Competizioni
Uruguay, il “Bielsismo” dura appena un anno. Suarez: “Ha distrutto il gruppo”
La sconfitta contro il Perù (1-0) ha scoperchiato il vaso di Pandora, facendo venire alla luce tutti i problemi di Bielsa con l’Uruguay.
Il terzo posto nelle qualificazioni sudamericane ai prossimi Campionati del Mondo non basta a inquadrare il caos che l’Uruguay sta vivendo in queste settimane. Il terzo posto con 15 punti (4 in meno dell’Argentina capolista e 1 in meno della Colombia) potrebbero ingannare, soprattutto alla luce del fatto che si qualificano le prime sei.
Uruguay, momento difficile. Bielsa, Suarez e “l’intervista fiume”
Poi però guardi il rendimento recente della Celeste e ti rendi conto che qualcosa non va. O meglio, che qualcosa si è rotto. In questa nuova tornata delle qualifiche, l’Uruguay ha realizzato 2 punti in 3 partite. Frutto dei due pari contro Paraguay e Venezuela, oltre all’ultima sconfitta contro il Perù: tre gare senza reti all’attivo.
L’Ecuador, attualmente quinto con 12 punti, è stato penalizzato di tre punti e questo alleggerisce un minimo la pressione attorno a Marcelo Bielsa. La situazione, però, rimane delicata. Ed è deflagrata tutta assieme, proprio dopo la sconfitta di ieri sera contro i peruviani. A scoperchiare il vaso di Pandora è stato Luis Suarez.
L’attaccante uruguaiano, che di recente ha detto addio alla Nazionale, ha concesso una recente intervista (in cui si è scagliato in maniera lapidaria contro i metodi dell’allenatore argentino) a DS Sports: “Ci sono state situazioni che si sono verificate alla Coppa America che mi hanno fatto male vedere, di cui non ho parlato per il bene del gruppo. Continuerà ad accadere. I giocatori raggiungeranno un limite ed esploderanno. Alla Coppa America, c’erano giocatori che mi dicevano ‘Luis, giocherò la Coppa America e poi non giocherò più’. Questo ti dice che ci stiamo avvicinando a una situazione difficile. Poi te ne rendi conto e torni perché ami il tuo Paese. Amiamo tutti rappresentare il nostro Paese. C’erano molti giocatori che organizzavano un incontro per chiedere all’allenatore di salutarci almeno con un buongiorno. Non ha nemmeno detto ciao. Ho avuto un incontro di cinque minuti con lui come leader della squadra e alla fine ha risposto solo con un ‘grazie mille’. Ci siamo sempre allenati in momenti diversi della giornata. Perché non dovrei voler passare del tempo con Maxi Araújo e Nico de la Cruz, che è un mio caro amico? Volevo allenarmi con Ronald Araújo e metterlo alla prova in una sessione di allenamento. L’armonia del gruppo e l’energia positiva, una buona sessione di allenamento, portano a prestazioni forti. Ma quando ti alleni in orari diversi è difficile. Quando sei così lontano dal gruppo… è una cosa importante. Lo rispetti e vai avanti, ma è così che mi sono sentito.”
Il CT si è poi difeso nella conferenza stampa immediatamente successiva alla sconfitta di Lima, ma ammettendo che “la sua autorità ne ha risentito“. Queste le sue parole: “Non ignoro tutto quello che è successo. So che la mia autorità è, in un certo senso, influenzata, ma ho preparato la partita con la massima serietà. E la risposta che ho trovato da parte dei giocatori è stata la stessa che ho avuto da quando ho iniziato a lavorare qui. La convinzione con cui è stata preparata la partita non è cambiata affatto, la professionalità e il modo in cui il gruppo e lo staff tecnico hanno lavorato è stato lo stesso di sempre. Potete immaginare che sono cose che appartengono alla sfera privata e che non ho intenzione di rispondere sul contenuto delle riunioni che si sono svolte e sulle questioni che sono state esaminate. Non posso dirvi di più perché dovrei descrivere aspetti che sono stati discussi. Capisco che corrispondono all’intimità di un gruppo. Dal mio punto di vista, questi episodi dovrebbero essere rivisti internamente.”

Europa League
Utrecht-Nottingham Forest: probabili formazioni e dove vederla
Utrecht-Nottingham Forest è una partita della 6a giornata di Europa League. Il calcio d’inizio è previsto giovedì 11 dicembre alle 18:45 allo Stadion Galgenwaard.
Dopo un avvio di stagione disastroso (due allenatori esonerati), il Nottingham Forest sembra essersi ripreso con Sean Dyche in panchina. La squadra di Ndoye è a quota 8 punti in Europa League, e al sedicesimo posto a -1 dalla Roma. Intanto, l’Utrecht è ancora alla ricerca della sua prima vittoria stagionale in Europa League (1 punto nelle prime 5 partite): una sconfitta potrebbe condannarli all’eliminazione.
Qui Utrecht
L’Utrecht vuole ritrovare la vittoria che manca dal 9 novembre (2-1 contro l’Ajax), ma soprattutto vuole la sua prima vittoria in Europa League per sperare almeno in un accesso agli spareggi. L’allenatore Ron Jans dovrà rinunciare a Blake fuori per infortunio: verso la titolarità, invece, Brouwer, Van Der Hoorn, Horemans, Engwanda, Miguel Rodriguez e Haller.
Qui Nottingham Forest

