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Donnarumma, il suo destino passa per stasera?

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PSG

Gigio Donnarumma, il portiere del PSG sfida i nerazzurri nella finale di Champions League: oggi idolo sotto la Tour Eiffel, domani possibile ritorno a Milano?

Tra l’Inter e il sogno della Champions League c’è un ostacolo alto quasi due metri. Ha il volto giovane ma esperto di Gianluigi Donnarumma, il portiere del Paris Saint-Germain, considerato da molti il migliore al mondo nel suo ruolo. I giocatori di Simone Inzaghi lo conoscono bene: non solo per le sue prodezze in Nazionale, ma anche perché da tempo il suo nome orbita attorno alle galassie nerazzurre.

Stasera, nella finale dell’Allianz Arena, Donnarumma rappresenta l’ultimo baluardo tra l’Inter e la gloria. Una barriera fisica e tecnica, un simbolo di un PSG che ha vissuto una stagione di crescita e conferme, trascinato proprio dal suo numero uno. Eppure, l’avventura di Gigio a Parigi non è stata sempre luminosa come le luci della Ville Lumière.

Arrivato da svincolato nell’estate del 2021 dopo la burrascosa uscita dal Milan, Donnarumma ha dovuto lottare contro i fantasmi dell’adattamento, una concorrenza iniziale serrata con Keylor Navas e critiche feroci da parte di stampa e tifosi. Fino a poche stagioni fa, Parigi non lo aveva mai davvero abbracciato. Ma quest’anno la musica è cambiata, con il portiere italiano come titolare indiscusso, decisivo nelle sfide ad eliminazione diretta, e persino apprezzato da un tecnico esigente come Luis Enrique, che pure non ha rinunciato a qualche panchina eccellente.

Donnarumma

L’URLO DI GIANLUIGI DONNARUMMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Gigio Donnarumma: da idolo criticato a protagonista del mercato

Oggi Donnarumma è l’uomo copertina del PSG. Ma il suo presente scintillante non cancella i sussurri sul futuro. Perché il mercato, si sa, si nutre di verità parziali, mezze frasi e bugie bianche. Ed è proprio tra le righe di queste mezze verità che si fa spazio l’ipotesi di un ritorno in Italia, magari proprio all’Inter.

Yann Sommer, il portiere svizzero arrivato per sostituire Onana, ha fatto più che bene in questa stagione. È stato fondamentale nella corsa dei nerazzurri verso Monaco, con prestazioni solide e personalità da veterano. Anche lui, però, ha un contratto in scadenza nel giugno 2026, proprio come Donnarumma. L’età, però, pesa: Sommer ha 35 anni, Donnarumma appena 26.

La finale di questa sera potrebbe dunque non essere solo uno scontro per un trofeo, ma anche uno snodo di mercato. Perché se da un lato l’Inter punta a conquistare l’Europa, dall’altro osserva da vicino il suo possibile futuro numero uno. Donnarumma ha già dimostrato di saper fare la differenza nei momenti chiave e potrebbe essere lui, ancora una volta, a decidere il destino dei nerazzurri.

Champions League

Champions League: quando la MSN spense i sogni bianconeri

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Barcellona

Sono passati 10 anni dalla finale di Champions League tra Juventus e Barcellona. Le due squadre sognano il Triplete dopo le loro vittorie in campionato e coppa.

Ad oggi sono passati ben 10 anni da quella finale di Champions a Berlino tra la Juventus e il Barcellona. Entrambi le squadre vogliono il Triplete dopo aver trionfato in campionato e in coppa.

I bianconeri sono la grande sorpresa della competizione dopo aver eliminato il Dortmund agli ottavi e il Real in semifinale. I blaugrana intanto sono arrivati primi nel loro girone davanti al PSG, eliminandoli anche ai quarti: in semfinale eliminano anche il Bayern Monaco.

Champions League, Juventus-Barcellona 6 giugno 2015

Champions League

Allegri si affida a giocatori chiave come Buffon, Bonucci, Pirlo, Pogba, Marchisio, Vidal e Tevez. Luis Enrique invece, oltre ai giocatori esperti come Busquets, Xavi (ultima partita da professionista) e Iniesta si affida al trio delle meraviglie: Messi-Suarez-Neymar.

