13 Dallas 10 2 2 6 10 15 8
14 San Jose Earthquakes 11 2 1 8 17 26 7

PROSSIMO TURNO

Domenica, 12 Maggio 2024
Atlanta United 01:30 DC United
Charlotte FC 01:30 Nashville
Montreal Impact 01:30 Inter Miami
New York RB 01:30 New England Revolution
Philadelphia Union 01:30 Orlando City
Toronto 01:30 New York City
Columbus Crew 01:45 Cincinnati
Dallas 02:30 Austin FC
Sporting Kansas City 02:30 Houston Dynamo
St. Louis City 02:30 Chicago Fire
Colorado Rapids 03:30 San Jose Earthquakes
Los Angeles FC 04:30 Vancouver Whitecaps
Los Angeles Galaxy 04:30 Real Salt Lake
Portland Timbers 22:45 Seattle Sounders
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Bundesliga

Bayern Monaco, Tuchel polemico: “Chiedermi di restare sarebbe scorretto”

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Bayern Monaco

L’allenatore del Bayern Monaco Thomas Tuchel è tornato a parlare del futuro che lo vedrà lontano dalla città bavarese. Ha rivelato dei retroscena dirigenziali.

Bayern Monaco, Tuchel polemizza contro la dirigenza

Al termine della partita di Stoccarda, conclusa con l’ennesima sconfitta, l’allenatore ha parlato in conferenza stampa del suo futuro. Non ci sono margini per la permanenza nemmeno in caso di ripensamento da parte della dirigenza.

Bayern Monaco, Thomas Tuchel

COLOGNE, GERMANY – 27 May, 2023: Thomas Tuchel. The football match of Bundesliga 1. FC Koeln vs FC Bayern Munich. at Rhein Energie Stadion

Queste le sue parole: “Da quando abbiamo deciso di separarci al termine di questa stagione, la società ha cominciato un’intensa attività di ricerca del nuovo allenatore. Anzi, probabilmente questa cosa è iniziata anche prima del nostro colloquio, con cui abbiamo concordato l’addio. Ora sarebbe scorretto dire ‘Ah, adesso continueremo con te’ e fai marcia indietro. No, dal mio punto di vista questo è chiaro”.

Dunque ci ha pensato l’ex Chelsea PSG a spegnere le speranze dei tifosi che avevano chiesto a gran voce la sua permanenza visto il basso livello dei candidati presi in esame dalla società.

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