Gli uomini di Dyche vogliono continuare la loro striscia positiva in Europa League dopo le vittorie contro il Porto e il Malmoe, e il pareggio contro lo Sturm Graz. Per la trasferta contro l’Utrecht, sono diversi gli indisponibili per il Forest tra cui gli ex Serie A, Ola Aina e Douglas Luiz: fuori anche Wood, Zinchenko e Awoniyi (tutti per infortunio), mentre vanno valutate le condizioni di Murillo e Yates. Dovrebbero giocare dal primo minuto, invece, Neco Williams, Milenkovic e Nicolas Dominguez: l’attacco dovrebbe essere affidato a Kalimuendo, con Ndoye, Hudson-Odoi e McAtee dietro di lui.
Probabili formazioni
Utrecht (4-2-3-1): Brouwer; El Karouani, Viergever, Van Der Hoorn, Horemans; Bozdogan, Engwanda; Cathline, De Wit, Miguel Rodriguez; Haller. All. Jans
Nottingham Forest (4-2-3-1): John; Neco Williams, Morato, Milenkovic, Abbott; Sangaré, Nicolas Dominguez; Ndoye, Hudson-Odoi, McAtee; Kalimuendo. All. Dyche
Dove vedere Utrecht-Nottingham Forest
La partita Utrecht-Nottingham Forest sarà trasmessa in diretta su SKY ed in streaming su NOW TV con fischio d’inizio alle 18:45.
Champions League
Real Madrid in crisi, Xabi Alonso a rischio esonero: Zidane e Klopp i nomi più caldi per il dopo
La sconfitta col Manchester City pesa molto in casa Real Madrid. Florentino Pérez valuta il cambio in panchina, ma il sostituto non è ancora deciso.
La caduta del Real Madrid entra in una fase critica e Xabi Alonso è ora davvero a un passo dall’esonero. La sconfitta al “Bernabéu” contro il Manchester City per 1-2, arrivata dopo il ko interno con il Celta Vigo in Liga, è considerata da molti media spagnoli la prova del nove. L’allenatore basco ha fallito anche questo esame, e il suo futuro è più incerto che mai.
Le attenuanti non mancano, soprattutto in difesa, dove una lunga serie di infortuni ha costretto Alonso a schierare una linea improvvisata. Ma ciò non basta a spiegare il crollo di una squadra che aveva iniziato la stagione con 13 vittorie nelle prime 14 gare tra Liga e Champions, grazie anche a un Mbappé finalmente centrale nel progetto.
Un declino graduale per il Real Madrid
Il declino è stato graduale. Pareggi con Elche e Rayo, un successo sofferto ad Atene, l’1-1 col Girona, la parentesi positiva di Bilbao e poi il tonfo casalingo contro il Celta Vigo, che ha fatto scivolare il Real a -4 dal Barcellona. Sullo sfondo, una gestione dello spogliatoio fredda e distante, molto diversa da quella empatica di Ancelotti. Il gruppo non sembra compatto e alcune tensioni — su tutte quelle con Vinicius — hanno alimentato il malessere.

Perez non ha ancora preso una decisione, anche perché resta da capire chi potrebbe subentrare a stagione in corso. Il sogno proibito è Jurgen Klopp, che però non sembra intenzionato a rientrare in panchina. Più percorribile il clamoroso ritorno di Zinedine Zidane, che potrebbe accettare un incarico breve in attesa della panchina della Francia. Le alternative interne portano ai nomi di Arbeloa e Solari.
Per Xabi Alonso, intanto, il tempo sta per scadere.
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Conference League
Fiorentina, i convocati per la Dinamo Kiev: la scelta su Gosens
La Fiorentina si prepara per la sfida di questa sera (ore 18:45) allo Stadio Artemio Franchi contro la Dinamo Kiev: di seguito la lista dei convocati.
Fiorentina, i convocati di Paolo Vanoli
La Fiorentina si appresta a scendere in campo contro la Dinamo Kiev in una sfida cruciale per il cammino europeo. I Viola dovranno fare i conti con alcune assenze di rilievo: Robin Gosens, Nicolò Fagioli e Tommaso Fazzini non saranno della partita. L’assenza di Gosens, fondamentale per la sua spinta sulla fascia, potrebbe pesare nella strategia di gioco di Paolo Vanoli. Anche Fagioli, perno del centrocampo, e Fazzini, giovane promessa, mancheranno all’appello, costringendo l’allenatore a riorganizzare il reparto.
Di seguito la lista completa dei convocati: Comuzzo, Dodo, De Gea, Dzeko, Fortini, Gudmundsson, Kean, Kospo, Kouame, Kouadio, Lezzerini, Mandragora, Mari, Martinelli, Nicolussi C., Ndour, Parisi, Piccoli, Pongracic, Ranieri, Richardson, Sohm, Viti.
CONVOCATI💜⚜️ pic.twitter.com/ftp7Mt1Wq1
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) December 11, 2025
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