Coppa Italia
Coppa Italia, l’Inter batte la Roma: i motivi tattici
L’Inter e la Roma si sono presentati ai quarti di finale della Coppa Italia ferite e alla ricerca di riscatto dopo l’ultima giornata di Serie A.
A differenza della Roma che ne ha cambiati due, l’Inter è scesa in campo con cinque giocatori differenti rispetto al turno di campionato precedente in cui uscì sconfitto da un derby giocato molto bene e, sfuggito per un calo di tensione nel corso del secondo tempo.
Mourinho, nonostante i pochi cambi, ha deciso di aggredire alta l’Inter sin da subito, portando un pressing molto spregiudicato e decidendo di marcare le mezze ali nerazzurre (Barella e Vidal) a uomo con i propri mediani (Veretout e Sergio Oliveira) e affidando la marcatura di Brozovic a Mikhitarian.
Simone Inzaghi risponde a Mou con la stessa moneta, ma, a differenza dei giallorossi il pressing portato dagli interisti porta subito i frutti sperati.
È una pressione molto aggressiva portata da Barella su Ibanez che porta all’errore lo stesso spagnolo, il quale costretto a lanciare lungo perché impossibilitato dal tracciare altri passaggi, sbaglia il cambio di campo che viene intercettato da Perisic e, dopo la sponda di testa di Sanchez, va al cross dentro cercando e trovando Dzeko e l’Inter, al secondo minuto, era già in vantaggio.
Il primo tempo, conclusosi col risultato di uno a zero per la squadra di casa, si può riassumere con questa immagine: Sanchez che ha tutto il tempo di girarsi e creare gioco perché la pressione della Roma, portata con i tempi sbagliati, non faceva altro che allungare la squadra dividendola in due, e gli uomini di Inzaghi che, palleggiando come sempre in maniera pulita saltavano puntualmente il pressing e andavano a campo aperto.
Nel secondo tempo la partita cambia, i ritmi si abbassano e i giallorossi, nei primi venti minuti, la fanno da padroni grazie al passo indietro portato da Mourinho che ha abbandonato la rincorsa, spesso fatta a vuoto, delle due mezz’ali interiste di Oliveira e Veretout ma francobollando ancora di più Mikhitarian a Brozovic.
Sarebbe stato una brutta seconda porzione di gara se non fosse stato per Alexis Sanchez, il cileno merita una menzione d’onore perché il suo gol, che ha fatto sì che l’Inter chiudesse i conti, è stata un’assoluta perla di un giocatore fantastico.
Coppa Italia
Atalanta, è finale di Coppa Italia: ma non ci sarà il trascinatore
L’Atalanta affronterà il 15 maggio all’Olimpico la Juventus di Allegri: mancherà il trascinatore della semifinale di ritorno.
A Roma non ci sarà il grande protagonista della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina: Gianluca Scamacca, ammonito al 79′ per un pestone a Nico Gonzalez, era in diffida e dovrà saltare l’epilogo della manifestazione per squalifica.
Un’assenza di non poco conto per Gasperini, pur avendo una batteria di giocatori offensivi di assoluto valore: Scamacca sta vivendo un momento di forma strabiliante, anche ieri sera contro la formazione di Italiano ha prodotto alcune giocate eccellenti, culminate con la semirovesciata che al 76′ aveva riportato sul 2-1 l’Atalanta dopo il momentaneo pareggio viola con Quarta.
Coppa Italia
Atalanta, contro la Juventus c’è una delusione da vendicare
Atalanta, contro la Fiorentina la Dea ha staccato il biglietto per la seconda finale di Coppa Italia dell’era Gasperini. Una vittoria finale, contro la Juventus, sarebbe motivo di gioia per l’ambiente, ma anche l’occasione per riscattare una recente delusione.
La seconda finale di Coppa Italia in pochi anni per l’Atalanta è realtà. Scamacca, Lookman, Pasalic e Koopmeiners, ribaltando la Fiorentina, danno diritto alla truppa di Gian Piero Gasperini di disputare l’ultimo atto a Roma.
Assieme a questo, anche la certezza di far parte delle quattro squadre che, il prossimo inverno, si contenderanno la Supercoppa Italiana in quel di Riyadh. Due piccioni con una fava, insomma.
All’Olimpico, la Dea se la vedrà con la Juventus. I bianconeri, piegando la Lazio, si sono assicurati la possibilità di salvare la stagione, con un trofeo che, molto probabilmente, sarà il regalo di congedo di Massimiliano Allegri, ormai sull’uscio della Continassa.
La volontà della Dea è quella di rendere amaro l’addio del tecnico di Livorno, facendo leva su una recente delusione, proprio in un’altra finale di Coppa Italia, quella del 2021.
Allora allenata da Andrea Pirlo, la Juventus ebbe la meglio per 2-0 su Ilicic e compagni. Memore del passato, l’Atalanta proverà a regalare un esito diverso ai suoi tifosi e alla famiglia Percassi, per mettere la ciliegina sulla torta all’era Gasperini.
Coppa Italia
Atalanta, è finale di Coppa Italia | De Roon: “Possiamo batte la Juventus!”
L’Atalanta ribalta con un largo 4-1 la sconfitta dell’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina e il 15 maggio si giocherà la Coppa contro la Juventus.
Entusiasmo, festa e orgoglio: tutto questo è esploso al triplice fischio dell’arbitro La Penna. L’Atalanta accede alla finale di Coppa Italia e cercherà la rivincita rispetto all’edizione 2020/21 quando la Vecchia Signora allenata da Pirlo s’impose per 2-1.
Queste le parole del capitano dell’Atalanta De Roon ai microfoni di Sky nell’immediato dopo gara: “C’è tanta soddisfazione, è stata una grande festa stasera. Per noi queste ultime settimane sono state bellissime.
Questi risultati ci danno energia, giochiamo tanto ma andare in finale ti dà energie in più. Stiamo trovando tanti gol, questo è fondamentale per vincere. Oggi ne abbiamo segnati quattro, potevamo farne anche di più. Nel primo tempo è stata una partita sporca, nel secondo tempo dopo l’espulsione abbiamo provato a cercare il gol e abbiamo fatto una grande partita.
Speriamo sia la volta buona, vogliamo portare tutta Bergamo a Roma. Dobbiamo crederci, se siamo stati in grado di battere il Liverpool, possiamo battere anche la Juventus. Andiamo a Roma con tanta fiducia”.
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