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Inter-Atletico Madrid: curiosità e statistiche

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Inter-Atletico Madrid, gara valida per gli Ottavi di Finale di Champions League, si giocherà allo Stadio ‘Giuseppe Meazza’ di Milano questa sera alle ore 21:00

Inter-Atletico Madrid

Inter-Atletico Madrid Flag of UEFA Champions League

Capolista solitaria della Serie A e forte di una striscia di 6 vittorie consecutive in campionato, l’Inter si rituffa in Champions League per sfidare l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone, che vanta una tradizione positiva contro le formazioni italiane nei match della fase ad eliminazione diretta ma che 5 anni fa ha perso l’ultimo confronto contro la Juventus di CR7.

Ma entriamo nel vivo del match e scopriamo che…

L’unico precedente tra Inter e Atletico Madrid risale alla Supercoppa UEFA 2010, vinto dagli spagnoli 2-0 grazie ai gol di José Antonio Reyes e Sergio Agüero.
Con Diego Simeone, l’Atletico Madrid ha vinto 5 delle 6 partite nella fase a eliminazione diretta Competizione Europea contro squadre italiane. Quella più recente, però, si è conclusa con une eliminazione contro la Juventus nella Champions League 2018-19.
Questa sarà la prima partita a eliminazione diretta dell’Inter in Champions League contro una squadra spagnola dalla storica semifinale 200-10, quando i nerazzurri di José Mourinho eliminarono il Barcellona di Pep Guardiola ottenendo il lascia passare per la Finale che avrebbe regalato la Champions del Triplete alla Beneamata.
L’Atletico ha affrontato per l’ultima volta una squadra italiana nella fase a eliminazione diretta negli Ottavi di Finale della stagione 2018-19 (dopo aver vinto 2-0 all’andata contro la Juventus, ha perso 3-0 al ritorno ottenendo l’eliminazione.
L’Atletico Madrid ha vinto solo 5 delle 18 trasferte contro squadre italiane Competizioni Europee (P4, S9), anche se hanno vinto entrambe le partite giocate allo Stadio Meazza (0-1 nel 2010 e 1-2 nel 2021, contro il Milan).
L’Inter ha perso solo una delle ultime 13 partite di Champions League (V7, P5), la finale di Istanbul contro il Manchester City.
I ragazzi di Simone Inzaghi hanno mantenuto la porta inviolata per il 62% delle partite giocate in questa serie di vittorie consecutive (8/13) e ha incassato appena 9 reti.
L’Atletico Madrid ha segnato 17 gol in 6 partite di UEFA Champions League in questa stagione. Solo nella stagione 2013-14, quando raggiunsero la Finale e giocarono 13 partite, segnarono di più in questo torneo (26 reti).
Inter (29 anni e 167 giorni) e Atletico Madrid (29 anni e 205 giorni) sono le 2 squadre con l’età media dell’undici titolare più alta presenti agli Ottavi di Finale della competizione.
Antoine Griezmann ha segnato il 18% dei gol dell’Atletico Madrid in Champions League (31 centri su 169 presenze).
Tra i Club che hanno segnato 100 o più gol nella competizione, solo Lionel Messi ai tempi del Barcellona può vantare una percentuale più alta per la propria squadra (21% 120 reti su 561 presenze).
Lautaro Martínez ha segnato 12 gol con l’Inter in Champions League e solo Adriano (14) e Julio Cruz (13) ne vantano di più in questa competizione.
L’attaccante argentino vanta una striscia aperta di 2 partite in gol quando è partito titolare nelle ultime 2 partite disputate contro avversarie spagnole (Barcellona e Real Sociedad in questa stagione).

Champions League

Atalanta-Chelsea, probabili formazioni e dove vederla

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Alla New Balance Arena va in scena il match tra Atalanta e Chelsea per la sesta giornata della prima fase di Champions League.

In quel di Bergamo è in palio una grande fetta di ottavi di finale per Atalanta e Chelsea. Le due squadre, infatti, si affrontano per cercare punti essenziali per proseguire il proprio cammino europeo.

Sia i nerazzurri che i londinesi, infatti, hanno finora messo insieme 10 punti, che li collocano nel gruppone con Borussia Dortmund, Sporting Lisbona e Manchester City e dietro a Arsenal, PSG, Bayern Monaco, Inter e Real Madrid.

Qui Atalanta

Il cammino atalantino in Champions League è stato segnato, fino adesso, da tre vittorie, un pareggio e una sconfitta.

