Champions League
Ranking UEFA: l’Italia ancora in testa
Aggiornamento del Ranking UEFA. Le italiane in Europa League e Conference League tengono ancora al primo posto l’Italia.
Gli ultimi sviluppi europei e il nuovo Ranking UEFA: L’ Italia in testa

L’andamento delle coppe europee ha apportato modifiche significative al Ranking UEFA, con l’Italia che si trova ancora in testa nonostante l’assenza delle squadre italiane dalla fase finale della Champions League.
In Champions League, le speranze italiane si sono infrante con l’eliminazione dell’Inter dall’Atletico Madrid ai rigori e del Napoli da un Barcellona guidato dai suoi giovani talenti. La Lazio è stata travolta dal Bayern Monaco, evidenziando una mancanza di forze.
Tuttavia, le cose sono andate diversamente in Europa League e Conference League, dove le squadre italiane hanno difeso brillantemente i propri colori. Milan, Roma e Atalanta sono ancora tutte in corsa nella prima competizione, mentre la Fiorentina rappresenta l’Italia nella seconda.
Nonostante questi alti e bassi, l’Italia mantiene la sua posizione privilegiata nel Ranking UEFA, anche se il divario con la seconda classificata è diminuito. I punti bonus ottenuti grazie al passaggio ai quarti di finale delle squadre menzionate hanno contribuito a mantenere un buon distacco.
La classifica aggiornata vede l’Italia al primo posto con 17,714 punti, seguita dalla Germania con 16.356 punti e dall’Inghilterra con 16.250 punti. Questo pone l’Italia in una posizione vantaggiosa, considerando l’importanza di essere tra le prime due nazioni nel Ranking UEFA.
Con la nuova formula della Champions League, sarà fondamentale qualificare quattro squadre in più rispetto alle 32 solite. Una di queste spetterà al campionato classificato al quinto posto nel ranking complessivo, mentre le altre saranno assegnate in base ai migliori campionati stagionali.
Mantenere il primo posto permetterebbe all’Italia di garantirsi la certezza di avere cinque squadre qualificate alla pionieristica edizione della Champions League, rappresentando un importante traguardo per il calcio italiano.
Champions League
Juventus, Spalletti: “La sconfitta di Napoli è stata colpa mia”
Luciano Spalletti si assume la responsabilità della sconfitta della sua Juventus, dichiarando che non è riuscito a mettere la squadra nelle condizioni migliori.
Spalletti e l’analisi della sconfitta
Il tecnico della Juventus, Luciano Spalletti, ha commentato la recente sconfitta della sua squadra, sottolineando come la responsabilità sia da attribuire a lui. Durante la conferenza stampa pre-Pafos, Spalletti ha dichiarato ai suoi giocatori che non è riuscito a prepararli adeguatamente per affrontare un match che si aspettava fosse più aggressivo. Queste parole riflettono un atteggiamento di autocritica e responsabilità, elementi chiave per un allenatore che mira a crescere e migliorare continuamente.
Le aspettative del tecnico e il futuro della Juventus
Spalletti ha ammesso di aver previsto una partita diversa, con un livello di intensità maggiore, che purtroppo non si è concretizzata. Questo errore di valutazione ha influenzato le prestazioni dei giocatori, che non sono stati in grado di esprimere tutto il loro potenziale. Nonostante la delusione, il tecnico è determinato a lavorare sugli errori commessi per garantire un futuro più brillante al Napoli. Il suo approccio trasparente e diretto nei confronti della squadra potrebbe essere un catalizzatore per il miglioramento.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
Spalletti: “Sconfitta di Napoli? Quando abbiamo fatto il briefing ho detto loro che era stata colpa mia e che non li ho messi nelle condizioni di dare il massimo. Pensavo venisse fuori una partita più aggressiva”👉tinyurl.com/yn5erz8j
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) Dec 9, 2025
Champions League
Juventus, Spalletti: “I numeri non sono quelli che vogliamo. Bremer? Ecco quando rientra”
Juventus – il mister Luciano Spalletti è intervenuto nella conferenza stampa odierna in occasione del match di Champions di domani sera contro il Pafos.
A seguire la conferenza stampa del mister bianconero
Juventus, le parole di Spalletti
Che partita si aspetta?
“Prima di tutto il Pafos è una squadra tosta. Ha molti portoghesi e brasiliani nella sua squadra. È una squadra che ha fatto brutta figura solo contro il Bayern. Poi ha preso pochissimi gol nonostante abbia avuto avversari top. Sono una squadra tignosa e vogliosa di metterla a livello fisico. Poi hanno organizzazione sui calci piazzati. Sui 4 gol fatti 3 li hanno fatti su calcio piazzato. Nel reparto offensivo sono molto forti, dobbiamo essere bravi a non subire le loro ripartenze. È una cosa a cui dobbiamo fare attenzione, hanno qualità per ribaltare la situazione”.
Si aspettava di riuscire a incidere con più facilità nello sbloccare con continuità l’attacco?
“I numeri sono quelli non desiderati al momento, sia al livello di risultati che di individualità. Ora ho più conoscenza dei calciatori che ho a disposizione e per me è fondamentale. Poi vedo che sono migliorate alcune cose. Non siamo bravi a ripeterle spesso dentro la partita queste cose che loro hanno, ma sono lì nelle condizioni di essere prese. Le dobbiamo fare di più e riconoscere di più. Ho visto fare belle giocate e buone cose ai nostri attaccanti. Nei 3 gol che abbiamo visto domenica abbiamo fatto un bellissimo gol, per cui se fai quelle cose lì è segno che ce l’hai un po’. L’essenziale è riproporle più spesso”.
Si aspettava di incontrare meno difficoltà? La fiducia è intatta come all’inizio?
“Ho le stesse intenzioni e certezze di quando ho accettato di venire a fare l’allenatore della Juventus. Li vedo migliorare in allenamento, più li vedo e più ho a che fare con loro, più mi arrabbio e tranquillizzo allo stesso tempo. Mi fanno stare sull’ottovolante, a volte rido e altre strillo. Poi gliele vedi fare alcune cose e pensi che si ripeterà più volte, invece poi si va ad annullarla e ripartire da capo. Per me non cambia e non cambierà niente, non cambierò per un risultato o per l’atteggiamento. Le cose si affrontano e si cerca di trovare la spiegazione a ciò che è avvenuto”.

