Coppa Italia
Parma, Cuesta: “La cosa migliore è stata vincere”
Il tecnico del Parma Carlos Cuesta ha parlato oggi conferenza stampa al termine del match vinto ai rigori sullo Spezia in Coppa Italia.
Il tecnico del Parma Carlos Cuesta ha parlato oggi conferenza stampa al termine del match vinto ai rigori sullo Spezia in Coppa Italia. Tra i temi affrontati, la partita contro i liguri, il buon debutto di Britschgi e quanto questa prova può incidere sul campionato.

Parma, Cuesta: “I ragazzi hanno cercato di fare il massimo, lo hanno dimostrato fino alla fine.”
Il tecnico del Parma Carlos Cuesta ha parlato oggi conferenza stampa al termine del match vinto ai rigori sullo Spezia in Coppa Italia. Tra i temi affrontati, la partita contro i liguri, il buon debutto di Britschgi e quanto questa prova può incidere sul campionato.
Cosa le è piaciuto di più e di meno?
“La cosa migliore è stata vincere. La cosa peggiore non aver il livello di prestazione che volevamo avere”.
Grande fisicità sui calci piazzati. È positivo.
“Sicuramente è un elemento positivo per fare gol e ce lo teniamo stretto”.
Cosa è successo nel secondo tempo?
“Un fattore può essere che non siamo abituati a giocare infrasettimanale. Siamo abituati a giocare una gara a settimana. L’altro motivo può essere legato ad un tema tattico, non riesci a pressare, devi difendere basso e sembra sia stanchezza, ma non è un fattore fisico”.
Non tutti i nuovi hanno convinto:
“I ragazzi hanno cercato di fare il massimo, lo hanno dimostrato fino alla fine. Siamo stati premiati nella difficoltà, il Tardini ci ha aiutati tantissimo, spero possa succedere anche nelle prossime due gare. Saranno importanti, avremo tanto bisogno di loro”.
Ottimo debutto di Britschgi e buona prestazione di Estevez.
“Sascha è un giocatore con un grande potenziale, gestisce la palla con tranquillità e lucidità. Ed e bravo a difendere. È un giocatore che ha fatto poca esperienza ma che abbiamo percepito avere talento e potenziale, speriamo ci possa dare grande mano. Estevez è un giocatore intelligente, ha leadership, ci aiuta tantissimo sempre, sia in campo che fuori. Ne sono contento”.
Qualche amnesia in difesa.
“La prestazione non è stata quella che volevamo. Ma ci portiamo anche le reazioni agli errori e alle difficoltà, questo è positivo: quando non hai una prestazione di livello e riesci comunque a trovare la vittoria. Riuscire a fare questo non è facile”.
Sta provando nuovi moduli per avvicinarsi alla porta avversaria?
“All’inizio del percorso abbiamo adottato moduli diversi a seconda delle caratteristiche dell’avversario e nostre. Dovremo avere la capacità di adattamento che ci dà la variabilità di questa squadra”.
A che punto è il suo Parma in percentuale?
“Non lo so, non so se si può misurare. Anche se la prestazione non è stata al livello delle precedenti, aver vinto comunque è un aspetto che ci fa crescere. Adesso prendo il positivo della qualificazione, per venire qui lunedì contro il Torino e fare una grande prestazione”.
Superare il turno può aiutare in campionato?
“A me dà fiducia sentire la forza del Tardini e vedere la reazione dei miei ragazzi. Hanno tanto cuore e continuano sempre a lottare fino alla fine, affrontano le difficoltà: questo mi dà tanta fiducia. La loro voglia è pazzesca, Quando hai quello nel cuore e nella testa alla fine le cose vanno. Questa è un’opportunità per vederci nella difficoltà e capire chi siamo. Ogni giocatore fa sempre il meglio e questo mi dà fiducia”.
Quando cominceremo a vedere prestazioni migliori da Sorensen e Lovik?
“Loro provano sempre a fare del meglio. La responsabilità è mia, che non riesco ad aiutarli come vorrei. Ma ci aiuteranno tantissimi”.
Il caschetto di Pellegrino? Vincere aiuta a vincere.
“È stato per protezione. Vincere aiuta a vincere, ma importa anche il come: a volte non si fa nel modo più bello ma con la cattiveria e il cuore. L’atteggiamento ti aiuta a vincere”.
Infine un abbraccio a Giovanni Leoni: “Volevo mandare un messaggio da parte mia e dal Parma a Giovanni Leoni per quello che è successo ieri. La cosa peggiore di oggi è sapere la gravità di quello che gli è successo. Gli mandiamo tutta la nostra forza. Lui è un ragazzo speciale, farà grandi cose. Questa sarà per lui, nella difficoltà, un’opportunità di crescita. Potrà essere più forte, tornare e dare al calcio italiano e a tutto il mondo tante soddisfazioni. E’ un ragazzo incredibile, noi saremo qua sempre per aiutarlo, si è sentito con tanti ragazzi del gruppo. Gli mandiamo tutta la nostra forza”.
Coppa Italia
Bologna-Inter, probabili formazioni e dove vederla
Bologna-Inter, semifinale di Supercoppa Italiana: probabili formazioni, orario, dove vederla in TV e streaming e ultime sulle due squadre.
Bologna e Inter si affrontano nella semifinale di Supercoppa Italiana all’Al-Awwal Park di Riad. In palio c’è l’accesso alla finale e un trofeo che, oltre al prestigio, misura lo stato di forma e le ambizioni delle due squadre in questa fase della stagione.
