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Europa League, un bel Wolsberg ferma una Roma piatta e senza idee

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Non è la Champions League e non lo sarà mai. Non è la coppa dei grandi campioni, delle squadre più titolate; prima delle sue partite non suona il mitico inno della Champions e probabilmente tutti la considerano una competizione di serie b, eppure le vie dell’Europa League sono infinite. La seconda competizione europea continua a dimostrarsi un meraviglioso incontro di cinquantasei squadre diverse per tradizioni, risorse, filosofia e, ovviamente, giocatori, che danno vita a sfide magnificamente equilibrate e avvincenti. L’incredibile storia che oggi ci ha regalato l’Europa League ha messo a confronto i lupi della Roma con i decisamente meno noti omonimi di Wolsberg, una cittadina austriaca che conta meno della metà degli abitanti del quartiere della Capitale di San Giovanni. La magia della competizione e l’imprecisione della Roma riescono a rendere una partita apparentemente senza storia una sfida godibile e a tratti anche appassionante.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Dopo dieci minuti che hanno tutta l’aria di essere un riscaldamento extra, concesso solo per le temperature invernali di Graz, l’incontro inizia a prendere un discreto ritmo. Merito del Wolsberg, squadra estremamente compatta, particolarmente efficace nel recupero del pallone e dotata anche della qualità sufficiente per non far sentire freddo a Mirante (schierato per dare un po’ di riposo a Pau Lopez) di . La Roma, che rispetto alla vittoria di Lecce conferma solo Mancini, Diawara e Kluivert, sembra fin da subito un po’ imprecisa e fatica a trovare il ritmo necessario per mettere in difficoltà l’ottimo Wolsberg. Kalinic e Zaniolo toccano pochi palloni e Kluivert dà come l’impressione di essere stato catapultato da un’altra galassia pochi istanti prima dell’inizio del match. Il risultato è un possesso palla lento e a tratti sterile, spesso interrotto dai buoni recuperi della squadra austriaca, che al 22’ le valgono la prima occasione della partita: un colpo di testa di Ritzmaier, parato molto bene da Mirante. La squadra di Struber costringe anche per qualche minuto la Roma nella propria area, ma al 27’ sono i giallorossi a trovare il vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Spinazzola stacca di testa, colpendo un difensore del Wolsberg, che a sua volta respinge addosso al terzino giallorosso. La palla si intrufola tra una manciata di corpi senza essere toccata da nessuno e termina in rete. Dopo lo 0-1 la Roma sembra trovare un po’ di ritmo e riesce a far circolare la palla in modo un po’ più fluido, anche se questo non produce reali pericoli alla porta del Wolsberg.

Nella ripresa, la Roma rientra in campo e sembra ripiombare nella monotonia che aveva contraddistinto gran parte del primo tempo. I lupi del Wolsberg fiutano l’odore del sangue e cercano, se possibile, di pressare ancora più alta la squadra di Fonseca. Al 51’, su un errore in fase di impostazione di Spinazzola (uno dei tanti, che non si possono solo spiegare con l’aggressività dell’avversario), riesce ad agguantare il meritato pareggio, con un meraviglioso sinistro dal limite dell’area di Liendl, che Mirante può solo sfiorare. Da quel momento la partita diventa più aperta, con continui capovolgimenti di fronte. La Roma ha un paio di buone occasioni, una su un ottimo spunto di Fazio, che si traveste da Kluivert (quello vero), si invola sulla fascia e mette al centro per Pastore, che però non colpisce in modo pulito; l’altra con un bel filtrante di Cristante per Zaniolo che, da pochi passi, calcia al lato. Il Wolsberg, invece, pecca di lucidità negli ultimi quaranta metri e non riesce a trasformare l’emorragia di palle perse in uscita dalla Roma in veri e propri tiri in porta. Probabilmente, con un po’ più di decisione la Roma, noiosa e imperfetta per quasi tutta la partita, sarebbe anche riuscita a portare a casa la vittoria, ma in effetti il pareggio è il giusto premio alla grande partita del Wolsberg, che così tiene il passo della squadra di Fonseca a 4 punti, a +3 su Borussia e Basaksehir.

Europa League

Roma, De Rossi senza paura: “Siamo al livello del Bayer Leverkusen. Su Smalling e Lukaku…”

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Roma, Daniele De Rossi

Il tecnico della Roma, Daniele De Rossi, ha parlato nella consueta conferenza stampa che precede la partita contro il Bayer Leverkusen.

Roma, le parole di De Rossi

Di seguito, le parole rilasciate dal tecnico giallorosso ai canali ufficiali della società:

Siamo emozionati. Siamo contenti di viverci un’altra serata indimenticabile davanti ai nostri tifosi, con la consapevolezza che sarà una sfida difficilissima ma non fuori dalla nostra portata.