KENAN YILDIZ, DUSAN VLAHOVIC E LOIS OPENDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Thuram sembra un po’ in fatica sia dal punto di vista fisico che tecnico…
“Dal mio punto di vista è un calciatore forte, che ha giocato bene anche domenica. Ne abbiamo bisogno, è un calciatore che ha quello strappo con la guida della palla che dovrebbe migliorare anche senza palla perché può creare spazi alla squadra. Professionista top, a me piace totalmente. Però poi in alcuni momenti durante la partita si hanno momenti migliori e altri peggiori, però a Napoli ha giocato una buona partita”.
A che punto sono Bremer e Rugani? Possono essere convocati?
“Sono qui che li aspetto a braccia aperte, saranno convocati e domani saranno in panchina. Non so dirle se saranno della partita oppure no. Domani si alleneranno se non entreranno quei 10-15 minuti, poi si aumenta il livello per poter fare discorsi differenti”.
Champions League
Benfica-Napoli, Mourinho: “Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo, sarà una partita difficilissima per noi.”
José Mourinho presenta Benfica-Napoli: l’allenatore parla di assenze, tattica, pericoli del Napoli e della sfida decisiva di domani alle 21.00. Le sue parole
In vista della gara tra Napoli e Benfica che prenderà il via domani alle ore 21.00, il tecnico dei lusitani, José Mourinho, ha parlato in conferenza stampa. Ecco le parole dell’ex allenatore di Roma e Inter.
Che risposta si aspetta da questa partita?
“Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita, siamo stati più forti contro un avversario che ha vinto due campionati di fila. Siamo stati penalizzati a inizio partita da un errore individuale di due dei nostri elementi, una cosa che ci è successa nelle ultime giornate. Con il Chelsea ottima partita, abbiamo perso con un autogol, cosi come in campionato. Abbiamo perso sempre a causa di errori individuali. Nell’organizzazione tattica la squadra è più forte”.
Napoli non ha Lukaku, ha tante assenze...
“Non mi faccia ridere con i giocatori che mancano, perché non avere De Bruyne ma avere McTominay è lo stesso. lo ho delle assenze pesanti ma non voglio piangere. La panchina del Napoli è diversa, se vedete chi gioca dimenticate chi manca. Cambiando il sistema di gioco sono diventati una squadra migliore”.
Meglio campionato portoghese o italiano?
“Non guardo le partite del campionato italiano, mi concentro sul mio. Generalmente c’è una cultura tattica altissima, gli allenatori lavorano tutti molto bene sull’aspetto tattico, c’è una cultura importante sulle marcature individuali, una fisicità adattata a questo tipo di gioco”.
Cosa pensa delle squadre di Conte?
“E impossibile pensare che le sue squadre siano scarse, c’è una compattezza e una consapevolezza tattica di altissimo livello. Lui è molto esigente sul mercato, trova sempre il modo di costruire una rosa forte. Dal punto di vista della preparazione è uno dei più bravi”.
Lei ha fatto debuttare Mc Tominay, ritroverà Spinazzola. Ci sono tanti elementi emozionanti?
“No, queste cose emozionanti sono pre partita e post partita. Niente più. Non è che io durante la partita mi metta a pensare a queste cose. Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo, sarà una partita difficilissima per noi. Faremo di tutto per trovare il risultato che vogliamo”.
Per il Benfica domani sarà un’ultima chance?
“Matematicamente è ancora possibile e fin quando la matematica non ci condannerà saremo lì a lottare. Andiamo con tutto, fino all’ultimo. Vincere domani ci metterebbe in una posizione buona, non vincere complicherebbe la vita. Ma ci sarebbero altri 6 punti da conquistare.
Neres?
Sta giocando bene, ma Politano è bravo e se gioca uno o l’altro non cambia niente. Questa è una squadra che vive di talenti individuali, cultura tattica importante, lavoro tattico forte. Per questo non è solo Neres, questo pensiero non fa per me”.
Qual è il pericolo principale del Napoli?
“E forte nella transizione offensiva, difensiva, a tre, a quattro. Sa fare veramente tante cose il Napoli. La transizione offensiva non è solo Højlund, ma anche Spinazzola, Olivera, Di Lorenzo sulle fasce, McTominay e i suoi sprint. È una grande squadra come ho detto”.

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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