Champions League
Juventus, incredibile all’Allianz: rimontata la BVB nei minuti finali
A un passo dal baratro, la Juventus di Igor Tudor si rialza e riacciuffa in extremis (da 2-4 a 4-4) un Borussia Dortmund piagato dagli infortuni.
Uno strepitoso Yildiz, tanto cuore e poco altro. E’ però quanto basta ad una brutta Juventus per riacciuffare in extremis (da 2-4 a 4-4 nel finale) un Borussia Dortmund sprecone e piagato dalle defezioni. Tanti errori difensivi, una pochezza tecnica non da Champions League ma anche la consapevolezza di aver ritrovato il proverbiale “DNA Juve“. Un indizio nel Derby d’Italia contro l’Inter, la conferma nella serata di oggi.
Juventus, si salva solo Yildiz: il cuore evita la figuraccia
Primo tempo tattico ed estremamente bloccato, con poche occasioni e ancor meno emozioni. Nella ripresa i tedeschi partono subito forte, decisi a far valere la propria innegabile superiorità tecnica. E per quaranta minuti abbondanti le tante assenze e una panchina ridotta all’osso non si fanno notare, salvo poi presentare un conto salatissimo nel finale. Quando la squadra di Kovac, forse convinta di aver portato a casa una vittoria contro un avversario troppo brutto per essere vero, si rilassa e spreca tutto con due marchiani errori difensivi.
Uno scatenato Adeyemi indirizza la seconda frazione, prima colpendo un palo e poi fulminando Di Gregorio con un sinistro dalla distanza. Subito dopo Guirassy si mangia un gol fatto, complice anche un miracolo dell’ex portiere del Monza, e la sensazione è che la netta superiorità tecnica possa permettere alle Vespe di dilagare. Se però nel “DNA Juve” è inciso a fuoco il motto “Fino alla Fine“, in quello giallonero è marchiata un’atavica e imperitura incapacità di gestire le partite: conditio sine qua non per essere una grande squadra.
Prima Yildiz pareggia con uno splendido destro dalla distanza. E chapeau, che gli vuoi dire? Una perla di rara bellezza, imparabile per Kobel e indifendibile per la retroguardia. La Dea Eupalla, una volta tanto, sembra però sorridere a quelli della Westfalia, che tornano subito in vantaggio con un formidabile destro dalla distanza di Nmecha: ancora su assist di Adeyemi, ex obiettivo del Napoli. Tutto fatto, stavolta? Neanche per idea, poiché sempre Yildiz trova un corridoio degno dei migliori Diez della storia bianconera e manda in porta Vlahovic.
Il redivivo serbo era reduce da due gol platonici contro Genoa e Parma, due squadre in lotta per la salvezza, e poi da una prestazione opaca (l’ennesima) contro una grande squadra: quella di sabato, nel Derby d’Italia contro l’Inter. Tuttavia, nella serata più importante, il nativo di Belgrado (forse rivitalizzato dall’ovazione della sua gente e dalla ritrovata fiducia) non marca visita e fredda Kobel con il destro. La partita si apre, ma quando ci sono spazi è sempre la squadra con il maggior tasso tecnico e la maggiore esperienza a poterne approfittare.
Troppo leggero Thuram, che perde un contrasto al limite dell’area con Yan Couto. L’ex esterno di Girona e Manchester City scarica un destro senza troppe pretese sul primo palo, che però trova colpevolmente in ritardo Di Gregorio. Croce e delizia per il prodotto del settore giovanile nerazzurro, che pochi minuti dopo deve raccogliere un altro pallone in fondo al secco. Vale a dire il rigore di Bensebaini, propiziato da un fallo di mano di Kelly (che cancella una conclusione di Guirassy, destinata all’angolino) e da una perla di Brandt.
Resta da giocare solo il recupero e poco più. La Juventus sembra frastornata e incapace di reagire, Kovac tira via uno stralunato Guirassy (che ha sprecato energie inutili litigando con Bensebaini al momento di calciare il penalty, cercando di portare via l’incombenza al rigorista designato della squadra) per affidarsi all’esperienza di Gross: recuperato in extremis almeno per la panchina. La squadra di Tudor non dà però per persa la partita e si getta in avanti alla pervicace ricerca del pari, e allora ancora Vlahovic fa ruggire l’Allianz Stadium.
Decisivo il serbo, prima con la correzione di testa su cross di Kalulu e poi a sua volta si traveste a sorpresa da assistman. Sinistro tagliato in area di rigore, difesa teutonica inspiegabilmente ferma e correzione sotto misura di Kelly. Unsung Hero, come nel Derby di pochi giorni fa. Sette gol subiti in due partite, contro i primi due avversari di livello affrontati in stagione, sono un campanello d’allarme, ma perdere questa sera (per di più in maniera molto più netta di quanto avrebbe detto il risultato) avrebbe vanificato l’entusiasmo post-Inter.

DUSAN VLAHOVIC FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Champions League
Liverpool, Slot: “Abbiamo vinto una grande partita. Su Salah…”
Il tecnico del Liverpool, Arne Slot, ha avuto modo di esprimersi sulla partita vinta per 0-1 contro l’Inter in Champions League. Ecco le parole dell’allenatore.

