Champions League
Champions League, il resoconto delle gare delle 18:45
La prima giornata della UEFA Champions League volge al termine. Di seguito l’epilogo delle gare giocate in data odierna, alle ore 18:45.
La prima giornata della seconda edizione del nuovo formato della UEFA Champions League volge al termine oggi. Il primo turno è stato eccezionalmente spalmato su tre giorni, dato che sia l’Europa League che la UEFA Conference League inizieranno con una settimana di “ritardo” rispetto alla sorella maggiore. In attesa del Napoli (di scena a Etihad) e degli altri big match della serata, ecco il resoconto delle partite giocate alle 18:45.
Champions League, il recap delle gare “pomeridiane”
Club Brugge-Monaco
Il Club Brugge, prossimo avversario dell’Atalanta, è andato incontro ad un’estate di profondo rinnovamento tecnico. Ci sono state diverse cessioni e di giocatori importanti, basti pensare a Jashari, Jutgla e Talbi giusto per fare tre nomi, ma guai a sottovalutare la squadra belga. La compagine di Nicky Hayen ha una capacità straordinaria di rigenerarsi ed è abituata a sessioni di mercato movimentate, avendo dimostrato altresì una comprovata capacità di scovare nuovi talenti che possano ripercorrere pedissequamente le orme dei partenti.
Anche questa campagna acquisti non ha fatto eccezione, con la compagine belga che continua a presentarsi come un connubio quasi perfetto fra giocatori di grande esperienza (su tutti capitan Vanaken e l’ex portiere del Liverpool Mignolet) e giovani molto promettenti. Da Ordonez a Onyedika, dall’ex Ajax Carlos Forbs a Tresoldi passando per Tzolis e Stankovic: figlio d’arte dell’ex centrocampista di Inter e Lazio.
La squadra di casa, infatti, parte subito fortissimo. Rinchiudere il Monaco nella propria metà campo (76% di possesso palla nei primi 10 minuti) non è semplice, nonostante la svolta “pragmatica” voluta da Hutter: che recentemente ha abiurato alla propria vocazione da gegenpressing (lui che è scuola Red Bull) che ne aveva contraddistinto l’inizio della carriera. Eppure, nonostante questo, sono proprio i monegaschi ad avere la chance di sbloccare il risultato. Una bella azione corale mette Biereth solo davanti a Mignolet, che lo stende in area.
Sul dischetto si presenta Akliouche, che però lo calcia malamente. Esultanza rabbiosa dell’estremo difensore belga, che quasi esulta in faccia al direttore di gara (l’italiano Sozza) dopo aver parato il penalty. Poco dopo si farà male e verrà sostituito, ma la squadra transalpina non troverà praticamente mai modo di impensierire la porta (ora difesa dal secondo portiere Jackers) nella prima frazione. Nonostante una gara a senso unico, il Brugge deve attendere la mezz’ora per sbloccare la partita: con un assist splendido di Vanaken per Tresoldi.
Il raddoppio arriva sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Forbs che dalla linea di fondo rimette in mezzo un pallone (in precedenza c’era stato un ottimo intervento di Kohn su un colpo di testa di Ordonez) che trova la testa di Onyedika. Sempre Vanaken, sul finale di primo tempo, trova una splendida coordinazione volante e disegna una traiettoria imprendibile per l’ex portiere dal Salisburgo. Nel finale c’è anche spazio per il poker griffato Diakhon, talentuoso esterno d’attacco arrivato dal Reims, prima del consolation gol (siglato dall’ex enfant prodige del Barcellona Ansu Fati) nei minuti di recupero: quattro messaggi in direzione Bergamo.