Nell’ultimo turno è arrivato un importante successo in casa dell’Olympique Marsiglia. Non si può dire altrettanto del campionato, dove gli orobici, sabato sera, gli uomini di Palladino sono usciti con tre sberle da Verona.

Salvo sorprese, si dovrebbe ripartire dalle certezze, ovvero Lookman in attacco, Ederson a centrocampo e Kossounou in difesa a protezione di Carnesecchi.

Qui Chelsea

La vittoria per 3-0 sul Barcellona ha mostrato un Chelsea in salute e cinico, che ha saputo sfruttare le carenze (soprattutto difensive) dei blaugrana.

Prima dell’exploit di Stamford Bridge, gli uomini di Maresca avevano inanellato le vittorie su Benfica e Ajax, oltre al pareggio in casa del Qarabag.

In Premier League, invece, i Blues hanno rallentato il passo nell’ultimo mese, andando incontro a due pareggi e una sconfitta nelle ultime tre partite, che ha spinto la squadra fuori dalla zona Champions.

Per uscire vincente dal campo della Dea, Maresca punterà sui suoi ragazzi terribili, con Joao Pedro che dovrebbe partire dal 1′ come prima punta e alle sue spalle Estevao, Enzo Fernandez e Pedro Neto.

Probabili formazioni

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. Allenatore: Raffaele Palladino

Chelsea (4-2-3-1): Sanchez; Malo Gusto, Fofana, Chalobah, Cucurella; James, Andrey Santos; Estevao, Enzo Fernandez, Pedro Neto; Joao Pedro. Allenatore: Enzo Maresca.

Dove vederla

La sfida Atalanta-Chelsea, in programma domani sera dalle 21:00, sarà visibile su:

  • Sky Sport Calcio
  • Sky Sport
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Champions League

Liverpool, ecco i convocati per l’Inter: la scelta su Salah

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Premier League, Mohamed Salah

Il Liverpool ha diramato la lista dei convocati per la sfida di Champions League contro l’Inter, in programma domani alle 21:00 a San Siro.

La notizia era nell’aria, ma adesso è arrivata anche l’ufficialità. Arne Slot ha escluso Mohamed Salah dalla lista dei convocati del Liverpool, che domani sera (ore 21:00) sarà impegnato in Champions League contro l’Inter di Cristian Chivu. I rapporti tra il fuoriclasse egiziano e il tecnico olandese ex Feyenoord erano ai minimi termini da tempo, ma le dichiarazioni lapidarie dell’ex calciatore di Roma e Fiorentina (fra le altre) ha reso lo strappo probabilmente insanabile. La decisione potrebbe essere temporanea, solo una “punizione” per le parole dette al termine della gara con il Leeds, ma anche definitiva. Non è da escludere, a questo punto, che Slot voglia negare a Salah di “salutare i tifosi del Liverpool” (come lui stesso ha dichiarato) nella prossima gara di Premier League contro il Brighton. L’egiziano, infatti, ha dichiarato che quella contro i Seagulls sarà la sua ultima partita, in quanto non intende più vestire la maglia dei Reds prima di partire per la Coppa d’Africa. In attesa di capire cosa ci riserveranno le prossime settimane e il mercato, Salah salterà (almeno) il match contro i nerazzurri.

Liverpool

Inter-Liverpool, i convocati dei Reds

Di seguito la lista completa: Alisson, Gomez, Van Dijk, Konate, Kerkez, Wirtz, Szoboszlai, Isak, Mac Allister, Bradley, Jones, Ekitike, Mamardashvili, Robertson, Woodman, Gravenberch, Nyoni, Ngumoha, Lucky.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira.

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Champions League

Inter, Chivu: “Liverpool costruito per la Champions. Per Akanji aspettiamo domani”

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Calciomercato Inter

Alla vigilia di Inter-Liverpool, l’allenatore dei nerazzurri, Cristian Chivu, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.

Di seguito un estratto delle parole del tecnico dell’Inter, riportate da Tuttomercatoweb, in vista della sfida di Champions League contro il Liverpool, in programma domani alle ore 21.

Inter

CRISTIAN CHIVU GUARDA IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, le parole di Chivu

È possibile proporre contro il Liverpool l’intensità mostrata con il Como?