Nel contesto della Final Four che comprende anche Milan e Napoli, la sfida tra rossoblù e nerazzurri rappresenta un test significativo, soprattutto per valutare la continuità dell’Inter e la capacità del Bologna di reagire dopo l’ultimo stop in campionato.
Qui Bologna
Il Bologna arriva all’appuntamento saudita con la volontà di riscattare la recente sconfitta e ritrovare certezze su un palcoscenico internazionale. La squadra di Italiano sa di dover alzare il livello contro un avversario di alto profilo, ma vede nella Supercoppa un’opportunità per rilanciarsi e giocarsi le proprie carte senza pressioni.
Il tecnico dovrebbe confermare il 4-2-3-1, affidandosi alla qualità di Odgaard tra le linee e alla spinta sugli esterni di Orsolini e Cambiaghi. Castro sarà il riferimento offensivo, supportato da un centrocampo chiamato a garantire equilibrio e intensità.
Qui Inter
L’Inter si presenta a Riad forte del momento positivo in campionato, culminato con il ritorno in testa alla classifica. La squadra di Chivu vuole confermare quanto di buono mostrato nelle ultime uscite anche in un contesto diverso, dove l’esperienza e la gestione dei dettagli possono fare la differenza.
Il 3-5-2 resta il sistema di riferimento, con Dimarco e Luis Henrique sulle corsie e un centrocampo di qualità guidato da Barella e Mkhitaryan. In attacco spazio alla coppia Thuram-Lautaro, principale punto di forza dell’organico nerazzurro.
Bologna-Inter, probabili formazioni
Bologna (4-2-3-1): Ravaglia; Holm, Lucumí, Lykogiannis, Miranda; Moro, Pobega; Orsolini, Odgaard, Cambiaghi; Castro.
Allenatore: Italiano.
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Akanji, Bastoni; Luis Henrique, Barella, Zielinski, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro.
Allenatore: Chivu.
Bologna-Inter, dove vederla
La semifinale di Supercoppa Italiana tra Bologna e Inter è in programma venerdì 19 dicembre alle ore 20:00. La partita sarà trasmessa in chiaro su Italia 1 e disponibile in streaming su Mediaset Infinity.
Coppa Italia
ULTIM’ORA Inter, i quarti di Coppa Italia non si giocheranno a San Siro: il motivo
L’Inter giocherà i quarti di Coppa Italia a Monza: San Siro sarà indisponibile per i lavori legati alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.
Come riportato da Daniele Mari, direttore di FcInter1908, l’Inter non potrà disputare i quarti di finale di Coppa Italia al Meazza. La sfida contro la vincente tra Roma e Torino si giocherà infatti all’U-Power Stadium di Monza, a causa della momentanea indisponibilità di San Siro.
Lo stadio milanese sarà infatti chiuso in quel periodo: una decisione resa necessaria dai lavori di preparazione per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, che coinvolgeranno direttamente la struttura. Di conseguenza, sia Milan che Inter dovranno fare a meno della loro casa per alcune gare, con i nerazzurri che traslocheranno a Monza per il delicato appuntamento di Coppa Italia.
Coppa Italia, Inter-Roma/Torino non si giocherà al Meazza ma a Monza per indisponibilità di San Siro @fcin1908it
— Daniele Mari (@marifcinter) December 8, 2025
Coppa Italia
Milan, l’addio amaro alla Coppa Italia riaccende il tema della rosa corta
Milan – Errori tecnici, seconde linee insufficienti e un organico troppo leggero per reggere il doppio fronte. La sconfitta dell’Olimpico conferma i limiti strutturali della squadra di Allegri.
L’eliminazione del Milan agli ottavi di Coppa Italia per mano della Lazio lascia più di un rimpianto. Alla vigilia, Allegri aveva avvertito i suoi su Sportmediaset: «Servirà giocare molto bene dal punto di vista tecnico». Un campanello d’allarme che si è rivelato profetico. All’Olimpico, infatti, proprio la qualità tecnica è mancata. Le occasioni più pericolose dei biancocelesti sono nate da errori evitabili in uscita, soprattutto di De Winter e dei compagni di reparto.
Rispetto alla sfida di campionato, il Milan ha creato qualcosa in più, ma è uscito sconfitto 1-0 per il gol di Zaccagni a difesa schierata, una situazione su cui Allegri e il suo staff insistono molto in settimana. In una gara povera di qualità, la Lazio di Sarri ha avuto almeno il merito di provarci con maggiore convinzione.
Milan, su chi puntare il dito?
Puntare il dito contro un singolo sarebbe ingeneroso, ma è evidente che le seconde linee – Estupiñán escluso – non abbiano sfruttato la chance. De Winter è apparso insicuro, Ricci non ha inciso, Loftus-Cheek è stato appena sufficiente e Nkunku ha sprecato un’altra occasione per sbloccarsi. Qualche segnale interessante è arrivato da Jashari, ancora però lontano dalla miglior condizione.

RAFAEL LEAO RAMMARICATO DOPO UN GOL FALLITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La debolezza strutturale della rosa rossonera emerge con forza: appena 19 giocatori reali a disposizione e molti giovani chiamati a coprire buchi importanti. Un limite che rende complicato competere su due fronti, come già visto a inizio stagione con il ko per 3-0 contro la Cremonese, in parallelo al crollo del Napoli contro il Verona un anno prima. Anche Conte, senza impegni europei, uscì dalla Coppa Italia contro la Lazio: un destino simile che racconta le difficoltà di chi non può permettersi rotazioni profonde.
Allegri spera almeno di replicare l’epilogo della scorsa stagione di Conte, trasformando una delusione di metà anno in un finale in crescendo. Per farcela, però, servirà ben altro rispetto alla prova opaca vista all’Olimpico.
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