Copenaghen-Bayer Leverkusen
In estate il Bayer Leverkusen ha inaugurato una vera e propria rivoluzione tecnica, nel tentativo di ripartire dopo la fine dell’epopea Xabi Alonso. Tante e tanto dolorose le cessioni, a partire da quella di Florian Wirtz: che ha portato nelle casse delle aspirine circa 125 milioni di euro. Poi Frimpong, Adli, Tah, Xhaka ed Hincapie. Tante partenze da assorbire, ma anche tanta liquidità in cassa per “rinfrescare” la rosa.
Arrivano altrettanti acquisti e parimenti costosi, con il picco raggiunto grazie agli arrivi di Ben Seghir dal Monaco, Quansah dal Liverpool e Tillman dal PSV: tutti per una cifra superiore ai 30 milioni. La partenza più pesante di tutte, però, sembra proprio quella del tecnico basco. E se la scelta del suo sostituto (l’ex Ajax Erik ten Hag, reduce da una disastrosa esperienza al Manchester United dove era stato il peggiore dell’era post-Ferguson) non aveva convinto nessuno, convince ancor meno l’idea di esonerarlo dopo due partite.
La sconfitta interna contro l’Hoffenheim e il pari di Brema contro il Werder, con le aspirine in vantaggio 1-3 e riprese sul 3-3 al 94esimo, ha fatto propendere la società per il cambio in panchina. Dentro quindi Kasper Hjulmand, l’ex CT della Danimarca che tanto bene aveva fatto con la nazionale scandinava: soprattutto agli Europei del 2021, poi vinti dall’Italia di Roberto Mancini. Eppure il Leverkusen parte malissimo in casa del Copenaghen, soprattutto a livello di approccio, tanto da far temere che l’effetto cambiamento sia già svanito.
I danesi sono una squadra ostica, soprattutto in casa, e con una grande esperienza nelle coppe europee alle spalle, sebbene abbiano perso i loro due giocatori di maggior talento: vale a dire il centrocampista Froholdt (passato al Porto di Francesco Farioli) e il fantasista svedese Bardghji. La coppia d’attacco composta dall’ex promessa del Borussia Dortmund Moukoko e dal veterano Elyounoussi, però, è un lusso.
Padroni di casa in vantaggio grazie subito, grazie ad un gol di Larsson al nono minuto. Dopodiché gestione relativamente tranquilla della gara, legittimando a più riprese il risultato. La perla balistica di Grimaldo su calcio di punizione, a meno di dieci dal novantesimo, suona come una beffa, ma l’ennesima sgroppata sulla fascia destra di Rodrigo Huescas disegna un cross perfetto per la testa di Robert. Sembra tutto fatto, ma il talento di Claudio Echeverri (in prestito dal Man.City) esce dalla panchina e semina il panico nella difesa posizionale della squadra allenata da Jacob Neestrup: propiziando l’autogol dell’ex Cagliari Hatzidiakos.
Beffa per la formazione scandinava, che letteralmente all’ultimo secondo dei cinque minuti di recupero avrebbe addirittura la possibilità di riportarsi per la terza volta in vantaggio. La difesa teutonica si fa clamorosamente trovare scoperta, in una transizione negativa che porta ad una situazione di superiorità numerica (2 vs 1) per la squadra di casa, ma Zague (ragazzo arrivato in prestito dal PSG, sin lì autore di una buonissima partita e che era entrato anche nella rete del 2-1) sbaglia incredibilmente il servizio a centro-area per l’isolato Elyounoussi.

Champions League
Napoli, Conte: “Non posso considerarlo un passo falso, oggi comunque i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano”
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Benfica per 2 a in Champions League.
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Benfica per 2 a in Champions League. Tra i temi affrontati, la partita contro i portoghesi, la difficoltà di gestire due competizioni importanti e il rischio eliminazione.

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte: “Dobbiamo cercare di recuperare quanto prima, stanotte torneremo alle 4”
Il tecnico del Napoli Antonio Conte ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Benfica per 2 a in Champions League. Tra i temi affrontati, la partita contro i portoghesi, la difficoltà di gestire due competizioni importanti e il rischio eliminazione.
“Non posso considerarlo un passo falso, oggi comuqnue i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano. Si è vista una differenza fisica e mentale, loro venivano da una gara giocata venerdì e noi domenica. Prima o poi paghi la stanchezza, non solo fisica ma mentale. Ci abbiamo provato lo stesso fino alla fine, ma non eravamo lucidissimi nelle scelte. Però ci sta, ne dobbiamo prendere atto. Dobbiamo cercare di recuperare quanto prima, stanotte torneremo alle 4. Domani i ragazzi resteranno con le famiglie, in tanti dovranno giocare la settima partita dopo pochissimi giorni”.
Sconfitta frutto più di cosa? Anche incapacità di gestire le due competizioni? “Sono tre competizioni più la Supercoppa, le puoi gestire se ampli la rosa. Abbiiam cercato di farl con 9 nuovi, ma 7 sono infortunati. Oggi abbiamo difficoltà a gestire la doppia competizione perchè siamo pochi. Lo sapevate già, non è una novità. Quello che mi preoccupa di meno è quello che so che i ragazzi stanno dando tutto e saranno pronti a darlo. E’ un calo fisiologico dopo 5 partite giocare contro squadre forti. C’è solo da recupera, sperando che chi non è lungodengente come Lobotka e Gutierrez lo faranno presto. Romelu si è solo allenato con noi, ma ci vuole tempo”.
Quanto può pesare questo ko sulla qualificazione? “Sarebbe già stato molto difficile parlare di qualificazione agli ottavi viste le squadre che partecipano alla Champions, ma ci sono sempre delle sorprese. Oggi c’è stata grande generosità, ma alla fine il Benfica oggi aveva qualcosa in più. Dobbiamo ancora affrontare questa situazione, sapendo che ci sarà da soffrire. Siamo pronti a farlo tutti insieme, gestendo risorse ed energie. Per Lobotka e Gutierrez non dovrebbe essere una cosa lunga, non so se ci sarà qualche bella notizia per Udine. Se ci sarà l’accoglieremo, se no contiueremoo come stiamo facendo ringranziando questi ragazzi”.
Sorpreso dal Benfica e da Mourinho? “Ho visto le statistiche, loro hanno tirato 5 volte e loro due. Forse abbiamo avuto anche più possesso palla. Il Benfica non ci ha sorpreso, non l’abbiamo sottovalutato, noi eravamo questo. Sottovalutarlo significa essere ignorante e presuntuoso. Sapppiamo che il Benfica è un’ottima squadra con ottimi giocatori”.
Champions League
Juventus, Spalletti: “Si sta facendo troppo poco di quel che penso. Difficoltà in difesa? Serve un centrale destro in difesa”
Il tecnico della Juventus, Luciano Spalletti, ha avuto modo di esprimersi sulla vittoria per 2-0 contro il Pafos in Champions League. Ecco le parole dell’allenatore.

