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Champions League

Champions: Domani sorteggi dei gironi, Juve in prima fascia, Napoli e Roma in seconda e l’Inter in quarta

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La Champions League 2018/2019 è iniziata a giugno, con i turni preliminari, domani 30 agosto si conosceranno gli otto gruppi,col sorteggio delle 32 squadre qualificate per la fase finale.

Alla prima fascia partecipano le squadre vincitrice dei campionati top d’Europa (Inghilterra, Spagna ,Italia,Germania , Francia e Portogallo) e  le vincitrici di Europa League e Champions League 2017/2018.

La Juventus è testa di serie, Napoli e Roma in seconda fascia, l’Inter in quarta.

Prima fascia:

REAL MADRID                   160.000 punti

ATLETICO MADRID           140.000 punti

BAYERN MONACO            135.000 punti

BARCELLONA                  130.000 punti

JUVENTUS                        126.000 punti

PARIS SAINT GERMAIN, 109.000 punti

MANCHESTER CITY       100.000 punti

LOKOMOTIV MOSCA       22.500 punti

Seconda fascia:

BORUSSIA DORTMUND  89.000 punti

PORTO                             86.000 punti

MANCHESTER UNITED  82.000 punti

SHAKHTAR DONETSK   81.000 punti

NAPOLI                           78.000 punti

TOTTENHAM                 67.000 punti

ROMA                            64.000 punti

Terza fascia:

SCHALKE                    62.000 punti

LIONE                          59.500 punti

MONACO                    57.000 punti

AJAX                          53.500 punti

CSKA MOSCA           45.000 punti

Quarta fascia:

BRUGES                    29.500 punti

GALATASARAY        29.500 punti

YOUNG BOYS         20.500 punti

INTER                      16.000 punti

HOFFENHEIM        14.285 punti

AEK ATENE           10.000 punti

Squadre in sospeso:

.

Tra seconda e terza fascia: LIVERPOOL,62.000 punti (se si qualifica oggi il Benfica alla fase finale, i Reds saranno in terza fascia in quanto ha un punteggio uefa più basso 62.000 rispetto agli 80.000 dei portoghesi

Tra terza e quarta fascia: VALENCIA, 36.000 punti

Tra terza e quarta fascia: VIKTORIA PLZEN, 33.000 punti

In seconda fascia se super i playoff: BENFICA: 80.000 punti

In terza fascia se supera i playoff: SALISBURGO (55.500)

In terza o quarta fascia se supera i playoff: PSV (36.000)

In quarta fascia se supera i playoff: STELLA ROSSA (10.750), BATE (20.500), PAOK (29.500)

Oggi alle ore 21:00 si svolgeranno i 3 spareggi di ritorno che determineranno i piazzamenti delle squadre sospese, e sono:

Paok-Benfica (andata 1-1); Psv-Bate (andata 3-2);Salisburgo-Stella Rossa (andata 0-0)

Champions League

Juventus, Spalletti: “I numeri non sono quelli che vogliamo. Bremer? Ecco quando rientra”

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Juventus

Juventus – il mister Luciano Spalletti è intervenuto nella conferenza stampa odierna in occasione del match di Champions di domani sera contro il Pafos.

A seguire la conferenza stampa del mister bianconero

Juventus, le parole di Spalletti

Che partita si aspetta? 
“Prima di tutto il Pafos è una squadra tosta. Ha molti portoghesi e brasiliani nella sua squadra. È una squadra che ha fatto brutta figura solo contro il Bayern. Poi ha preso pochissimi gol nonostante abbia avuto avversari top. Sono una squadra tignosa e vogliosa di metterla a livello fisico. Poi hanno organizzazione sui calci piazzati. Sui 4 gol fatti 3 li hanno fatti su calcio piazzato. Nel reparto offensivo sono molto forti, dobbiamo essere bravi a non subire le loro ripartenze. È una cosa a cui dobbiamo fare attenzione, hanno qualità per ribaltare la situazione”.

Si aspettava di riuscire a incidere con più facilità nello sbloccare con continuità l’attacco?
“I numeri sono quelli non desiderati al momento, sia al livello di risultati che di individualità. Ora ho più conoscenza dei calciatori che ho a disposizione e per me è fondamentale. Poi vedo che sono migliorate alcune cose. Non siamo bravi a ripeterle spesso dentro la partita queste cose che loro hanno, ma sono lì nelle condizioni di essere prese. Le dobbiamo fare di più e riconoscere di più. Ho visto fare belle giocate e buone cose ai nostri attaccanti. Nei 3 gol che abbiamo visto domenica abbiamo fatto un bellissimo gol, per cui se fai quelle cose lì è segno che ce l’hai un po’. L’essenziale è riproporle più spesso”.

