Champions League
Storie di Champions League: la finale di Cardiff
Sabato 3 giugno 2017, al Millennium Stadium di Cardiff andava in scena la sessantaduesima finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
La squadra bianconera, allenata da Massimiliano Allegri, arrivano carichi dopo aver sbriciolato il Barcellona di Messi, Iniesta, Neymar e Suarez con un secco 3-0 a Torino. La speranza di invertire il trend negativo in Champions League sembrava più che realistica.

Uefa Champions League ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Champions League: il percorso verso la finale
La cavalcata della Juventus nell’edizione 2016/17 della Champions League era iniziata con un deludente pareggio casalingo 0-0 contro il Siviglia. Nel turno successivo della fase a gironi passeggiavano a Zagabria (0-4 contro la Dinamo con reti di Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves).
Decisamente più complicata la trasferta di Lione. Soprattutto perchè la Juventus resta in dieci a causa dell’espulsione di Lemina in avvio di ripresa. Tuttavia un guizzo di Cuadrado nel finale regala tre punti preziosissimi in chiave qualificazione.
I francesi al ritorno però fermeranno la Vecchia Signora, col gol di Tolisso a pochi minuti dal termine che pareggia il rigore segnato da Gonzalo Higuain.
Nonostante la battuta d’arresto la Juventus chiuderà il discorso qualificazione a Siviglia dove Marchisio (su rigore), Bonucci e Mandzukic rimonteranno l’iniziale svantaggio firmato da Parejo. Higuain e Rugani a regalano la vittoria casalinga contro la Dinamo Zagabria.
La squadra di Allegri chiude il girone al primo posto e da imbattuta.
Negli ottavi i bianconeri affrontano il Porto. L’andata termina 0-2 grazie ai goal siglati nel finale da Pjaca e Dani Alves. Il ritorno dura un tempo: Dybala segna su rigore e spegne le residue speranze dei portoghesi.
Il sorteggio regala alla Juventus l’ostacolo più difficile: il Barcellona di Luis Enrique. L’11 aprile 2017 però lo Stadium vive una notte indimenticabile. La Vecchia Signora vince 3-0 grazie alla doppietta di Dybala e al gol di Chiellini. Al ritorno la Juventus difende il vantaggio senza troppi patemi: 0-0 e qualificazione.
La semifinale con il Monaco, peraltro di un giovanissimo Mbappè, non rappresenta un ostacolo duro per la compagine bianconera. Doppietta di Higuain all’andata e vittoria al ritorno per 2-1 al ritorno. Due anni dopo la delusione di Berlino i bianconeri sono di nuovo in finale di Champions.
La notte di Cardiff
Insomma, dopo tutti questi risultati, stavolta sembra davvero l’occasione buona per sfatare un tabù che, dal trionfo di Roma del lontano 1996, ha poi visto i bianconeri giocare e perdere ben quattro finali (1997, 1998, 2003 e 2015).
Allegri, preoccupato dalla potenza offensiva del Real Madrid, decide di sacrificare Cuadrado alzando Dani Alves sulla linea dei trequartisti. Il tecnico toscano schiera Barzagli nel ruolo di terzino destro con Bonucci e Chiellini davanti a Buffon. Ad agire sulla sinistra Alex Sandro. In mezzo al campo Khedira e Pjanic. Dybala e Mandzukic completano il trio alle spalle di Gonzalo Higuain.
La Juve parte subito forte e Pjanic impegna severamente Keylor Navas con un tiro dal limite. Al ventesimo però a passare in vantaggio è il Real Madrid con il solito Cristiano Ronaldo. Il portoghese sfrutta una sfortunata deviazione di Bonucci. I bianconeri accusano il colpo ma poco dopo a riportare in equilibrio la partita è una magia di Mandzukic. Il croato, grazie alla sponda di Higuain, si inventa una mezza rovesciata su cui Navas non può nulla: 1-1. Il primo tempo si chiude in parità.
I bianconeri nella seconda frazione sembrano non rientrare in campo con la testa. Soffrono per un quarto d’ora, prima di capitolare definitivamente. Tiro di Casemiro, altra deviazione (stavolta di Khedira) e palla in rete. Il Real è di nuovo avanti ma la Juve non ha più la forza di andarlo a riprendere.
Infatti incassa subito il terzo goal con Cristiano Ronaldo che fa doppietta e chiude di fatto la partita. Nel finale c’è tempo solo per il rosso a Cuadrado (appena subentrato dalla panchina) e per il sigillo di Asensio. Juventus-Real Madrid termina 1-4. Il sogno diventa incubo. la speranza è naufragata in 45 minuti. La maledizione europea della Juventus continua.
Champions League
Real Madrid, Valverde: “Dopo una settimana di critiche, siamo più uniti che mai”
Valverde del Real Madrid sottolinea la forza del gruppo dopo le recenti speculazioni, ribadendo il supporto del suo allenatore nel migliorare le sue prestazioni.
Valverde e il supporto dell’allenatore
Fede Valverde, il talentuoso centrocampista del Real Madrid, ha recentemente parlato della sua situazione attuale, rispondendo alle numerose voci circolate sulla squadra. Valverde ha dichiarato che, nonostante le speculazioni, il gruppo è più unito che mai. L’uruguaiano ha sottolineato l’importanza del sostegno del suo allenatore, che è stato sempre al suo fianco per aiutarlo a svilupparsi ulteriormente. Le sue parole: “Dopo una settimana di critiche, siamo più uniti che mai. Sto lavorando per tornare al mio meglio, con il supporto costante del mister”.