Jonathan David punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, le parole di Luciano Spalletti
Soddisfatto di tutta la partita?
“Era fondamentale vincere, con la vittoria si mettono a posto tante cose. Per quanto riguarda l’analisi della partita, io e i ragazzi non siamo contenti. Ci sono state anche situazioni imbarazzanti nel primo tempo, poi nel secondo ci siamo sciolti”.
E’ quella del secondo tempo la Juve che vuole vedere?
“Nel primo tempo volevo cambiare, ma avevo paura di fare confusione. E’ una cosa che abbiamo già provato, nel secondo tempo l’abbiamo sviluppata molto bene e siamo stati più ordinati e determinati. Loro hanno subito pochissimi gol, sono partite sempre complicate come si vede dagli altri risultati”.
Come mai tanta difficoltà a difendere?
“Dobbiamo recuperare un centrale destro, così Kalulu può giocare terzino. Lo stesso Cambiaso è molto offensivo, ma se deve difendere un po’ di difficoltà ce l’ha. Abbiamo concesso troppo nel primo tempo e sfruttato poco. Abbiamo sbagliato palloni anche stasera, non accorgendoci delle giocate. Nel secondo tempo molto meglio, ma per il momento è così”.
Hai il tempo a sufficienza per far svoltare questa squadra?
“Non cambia il mio pensiero sui calciatori, per ora si sta facendo troppo poco di quello che penso. Siamo tornati da Napoli, si è guastato l’aereo e siamo tornati alle 5. Ieri gli ho fatto fare una roba minima di allenamento, di simulazioni di tattica di squadra e due cose sui calci piazzati. Non trovi ritmo e intensità, non hai la possibilità di stargli addosso: per altri due giorni poi sarà così. Avendo tolto Yildiz l’ultimo quarto d’ora, spero che recuperi al meglio per Bologna. Ogni tanto, togliere 20 minuti a qualcuno fa differenza. Quelli che hanno giocato poco devono crescere, Miretti deve stare dentro il campo e si vede che Adzic è un buon calciatore. Vanno portati al livello diversi calciatori e poi si potrà vedere qualcosa di diverso”.
Quando pensi di arrivare a un modulo definitivo?
“Spero di arrivarci quando avrò un difensore centrale che possa giocare di piede destro, si limita troppo le uscite con Kelly a destra e Koopmeiners a sinistra. Quando hai due terzini che non lo sono, qualcosa si concede. Questo 4-2-3-1 lo voglio sviluppare e voglio metterlo in campo”.
Champions League
Benfica-Napoli 2-0, Mourinho affonda gli azzurri
La 6° giornata della fase a campionato della Champions League Benfica-Napoli finisce 2-0, Mourinho batte gli azzurri di Conte che affondano.
La 6° giornata della fase a campionato della Champions League Benfica-Napoli finisce 2-0, Mourinho affonda la squadra azzurra: decise le reti di Rios e Barreiro, per gli azzurri è notte fonda.

Benfica-Napoli 2-0, di Rios e Barreiro i gol della vittoria portoghese, gli azzurri colano picco
Il match della 6° giornata della fase a campionato della Champions League Benfica-Napoli finisce 2 a 0, vittoria della squadra portoghese di José Mourinho che regola gli azzurri. Decisive le reti per tempo di Rios e Barreiro, ora per il Napoli si fa difficile, dopo aver perso anche ad Eindhoven, Conte dovrà rivedere molte cose.
Inizia bene il Napoli, al 2′ minuto con una punizione di Neres sventata dalla difesa portoghese. Al 11′ minuto è il Benfica andare vicino al gol con Ivanovic che viene fermato da Milinkovic-Savic che respinge la conclusione dell’attaccante croato. Al 20′ minuto il Benfica passa in vantaggio: arriva in area un cross, cerca McTominay di sventare la minaccia ma il rimpallo favorisce Rios che mette dentro, 1 a 0 per la formazione di Mourinho. Il Napoli cerca di pareggiare il conto, al 29′ minuto Di Lorenzo prova con un colpo di testa, palla fuori. Al 42′ minuto occasione per il Benfica con Otamendi tenta una rovesciata, ma nulla di fatto e così si va al riposo 1 a 0 per i padroni di casa.
Il secondo tempo inizia con il gol che chiude l’incontro: cross di Rios e Barreira che anticipa tutti e batte Milinkovic-Savic, 2 a 0 partita chiusa. Poi due occasioni Napoli, prima con Politano e poi con Neres, ma il risultato non cambia, finisce 2 a 0 per il Benfica.
Migliore in campo Rios, un gol ed un assist il suo, ma anche la rivincita di José Mourinho, che porta a casa i 3 punti. Per Antonio Conte invece, tanti interrogativi in testa e molto da rivedere.
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