La partita parte subito in salita per la Juve perché arriva il vantaggio dei blaugrana segnato da Rakitic (4′). Il Barcellona soffre poco e va anche vicino allo 0-2 ma Neymar, Dani Alves e Suarez sprecano: poco pericolosa invece la Juve.

Nella ripresa, i bianconeri riescono ad approfittare delle occasioni sprecate dal Barcellona e pareggiano con Morata (55′). La Juve prende coraggio dopo il pareggio e cerca di ribaltarla con Tevez e Pogba che ci provano da fuori.

Negli ultimi 25 minuti, l’episodio chiave: i bianconeri chiedemo un rigore per una cintura di Dani Alves su Pogba. Il Barcellona riesce poi a segnare in contropiede con Suarez il gol dell’1-2(68′).

La Juve non molla e cerca in tutti i modi di trovare il pareggio ma Ter Stegen riesce a deviare in angolo il tiro da fuori di Marchisio. Nell’ultima azione della partita, arriva anche l’1-3 del Barcellona che segna in contropiede con Neymar (97′). I blaugrana dunque vincono la Champions completando il loro Triplete: tanto rammarico per la Juve che esce a testa altissima.

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Champions League

Lautaro sui suoi profili social: “Mi scuso con tutti voi. Forza Inter Sempre”

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Inter

A pochi giorni dalla disastrosa finale di Champions contro il PSG, Lautaro posta le sue scuse sul suo profilo Instagram. E esorta i tifosi a non perdere la fede

Le scuse di Lautaro

Lautaro Martinez, posta un messaggio carico di emozione e responsabilità. Così si rivolge ai tifosi dell’Inter dopo la pesante sconfitta nella finale di Champions League contro il PSG. Il capitano nerazzurro non nasconde la delusione per non essere riuscito a regalare quel sogno che tutti sognavano, ma al contempo lancia un forte segnale di unità e orgoglio.

Pertanto, nella descrizione del post su Instagram Lautaro esordisce così: “Ciao cari interisti, sono a scrivervi questo messaggio dopo qualche giorno perché la tristezza, la delusione, l’amarezza dopo la partita di sabato sono stati e saranno ancora per un po’ sentimenti difficili da digerire.” Successivamente, riconosce l’importanza del traguardo raggiunto, sottolineando come “riportare con tanti sacrifici la nostra squadra in finale di Champions per due volte negli ultimi tre anni, voglia dire tanto.” Un risultato che, pur senza la coppa, ha ridato lustro e speranza a una squadra che lavora costantemente per tornare ai fasti del passato.

Lautaro

LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’appello a non perdere la fiducia

Le sue parole ribadiscono il valore di essere interisti: “Ci sono giorni in cui essere interisti è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore”, scrive. E riafferma il legame profondo con la maglia e la tifoseria. Un invito a non perdere mai la fede, a restare uniti e a guardare avanti con orgoglio e determinazione.

Lautaro chiude il suo messaggio con un grido di battaglia, “Oggi più che mai sono orgoglioso di indossare questa maglia e di essere il capitano di questa squadra, di questo gruppo”. “FORZA INTER SEMPRE”. Quest’ultimo, un urlo che risuona come una promessa di ripartire più forti di prima. Ma soprattutto più pronti che mai a lottare per nuovi trionfi. E per far sognare ancora una volta i milioni di tifosi nerazzurri in tutto il mondo.

Il messaggio completo:

 

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Un post condiviso da Lautaro Javier Martinez (@lautaromartinez)

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Champions League

Storie di Champions League: la finale di Cardiff

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Champions League

Sabato 3 giugno 2017, al Millennium Stadium di Cardiff andava in scena la sessantaduesima finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.

La squadra bianconera, allenata da Massimiliano Allegri, arrivano carichi dopo aver sbriciolato il Barcellona di Messi, Iniesta, Neymar e Suarez con un secco 3-0 a Torino. La speranza di invertire il trend negativo in Champions League sembrava più che realistica.