Si aspettava di incontrare meno difficoltà? La fiducia è intatta come all’inizio?
“Ho le stesse intenzioni e certezze di quando ho accettato di venire a fare l’allenatore della Juventus. Li vedo migliorare in allenamento, più li vedo e più ho a che fare con loro, più mi arrabbio e tranquillizzo allo stesso tempo. Mi fanno stare sull’ottovolante, a volte rido e altre strillo. Poi gliele vedi fare alcune cose e pensi che si ripeterà più volte, invece poi si va ad annullarla e ripartire da capo. Per me non cambia e non cambierà niente, non cambierò per un risultato o per l’atteggiamento. Le cose si affrontano e si cerca di trovare la spiegazione a ciò che è avvenuto”.

Juventus

KENAN YILDIZ, DUSAN VLAHOVIC E LOIS OPENDA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Thuram sembra un po’ in fatica sia dal punto di vista fisico che tecnico…
“Dal mio punto di vista è un calciatore forte, che ha giocato bene anche domenica. Ne abbiamo bisogno, è un calciatore che ha quello strappo con la guida della palla che dovrebbe migliorare anche senza palla perché può creare spazi alla squadra. Professionista top, a me piace totalmente. Però poi in alcuni momenti durante la partita si hanno momenti migliori e altri peggiori, però a Napoli ha giocato una buona partita”.

A che punto sono Bremer e Rugani? Possono essere convocati?
“Sono qui che li aspetto a braccia aperte, saranno convocati e domani saranno in panchina. Non so dirle se saranno della partita oppure no. Domani si alleneranno se non entreranno quei 10-15 minuti, poi si aumenta il livello per poter fare discorsi differenti”.

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Champions League

Benfica-Napoli, Mourinho: “Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo, sarà una partita difficilissima per noi.”

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Benfica

 José Mourinho presenta Benfica-Napoli: l’allenatore parla di assenze, tattica, pericoli del Napoli e della sfida decisiva di domani alle 21.00. Le sue parole

In vista della gara tra Napoli e Benfica che prenderà il via domani alle ore 21.00, il tecnico dei lusitani, José Mourinho, ha parlato in conferenza stampa. Ecco le parole dell’ex allenatore di Roma e Inter.

 

 Che risposta si aspetta da questa partita?
“Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita, siamo stati più forti contro un avversario che ha vinto due campionati di fila. Siamo stati penalizzati a inizio partita da un errore individuale di due dei nostri elementi, una cosa che ci è successa nelle ultime giornate. Con il Chelsea ottima partita, abbiamo perso con un autogol, cosi come in campionato. Abbiamo perso sempre a causa di errori individuali. Nell’organizzazione tattica la squadra è più forte”.

Napoli non ha Lukaku, ha tante assenze...
“Non mi faccia ridere con i giocatori che mancano, perché non avere De Bruyne ma avere McTominay è lo stesso. lo ho delle assenze pesanti ma non voglio piangere. La panchina del Napoli è diversa, se vedete chi gioca dimenticate chi manca. Cambiando il sistema di gioco sono diventati una squadra migliore”.

Meglio campionato portoghese o italiano?
“Non guardo le partite del campionato italiano, mi concentro sul mio. Generalmente c’è una cultura tattica altissima, gli allenatori lavorano tutti molto bene sull’aspetto tattico, c’è una cultura importante sulle marcature individuali, una fisicità adattata a questo tipo di gioco”.

 Cosa pensa delle squadre di Conte?
“E impossibile pensare che le sue squadre siano scarse, c’è una compattezza e una consapevolezza tattica di altissimo livello. Lui è molto esigente sul mercato, trova sempre il modo di costruire una rosa forte. Dal punto di vista della preparazione è uno dei più bravi”.

Lei ha fatto debuttare Mc Tominay, ritroverà Spinazzola. Ci sono tanti elementi emozionanti?
“No, queste cose emozionanti sono pre partita e post partita. Niente più. Non è che io durante la partita mi metta a pensare a queste cose. Dobbiamo vincere questa partita contro un avversario fortissimo, sarà una partita difficilissima per noi. Faremo di tutto per trovare il risultato che vogliamo”.

Per il Benfica domani sarà un’ultima chance?
“Matematicamente è ancora possibile e fin quando la matematica non ci condannerà saremo lì a lottare. Andiamo con tutto, fino all’ultimo. Vincere domani ci metterebbe in una posizione buona, non vincere complicherebbe la vita. Ma ci sarebbero altri 6 punti da conquistare.