“Credo che sia una squadra che fa dell’intensità un proprio motto, una parte della propria identità. Klopp l’ha portata, Slot sta cercando di mantenerla e ci è riuscito, dato che ha vinto la Premier. Quest’anno è partita bene, poi ha avuto difficoltà, ma è una squadra costruita per questo tipo di partite. Sappiamo cosa portano in campo, a livello individuale e collettivo. Noi vogliamo fare come loro, però loro nascono così, hanno una storia e una cultura, legata anche a cosa rappresenta il calcio in Inghilterra, diverso dall’Italia. Non meglio o peggio, ma diverso, e porta ad avere un certo approccio alle gare. È tutto replicabile, dipende dall’atteggiamento dell’avversario e dalle energie: giocando ogni tre giorni non è semplice, non è una lamentela ma un dato di fatto. Vanno capiti i momenti e non va perso l’equilibrio, per non esporsi troppo alla qualità dell’avversario. A tratti bisogna anche riposare, se lo chiedete a Marcus (Thuram, ndr) vi risponde che non è facile andare in pressione per 90 minuti di fila”.

Le caratteristiche del Liverpool rendono la sfida più favorevole al vostro stile di gioco?

“Si vedrà domani… A parole è tutto facile, sulla lavagna e a video anche. Il problema è quando devi portare in campo qualcosa che ti permette di dare forza alle parole. Sappiamo tutti dell’intensità del Liverpool, della qualità che hanno, a livello sia individuale che collettivo. L’Inter ha portato alta la bandiera dell’Italia in giro per il mondo: non si raggiungono due finali Champions e una di Europa League in cinque anni così facilmente, e va esaltato. Una squadra italiana che gioca così merita qualche elogio, a parte il risultato finale”.

Quali condizioni ci sono per vedere Akanji in campo? E Acerbi può reggere tre gare in una settimana?

“Manuel oggi non si è allenato, perché non sta bene, vediamo domani. Acerbi credo sia il difensore con più minuti, insieme a Bastoni e Akanji stesso. Bisseck ha cominciato a fare vedere quello che ci aspettavamo, perché c’è il bisogno del contributo di tutti e ultimamente ha giocato di più. Le scelte si fanno in base alle mie intuizioni, all’avversario, a come penso di affrontarlo. Acerbi può giocare due volte in tre giorni, per come è fatto: qualcuno gli ha dato qualcosa che ad altri non ha dato, perché recupera molto in fretta. Può giocare tranquillamente”.

State cambiando qualcosa nella gestione dei calci piazzati difensivi?

“Ma mista era anche prima dell’Atletico, quando avete fatto un caso su un gol subito e ci girava a tutti, che è stato un caso. Prima veniva interpretata come un disturbo, soprattutto della seconda linea, e ora andiamo più sulla marcatura”.

Quali sono gli aggiornamenti su Dumfries e Darmian?

“Sono ancora fuori, non so per quanto. Non lo so, onestamente. Migliorano: Darmian sta rientrando, a breve inizierà il programma di condizionamento. Denzel sta lavorando in palestra senza mettere peso: cammina senza dolore, ma ci vorrà del tempo”.

Quanto può pesare evitare il turno playoff nella vostra stagione?

“È l’obiettivo di tutti, se poi dovremo farli saremo pronti. Stiamo lavorando sulla possibilità di dare minuti a tutti, stiamo facendo le nostre rotazioni per cercare di accontentare i nostri giocatori, per dargli fiducia”.

Un successo domani aiuterebbe simbolicamente a superare il finale della scorsa stagione?

“È una bella domanda, è difficile da valutare quello che loro hanno dentro. Io so per certo l’impegno che danno tutti i giorni per essere competitivi in questa stagione: quello che è accaduto l’anno scorso non si può cancellare, bisogna stare con la schiena dritta e la testa alta per tenere alto il livello. Io non so se una vittoria ti possa dare qualcosa o una sconfitta ti possa togliere, so che ogni volta che abbiamo perso abbiamo reagito e che nel quotidiano lavoriamo ogni giorno per migliorare. Non è stato semplice neanche per loro, con un allenatore che può anche creare confusione dopo quattro anni con un grande allenatore che ha fatto grandissime cose, ma ci mettono tutto per essere competitivi”.

I giocatori stanno mostrando più versatilità tattica: quanto la soddisfa questa disponibilità?

“Io sono contento di quello che stanno facendo loro, per il mio modo di vedere il calcio e la vita non metto muri, ma sto cercando di costruire ponti, anche per uscire dalla comfort zone. Ho la fortuna di avere giocatori che apprezzano questo comportamento: a volte sono confusi, magari, ma il caos ti fa anche pensare a qualcosa in più. Poi non penso di aver creato troppo caos… Se domani chiedo a Marcus di fare il centrocampista sono convinto lo faccia con piacere (ridono, ndr). Ho visto belle cose, non per i vostri giudizi, ma per quello che cerco per dare una base. I calciatori danno sempre il massimo e cercano di aiutare la squadra”.

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