Europa League
Europa League, le ultime 10 finali: dal Siviglia a Lookman
Domani andrà in scena a Bilbao la finale di Europa League tra Tottenham e Manchester United. Ma chi ha trionfato nelle ultime 10 edizioni del torneo?
Domani scopriremo chi tra Tottenham e Man Utd porterà a casa l’EL, e riscatterà una stagione disastrosa. Da ricordare che il vincitore del torneo potrà partecipare anche alla prossima Champions League.
Dunque, aspettando la finale di domani, andiamo a vedere come sono andate le ultime 10 finali del trofeo.
Europa League, le finali: dalla sorpresa Dnipro al trionfo di Sarri

Facciamo un salto indietro nel 2015 dove il Siviglia, campione in carica, affronta la favola Dnipro. Saranno proprio gli Underdogs a sbloccare la finale con Nikola Kalinic (che passerà alla Fiorentina nell’estate successiva).
La squadra di Emery risponde ribaltando tutto grazie alle reti Krychowiak e Bacca. Gli ucraini però non mollano e trovano il pareggio a fine primo tempo con Rotan.
A trionfare alla fine è il Siviglia, che vince 2-3 grazie ad un altro gol di Bacca nella ripresa. Los Rojiblancos si ripetono un anno dopo, questa volta battendo il Liverpool di Klopp, che la sbloccano con Daniel Sturridge. Tuttavia, la banda Emery trionfa vincendo 1-3 grazie alle reti di Gameiro e Coke (doppietta).
Nel 2017 tocca al Man Utd di Mourinho a vincere il trofeo dopo aver vinto Community Shield e Carabao Cup. Ad arrendersi ai Red Devils è l’Ajax che viene battuto 0-2 grazie alle reti di Pogba e Mkhitaryan.
Nel 2018 è l’Atletico Madrid a vincere l’EL, con uno 0-3 ai danni del Marsiglia. A segnare sono il solito Griezmann (doppietta) e Gabi. Da ricordare che, nel primo tempo, Les Phoceens devono rinunciare a capitan Payet che esce in lacrime per infortunio.
Nel 2019, la finale è tutta inglese tra Chelsea e Arsenal. Dopo un primo tempo bloccato, i Blues di Sarri si scatenano con le reti di Giroud, Pedro e Hazard (doppietta). Inutile il gol di Iwobi per i Gunners.
Dalla beffa nerazzurra al trionfo dell’Eintracht
La finale di Europa League del 2020 è abbastanza particolare: si gioca ad agosto a porte chiuse vista la pandemia di Covid. Ad affrontarsi sono il Siviglia e l’Inter, con inerazzurri di Conte che partono bene e vanno subito in vantaggio con un rigore di Lukaku. Tuttavia, una doppietta di Luuk De Jong ribalta tutto.
L’Inter risponde subito segnando il 2-2 con Godin, ma uno sfortunato autogol di Lukaku nel secondo tempo, consegna l’EL ancora una volta ai Rojiblancos.
Nel 2021 la finale è tra Villarreal e Man Utd, con il Sottomarino Giallo che vuole vincere il suo primo trofeo europeo. Sarà proprio la squadra di Emery a sbloccare l’incontro nel primo tempo con Gerard Moreno, ma nella ripresa arriva il pareggio dei Red Devils firmato Cavani.
La partita va ai rigori (non accadeva in una finale di Europa League dal 2014): per il Villarreal non sbaglia nessuno, nemmeno il portiere Rulli. Stessa cosa vale per il Man Utd, o quasi: De Gea si fa parare il suo rigore da Rulli, e il Sottomarino Giallo vince il suo primo trofeo europeo.
Nel 2022, sono Eintracht Francoforte e Rangers a giocarsi la finale: due grandi sorprese del torneo. La sbloccano gli scozzesi con un gol di Aribo, ma le Aquile (Die Adler) pareggiano con Borrè. Come l’anno precedente, la finale va ai rigori: per il Rangers, fatale l’errore di Aaron Ramsey, mentre Borrè segna il rigore che porta il trofeo a Francoforte.