Dopo Napoli ha detto che avremmo visto una Roma pimpante.
❝Sì, dobbiamo essere pimpanti sempre. Dobbiamo essere forti sempre, però ci sta anche un momento in cui i giocatori fisiologicamente possono essere meno brillanti. anche perché noi veniamo da un periodo in cui stiamo rincorrendo e rincorrere leva tanta energia, soprattutto quando vedi che rincorri ma non arriva mai quel famoso quarto posto. Le squadre intorno a noi e sopra a noi stanno facendo molto bene, quindi il campionato è molto aperto anche per merito loro. Questo è un discorso a parte. E’ una coppa, un’eliminazione diretta. In un’andata e ritorno e vince chi sarà stato più forte in queste due partite e non in tutto l’anno.❞

Mancano ancora delle ore per una valutazione definitiva, a che punto sono Lukaku e Smalling?
Oggi si sono allenati e sembrava stessero bene. Vediamo un po’ quali saranno le risposte dei loro piccoli problemi. Se continueranno a sentirsi bene li porteremo con noi e saranno convocati.❞

Qual è il merito maggiore di Xabi Alonso in questo percorso straordinario e cosa teme di più?
❝Da temere c’è la loro condizione mentale, perché è una squadra che non perde mai inizia a sentirsi imbattibile. Inizia a sentirsi imbattibile non non in maniera presuntuosa, ma avendo fiducia e credendoci fino alla fine. Una squadra che fa venti gol oltre il novantesimo vuol dire che è una squadra che ha attributi, che ha cuore, che ha conoscenza tattica e che ha giocatori di grande qualità e di temperamento.

I meriti di Xabi Alonso? Sono una squadra che era nella parte destra della classifica e in due anni, facendo un calcio piacevole, l’ha portata a trionfare in Germania, cosa che non era mai riuscita, e l’ha portata sempre in semifinale di Europa League che è un’altra cosa molto difficile.

De Rossi, in questi casi è meglio giocare prima in casa e poi fuori: ci pensa mai?
❝Ho la fortuna di allenare una squadra che mi fatto passare sia col Brighton giocando la prima in casa e la seconda fuori, rendendo la seconda una partita con un risultato abbastanza già indirizzato, e ho avuto una squadra che avuto la forza di andare a vincere fuori casa la prima e riconfermarsi la seconda. Contro il Feyenoord abbiamo avuto due pareggi che ci hanno portato poi a giocare ai rigori, con un pizzico di fortuna e tanta bravura siamo arrivati fino a qua. Quindi penso che cambi poco. Cambia l’atteggiamento che tu avrai in queste partite, soprattutto dai risultati che farai nella prima. Poi potrai dire che forse era meglio giocare in casa la seconda, ma se invece vinci la prima e ti porti un piccolo vantaggio anche fuori casa puoi avere un atteggiamento che può portarti a passare il turno.

De Rossi

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Europa League

Marsiglia, Longoria: “Sono riconoscente all’Atalanta, Giovedì il Veldorome sarà infuocato”

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Il presidente del Marsiglia Pablo Longoria ha parlato ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport in vista del match di giovedì di Europa League contro l’Atalanta.

Marsiglia, le parole di Longoria

Marsiglia

Di seguito le parole del presidente del Marsiglia Pablo Longoria con un passato nell’Atalanta tra il 2010 e il 2013 relative al match di Europa League proprio contro il club bergamasco  in programma giovedì alle 21:00 al Velodrome:

“Non sono stupito, ho vissuto da vicino la passione della famiglia Percassi, era solo questione di tempo. Sarò sempre riconoscente all’Atalanta, mi ha dato una grande occasione quando ero giovanissimo. L’Italia è la mia seconda casa, ho lavorato anche nel Sassuolo e nella Juve. Ma ora conta il Marsiglia, non la mia storia”.

Feeling con l’Europa

“È speciale, non a caso siamo l’unico club francese ad aver vinto la Champions. Speriamo che il DNA faccia la differenza. Come il Siviglia? Magari: speriamo di farcela ma affrontiamo un avversario tosto, anche se giovedì toccherà con mano l’inferno del Velodrome“.

L’esperienza con Gattuso

“Rino è un uomo vero, un gran lavoratore. Cosa non ha funzionato? È arrivato in un anno complicato e la Coppa d’Africa lo ha penalizzato. Ho il rimpianto di non averlo aiutato abbastanza”.

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Europa League

Roma, De Rossi può sorridere: Lukaku c’è, Pellegrini stringe i denti

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Roma, Daniele De Rossi

La Roma di De Rossi, in vista della semifinale d’andata contro il Bayer Leverkusen, può riabbracciare due pedine fondamentali. Lavoro a parte per Pellegrini.

Buone notizie in casa Roma a poco di più di 48 dalla semifinale d’andata di Europa League contro gli imbattuti del Bayer Leverkusen. Daniele De Rossi infatti, ha potuto riavere in gruppo di Romelu Lukaku, out nei 20 minuti contro l’Udinese e nel match contro il Napoli, e Chris Smalling, fermatosi ad Udine.

Roma, Lukaku

Il capitano giallorosso, Lorenzo Pellegrini, invece ha lavorato a parte, a causa dell’affaticamento muscolare accusato post Napoli, ma giovedì stringerà i denti e sarà in campo per la sfida contro il club tedesco.

Questo il probabile undici iniziale di Daniele De Rossi:

Roma (4-3-3): Svilar; Karsdorp, Mancini, Smalling, Spinazzola; Cristante, Paredes, Pellegrini; Dybala, Lukaku, El Shaarawy

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