LEVERKUSEN, GERMANY – 25.01.23: Xabi Alonso. The Bundesliga match FC Bayer 04 Leverkusen vs VfL Bochum at BayArena
Real Madrid, l’uruguagio lavora per tornare al massimo livello
Valverde ha espresso il desiderio di tornare alla sua forma migliore, affermando che sta lavorando duramente per raggiungere questo obiettivo. Ha riconosciuto il ruolo cruciale del suo allenatore nel suo percorso di crescita, evidenziando come il supporto ricevuto sia stato fondamentale per mantenere alta la motivazione e migliorare costantemente le sue prestazioni in campo.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Fede Valverde: “After a week in which a lot of things were said about us, we are now more united than ever”.
“I’m working to return to my best level. The coach has always been by my side, supporting me and doing everything he can to help me continue to develop”. pic.twitter.com/ykCKgvpe7t
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) November 27, 2025
Champions League
Arsenal senza freni: il tris al Bayern certifica la candidatura alla Champions
Arsenal – Dopo il poker al Tottenham, è arrivata un’altra vittoria di peso. La squadra di Arteta domina in Europa, mostra maturità e profondità di rosa e ora non può più nascondersi.
L’Arsenal manda un messaggio forte e chiaro all’Europa. Il 3-1 rifilato al Bayern Monaco, dopo il 4-0 nel derby col Tottenham, non è solo una vittoria prestigiosa: è la conferma che i Gunners hanno finalmente la struttura e la continuità per puntare alla Champions League. La squadra di Arteta guida sia la Premier League che la massima competizione continentale, mostrando quella solidità che negli ultimi anni era mancata nei momenti decisivi.
Contro un Bayern fin lì impeccabile, l’Arsenal ha dominato su entrambi i lati del campo: 13 tiri totali, quasi tutti in area, difesa ermetica e un attacco capace di colpire con Timber, Madueke e Martinelli. I bavaresi, mai così limitati da inizio stagione, hanno chiuso con appena 0.69 xG e nessun tiro di Harry Kane: un dato storico che evidenzia la qualità del lavoro difensivo londinese.
I numeri di un grande Arsenal
I numeri complessivi sono eloquenti. Cinque vittorie su cinque in Champions, miglior difesa del torneo e primi riferimenti statistici che riportano ai fasti del 2005/06. Ma a differenza del passato, stavolta pesa la maturità di un gruppo solido e l’impatto di un mercato ambizioso. Arteta può contare su una rosa profonda: la crescita di Saliba, Gabriel e Rice, l’incisività di Saka e Trossard, la duttilità di Eze e i nuovi innesti che hanno alzato il livello in ogni reparto.

Anche con assenze importanti come Odegaard e Gyokeres, l’Arsenal non perde brillantezza né identità. Il 4-3-3 resta la base, ma la capacità di trasformarsi — con Eze trequartista, Merino falso nove o esterni più interni — rende i Gunners imprevedibili e completi.
Il cammino è ancora lungo, ma il segnale è arrivato: l’Arsenal non è più una promessa, è una candidata credibile alla vittoria finale. Premier e Champions non sono un caso: la squadra di Arteta ha aperto la caccia ai grandi obiettivi.
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Champions League
Uefa, top XI della 5ª giornata di Champions: primi posti per Mbappé e Vitinha
UEFA – Kylian Mbappé eletto giocatore della settimana nella top XI della quinta giornata di Champions League, seguito da Vitinha e Aubameyang.
L’undici ideale della UEFA
La UEFA ha ufficialmente rilasciato l’elenco dei migliori undici giocatori della quinta giornata di Champions League. Kylian Mbappé del Paris Saint-Germain si è distinto come il giocatore della settimana, confermando ancora una volta il suo straordinario talento sul campo. Accanto a lui, il centrocampista del PSG, Vitinha, ha ottenuto il secondo posto grazie a una prestazione di alto livello, dimostrando la sua importanza nel centrocampo della squadra parigina.
Pierre-Emerick Aubameyang ha conquistato il terzo posto nella classifica settimanale. L’attaccante, noto per la sua velocità e il suo senso del gol, ha giocato un ruolo cruciale nelle recenti partite di Champions League, contribuendo significativamente ai successi del suo team.
Altri protagonisti della giornata
Oltre ai primi tre classificati, Serhou Guirassy si è distinto assicurandosi il quarto posto. La sua performance ha catturato l’attenzione degli appassionati e degli esperti di calcio, garantendogli un posto nell’undici ideale. Questa selezione riflette non solo le capacità individuali dei giocatori, ma anche il loro impatto collettivo nelle rispettive partite di Champions League.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 OFFICIAL: UEFA drop Champions League Matchday 5 top XI.
Player of the Week 🏅
1st: Kylian Mbappé
2nd: Vitinha
3rd: Pierre-Emerick Aubameyang
4th: Serhou Guirassy pic.twitter.com/Xvf2OV0TRZ— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) November 27, 2025
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