Polemiche Roma, favola Atalanta
Nel 2023 tocca a Siviglia e Roma giocarsi la finale. La sbloccano i giallorossi nel primo tempo grazie a Dybala, ma un autogol di Mancini rimette tutto in parità. La finale viene decisa nuovamente ai rigori e a trionfare sono ancora una volta i Rojiblancos: decisivi gli errori di Mancini e Ibañez.
Come dimenticare la finale dell’anno scorso però? In questo caso parliamo della magica notte dell’Atalanta che, trascinata da Ademola Lookman, batte 3-0 il Bayer Leverkusen (imbattuto in stagione fino a quella partita). Una notte indimenticabile per tutta la città di Bergamo.
Europa League
Roma, Celik non più solo solidità: anche gol e assist nel repertorio
Una piacevole sorpresa per la Roma sono sicuramente le prestazioni di Celik. Al suo essere un difensore solido, ha aggiunto un grande apporto alla manovra offensiva.
Daniele De Rossi ci aveva visto lungo. In una celebre intervista rilasciata ai tempi della sua esperienza da allenatore della Roma, aveva elogiato Zeki Celik per le sue caratteristiche e per la sua grande dedizione.
Fino a quel momento il turco non aveva messo in luce prestazioni di particolare qualità e nell’avvio negativo della passata stagione, puntualmente era diventato uno dei capri espiatori a cui addossare le responsabilità.
Da quando è arrivato Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa però, L’ex Lille ha decisamente invertito la rotta. Da braccetto di destra nei tre di difesa, ha sempre mostrato grande affidabilità e solidità, riconquistando gradualmente sempre di più la fiducia di tutto l’ambiente.

ZEKI CELIK IN AZIONE DAVANTI A GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
Roma, il salto di qualità con Gasperini
Il vero e proprio salto di qualità di Celik però, è arrivato in questa stagione grazie alla guida tecnica di Gian Piero Gasperini. Il tecnico nella sua lunga esperienza all’Atalanta ha spesso trasformato giocatori apparentemente normali, in calciatori di primissima qualità, facendoli rendere al massimo delle loro capacità.
In questo suo avvio di stagione nella capitale, uno dei giocatori che maggiormente sta giovando di questa sua capacità è sicuramente il terzino turco. Celik viene impiegato sia nei 3 di difesa, sia da esterno di destra nei 4 di centrocampo e difficilmente il tecnico decide di sostituirlo o addirittura non schierarlo. Il giocatore si sta dimostrando efficiente in entrambe le posizioni in campo e sta incrementando la sua applicazione con giocate di qualità.
Il punto di vista sotto cui il laterale sta sicuramente migliorando è infatti proprio l’apporto alla manovra offensiva e in zona gol. 1 rete e 2 assist in questo inizio di stagione, ma sembrano esserci tutti i presupposti per veder lievitare ancor di più queste statistiche.
Il turco, oltre che ad aver conquistato la piena fiducia dell’allenatore, ha completamente ripreso in mano un ambiente come quello di Roma, che in momenti negativi è capace di poter annullare un giocatore. Celik invece si è rimboccato le maniche, ha lavorato sodo e adesso i tifosi giallorossi si godono il suo periodo di grande forma.
Europa League
Bologna, Italiano: “Bernardeschi non si discute. Potevamo segnare di più”
Il Bologna di Vincenzo Italiano in Europa League si è imposto per 4-1 sul Salisburgo. Il tecnico ha avuto modo di esprimersi sulla partita. Ecco le sue parole.

Bologna, le parole di Vincenzo Italiano
“I ragazzi sul 3-1 hanno abbassato l’attenzione e abbiamo subito quelle 2-3 azioni pericolose. Ci può stare, tutto è andato con il verso giusto, la squadra avversaria era comunque pericolosa, con velocità e fantasia. I difensori sono usciti affaticati, ma sono stati attenti nei momenti cruciali. I nuovi ingressi potevano permetterci di fare altri gol, siamo tutti lì e a pochi punti dall’ottavo posto. In una classifica così corta e con risultati a sorpresa, possiamo fare il nostro. Stiamo continuando a fare bene e dobbiamo continuare così”.
Raggiunta la maturità europea?