Neres?

Sta giocando bene, ma Politano è bravo e se gioca uno o l’altro non cambia niente. Questa è una squadra che vive di talenti individuali, cultura tattica importante, lavoro tattico forte. Per questo non è solo Neres, questo pensiero non fa per me”.

Qual è il pericolo principale del Napoli?
“E forte nella transizione offensiva, difensiva, a tre, a quattro. Sa fare veramente tante cose il Napoli. La transizione offensiva non è solo Højlund, ma anche Spinazzola, Olivera, Di Lorenzo sulle fasce, McTominay e i suoi sprint. È una grande squadra come ho detto”.

Benfica-Napoli

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Champions League

Paul Ince: “Inter-Liverpool sarà una battaglia”

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champions league

In attesa di Inter-Liverpool, l’ex calciatore inglese Paul Ince ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta Dello Sport. Giocò per le due squadre negli anni 90.

Questa sera l’Inter affronterà il Liverpool a San Siro per la 6a giornata della Champions League, una partita che può essere decisiva per la qualificazione diretta agli ottavi. In attesa del big match, l’ex centrocampista delle due squadre, Paul Ince, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

L’ex centrocampista inglese parla delle sue sensazioni per la partita di questa sera, sullo stato di forma delle due squadre e di altre cose. Di seguito, ecco le sue parole.

Inter-Liverpool, parla il doppio ex Paul Ince

Inter-Liverpool

STADIO GIUSEPPE MEAZZA SAN SIRO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ince, quanto è speciale Inter-Liverpool?

“Molto speciale, mette a dura prova le mie emozioni. Non ci sono tanti calciatori che possono dire di aver giocato sia per il Liverpool che per l’Inter, due club giganteschi, e io ho la fortuna di esserci riuscito. A chi mi chiede per chi tifo, io rispondo sempre che vorrei non vincesse nessuno: meglio un pareggio. Quando sono andato al Liverpool, avevo già giocato allo United: non è stato facile essere accettato lì, ma alla fine i tifosi Reds mi hanno fatto sentire parte di una famiglia unica. All’Inter, però, è stato speciale: è scattata una connessione che non ho mai provato altrove. Ho sentito e sente ancora un amore unico. Diciamo che ho entrambi i club nel cuore, ma in maniera diversa”.

Ha visto l’Inter dare spettacolo col Como sabato scorso?

“Sì, finalmente due gol degli attaccanti principali nella stessa partita. Perdere il derby col Milan, però, mi ha deluso molto: avevo con me una buona bottiglia da stappare in caso di vittoria, mi è servita per consolarmi. Quella è la partita per cui uno come me avrebbe sempre dato la vita. La reazione del gruppo, però, è stata immediata: adesso l’Inter è nel momento giusto per esplodere. Ma occhio al Liverpool, non pensate sia facile solo per il caos che sta vivendo…”.

Ci spieghi meglio

“Il Liverpool è una squadra assurda, stranissima, e per questo pericolosa: può segnare tanti gol e prenderne altrettanti da chiunque. Guardate cosa è successo con il Leeds, un 3-3 folle. È sempre complicato quando cambi tanto in una squadra che l’anno prima ha vinto il campionato: tutti vogliono batterti e devi continuare a spingere mentalmente e fisicamente. In più, se vinci la Premier e devi confermarti l’anno dopo, è ancora più dura. Io sono riuscito a farlo con il Manchester United, ma è stata un’impresa. Nel suo primo anno Arne Slot ha gestito benissimo l’eredità di Klopp, ma adesso vuole imporre la sua filosofia in un contesto differente. Nel frattempo, sono arrivati nuovi giocatori, alcuni molto costosi, che devono ambientarsi: trovare il giusto equilibrio diventa un problema. Per me il grande tema è che non c’è ancora una formazione tipo: una settimana uno è titolare, la settimana dopo è in panchina, poi torna titolare fuori ruolo… Così si crea confusione. Da questo punto di vista, l’Inter sa che avrà sicuramente delle occasioni e, quando capiteranno, dovrà sfruttarle”.

Qual è il punto debole principale dei Reds?