Liverpool, le parole di Arne Slot
Arne Slot sulla situazione di Mohamed Salah
“Separo queste cose, i risultati… È stato molto difficile per i giocatori subire il gol all’ultimo minuto contro il Leeds. Era già una situazione emotivamente difficile, quello che è successo dopo ha tolto loro anche l’energia”.
Arne Slot sul fatto che vorrebbe che Mohamed Salah tornasse in squadra
“Beh, si dice che tutti commettono errori nella vita, ma la domanda è: anche i giocatori dovrebbero riconoscerlo… E l’iniziativa dovrebbe venire dal giocatore o da me?”
Arne Slot sulla possibilità di parlare con Salah prima della Coppa d’Africa
“Salah? Non abbiamo ottenuto tanti bei risultati di recente, oggi abbiamo invece vinto una grande partita in Champions in un grandissimo stadio. Bisognerebbe parlare di chi ha giocato stasera, so che venerdì in conferenza stampa mi faranno domande ancora su Salah, ma dobbiamo parlare della grande prestazione di stasera”.
Champions League
Inter, Chivu: “Era giusto un pareggio. Rigore? Combattiamo contro le ingiustizie”
Il tecnico dell’Inter, Cristian Chivu, ha avuto modo di esprimersi sulla partita persa per 0-1 in Champions League contro il Liverpool. Ecco le parole dell’allenatore.

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, le parole di Cristian Chivu
“Era giusto un pareggio per come si era messo, abbiamo subito all’inizio la loro pressione ma poi abbiamo trovato la chiave e le giocate giuste. Poi abbiamo fatto due cambi che ci hanno condizionato nel momento clou, eravamo obbligati a non farle. Poi arriva un episodio a fine partita, il secondo nelle ultime due giornate di Champions e non portiamo a casa niente. Abbiamo provato a dare il nostro meglio, abbiamo avuto coraggio di provarci fino in fondo. Dovevamo essere più lucidi in avanti, è stata una partita condizionata dai due cambi”.
Sul rigore?
“Commento poco le decisioni arbitrali, io parlo di educazione e su quello che dobbiamo insegnare. L’arbitro l’aveva interpretata bene in partita, poi il VAR quando interviene bisogna capire le dinamiche. Bisogna accettare la decisione arbitrale, dobbiamo combattere contro le ingiustizie e pensiamo a cosa di buono vogliamo fare”.
Si aspettava questo Liverpool?
“Ci aspettavamo la loro pressione, la loro intensità. Abbiamo cominciato un po’ intimoriti. Abbiamo trovato qualche trama di gioco, nel secondo tempo ci aspettavamo di continuare su quell’energia e abbiamo cercato di farlo. Ma quando sono calate le energie ci siamo abbassati un po’ troppo”.
Champions League
Champions League, Szoboszlai piega i nerazzurri! Finisce 0-1 Inter-Liverpool
Grande equilibrio in campo nei primi 45 minuti di Inter-Liverpool. Poche emozioni, ma il brivido Konaté ha fatto tremare gli interisti.
All’11’ minuto è uscito per infortunio Hakan Çalhanoǧlu, al suo posto è entrato Piotr Zieliński.
I nerazzurri hanno realizzato un totale di 5 tiri, mentre gli uomini di Arne Slot solamente 3.
Gli eventi principali di questi primi 45 minuti sono stati sicuramente le uscite anzitempo di Çalhanoǧlu ed Acerbi, sostituiti poi da Zieliński e Bisseck.
Ma l’occasione più significativa di tutte è stata la rete al 35′ minuto di Konaté, tra i più discussi in casa Liverpool.
Ma il gol viene annullato per tocco di mano di Ekitiké. Dopo aver rivisto il tutto al var, l’arbitro annulla il gol del difensore ex Lipsia. Braccio troppo largo secondo il direttore di gara per giudicarlo come “movimento congruo”.
Infine Lautaro Martínez ha una grandissima occasione negli ultimi minuti del primo tempo. Gran palla di Bastoni per Lautaro che si inserisce e colpisce di testa, ma Alisson è provvidenziale. 0-0.

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il secondo tempo di Inter-Liverpool
La seconda metà di gara vede due squadre più movimentate, grintose e con voglia di vincere la partita.
Tuttavia, ad avere la meglio è nettamente il Liverpool. Sia per il gol su rigore di Szoboszlai, arrivato all’87 minuto, sia per statistiche.
0.43 xg a 1.47, una differenza importante che ha poi rappresentato il risultato finale del match.
Nonostante le grandi parate di Sommer su Ekitiké al 77′ e all’80’ minuto, l’Inter si trova costretta ad arrendersi su un calcio di rigore.
All’84’ Wirtz va giù sul contatto con Bastoni che trattiene un po’. Per l’arbitro non ci sono però i presupposti per il rigore, almeno inizialmente.
Dopo una revisione al var, l’arbitro assegna il calcio di rigore all’87’. Szoboszlai realizza il tiro dal dischetto con successo, con Sommer che intuisce l’angolo ma non arriva al pallone.
0-1 e match che si conclude con il medesimo risultato. Seconda sconfitta consecutiva in Europa per gli uomini di Chivu, che scendono al 5⁰ posto in classifica.
Ossigeno per il Liverpool, che raggiunge l’8⁰ posto in classifica e la vittoria in un periodo di grande crisi.
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