“Tante squadre portano dentro gli esterni per creare l’uno contro uno, lo fanno in tante occasioni visti anche in Champions lo scorso anno. Per i difensori è una fatica doppia, così come per gli esterni nostri. Quando però poi riconquisti palla, diventi pericoloso e porti dentro giocatori in area”.
Le fasce si sono rivelate ancora una volta decisive.
“Gli altri quando hanno la palla cercano soluzioni all’interno del campo con i trequartisti. Nel momento in cui riconquisti palla, in pochi secondi hai la possibilità di far male. Non buttano mai via palla e quindi gli esterni devono essere aggressivi e pronti a ripartire. Devi lavorare bene come fatto oggi, in Europa nessuno viene per speculare sul risultato e cercano di farti male. Abbiamo giocato sempre con squadre con giocatori piccolini che chiedono palla sui piedi, noi abbiamo spinto sulle ripartenze. Alla fine riesci a fare tanti gol, ne abbiamo fatto 4 e potevamo farne di più”.
Bernardeschi è tornato nel suo momento migliore?
“Federico è arrivato da un calcio con molto meno ritmo rispetto all’italiano e all’europeo. Quando dissi all’inizio che doveva riadattarsi, intendevo proprio questo. Ha spunto, velocità e tiro: doveva solo registrare le vecchie abitudini, con uno switch mentale per esprimersi al meglio. Come calciatore non si discute: ha giocato con il piede forte, ha fatto un gran gol di testa e lui deve mantenere questo elevato livello, coprendo anche in difesa”.
Europa League
Europa League, poker per Italiano! Finisce 4-1 Bologna-Salisburgo
Il primo tempo Bologna-Salisburgo in Europa League ha visto una partita ad alta intensità ed emozionante.
La prima occasione significativa arriva al 18′ con Odgaard. Orsolini conclude, deviazione di Schlager. Il numero 21 dei rossoblù arriva per il tap in ma non impegna il portiere ospite.
Salisburgo in crescendo ma non basta per arrivare al vantaggio. Odgaard al 26′ stavolta trova la rete, con un cross respinto di Orsolini ma il danese ci crede e trova il gol.
Il Salisburgo al 33′ pareggia con la rete di Yorbe Vertessen. Errore di Lucumí in scivolata, il belga scambia con Baidoo e insacca Ravaglia. 1-1.
Il Bologna si avvica più volte alla rete nel giro di 4 minuti. Prima palo di Dallinga, poi un miracolo di Schlager e Pobega che da pochi passi manda a lato.

Secondo tempo di Bologna-Salisburgo
Il secondo tempo è stato senza storia per il Salisburgo. Il Bologna ha messo la quinta e ha trovato altre 3 reti.
Dallinga stavolta trova il gol, al 51′. Palla stupenda in verticale di Miranda che pesca la punta in area: diagonale lento che batte Schlager sul secondo palo. 2-1.
2 minuti dopo trova la prima rete con i rossoblù Federico Bernardeschi. Cross di Zortea e l’ex Juventus di testa la mette sotto il sette. 3-1. Una rete che mancava dal 2019 in Europa.
Dal 60′ al 70′ il Bologna soffre e rischia 3 volte di accorciare il proprio vantaggio.
Al 63′ arriva un miracolo di Ravaglia! Difesa sorpresa dall’inserimento di Vertessen, conclusione a botta sicura, ma il portiere italiano si oppone.
Un minuto dopo di nuovo Ravaglia, questa volta é Ratkov che si trova a tu per tu con il portiere. Anche stavolta ha la meglio il portiere del Bologna.
Al 66′ gol annullato al Salisburgo. Ratkov, servito da Baidoo sulla linea del fuorigioco, dribbla Ravaglia e insacca.
La rete viene convalidata prima del richiamo del VAR, che indica l’offside.
All’84’ traversa del Salisburgo con Ratkov, che con una gran finta mette a terra Lucumí. Il tiro finisce sul legno e il risultato rimane invariato.
Due minuti arriva il 4-1 del Bologna con Riccardo Orsolini. Poker dell’esterno che mette in rete il tap in vincente, dopo la conclusione respinta da Schlager di Castro.
Termina così una partita intensa e fatta di tante emozioni, tantissime occasioni. Una gioia per i tifosi neutrali e per quelli del Bologna.
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