Champions League, Inter

Uefa Champions League ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Champions League: il percorso verso la finale

La cavalcata della Juventus nell’edizione 2016/17 della Champions League era iniziata con un deludente pareggio casalingo 0-0 contro il Siviglia. Nel turno successivo della fase a gironi passeggiavano a Zagabria (0-4 contro la Dinamo con reti di Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves).

Decisamente più complicata la trasferta di Lione. Soprattutto perchè la Juventus resta in dieci a causa dell’espulsione di Lemina in avvio di ripresa. Tuttavia un guizzo di Cuadrado nel finale regala tre punti preziosissimi in chiave qualificazione.

I francesi al ritorno però fermeranno la Vecchia Signora, col gol di Tolisso a pochi minuti dal termine che pareggia il rigore segnato da Gonzalo Higuain.

Nonostante la battuta d’arresto la Juventus chiuderà il discorso qualificazione a Siviglia dove Marchisio (su rigore), Bonucci e Mandzukic rimonteranno l’iniziale svantaggio firmato da Parejo. Higuain e Rugani a regalano la vittoria casalinga contro la Dinamo Zagabria.

La squadra di Allegri chiude il girone al primo posto e da imbattuta.

Negli ottavi i bianconeri affrontano il Porto. L’andata termina 0-2 grazie ai goal siglati nel finale da Pjaca e Dani Alves. Il ritorno dura un tempo: Dybala segna su rigore e spegne le residue speranze dei portoghesi.

Il sorteggio regala alla Juventus l’ostacolo più difficile: il Barcellona di Luis Enrique. L’11 aprile 2017 però lo Stadium vive una notte indimenticabile. La Vecchia Signora vince 3-0 grazie alla doppietta di Dybala e al gol di Chiellini. Al ritorno la Juventus difende il vantaggio senza troppi patemi: 0-0 e qualificazione.

La semifinale con il Monaco, peraltro di un giovanissimo Mbappè, non rappresenta un ostacolo duro per la compagine bianconera. Doppietta di Higuain all’andata e vittoria al ritorno per 2-1 al ritorno. Due anni dopo la delusione di Berlino i bianconeri sono di nuovo in finale di Champions.

La notte di Cardiff

Insomma, dopo tutti questi risultati, stavolta sembra davvero l’occasione buona per sfatare un tabù che, dal trionfo di Roma del lontano 1996, ha poi visto i bianconeri giocare e perdere ben quattro finali (1997, 1998, 2003 e 2015).

Allegri, preoccupato dalla potenza offensiva del Real Madrid, decide di sacrificare Cuadrado alzando Dani Alves sulla linea dei trequartisti. Il tecnico toscano schiera Barzagli nel ruolo di terzino destro con Bonucci e Chiellini davanti a Buffon. Ad agire sulla sinistra Alex Sandro. In mezzo al campo Khedira e Pjanic. Dybala e Mandzukic completano il trio alle spalle di Gonzalo Higuain.

La Juve parte subito forte e Pjanic impegna severamente Keylor Navas con un tiro dal limite. Al ventesimo però a passare in vantaggio è il Real Madrid con il solito Cristiano Ronaldo. Il portoghese sfrutta una sfortunata deviazione di Bonucci. I bianconeri accusano il colpo ma poco dopo a riportare in equilibrio la partita è una magia di Mandzukic. Il croato, grazie alla sponda di Higuain, si inventa una mezza rovesciata su cui Navas non può nulla: 1-1. Il primo tempo si chiude in parità.

I bianconeri nella seconda frazione sembrano non rientrare in campo con la testa. Soffrono per un quarto d’ora, prima di capitolare definitivamente. Tiro di Casemiro, altra deviazione (stavolta di Khedira) e palla in rete. Il Real è di nuovo avanti ma la Juve non ha più la forza di andarlo a riprendere.

Infatti incassa subito il terzo goal con Cristiano Ronaldo che fa doppietta e chiude di fatto la partita. Nel finale c’è tempo solo per il rosso a Cuadrado (appena subentrato dalla panchina) e per il sigillo di Asensio. Juventus-Real Madrid termina 1-4. Il sogno diventa incubo. la speranza è naufragata in 45 minuti. La maledizione europea della Juventus continua.

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