“Per anni la forza del Liverpool è stata la difesa: pochi gol concessi, pochissimi errori individuali. Adesso, invece, vediamo tanti sbagli personali, gol presi per leggerezza, per mancanza di concentrazione. Non dimentichiamo, poi, le cessioni pesanti: hanno perso Luis Diaz, che è andato al Bayern Monaco, e Trent Alexander-Arnold, che è finito al Real Madrid. Erano due giocatori chiave, sostituirli non è semplice, anche se investi cifre enormi in nuovi acquisti”.

Com’è il caso Salah visto dall’Inghilterra?

“Molto delicato, stiamo parlando di una leggenda del club. Sicuramente le sue dichiarazioni hanno avuto un timing sbagliato, ma c’è qualcosa di più profondo delle ultime tre partite in panchina. Quando una stella inizia a parlare pubblicamente, è impossibile recuperare il rapporto, tanto è vero che non ci sarà a San Siro… Come Federico Chiesa, un altro caso del club: io l’ho sempre adorato, è un giocatore fantastico nell’uno contro uno, ha coraggio, personalità, può cambiare le partite. Ho la sensazione che venga usato troppo poco, giusto gli ultimi 15-20’, ma non capisco fino in fondo perché non giochi di più”.

Di questa nuova Inter, invece, cosa le piace?

“È una squadra molto sicura di sé, con una struttura chiara. Amo molto Akanji, un acquisto fantastico: mi chiedo ancora perché il Manchester City l’abbia lasciato andare. Ogni volta che lo vedo rimango abbagliato, mi sembra un difensore di altissimo livello, elegante, forte fisicamente, bravo a impostare. Dimarco è il migliore di questa stagione, da lui otterrai sempre corsa, qualità di cross, intensità. Davanti Lautaro è uno degli attaccanti top al mondo e Thuram dà profondità, fisicità e movimenti intelligenti in area. Ma a me piace molto anche Bonny, che dalla panchina può entrare e segnare. Insomma, l’Inter ha tutto: qualità difensiva, struttura di squadra, soluzioni offensive. Ma la battaglia si vince a centrocampo: vincerà la squadra che prende possesso della mediana”.

E lì in mezzo vede qualcuno come lei? Un vero… governatore?

“Nessuno! Nessuno è paragonabile a me… Sto scherzando, ovviamente. Calhanoglu dà ordine, ma forse quello che gioca con la mia stessa passione è Barella: tecnicamente molto forte, corre senza sosta, lavora sia in fase difensiva sia offensiva, entra in area, ci prova. Vorrei solo vederlo segnare più spesso. Anche il Liverpool, però, ha centrocampisti super come Gravenberch, Szoboszlai, Mac Allister: per quello penso che la sfida si deciderà là”.

Parliamo del nuovo allenatore dell’Inter: sorpreso che, con poca esperienza, Chivu stia facendo così bene?
“Tutti i grandi allenatori hanno dovuto cominciare da qualche parte… Tutti hanno avuto una prima opportunità, basti pensare al giovane Alex Ferguson. Lo stesso discorso vale per Chivu: brava l’Inter a dargli fiducia. Negli ultimi anni la squadra ha avuto un enorme successo con Simone Inzaghi e il nuovo allenatore è stato bravo a ereditare quella base senza stravolgerla: il 3-5-2 è più o meno quello, ci sono solo pochi cambi davanti, come i nuovi attaccanti Pio Esposito e Bonny. La vedi subito, la squadra gioca con sicurezza, sa quello che deve fare, ha meccanismi chiari. Se fai il paragone con Slot al Liverpool, la differenza è evidente. Questa partita, però, è decisiva per entrambi: arrivare direttamente agli ottavi fa tutta la differenza del mondo”.
Un’ultima battuta sull’Italia: andremo ai Mondiali secondo lei?
“Conosco e amo il vostro Paese, il vostro calcio. Per questo dico che sarebbe disastroso non qualificarsi di nuovo. Non è Mondiale senza Italia. Questa è una sfida enorme per un uomo vero come Gennaro Gattuso. Se guardo gli azzurri, vedo tantissimi giocatori fantastici e mi chiedo: com’è possibile che si trovino in questa situazione? Il problema è mettere insieme i pezzi e andare oltre la negatività del momento, trovare continuità, la mentalità giusta nelle partite che contano. Io spero vincano il playoff per i tanti amici italiani, anche se uno è speciale…”.
 A chi si riferisce?
Massimo Paganin. Ha avuto recentemente un lutto e gli sono stato vicino. Nel calcio hai tanti compagni, ma pochissimi amici veri: ecco, Massimo lo è. Abbiamo condiviso la vita e verrà a Natale qui a Londra. Sapete come finisce ogni nostra chiamata? ‘I love you, baby’, sempre così”.
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